Buongiorno,
scrivo qui perché questo è un argomento che mi riguarda in prima persona. Inoltre, seguo da anni gli interventi del dr. Vassilis Martiadis sul web, il quale gentilmente offre con molta pazienza (e nei limiti possibili dati dall'uso di questi spazi virtuali) il suo sapere in materia!
Dunque, io sono in crisi con il sonno da moltissimi anni… Senza farmaci, in poche parole, non dormo. Rischio di non chiudere letteralmente occhio...
Non voglio dilungarmi: dopo un ricovero presso un centro specializzato in disturbi del sonno mi fu diagnosticata una sindrome da fase del sonno posticipata a tendenza ipernictemerale con conseguente situazione di insonnia, poiché senza medicine io resto spesso sveglio fino all'alba.
Al ricovero si tentò con fototerapia, esposizione solare durante le ore diurne, integrazione di vitamina D mattutina e uso di melatonina... Poi mi hanno dimesso con una cura farmacologica perché non rispondevo abbastanza, vivevo costantemente "con il fuso orario" ogni giorno, non so se ho reso l'idea.
La cura funziona benissimo e mi ha risolto il problema, devo ruotare due farmaci tra loro per non perdere il loro effetto ipnotico (assuefazione al principio attivo dunque): clonazepam e quetiapina. Per un mese prendo il primo, il mese successivo il secondo. Poi si fa ruotare e il mese dopo ancora riprendo il primo farmaco citato. Mi hanno spiegato che, così facendo, non divento mai resistente ai due medicinali e posso continuare a prenderli a oltranza (ed è così, perché vado avanti già da due anni in questo modo)
Il mio dubbio ricade sull'ultimo medicinale, che è un neurolettico. Questo uso non continuativo ma interrotto della quetiapina può portarmi comunque al rischio di sviluppare una discinesia tardiva?Posso continuare sereno oppure no? Grazie per la risposta che mi si potrà dare, perché al centro mi hanno detto che questa eventualità è improbabile, tuttavia vorrei ricevere un secondo parere di esperto!

Dubbio sui neurolettici...
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che dosaggio assume di quetiapina?
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Caro dottore, intanto grazie di cuore per la sua disponibilità considerato che il mio post è piuttosto complesso e mi rendo conto che è un argomento delicato!
Detto questo, la dose è minima: 25 mg eccetto rare occasioni in cui salgo a 50 mg (non oltre anche perché mi fu spiegato che dosaggi superiori non sono utili ai fini ipnoinducenti)
Ovviamente nessuno può fare previsioni su eventuali rarissimi effetti collaterali e non pretendo una risposta di certezza ma, in base alla sua esperienza con i pazienti (ammesso lei prescriva la quetiapina) ci sono mai stati problemi gravi sul piano extra-piramidale con dosi così ridotte di questo neurolettico?
Grazie infinite per tutti i chiarimenti eventuali che potrà offrirmi! -
La quetiapina ha una probabilità molto bassa di indurre effetti extrapiramidali. Ancor di meno per dosaggi così bassi.
Cordiali saluti -
Grazie ancora per l'enorme disponibilità e gentilezza, le auguro un buon fine settimana!
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