VERDI - Va’ pensiero, op. Nabucco
https://youtu.be/MBYmhYxEvUM?t=55
EBREI:
Va’, pensiero, sull’ale dorate;
Va’, ti posa sui clivi, sui colli,
Ove olezzano tepide e molli
L’aure dolci del suolo natal!
Del Giordano le rive saluta,
Di Sïonne le torri atterrate...
Oh, mia patria sì bella e perduta!
Oh, membranza sì cara e fatal!
Arpa d’or dei fatidici vati,
Perché muta dal salice pendi?
Le memorie nel petto raccendi,
Ci favella del tempo che fu!
O simile di Solima ai fati
Traggi un suono di crudo lamento,
O t’ispiri il Signore un concento
Che ne infonda al patire virtù!
VERDI - Un dì quando le veneri, op. Traviata
https://youtu.be/KJdmSMCtDRs?t=133
GERMONT:
Un dì, quando le veneri il tempo avrà fugate,
fia presto il tedio a sorgere; che sarà allor? Pensate.
Per voi non avran balsamo i più soavi affetti
Poiché dal ciel non furono tali nodi benedetti.
VIOLETTA:
È vero!
GERMONT:
Ah, dunque sperdasi tal sogno seduttore,
siate di mia famiglia l'angiol consolatore.
Violetta, deh, pensateci, ne siete in tempo ancor.
VIOLETTA:
(Così alla misera ch'è un dì caduta,
di più risorgere speranza è muta!
Se pur beneficio le indulga Iddio,
l'uomo implacabile per lei sarà)
Dite alla giovine sì bella e pura
ch'avvi una vittima della sventura,
cui resta un unico raggio di bene
che a lei il sacrifica - e che morrà!
GERMONT:
Sì, piangi, o misera supremo, il veggo,
è il sacrificio ch'ora io ti chieggo.
Sento nell'anima già le tue pene;
coraggio e il nobile cor vincerà.
VERDI - Tre volte miagola, op. Macbeth
https://youtu.be/9AR129Ml38A?t=17
STREGHE:
I. Tre volte miagola la gatta in fregola.
II. Tre volte l'upupa lamenta ed ulula.
III. Tre volte l'istrice guaisce al vento.
TUTTE:
Questo è il momento.
Suvvia sollecite giriam la pentola,
mesciamvi in circolo possenti intingoli:
sirocchie, all'opera, l'acqua già fuma,
crepita e spuma.
I. Tu, rospo venefico che suggi l'aconito,
tu, vepre, tu, radica sbarbata al crepuscolo
va', cuoci e gorgoglia nel vaso infernal.
II. Tu, lingua di vipera, tu, pelo di nottola,
tu, sangue di scimmia, tu, dente di botolo,
va', bolli e t'avvoltolanel brodo infernal.
III. Tu, dito d'un pargolo strozzato nel nascere.
tu, labbro d'un Tartaro, tu, cuor d'un eretico,
va' dentro, e consolida la polta infernal.
TUTTE:
E voi, Spirti negri e candidi,
rossi e ceruli, rimescete!
Voi che mescere ben sapete,
Rimescete! Rimescete!
VERDI - Squilli, echeggi la tromba, op. Trovatore
https://youtu.be/aJbtTtRgXO8?t=102
CORO:
Squilli, echeggi la tromba guerriera,
chiami all'armi, alla pugna, all'assalto;
fia domani la nostra bandiera
di quei merli piantata sull'alto.
No, giammai non sorrise vittoria
di più liete speranze finor!...
ivi l'util ci aspetta e la gloria,
ivi opimi la preda e l'onor.
VERDI - Di Provenza il mar e il suol, op. Traviata
https://youtu.be/py10iBOHyHA?t=44
GERMONT:
Di Provenza il mar, il suol, chi dal cor ti cancellò?
Al natio fulgente sol qual destino ti furò?...
Oh, rammenta pur nel duol ch'ivi gioia a te brillò,
e che pace colà sol su te splendere ancor può.
Dio mi guidò!
Ah! il tuo vecchio genitor tu non sai quanto soffrì...
te lontano, di squallor il suo tetto si coprì...
Ma se alfin ti trovo ancor, se in me speme non fallì,
se la voce dell'onor in te appien non ammutì.
Dio m'esaudì!
VERDI - Ah, forse è lui / Sempre libera, op. Traviata
https://youtu.be/Jrq6xdVwdf8?t=84
VIOLETTA:
Ah, forse è lui che l'anima, solinga ne' tumulti,
godea sovente pingere de' suoi colori occulti!...
Lui che modesto e vigile all'egre soglie ascese,
e nuova febbre accese, destandomi all'amor.
A quell'amor ch'è palpito dell'universo intero,
misterioso, altero, croce e delizia al cor.
A me fanciulla, un candido e trepido desire
questi effigiò dolcissimo signor dell'avvenire,
quando ne' cieli il raggio di sua beltà vedea,
e tutta me pascea di quel divino error.
Sentìa che amore è palpito dell'universo intero,
misterioso, altero, croce e delizia al cor!
Follie!... follie!... delirio vano è questo!...
in quai sogni mi perdo, povera donna, sola
abbandonata in questo popoloso deserto
che appellano Parigi, che spero or più?...
che far degg'io?... Gioire, di voluttà nei vortici finire.
Sempre libera degg'io trasvolar di gioia in gioia,
perché ignoto al viver mio nulla passi del piacer.
Nasca il giorno, il giorno muoia,
sempre me la stessa trovi;
le dolcezze a me rinnovi
ma non muti il mio pensier.
VERDI: La donna è mobile, op. Rigoletto
https://youtu.be/M-_BhozB3JA
DUCA DI MANTOVA:
La donna è mobile qual piuma al vento,
muta d'accento e di pensiero.
Sempre un amabile leggiadro viso,
in pianto o in riso è menzognero.
È sempre misero chi a lei s'affida,
chi le confida mal cauto il core!
Pur mai non sentesi felice appieno
chi su quel seno non liba amore!

Il meglio di G. VERDI (con libretto) - 3
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