Buonasera a tutti, mi presento visto che sono nuovo su questo forum e sono felice di aver potuto notare che non solo l'unico ad avere a che fare con ipocondria ed ansia. Sono un ragazzo di 22 anni, la mia esperienza comincia circa due anni fa; diciamo che in passato sono stato una persona ansiosa ma sempre nel limite del fisiologico, come penso che sia giusto. Sin da piccolo (non saprei spiegarmi per quale motivo) ho sempre avuto un brutto rapporto con la morte, l'idea di morire un giorno mi ha sempre fatto stare male e penso che tutto sia partito da questo. A causa di ciò col tempo sono sempre diventato più suscettibile ad andare in ansia quando c'era qualcosa che non andava fisicamente, poi si risolveva tutto e quindi mi tranquillizzavo di nuovo.
Questo, come dicevo, fino a due anni fa. Durante il covid dopo un periodo di forte stress a causa dell'università noto che mi si ingrossano dei linfonodi in sede cervicale, quindi comincio a preoccuparmi visto che mia madre ha avuto un linfoma (per fortuna è guarita e sta bene da anni). Coincidenza, nello stesso periodo mentre io ero alla ricerca della causa tra varie analisi, medici ed esami mio cognato che stava avendo anche lui dei problemi riceve la sua diagnosi: linfoma. A raccontarlo così sembra quasi una barzelletta, inutile dire che lì ho avuto il mio primo attacco di panico con corsa al ps, tutto regolare e vengo dimesso. Dopo ciò ricevo le mie analisi e si scopre che avevo semplicemente una mononucleosi (cosa strana perchè a detta di mia madre l'avevo già avuta da piccolo, e una riattivazione non è poi così frequente). Fatto sta che comincio a tranquillizzarmi, poi dopo un paio di giorni ho un altro attacco di panico e di lì di nuovo comincio a pensare che tutti i vari sintomi che avvertivo (debolezza muscolare, parestesie, visione offuscata, depersonalizzazione, ecc ecc ecc) fossero invece derivanti dalla sclerosi multipla, e quindi mi imparanoio di nuovo e per un mese intero non faccio altro che rimanere a letto a deprimermi e a pensare che la mia vita fosse praticamente finita.
Insomma, per farla breve dopo tutti i controlli del caso tra rm e neurologo risulta tutto ok e quindi mi tranquillizzo di nuovo. Tutta questa esperienza tuttavia ha rappresentato per me il cosiddetto punto di separazione tra il ''prima'' e il ''dopo''. Da allora ho sviluppato una forte ipocondria che va a periodi, a volte sembra tutto ok e poi al minimo sintomo riparto con un loop infinito di paranoie cominciando di nuovo a girare medici, facendo analisi, ecc. Scrivo dopo tutto questo tempo su questo forum perché ultimamente la situazione mi è ancor più sfuggita dalle mani. La mia ipocondria mi ha fatto pian piano sviluppare un ansia sociale (mentre prima volevo stare fuori casa h24) per timore che potrei sentirmi male in mezzo alle persone. Da questa forma d'ansia sociale ne sembrerebbe essere derivata una forma di ansia anticipatoria a sua volta. Cerco di chiarire meglio: tutto questo non me lo ha detto alcuno specialista ma sono considerazioni che con un minimo di criterio ritengo di poter avanzare; non riuscirei a definire in altro modo il fatto che se so di dover uscire la sera, passo la giornata in uno stato ansioso, tanto per dire. Addirittura questa cosa mi sta impedendo di andare anche a lezione, soprattutto dopo che qualche settimana fa mentre stavo a lezione ho avuto un attacco di panico e questa cosa mi ha angosciato ancora di più perché da allora sto ancor di piu con la paura che possa tornarmi nuovamente.
Volevo avere qualche consiglio, sentire un po' dei vostri pareri e magari sapere se qualcun altro ha vissuto una situazione del genere perché ultimamente non so più come gestire tutto questo, ci sono giorni dove vorrei fare mille cose perché mi sento in forma e altri dove invece vedo tutto nero e penso che di sto passo, se non mi uccide qualche malattia, a 30 anni non ci arrivo perché mi avrà ucciso lo stress.
Grazie per chi ha avuto la pazienza di leggere tutto questo in ogni caso.