Ciao a tutti.
Nelle ultime settimane mi sono passata una mano sulla coscienza e mi sono accorta che tendo a fuggire dalle relazioni.
È inutile che io ci giri attorno. Nella mia vita ho avuto solo tre relazioni che hanno implicato rapporti sessuali.
Ho sempre vissuto il senso come qualcosa di sporco.
La prima relazione l'ho avuta a 21 anni. Lui violento e ignorante. Tutte le volte in cui ci vedevamo, lui cercava di farmi ubriacare per avere dei rapporti con me. Ho realizzato tutto questo negli ultimi due anni (ora che ne ho 34). Ero vergine, quindi per lui 'molto appetibile'. Il suo obiettivo era solo uno: fare sesso e fare da maestro. Per lui le uniche donne meritevoli di rispetto erano la madre e la sorella. Una volta mi ha dato una testata durante un esame, e durante un rapporto si era rotto il preservativo. Mi ha trascinata in pronto soccorso ostetrico tra strattoni e insulti: per lui, io lo volevo incastrare (mai avuto il desiderio di essere madre). In ospedale sono stata trattata malissimo, e da allora ho sviluppato il terrore che il preservativo si possa rompere di nuovo.
La seconda relazione è avvenuta quasi dieci anni dopo, e di anni ne avevo 27. Nel frattempo non ho più avuto contatti fisici con nessuno. Avevo conosciuto un ragazzo che mi trattava come psicologa, e quando gli ho detto che pensavo come tra noi ci potesse essere qualcosa, mi ha risposto: sei brutta. Come hai mai potuto pensare che io potessi guardare una come te? Da lì, altro blocco e conseguente repressione dei miei sentimenti verso le persone. Io soffro di dismorfofobia anche a causa dei miei vecchi dca (ora semi- risolti). Non sono un mostro, e a detta di altri sono una bella ragazza. Sono una persona molto simpatica e socievole, a cui non mancano mai argomenti.
Tornando alla seconda relazione invece, lui aveva disturbi mentali. Mi ha violentata. Mi ha insultata di continuo e una notte mi ha messo le mani al collo dicendo: io come devo fare che non te ne vai mai dalla mia mente?
Terzo episodio, che è nato più sulla spinta delle persone intorno a me. Non ti lasci andare, non sono tutti così, blablabla. Con questo ragazzo mi rendo conto da subito che non c'è un grande trasporto da parte mia, e nemmeno da parte sua. Però alla fine che cambia? Nessuno ha mai dimostrato grande interesse verso di me. È quello che mi merito, mi dico. Mi sforzo- sbagliando- ed arriviamo ad avere dei rapporti un paio di volte. Ho dolori, ansia, chiedo di smettere ma continua finché scoppio a piangere. Chiede scusa ma tronco: non ha rispetto per me, del mio stato d'animo e forza le cose. Addio.
Dopo svariati mesi incontro la persona di cui credo di essere innamorata (ne ho parlato in un altro thread).
Io vorrei tanto che le cose tra noi si trasformassero in una relazione, ma il solo pensiero del contatto fisico mi frena. Mi ammazza. Inizio a sudare, ad avere palpitazioni e mi manca l'aria. Mi è successo tutte le volte in cui è troppo vicino. Mi rendo conto che è un grosso blocco che contribuisce a fare alzare muri.
Grazie a chi leggerà.