mia madre

  • nonostante entrambi i miei genitori(comuque buoni genitori e brave persone) siano entrambi disfunzionali al amssimo per me, credo che mia madre possa essere considerata uno dei maggiori cause del mio malessere.
    ha studiato fino alle medie poi credo che abbia fatto almeno un anno delle superiori a fare qualcosa che gli piaceva davvero. poi non so per qualche motivo ha lasciato la scuola, poi non so cosa abbia fatto fino ai 18 e poi è andata a lavorare.
    vi sembra una storia già sentita? chi mi legge sa di cosa parlo.
    detto ciò credo che sia una persona estremamente ossessionata del controllo nei confronti di chiunque, cosa ch epoi ha passato pure a me.
    ha subito dei grossi traumi, io ne sono a conoscenza solo di due:
    -una serie di gravi problemi miei nell'infanzia: non entro eni dettagli, am non credo che abbia superato quella fase in cuie ro neonata e se ne presa la responsabilità.
    -mia nonna è morta un paio di anni fa: siamo sttai tutti testimoni della sua mania incontrollata di controllo, senso di colpa per la sua morte e altre cose.

    veniamo a me.
    non sto a riraccontare la mia storia, ma mia madre è iperprotettiva e ipercritica nei miei confronti.
    per lei qualsiasi cosa faccia non va bene. perhcè io sono la sua bambina fragile.
    invade continuamente camera mia (ci sono degli indumenti suoi e di mio padre) e in cantina tiene tutti i miei giocattoli, ricordi d'infanzia...non l'ha proprio superata come cosa.
    per carità per molte cose mi fa comodo,però credo che prima o poi gli adolescenti abbiano almeno camera loro tutta per loro e non sia arredata con foto, peluche...sembra una camera di una bimba(e io anagraficamnete l'ho superata da un decennio).

    io sinceramente mi sono stufata del nostro rapporto che alla fine non è sano
    è mia madre, le vorrò sempre bene come a mio padre, so che mi saranno utili per il mio futuro, ma sento che è ora di iniziare nelle piccole cose a staccarmi.

    come posso fare?
    sto lavorando con la psicologa per allontanarli emotivamente, ma vorrei fare qualcosa di più, molto di più.
    voglio crescere.

  • io sicuramente sono stato piu` fortunato di te. Mia madre non era iperprottettiva...era solo anaffettiva ed egoista e viveva in simbiosi con mia nonna, una donna autoritaria e con la mania del controllo. Che dire...che si i genitori possono fare gravi danni, di solito involontariamente, e lo dico da genitore. E` bene esserne coscienti, perche` da questa consapevolezza possiamo trarre una buona base di partenza per capire noi stessi e cercare di lavorare sui nostri problemi. Potremmo anche trarne spunti per evitare certi errori una volta divenuti noi genitori. Ma questo fino ad un certo punto. Se non faremo gli stessi errori, forse ne faremo degli altri.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Per carità Fran non dico che i miei sono mostri.

    ma voglio uscire da questa situazione.
    come già detto emotivamente ci sto lavorando vado in terapia anche per questo.
    se ce la fanno gli adolescenti ad avere almeno uno spazio per se...

    cerco puri consigli pratici perchè non volgio dormire sugli allori...che tanto tra un po' passa un decennio..

  • come posso fare?
    sto lavorando con la psicologa per allontanarli emotivamente, ma vorrei fare qualcosa di più, molto di più.
    voglio crescere.

    Per me, per aiutarti capire cosa dovresti fare per crescere, bisogna porsi alcune domande:

    - A parte i tuoi genitori, durante la giornata (in media) con quante persone interagisci e ti confronti ?

    - Escludendo sempre i tuoi genitori, quale punto di riferimento hai ? (anche gli amici possono essere un punto di riferimento, o un interesse, un ambizione, un progetto dove sono coinvolti altri come nel caso del volontariato etc )

    - Sei disposta a fare qualcosa SENZA i tuoi genitori, ma con le tue sole forze ? Anche senza il loro appoggio economico e morale ? (visitare una città, fare un viaggio etc )

    In base a come rispondi a queste domande, capirai perché è difficile crescere. A volte vogliamo emanciparci dai genitori, a patto però di non rinunciare alle sicurezze o avere a che fare con il mondo "esterno".

    DALI :hibiscus:

  • -interagisco con poche persone, ma volgio migliorare questo aspetto(che include anche il lavoro)

    -non ho molti punti di riferimento. sto lavorando in terapia anche sui rapporti che non sono regolati non troppo bene.
    gli interessi stanno saltando fuori e sono sempre più limpidi.

    -si. ho da un po' un progettino in mente (un piccolo viaggio da sola) e spero di farlo presto(è meglio quando fa caldo).

    non voglio tagliare i ponti.
    perhcè a parte mi sembra una cosa stupida(ne ho sentiti troppi di figli pentiti di non aver mantenuto i rapporto con i genitori), ma dall'altro i genitori sono le uniche persone che potrebbero aiutarti in momenti di difficoltà.
    quindi purtroppo non posso fare un taglio netto. ma iniziare a emanciparmi si.
    allla fine la maggior parte delle famiglie hanno screzi, problemi come tutti, ma comunque sono una famiglia.
    i miei coetanei comunque vivono in casa o se ivono fuori e grazie all'aiuto(anche se lavorano) dei genitori.
    i miei genitori stessi sono stati aiutati dai nonni.

  • E perché devi tagliare i ponti ?

    Devi crescere, mica tagliare i ponti. Crescere implica tagliare i ponti per te? ... Guarda la vita delle ragazze della tua età. Hanno dovuto dire addio ai genitori per farsi una vita propria, fatta di lavoro, amici, interessi, viaggi ?

    DALI :hibiscus:

  • l'ho scritto sopra.
    devo allora aver frainteso la tua frase " non rinunciare alle sicurezze"


    detto ciò non so come controllare mia madre, che ormai è uan trottola impazzita che se non ha ragione lei...attacca tutti in modo estremamente aggressivo.
    a me per esempio piacerebbe che camera mia sia il mio spazio, solo mio.
    nel senso che la posso sistemare come voglio e fare in modo che nessuno ci frughi in giro.

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