e da soma a psiche?

  • anche questo fatto del blocco del diaframma e del "costringersi a non respirare"... io ho sempre avuto problemi di respirazione, in particolare negli ultimi tempi, dopo un raddrizzamento del setto nasale, si è creato un foro, che lentamente si ingrandisce, che mi provoca fischi e senso di narice chiusa... anche questo potrebbe essere "da soma a psiche"... sono già in lista per l'operazione, che tra l'altro non è facilissima, col dubbio che sia invece l'ansia a dare problemi... sono davvero confuso, come si vede :-NM

    l'indipendenza, che è la mia forza, implica la solitudine, che è la mia debolezza. PPP

  • Oddio, chi ti ha parlato di questa cosa del "suicidio silenzioso" col diaframma? Questa cosa mi mancava... dovessi aggiornare il mio taccuino delle sfighe :S

    Comunque Luca in effetti la base è capire quanto di organico c'è in queste difficoltà e partire di lì. Ovviamente l'ansia amplifica e complica tutto quello che c'è già - e crea pure altro, ma prima c'è da "perimetrare" i problemi che ansia o non ansia ci sono. (è una bella rottura di scatole, sì...)

  • Ciao,
    io credo che per "noi" esista sicuramente un rapporto bidirezionale tra soma e psiche... quando psiche sta bene soma fa qualcosa che disturba psiche e viceversa... quindi se vuoi siamo doppiamente sfigati. Magari una banale colite ci fa venire gli attacchi di panico, per dire. E l'attacco di panico a me di sicuro fa venire la colite per almeno 2 giorni. È il cane che si morde la coda. Personalmente penso che ci siano veramente troppi fattori e troppe variabili per poter dire che quella volta la cosa è partita da soma piuttosto che da psiche. Il massimo che possiamo fare è essere consapevoli che per noi funziona così, e prenderla un po' con filosofia....

  • Morale: come molti ansiosi ho dal di dentro la certezza assoluta di avere problemi fisici reali, e solo dopo molto mi sono convinto che la causa di tutto è l'ansia nelle sue mille diaboliche manifestazioni, ma questo episodio
    mi ha nuovamente riempito di dubbi.

    Qui l'ansia centra poco. Sono gli organi interni che faticano.
    Forse già deficitari geneticamente. In particolare fegato e intestino. Abolisci ogni cosa fatta di latte vaccino e la carne rossa.
    Per il resto piccole quantità con pasti frugali e leggeri. Abbonda nelle verdure e stai indietro con gli zuccheri sciolti, come gelati o doclciumi. Fai i calcoli, come dicono, che gia andra meglio. Non prendere antibiotici, che rovinano l'intestino e contribuiscono alla tossicosi generale.
    Dormi tanto e goditi la vita, se ti riesce, che tanto si muore lo stesso.Specie se sei vecchiotto.

    Preoccupati poco e vai dal medico il meno possibile. Magari prendi un integratore di vitamine gruppo B con moderazione e non più di 15 giorni.

  • grazie, doc, per la sinteticità e la chiarezza.

    sul fatto che i calcoli (molti e molto grossi) abbiano un ruolo nel mio malessere me ne sono convinto di recente, nonostante abbia discusso più volte col mio medico di famiglia, secondo il quale categoricamente non c'entrano niente...
    cercherò di accelerare la procedura, sono in lista d'attesa da quasi tre mesi e non so ancora nulla.
    Sulla dieta confesso che il mio problema è che ne ho provate molte, e non ho capito mai quale è quella che mi fa stare bene.
    Il latte sotto forma di yogurt è rientrato nella mia alimentazione solo dopo la gastroenterite e gli antibiotici somministrati in ospedale (io di mio non prendo medicine) su consiglio sempre del mio dottore...
    La carne non c'è praticamente mai stata, a parte quel po'di prosciutto che mi ritrovo nei panini del bar, perchè per lavoro sono sempre a pranzo in giro e, siccome non amo sedermi a tavola, vado spesso di toast.
    Prendersi cura di sé, hai ragione: difficile, col lavoro autonomo che un po' manca un po' è troppo... ma sto imparando.
    Sto imparando a volermi più bene, e sfrantumo i maroni a tutti sul forum su questa cosa :blush:
    Imparare a godersi la vita, beh questo è ancora più difficile per me, educato ai tempi del "prima il dovere poi il piacere", ma sto piacere non arriva mai!

    l'indipendenza, che è la mia forza, implica la solitudine, che è la mia debolezza. PPP

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