Ciao a tutti di nuovo. Ormai passo le giornate guardando sempre l’orario, aspettando che finiscano con ansia per poi ricominciare da capo. Di notte mi addormento tardi e con il cuore che batte forte (non velocemente ma forte), se non mi faccio la ninnacanna. Le mie giornate sono vuote e pensare di arrivare a casa, mangiare e poi ascoltare canzoni fumando mi fa stare più tranquillo. Questo però, come ogni cosa che devo fare, diventa un'ansia, una cosa brutta. Se devo fare qualcosa durante la giornata mi fisso su quella; questo provoca tensione e senso di vuoto, come se nel mentre dell'attesa di fare quella cosa mi sentissi vuoto. Quando so di poter fumare la notte aspetto solo quel momento, come se il tempo prima di questo non avesse senso. Durante la mia giornata tipo non faccio niente, sto sul letto a farmi pensieri, cercando di annebbiarli ma non riuscendoci. Così sto seduto e gioco a un giochino del cavolo per molto tempo. Non trovo qualcosa che mi possa piacere o che possa realmente occuparmi con felicità; d’altro canto voglio solo essere impegnato. Ricapitolando, passo le giornate ad aspettare con ansia ciò che devo fare, e quando lo faccio, boom, vuoto. Il vuoto certe volte me lo porto appresso quando esco. Assumo un comportamento taciturno, imbarazzato tipo, e non riesco a non parlare senza preoccuparmi di ciò che potrei dire. Questo mi fa distaccare dalle persone. Il vuoto lo percepisco anche nei confronti degli altri, come se non avessi nulla a che fare con loro, nessuna connessione significativa. IL VUOTO è pazzesco, e mi fa sprofondare nella solitudine. Cerco di svegliarmi il più tardi possibile (12/13) per non affrontare la giornata, e quindi sprecare tempo, tempo che si trasformerebbe in ansia.

L’ansia conta il tempo
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Il tuo pensiero golfo paradiso è molto complesso.
E' chiaro che non basta schioccare le dita e ritrovarsi "a posto". Se di "a posto" possiamo parlare.
Facendo una premessa non ho mai etichettato le persone tra normali e strane, perchè alla fine siamo tutti pazzi furiosi. Se solo potessimo leggerci nella mente, ci sarebbe da rabbrividire.
Dalle tue parole mi sembra di percepire che attendi solerte l'arrivo del momento per fumare; deduco che questo riesca a distoglierti dai tuoi "non pensieri".
Il concetto di relazionarsi con gli altri ed avere il vuoto assoluto che incombe tra te e la persona di fronte, può avere tante sfaccettature. Per esempio, io fatico a relazionarmi con molte persone perchè trovo davanti a me un contenitore fatto di pelle e ossa, dove all'interno ci sono solo cose superficiali dettate da una banalissima routine imposta.
Cominciare con calma è sempre il passo migliore. Raccogli ciò che ti piace fare, anche quel poco. Prova a svilupparlo. Hai scritto che ascolti musica quando fumi. Prova ad approfondire il tasto della musica, per esempio, magari scoprendo un interesse nascosto che ti porterà a vivere sempre per qualcosa.
"If you don't live for something, you will die for nothing."
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UnDiarioTriste prendendo ad esempio le canzoni, è da un po' che ascoltandole non provo nulla, solo il vuoto. Sentire canzoni e non goderle sembra brutto, no? Immagina se la stessa cosa accadesse con le persone: non sento nulla, non provo niente con loro. Con questo ti dico, passo tutto il tempo in casa, avverto il vuoto in ogni cosa che faccio, lo sperimento con le persone e se, in qualche modo, cerco di relazionarmi con quelle a me vicine, mi sento in colpa. Immagina un sordo che ascolta una canzone e che poi esprime un parere: è una cosa falsa.
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Sembrerebbe depressione. Da quanto tempo, più o meno, vivi così?
Correggimi se sbaglio: da quello che ho capito ti trovi in una costante bolla di apatia dove più niente ti dà emozione.
Tendiamo a credere che la depressione porti disperazione, che sia la tristezza per antonomasia. Che è vero, per carità, ma non per tutti.
Quando mi sono ammalata, oltre a un'angoscia indescrivibile, ero talmente apatica da trovare faticosa anche una doccia.
Sono sempre stata una donna molto curata (ci tengo tanto) in quel periodo non me fregava nulla. Zero! Avevo perso interesse per tutto e tutti. Qualsiasi attività che prima ritenevo piacevole, era diventata un peso. Volevo vivere nel vuoto assoluto. Non avevo più forza di volontà.
Fossi in te chiederei aiuto a un professionista. Di depressione si guarisce. Forza!
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Sembrerebbe depressione. Da quanto tempo, più o meno, vivi così?
Correggimi se sbaglio: da quello che ho capito ti trovi in una costante bolla di apatia dove più niente ti dà emozione.
Tendiamo a credere che la depressione porti disperazione, che sia la tristezza per antonomasia. Che è vero, per carità, ma non per tutti.
Quando mi sono ammalata, oltre a un'angoscia indescrivibile, ero talmente apatica da trovare faticosa anche una doccia.
Sono sempre stata una donna molto curata (ci tengo tanto) in quel periodo non me fregava nulla. Zero! Avevo perso interesse per tutto e tutti. Qualsiasi attività che prima ritenevo piacevole, era diventata un peso. Volevo vivere nel vuoto assoluto. Non avevo più forza di volontà.
Fossi in te chiederei aiuto a un professionista. Di depressione si guarisce. Forza!
Se posso chiedere, come l'hai superata? Questo mio malessere è caratterizzato da un grande senso d’ansia di cui non vedo la sorgente.
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Può essere tranquillamente depressione come dice Elle10.
Teniamo conto che ci sono tante tipologie di depressione e definirla tale è molto generico.
Non mi sono sbilanciato su diagnosi perchè non sono un medico, ma ho voluto provare a dare uno spunto.
E' chiaro che se la forza di volontà non è sufficiente, un professionista è sempre un'ottima cosa. Può aiutarti a sbloccare meccanismi che creano un loop nella tua mente, portandoti nell'assenza più totale.
La sorgente di una cosa simile non è detto che sia solo mentale; potrebbe essere anche una causa di mancata produzione di specifiche sostanze da parte del corpo. Ma qui ci addentriamo in un discorso lunghissimo.
golfo paradiso non avere timore e consulta un professionista. Saprà indicarti la strada corretta e tutto ciò sarà solo un brutto ricordo.
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non avere timore e consulta un professionista. Saprà indicarti la strada corretta e tutto ciò sarà solo un brutto ricordo.
Al momento non è possibile, infatti sto cercando di trovare un lavoro per pagarmelo, dato che i soldi scarseggiano in famiglia. Vorrei capire che fare nel frattempo per sopportare questa situazione.
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Ieri notte mi sono sentito mosso da qualcosa. Ultimamente sono morti entrambi i nonni paterni, gli unici che avevo. Non sono stato triste né ho avuto pensieri "emozioni"; al funerale ero normalissimo. Non ho avuto un grande rapporto con loro, ma sono comunque miei nonni, no? Comunque, dato l'argomento della morte, mi sono chiesto quale reazione avrò quando saprò di star morendo. In quel momento, secondo me, nulla avrebbe senso, come l'ansia, la tristezza e tutto. È come se avessi avuto una botta di energia a pensarci, oltre alla tristezza nel morire in sé, perché cavolo, io morirò e sto qui a farmi paranoie e stare fermo. Anche con questa consapevolezza, però, non sono mosso da niente, il vuoto. Stasera devo uscire e sono felice della serata che passerò, ma passerà e ricomincerà tutto da capo. Da cosa devo essere mosso per essere felice o per ottenere la felicità? So di avere questo umore "depresso" da quando sono piccolo e, prendendone consapevolezza, vorrei cambiare le cose, ma non so da cosa partire. Sembra difficile, e questo "sembra" dà un minimo di speranza, ma penso di averlo scritto solo perché sono contento per la serata. Domani non sarà così.
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