Ciao a tutti, vi racconto cosa mi è successo quando avevo 14 anni. Premetto che sono già stato in terapia per imparare a gestire l'ansia che si genera in determinate situazioni, ma ancora oggi dopo anni a volte mi ritorna. Veniamo al dunque: essendo sempre stato appassionato di agricoltura da bambino leggevo libri di Agraria, così i miei genitori avevano deciso di farmi frequentare una scuola di agraria che purtroppo distava molto lontano da casa. Ogni mattina quindi mi sparavo un ora di treno, 10 minuti di bus, poi una camminata e infine arrivavo a destinazione, mi piaceva la scuola che frequentavo e mi piacevano i miei compagni, anche se era molto impegnativo per un ragazzino di 14 anni. Andavo a scuola dal Lunedi al Sabato ed ero contento, ma purtroppo era troppo bello per durare...
Al ritorno quando prendevo il treno ero solito seguire i miei compagni, tutti salivano sull'ultimo vagone dove c'erano ragazzi molto più grandi (20-25 anni)... Si faceva i fighi, tutti a fumare all'apertura delle porte, me compreso; poi un giorno uno di quelli "grandi" mi fece una domanda riguardante il calcio...(premetto che non ho mai seguito il calcio se non ogni tanto una partitella tra amici), ho altri hobby... così io da ignorante della materia non ho saputo cosa rispondere e da quel momento hanno iniziato a bullarmi e in poco tempo sono diventato la loro "scimmietta", il loro passatempo... Si erano inventati un gioco dove io dovevo rispondere a quiz, se non rispondevo mi torturavano trattenendomi in 4-5 persone e mi riempivano di schiaffi, sputi, insulti... Una volta volevano pure farmi bere del piscio dentro una bottiglietta...Questo è andato avanti per un anno, e quando l'avevo detto hai miei genitori non ci hanno creduto, pensando che si trattasse di una scusa per non andare a scuola, cosi ogni mattina si litigava mentre io continuavo a subire...
Avevo provato a ribellarmi, a nascondermi, ma venivo scovato e punito, ogni giorno avevo più di 10 persone che mi umiliavano. Quando non riuscivo a resistere scappavo e saltavo la scuola, mi rifugiavo per ore in stazione con le cuffiette nelle orecchie, ma il giorno dopo era la stessa tortura... Poi ho capito che l'unico che poteva aiutarmi in quella situazione ero io, così decisi di portarmi una giratubi nello zaino, e al ritorno da scuola quando mi circondarono e iniziarono con i soliti giochini, qualcosa è andato storto e mi hanno frantumato un unghia del pollice schiacciandomelo in una porta, sangue ovunque... Io preso dalla rabbia e follia tirai fuori la giratubi e iniziai ad inveirla contro di loro furiosamente mettendoli in fuga, al ritorno mio nonno mi accompagnò all'ospedale, il dito era rotto. Da quel giorno avendo vinto io mi lasciarono finalmente in pace, ma pagai a caro prezzo la mia "libertà"...
Gli anni successivi avevo sviluppato una sorta di ansia da esame, ogni volta che mi dovevo confrontare con persone che mi mettevano al centro dell'attenzione vedevo tutto annebbiato e scappavo, iniziavo a camminare e non sentivo né vedevo più bene, stavo malissimo ed ero come ubriaco. Ero scappato anche dall'esame di patente di guida, che poi col tempo ero comunque riuscito conseguire con successo.
La mia compagna sa del mio disagio, infatti cerca sempre di non mettermi in ridicolo e visto che dovremmo sposarci, abbiamo concordato per una cerimonia matrimoniale intima per evitarmi inutili disagi, ma la mia futura suocera sapendo del mio "problema" mi ha telefonato dandomi del deficiente irresponsabile e dicendomi che dovevo fare una cerimonia con tutti i parenti, facendomi sentire come un inadeguato per sua figlia, lei che oltretutto non si è mai interessata della figlia in 15 anni e non mi ha mai telefonato, mentre io sono sempre stato partecipe e disponibile nel bisogno. Vuole giocare con il mio disagio e mettermi in ridicolo, nonostante gli ho chiesto gentilmente di non pressarmi...
Vorrei tanto farmi passare quest'ansia ma non so come fare, a volte diventa veramente pesante conviverci, mi vergogno di questa mia indole e mi sento menomato perché non mi fa godere le cose belle della vita e mi ritrovo a combattere contro me stesso per cercare di reprimerla. Grazie a chi avesse consigli da darmi, magari per allenarmi a gestirla al meglio