Lavoro da due-tre mesi e da quasi un mese non ho più alcun tipo di sintomo. Nè ansia nè malumore nè dolori al petto nè alla pancia nè alla testa. Inoltre finalmente sono riuscito ad ambientarmi: reggo i nuovi ritmi e non ho più paura dei colleghi e del lavoro.
Da una settimana sono in ferie.
Tutto regolare (a parte i problemi di sonno: ho sonnolenza sempre..).
Oggi ho avuto una crisi d'angoscia senza apparente motivo: sensazione di catene addosso, paura della morte e della vecchiaia (miei e altrui), angoscia esistenziale e perdita di senso delle cose e della vita, appiattimento.
Da stamattina avevo una forte sonnolenza, quasi rinc∙∙∙∙∙∙∙mento, perchè mi sono svegliato nel cuore della notte e inoltre ho mangiato come un tacchino, tant'è che oggi ho avuto gastralgia (acidità di stomaco/bruciore).
Ho avuto anche un principio di emicrania che ho stroncato con Ibuprofene.
Stasera sono andato ad una festa di un paesiolo limitrofo di 6K abitanti per fare compagnia a degli amici di famiglia in cui erano presenti due ragazze straniere ospiti da loro. Pure carine!
E' stato strano.
Ero già stato molte volte in quel peasiolo da adolescente (avevo la ragazza lì) e anche a quella festa.
Non ho provato niente.
Solo un senso di perdita di tempo o meglio, una mancanza di senso e basta.
Guardavo le altre persone e mi chiedevo cosa cavolo stessero facendo, perchè erano lì, come facevano a vivere in quel paesino.
Sono nato e cresciuto nel paesino ma, di nuovo, da quando sono rientrato dall'università e ho cominciato a viaggiare e a vivere lontano, mi accade che mi sento estraneo e confuso nei miei luoghi natali.
Guardavo il vigile che dirigeva il traffico e mi facevo domande sulla sua vita personale per esempio. Mi chiedevo come facesse a vivere in quel paesiolo isolato e dove tutto è immutato, finchè morte ti separi.
Potrei dire che, fin qui, niente di così assurdo (a parte lo svarione sul vigile).
Il discorso fila voglio dire.
Il problema è che, disinteresse a parte per la serata (eccetto per le due straniere, che ovviamente ho conosciuto), ho avuto forte angoscia mentre ritornavo a casa in macchina e una sorta di istinto suicidario: desideravo smettere di vivere perchè non ne trovavo il senso, mi sentivo come finito in un loop eterno senza capo ne fine. Insomma oppresso.
Ho pianto e ho aspettato che passasse la crisi.
Per certi versi il lavoro è una manna: mi aiuta a non pensare e ad ancorarmi alla realtà.
Purtroppo questa città non mi piace più. La qualità della vita è alta, impossibile essere stressati e le relazioni sono buone, ma io non riesco a pensare di morirci qui.

Oggi angoscia, così a random.
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Ciao Zibibbo
Le sensazioni che hai vissuto secondo me non hanno nulla di patologico. Hai viaggiato, vissuto altrove, in questo momento il tuo paese ti va stretto. Magari un giorno lo desidererei. I percorsi della vita possono essere imprevedibili. O forse no, te ne andrai e non tornerai più chissà.
Però queste sono emozioni. Si può essere soddisfatti, euforici, ma alle volte melanconici o anche angosciati. Non è bene pensare di curare tutto, tutto non è curabile.
Leggendo così non ci vedo niente di preoccupante....capita ai vivi. -
La crisi è passata, piangendo. E' quando non passa che bisogna preoccuparsi. Sono tante le cose nascoste nella nostra psiche e chissà cosa ce le tira fuori. L'angoscia di cui scrivi fa parte di tutti e nella maggior parte è nascosta. Ti possono venire i pensieri più strani e che potenzialmente possono venire a tutti ma così non avviene. Bisogna vedere dove va a pescare la sensibilità ed il perché, la nostra memoria immagazzina di tutto, oltre le nostre aspettative.
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Anche io non credo ci sia nulla di patologico.
Film tipo quello sul vigile li faccio anche io abbastanza spesso e non credo ci sia nulla di strano.
L'unica cosa che potrebbe indicare qualche cosa che non va è il fatto che appena vai in ferie e la tua mente è libera di pensare si sofferma su pensieri negativi come l'insensatezza dell'esistenza. Perchè succede? Chi sa quanti motivi ci sono dietro! Probabilmente, al di là del fatto che il paesino natale ti va stretto e ciò ti causa malessere, ti manca qualcosa. -
Più che crisi, direi che per un momento hai percepito la vita per ciò che è: un'illusione, una cosa inutile. La tua percezione in quei momenti era più aderente alla realtà di quanto non lo sia normalmente, quando ci si fa trascinare dal vortice dell'esistenza.
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La sonnolenza può essere data dal fatto che non hai l'adrenalina della routine delle normali giornate lavorative: succede anche a me, io credo che il corpo si rilassi del tutto e tendi a dormire più del dovuto. Goditelo perché è segno che il tuo corpo ne ha bisogno, quindi assecondalo.
Per i tipi come noi () è vero, il lavoro è una manna perchè aiuta a non pensare quindi ecco perché questo tuo momento di "down" con crisi di pianto annessa penso si tratti "semplicemente" di uno momento di sfogo interiore.
Dalle tue parole traspare un senso di confusione, sbaglio? Quando hai avuto questo vortice di pensieri ti sentivi agitato?
E adesso per esempio come ti senti?
A me quando succede e quando capisco che il vortice è troppo forte da gestire da sola, sfogo sì con pianto ma se non basta 1 cpr si tavor 1mg orosol. e mi aiuta a tornare lucida. -
La crisi è passata, piangendo. E' quando non passa che bisogna preoccuparsi. Sono tante le cose nascoste nella nostra psiche e chissà cosa ce le tira fuori. L'angoscia di cui scrivi fa parte di tutti e nella maggior parte è nascosta. Ti possono venire i pensieri più strani e che potenzialmente possono venire a tutti ma così non avviene. Bisogna vedere dove va a pescare la sensibilità ed il perché, la nostra memoria immagazzina di tutto, oltre le nostre aspettative.
Interessante analisi windrew.
Ne riprendo i "tratti salienti":CitazioneSono tante le cose nascoste nella nostra psiche e chissà cosa ce le tira fuori.
Già. La mente non smette mai di sorprendermi..
CitazioneL'angoscia di cui scrivi fa parte di tutti e nella maggior parte è nascosta.
Meno male!
CitazioneTi possono venire i pensieri più strani
Ecco. Riconoscevo che i pensieri che avevo erano strani. Ero stato tante volte in quel paesiolo. Non pensavo potesse farmi suscitare sensazioni e pensieri così bizzarri e vai a sapere perchè stavolta sono usciti fuori.
Sostanzialmente, l'aspetto terrificante di certi stati angosciosi è la paura di uscire più dal tunnel. Da quello svarione mentale. Ed è per quello che mi salgono i pensieri suicidari, perchè mi trovo di fronte ad un bivio: "ok, se non nè esco fuori devo lanciarmi da un ponte." -
L'unica cosa che potrebbe indicare qualche cosa che non va è il fatto che appena vai in ferie e la tua mente è libera di pensare si sofferma su pensieri negativi come l'insensatezza dell'esistenza. Perchè succede?
Perchè nel paesiolo non cè un caxo da fare oltre lavorare nelle fabbriche :-), io ormai non mi sento più parte della città ma soprattutto mi sento bloccato. Perchè? Perchè percepisco poche possibilità di poter soddisfare i miei bisogni sociali, sessuali, lavorativi (percezione che non necessariamente corrisponde al vero eh..) e quando la mia mente ansiosa comincia a fare proiezioni future che manco Paolo Fox, succede che non vedo uno scopo e arriva l'insensatezza, lo spleen.
Chi sa quanti motivi ci sono dietro! Probabilmente, al di là del fatto che il paesino natale ti va stretto e ciò ti causa malessere, ti manca qualcosa.
L'appagamento, la soddisfazione personale, il sentirsela propria questa vita. Ma ci sto lavorando, cerco di capire cosa cambiare e come.
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Dalle tue parole traspare un senso di confusione, sbaglio? Quando hai avuto questo vortice di pensieri ti sentivi agitato?
E adesso per esempio come ti senti?
A me quando succede e quando capisco che il vortice è troppo forte da gestire da sola, sfogo sì con pianto ma se non basta 1 cpr si tavor 1mg orosol. e mi aiuta a tornare lucida.E' probabile che ci sia stata un pò di dissociazione, legata all'angoscia\ansia. Mi capita spesso purtroppo. Comunque gestibile. La prossima volta dovrei provare con uno 0.25 di xanax per vedere sto sintomo palloso rientra.
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Allora credo non ci sia nulla di patologico o di così strano: il paesino natale offre poche opportunità, tu senti di dover trovare qualcosa che ti manca e probabilmente senti che il paesino non ti offre sufficienti opportunità in tal senso.
Penso che comunque qualsiasi persona, dopo un tot di tempo in inattività o mancanza di stimoli, comincia ad annoiarsi, a pensare troppo e si giunge a conclusioni anche negative come l'insensatezza della vita,che alla fine è la verità, specialmente quando si è inattivi o non si è stimolati. Se poi ci aggiungi che cerchi la soddisfazione personale e cerchi di cambiare in questa fase, tornare ad un piccolo paesino che forse ti soffoca non può che farti male, ma in questo non ci vedo nulla di patologico, al contrario mi pare una reazione sana considerata tutta la situazione. Semplicemente non è il posto adatto per te ora. Forse rappresenta anche proprio lo stile di vita da cui tenti di prendere le distanzeCitazioneGuardavo il vigile che dirigeva il traffico e mi facevo domande sulla sua vita personale per esempio. Mi chiedevo come facesse a vivere in quel paesiolo isolato e dove tutto è immutato, finchè morte ti separi.
è tutto ipotetico, magari sono solo cavolate
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