Pensiero di lasciare compagna incinta

  • Ciao a tutti,
    mi chiamo Giovanni, da circa un anno ho intrapreso una relazione con una donna nata clandestinamente in quanto prima lei era sposata e in seguito è diventata mia compagna in quanto siamo andati a convivere. 6 mesi fa è rimasta incinta, abbiamo accolto felicemente la notizia, in particolare io stesso ero super contento. Da qualche settimana però ho iniziato a sentirmi infelice, oppresso e, forse complice la velocità con cui si è evoluta la storia, ho iniziato a sentire fortemente la mancanza della vita che facevo prima della convivenza( forse non ho avuto tempo di elaborare tutti questi cambiamenti ). Si stava parlando anche di acquistare una casa ma gli unici pensieri che mi vengono in mente sono che vorrei tornarmene almeno qualche giorno dai miei per riflettere meglio( ma non so come reagirebbe alla notizia avendo anche una gravidanza difficile che non aiuta al tutto ) e che vorrei tornare da solo. Non è menefreghismo o superficialità, tengo a lei e voglio già un mondo di bene al nascituro per il quale, qualsiasi cosa succeda voglio essere il miglior papà possibile, sto soffrendo tantissimo e mi sento così un mostro è “sbagliato” per quello che provo. Non so come gestire queste sensazioni e che decisione prendere, ho bisogno di un vostro consulto.

    Grazie,
    Giovanni

  • Sei umano, non sei un mostro. Capita a tutti di rimpiangere determinati periodi della propria vita,
    che il ricordo ci fa apparire migliori di quanto magari siano stati in realtà.
    Stai per diventare papà: il turbinio di emozioni che si agitano in te io posso solo immaginarlo.
    E' normale avere paura, pensare di non farcela. Inutile illudersi che sarà tutto facile. Però penso
    che le gioie che regala un figlio siano immense. In questa Babele che ti sembra la tua testa abbi
    come punti fermi il bambino e la tua compagna.
    Buona vita.

    Non sopporto più le persone che mi annoiano anche pochissimo e mi fanno perdere anche un solo secondo di vita. (Goffredo Parise)

  • forse non ho avuto tempo di elaborare tutti questi cambiamenti

    Esattamente.
    Queste tue paure indicano che sei sensibile e responsabile, non il contrario.
    Secondo me dovresti, anziché tornare per un po' dai tuoi, andare a fare una chiacchierata con uno psicologo, che ti supporti in questo momento di grandi cambiamenti e responsabilità.

  • Non sei sbagliato, sei umano, perché riconosci il tuo vacillare e le tue paure

    Senti che stai crollando, e per questo hai bisogno di aiuto.

    Non esitare a farti aiutare professionalmente oggi stesso

    Mi unisco a chi ti consiglia un supporto professionale qualificato, e ti faccio in ogni caso un "in bocca al lupo" per la tua futura paternità.

  • Ciao
    secondo me devi innanzi tutto accettare ciò che provi, non sentirti colpevole, fare un figlio non è una passeggiata.
    Probabilmente anche la tua compagna ha paure simili o addirittura più grandi delle tue.
    Non bisognerebbe dirlo, o almeno non è socialmente ammissibile, ma anche noi donne a volte proviamo l'istinto di scappare e sparire, anche mentre diamo alla luce i nostri figli. E' del tutto umano.
    Poi però bisogna metterci un po' la testa; se tu vai via di casa adesso, creerai una brutta frattura con la tua compagna, da cui sarà poi difficile tornare indietro.
    Io ti consiglio di parlare con lei dei tuoi timori, ovviamente pensando bene alle parole, e possibilmente anche con qualcun altro (secondo me va bene anche un amico, o un genitore); potreste anche pensare di farvi aiutare insieme, ad esempio recandovi ad un consultorio a fare un corso di preparazione alla nascita.
    Scoprirai di non essere affatto solo, mi allargherei a dire che la maggior parte dei neo genitori vive situazioni di questo tipo. Io penso che sia lì, da queste difficoltà, che si rinasce come coppia, ma per rinascere bisogna rimanere uniti, non dividersi; e si rinasce cambiando approccio, tirandosi un pochino indietro, mettendo davanti alle nostre le esigenze della nuova vita che viene. All'inizio è dura perché la vita che sarà non si conosce, e non conoscendola non se ne comprendono i piaceri, le gioie; il futuro appare difficile e incerto. E' molto più semplice e confortante pensare alla vita "di prima", quando si era liberi e con tutte le possibili vite ancora da definire...mentre con un figlio si dà un forte orientamento alla propria vita, un orientamento da cui è davvero impossibile tornare indietro, qualunque cosa si faccia. E' una strada faticosa all'inizio, ma una volta intrapresa, credimi, regala gioie ed emozioni imparagonabili a tutto il resto. Ti serve tempo per imparare ad apprezzare il nuovo te stesso e la tua nuova vita, devi darti questo tempo.

  • Si se la lasci ora sei una m∙∙∙a....Scusa la franchezza.

    Domandare è lecito, rispondere è cortesia.
    E concordo pienamente con la risposta chiara e diretta di Fran.

    Il nostro amico non esprime nessuna paura di fronte alla nascita del bambino, ha detto chiaramente che ne è felice e per nulla turbato.

    Si è semplicemente reso conto che rimpiange la sua vita di prima, quella di single e che forse la vita di coppia a lungo termine con quella donna non fa per lui. Mi pare una cosa molto triste, anche perché temo la sua compagna si sia separata dal marito anche sull'onda di questa relazione.

    Che dire, forse se fossi la tua compagna preferirei saperlo subito piuttosto che vivere in una finzione.

  • i bambini per crescere bene devono avere due genitori seri, non una madre che lascia il marito e va a convivere col neo fidanzatino...reati fino a pochi decenni fa, quando esisteva ancora il concetto di "morale"

    provate (lo dico anche agli altri) ogni tanto a immaginarvi nelle condizioni del figlio...come sareste cresciuti voi in tali condizioni..

  • fran235 e Santacruz. Voi non avete mai avuto voglia di tornare indietro? E, se siete padri, non avete mai
    avuto voglia di scappare da tutto? O comunque di fronte a una decisione importante non avete mai vacillato?
    Che fermezza, che risoluzione allora. Non vi invidio.

    Non sopporto più le persone che mi annoiano anche pochissimo e mi fanno perdere anche un solo secondo di vita. (Goffredo Parise)

Unisciti a noi!

Non sei ancora iscritto e vorresti partecipare? Registrati subito ed entra a far parte della nostra comunità! Ti aspettiamo.

Thread suggeriti

    1. Topic
    2. Risposte
    3. Ultima Risposta
    1. I suoi genitori e il sostegno che non c'è 5

      • Polimori
    2. Risposte
      5
      Visualizzazioni
      199
      5
    3. La Marina

    1. Da quando è nato mio figlio non ho più una vita 52

      • andrerdna
    2. Risposte
      52
      Visualizzazioni
      2.3k
      52
    3. Andre73

    1. Sto vivendo un incubo, come posso sopravvivere? 5

      • maria27
    2. Risposte
      5
      Visualizzazioni
      398
      5
    3. Andre73

    1. Un esperimento, una lettera e la solita reazione che fa male 53

      • nonloso1989
    2. Risposte
      53
      Visualizzazioni
      2.5k
      53
    3. gloriasinegloria

    1. Marito emotivamente assente e suocera tossica, sono in crisi 96

      • talpa18
    2. Risposte
      96
      Visualizzazioni
      4.4k
      96
    3. leila19

    1. Quando si scende al sud a trovare la famiglia... 8

      • Polimori
    2. Risposte
      8
      Visualizzazioni
      370
      8
    3. Crisantema