Che tu ci creda o no, era quello che stavo pensando stamane andando al lavoro...Sto cercando qualche film da vedere domani o domenica.
Ho paura di restare solo
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Devi semplicemente stimolare la parte creativa del tuo cervello.
Forse ho trovato il modo questo week-end. Premetto che tutto è nato per caso.
Come avevo scritto nel thread L'iscrizione, mi sono recentemente associato alla Fondazione Feltrinelli.
Tra le altre cose, la fondazione ha un bar - libreria piuttosto grande e dotato di WI-FI.
Mi piace scrivere e - generalmente - tendo a rinchiudermi nella mia stanza, scrivendo direttamente a computer. Ieri ho cambiato approccio:
1. Mi sono recato in libreria, munito di computer, carta e penna
2. Ho ordinato una spremuta ed una fetta di torta
3. Mi sono messo a scrivere un racconto
Erano anni che cercavo di fare qualcosa si piacevole in un ambiente un po' animato. Certo: da qui a creare dei contatti personali, ce ne corre...ma mi sembra un buon passo in avanti. -
Hai avuto un'ottima idea. Se fai così ogni giorno, troverai degli amici senz'altro.
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Beh in un giorno non puoi fare granché...ma se vai al bar a che solo una volta a settimana ci sarà qualcuno che come te va li un po più spesso. Se dopo un po vedi le stesse persona...sorridi e saluta.
O siediti al bancone e fai 4 chiacchiere con il barista.
O molto spesso negli spazi di co-working (non so se questo bar lo sia nel caso cercali) ci sono libri e momenti di incontro. Ricordo che in un bar ogni settimana fanno conversazione in inglese.
Poi mi hai detto che questa fondazione e organizza eventi ecc...partecipa...
Diciamo che a differenza di altri tu hai un minimo di possibilità economica in più che ti permette di investire in attività che possono favorire incontri. -
Aggiornamento post - seduta: ieri la mia terapeuta si è i∙∙∙∙∙∙∙a come un black mamba (meglio noto come "serpente sette passi": il soprannome rende l'idea?).
Mi ha fatto notare una cosa ovvia: faccio sempre le stesse cose.
L'esempio è stata la prenotazione delle vacanze: come ormai da 5 anni a questa parte, ho scelto una capitale europea ed alloggerò in hotel per 4 notti. Con una domanda diretta, mi ha anche chiesto: "Valutare una settimana al mare, no?".
Io le ho fatto notare che ho fatto questa scelta per questioni economiche (ho un mutuo e comunque sono tirchio) e che il mondo è grande, perciò ho ancora molto da visitare.
E' bastato ampliare un po' il discorso per farmi capire che aveva ragione lei: sveglia sempre alla stessa ora, colazione sempre nello stesso bar, tanto tempo perso a cercare alternative senza trovarne una che mi attirasse, tanti negozi a cui passo davanti senza nemmeno notarli...
Insomma: un criceto che gira sulla ruota, perché si sente inadeguato in qualsiasi contesto ed ha una paura f*****a di essere giudicato qualsiasi cosa faccia.
Per esempio: se mi mettessi in testa di fare bungee jumping (dico la prima cosa che mi viene in mente), sono quasi certo che qualcuno cercherebbe di dissuadermi o mi deriderebbe perché "non ne sono in grado", oppure perché "non ho il fisico adatto" o per qualsiasi altro motivo. -
Signori, questa mattina mi sento molto nervoso o, per meglio dire, i∙∙∙∙∙∙∙o.
Cosa accade? La mia terapeuta ha evidenziato un fatto concreto: faccio sempre le stesse cose.
Se è vero che a Milano le opportunità di socializzazione e svago non mancano, è anche vero che la mia settimana extra-lavorativa è molto cadenzata. Anche quando potrei fare qualcosa di diverso, non lo faccio...perché non mi viene in mente.
Esempio concreto: quest'anno, come da sette anni a questa parte, trascorrerò 5 giorni delle mie vacanze estive in una capitale europea (Lisbona), alloggerò in hotel e viaggerò da solo. Quando si è trattato di prenotare il tutto, non mi è venuta in mente nessuna alternativa (es.: 7 giorni in un villaggio turistico italiano).
Se vogliamo, le mie giornate sono sempre le stesse. La sera, tornato dall'ufficio, non mi viene in mente nulla di diverso da fare. Frequento corsi una o due volte a settimana, un paio di volte al mese vado a concerti, se non trovo nulla di meglio mi guardo un film a casa o leggo un libro.
La mia vita è tutta qui: odio le palestre, consultando internet non trovo mai nulla che mi faccia dire "Voglio provare questa cosa". Di certo, non conosco tutte le opportunità esistenti al mondo ma, al momento, non mi viene in mente niente altro di quello che ho già scritto finora. Stasera, per esempio, non ho nulla di particolare da fare: pensavo di andare al cinema. Cosa c'è di meglio (o di peggio, a seconda dei punti di vista) per isolarsi dal mondo?
Come da titolo, ho un modo di vedere la vita molto limitato: sono come un cavallo a cui hanno messo il paraocchi....Io vorrei levarmelo, ma non ce la faccio: è come se me lo avessero cucito addosso.
So - in parte - da cosa dipende questo problema: sono molto soggetto al giudizio altrui.
Ho sempre paura di essere biasimato per le mie scelte in qualunque campo, perciò...vado sul sicuro e/o mi isolo dal mondo. Se, per esempio, voi mi proponeste un'attività alternativa, lì per lì la accetterei con entusiasmo ma, una volta giunti al dunque, sarei pervaso da mille dubbi e mi tirerei indietro...oppure dovrei sforzarmi per mantenere la promessa.
La mia terapeuta dice anche che dovrei sforzarmi di vedere le cose in un modo diverso, ma io non ce la faccio: se la tastiera del mio PC è nera, io non ce la faccio ad immaginarla bianca (esempio idiota, ma rende l'idea).
Ragazzi, è uno sfogo, ma qualsiasi vostra considerazione è ben accetta. -
Sono certo che troverai molta comprensione.
E' una società un po' anomala, siamo tutti uniti ma viviamo separati.
Viviamo come in una bolla in cui puoi entrare solo se sei invitato.
Per rompere gli schemi ci vuole una belle faccia tosta e non aver paura del rifiuto.
Oppure pare che ognuno debba escogitare qualche modo per entrare momentaneamente in una bolla e agire.
Accade qualcosa di simile anche per il denaro, ogni giorno non si pensa che a quello, a come trovarlo e come gestirlo ma ognuno per se.
Oltretutto pare che per fare nuove conoscenze occorre spendere denaro in corsi, locali, attività ecc... ma se il denaro scarseggia, scarseggiano anche le relazioni.
Torneremo, spero, al vecchio ritrovo del muretto o della gradinata, dove non c'era nessuna pretesa e chiunque era molto ben accetto e integrato.
Detto questo, per fortuna ancora non tutto è contaminato, non demordere, abbi pazienza e continua a lavorare su te stesso per superare la paura della solitudine.
Hai fatto un'ottima analisi di te stesso, credo che hai compreso tutto. Ora si tratta di lavorare con pazienza.
E' strano, ma non sei solo, tantissimi sono nella tua stessa situazione, ma c'è chi se ne approfitta per mantenerli separati. Prima o poi qualcosa accadrà. Speriamo non troppo tardi -
Aeroplano, condivido ciò che sostieni ed aggiungerei un'ulteriore questione: la paura dello sconosciuto.
Forse a causa delle notizie che stampa e TV di danno ogni giorno, forse per l'immigrazione e/o per ciò che definirei razzismo strisciante (nessuno si professa razzista, ma poi apostrofa in modo poco piacevole gli immigrati) si ha sempre più difficoltà a conoscere nuove persone...figuriamoci ad entrare in confidenza con loro!
Credo che il motivo sia da ricercare nel fatto che temiamo ciò che non conosciamo e chi non conosciamo.
Ti faccio qualche esempio di ciò che mi capita di vivere o vedere ogni giorno a Milano:
1.Sulla metropolitana. persona che ne urta accidentalmente un'altra: mai sentito la prima scusarsi con la seconda
2. Sulla metropolitana, parte seconda: mendicante o artista di strada che sale cercando di raggranellare qualche spicciolo dai passeggeri: gli occhi al cielo e/o i mugugni di disapprovazione si sprecano ed il bicchiere di carta del povero mendicante resta inesorabilmente vuoto
2. Turista con cartina in mano alla ricerca di qualcosa di specifico: mai visto qualcuno fermarsi a chiedere se avesse bisogno di indicazioni. Forse anche il fatto di conoscere poco le lingue straniere ha la sua incidenza, ma non credo che il motivo principale sia questo
Io qualche parola con gli immigrati la scambio: ho potuto notare, per esempio, che i senegalesi sono molto buoni e socievoli. Di altre nazionalità non potrei parlare molto, perché le occasioni di interazione sono state sempre molto limitate. -
Io credo che degli altri tu debba iniziare a fregatene e dovresti incominciare a uscire dal tuo guscio e agire d'istinto verso cose che piacciono a te, sempre nel rispetto altrui.
Ergo accetta la solitudine
Ma dall'altra parte metti in considerazione che per stare con gli altri bisogna essere pronti a grossi compromessi.
Io per ora ho scelto solitudine a discapito di compromessi. Preferisco farne pochi, ma nelle oc
casioni giuste. Per il resto la solitudine è la migliore scelta.
Devi capire cosa sei pronto a rinunciare e a guardare oggettivamente a ciò che cerchi.
-Hai 40 anni. I tuoi coetanei hanno famiglia e non sono 20 enni.
-puoi cercare una compagna (vedi sopra compromessi)
-il rapporto da adulti (ho aperto un tread leggilo)che va contro ciò che cerchi.
-hai molte più possibilità di chi vive in famiglia. Un sacco di tempo da riempire e decidi in autonomia ogni cosa. Non dipendi da nessuno(genitori e partner) e nessuno (vedi figli ) dipende da te.
Come vedi
tutto ha dei pregi e difetti. Cogli i pregi della tua situazione attuale per godertela e intanto lavorare e testarti per essere pronto a relazionati.
Non aspettare che una relazione ti migliori la vita. Migliorata da solo cosicché tu possa accompagnarti a qualcuno è non essere schiacciato o schiacchiatore. -
Ciao MPoletti , non voglio essere cattivo.
A 40 anni è difficile trovare una compagnia fissa anche perché ormai molti hanno famiglia.
Vado diretto al punto , io farei così , se mi trovassi nella tua situazione : Trovati una donna e facci un figlio, e vivi il resto della tua vita dando il massimo per lui.
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