Educazione all'individualismo e all'indifferenza.

  • Io sono sempre stato una persona molto orgogliosa.. e, infatti, facendo per un attimo finta che disagi e pesantissime, negative, distruttive influenze famigliari non ci siano state (mentre invece hanno pesato in maniera profondissima), l'altro motivo per cui sono arrivato MOLTO tardi ad affrontare il mio malessere e i miei problemi è proprio questo.

    Per me arrivare a chiedere aiuto è stato ed è una cosa difficilissima. Una cosa che avrei evitato e che eviterei volentieri di fare.
    Ho iniziato a chiederlo solamente quando mi son reso conto che con le mie sole forze non ce la stavo facendo e che forse era meglio mettere da parte l'orgoglio e con umiltà provare a concedere pure un po' di fiducia agli altri. E' stato il mio tentativo, forse insensato, forse sbagliato, di aprirmi in qualche modo agli altri.

    Specifico che per me "aiuto" non ha mai significato trovare qualcuno che magicamente risolvesse d'un botto tutti i miei problemi.
    Significava essere, in qualche modo, almeno parzialmente, accettato e "accolto", non rifiutato, insomma, ma relazionalmente considerato nonostante le difficoltà, i disagi, le mancanze e i complessi che ho per il non aver vissuto le più basilari esperienze relazionali e umane.
    Venir riconoscito, nonostante tutto, come essere umano alla stregua di tutti gli altri.
    Non essere giudicato solo per le mie mancanze, i miei deficit, i miei problemi (che per la maggior parte non son dipesi da me e dalla mia volontà).
    Non dovermi sentire ogni volta colpevole od egoista perché, avendo grossi disagi e problemi, ho comunque gli stessi bisogni affettivi ed emotivi di tutte le altre persone.
    Non dovermi sentire ogni volta, perché sofferente e disperato, non meritevole di qualunque umana cosa.

    Sentirmi sistematicamente e da tutti ripetere che prima di poter anelare a qualunque cosa, a un contatto umano, a un miglioramento della mia vita, a una relazione, devo risolvere TUTTI i miei problemi (che, tra l'altro, hanno il loro cuore proprio nelle mancanze ASSOLUTE a livello relazionale ed affettivo che ho patito nella mia vita) non mi ha aiutato minimamente, in questo senso.
    Cioè, in pratica è come se ti venisse detto che, allo stato delle cose, non ti meriti umana consideraziome, non ti meriti affetto, non ti meriti niente.

    E come lo cambio lo stato delle cose se ciò di cui ho bisogno più in profondità, perché per tutta la mia vita sono COMPLETAMENTE mancati, sono proprio umana considerazione e riconoscimento, contatto, affetto ?

    " So, go on. Kiss me. Kill me. Do something." (Alice Morgan - da "Luther" [BBC] )

  • Comunque più aspetti che qualcuno ti aiuti e ti stupisci che nessuno si fa avanti,più rimani nel tuo immobilismo..anche perché ti perderai anche le piccole cose belle che ti capiteranno,con il pensiero fisso sulle tue aspettative di aiuto esterno.
    Inizia ad aiutarti tu...

    Io non son rimasto nel mio immobilismo. Prima del 2009, sì. Ma ormai sono SEI anni che ho iniziato a fare quel che potevo per aituarmi.
    Non son rimasto mai col pensiero fisso sulle aspettative di aiuto esterno: chiedere aiuto per me è stato un passo difficilissimo.. e l'ho fatto solo quando mi son reso conto che da solo non ce la stavo comunque facendo..

    Quel che continuo a non capire è perché, in questa società che accetta qualunque cosa, ormai - squallida, schifosa, perversa, iniqua - debba essere considerato così vergognoso, quasi una colpa, il riconoscere d'aver bisogno d'aiuto e chiederlo.

    Ad altri esseri umani come te, intendo.

    " So, go on. Kiss me. Kill me. Do something." (Alice Morgan - da "Luther" [BBC] )

  • csognate com'è stato il rapporto con i tuoi genitori? molto spesso il bisogno è causato secondo me dai rapporti familiari.

    DIsastroso. Mio padre è morto che avevo 11 anni. Mia madre.. una persona negativa e distruttiva, anaffettiva, un buco nero che fagocitava, allo scopo di annientarla, ogni cosa buona e positiva che potesse esserci, ogni particella di luce le passasse accanto veniva assorbita e annullata..
    Per carità, la vita è stata durissima pure con lei, ma dopo la morte di mio padre, che in qualche modo la controbilanciava con la sua positività, ha concentrato tutta la sua negatività incontenibile su di me.. e non ne aveva il diritto.

    Io ho passato tutta la vita a cercare di affrancarmi dai danni che mi ha causato.. in parte ci sono riuscito.. in parte proprio no. A livello affettivo, ad esempio.. il vuoto, il rifiuto.. è tutto quello che ho avuto
    ( e che ho).

    " So, go on. Kiss me. Kill me. Do something." (Alice Morgan - da "Luther" [BBC] )

  • di società individualistica, ma come lo concepisci nell'altra direzione? tu come aiuti gli altri?

    Io ho sempre aiutato come potevo. Nessuna cosa o azione straordinaria, sia chiaro, tutte cose abbastanza comuni, pratiche: tenere il cane/gatto a chi se ne andava in vacanza, attività del tutto gratuita svolta presso associazioni culturali, pure il baby-sitter e dato ripetizioni a figli di persone che avevano problemi e non potevano permettersi di sostenere un costo economico per questo..
    Tanti anni fa, quando avevo molti meno problemi economici di adesso (non che fossi ricco, anzi, non lo sono mai stato, sempre fatica a tirare avanti ho fatto, ma almeno lavoravo).. e cambiavo spesso le cose elettroniche (soprattutto il PC) ho sempre regalato il materiale che non usavo più a persone che non se lo potevano permettere e ne avevan bisogno..

    Più di recente (2 - 3 anni fa) , su forum con tematiche tipo questo, ho offerto incoraggiamento e sostegno (virtuale) a diverse persone che se avevano bisogno, che mi hanno spesso ringraziato (prima di sparire) scrivendomi d'essermi grati perché ero stata l'unica persona che le aveva ascoltate e dato loro conforto in un momento in cui ne avevano disperato bisogno.

    Sto scrivendo tutto questo perché mi son stati richiesti esempi chiari, non per autocompiacimento.. non mi sembra di aver fatto niente di che, solo quel che potevo e mi sentivo di fare.
    La maggior parte delle volte l'ho fatto in maniera del tutto disinteressata, non aspettandomi in cambio niente; in due o tre occasioni, invece, qualcosa mi sarebbe servito riceverlo (ma non è accaduto).

    Adesso non riesco più a fornire molto sostegno, neanche pratico, perché tra i problemi di malessere esistenziale (che avevo anche prima) e quelli economici .. non ho tutte queste possibilità, e in questo momento ho profondo bisognono di sostegno io stesso..

    " So, go on. Kiss me. Kill me. Do something." (Alice Morgan - da "Luther" [BBC] )

  • però d'altra parte il sostegno, l'aiuto è più un fattore legato al bambino(che molte cose non le comprende)o all'anziano(che non riesce più a fare le cose). Come dice ipazia nella vita adulta si è soli, si dovrebbe imparare a tirarsi su e affrontare le cose da soli farlo nell'età giusta. molti come me non ci sono riusciti e un po' ne paghiamo le conseguenze nella società, ma se guardi al di fuori di essa effettivamente non c'è un tempo stabilito. a parte quello di una donna per procreare, ma per quello si son fatti passi avanti.

    Sì, infatti, il nocciolo del problema è esattamente questo.

    Se leggi la mia presentazione.. ho passato tutta la vita adulta per fuggire dalla realtà, rimanendo, in pratica, bloccato alle soglie dell'adolescenza.
    Cioè.. sono cresciuto e maturato a livello cognitivo, culturale, intellettuale.. ma a livello emotivo,relazionale ed affettivo no, sono rimasto come all'età di 11 anni. ..

    Come ho scritto nella presentazione, non ho fatto le esperienze umane più normali e comuni, quelle che fan tutti.. e questa "assenza" e questo "vuoto" a livello umano ed esistenziale è diventato una specie di handicap e di deficit che inficia ogni mio sforzo di "recuperare" e che mi preclude la possibilità di fare quelle esperienze che mi servirebbero per "trovarmi", per sciogliere i nodi che mi tengono bloccato - INCATENATO - nella medesica condizione a prescindere da ogni tentativo o sforzo che provo a fare.

    Ma alla gente a livello relazionale non interessa tutto questo: le problematiche, i complessi, i blocchi, il non aver vissuto .. sono solo affar tuo - una tua COLPA (implicitamnete od esplicitamente questo è quel che ti viene espresso).. per cui, anche se di passi avanti a livello di consapevolezza e di miglioramento di me stesso in questi anni ne ho fatti, il nodo della questione non si scioglie.. ed è per questo che non riesco a sentirmi meglio.. mi sento peggio.. Vista la totale assenza concreta di risultati, ho sempre più la sensazione che impegno, volontà sforzi e lavoro che posso fare su me stesso non siano mai minimamente sufficienti .. Come se questa incompiutezza umana (soprattutto considerata l'età che ho) fosse ormai irrecuperabile e irrisolvibile.. E non lo dico per pessimismo.. lo dico perché altrimenti, visto che ho provato di tutto, qualcosa nel conceto cambierebbe.. In SEI anni, invece, non ho fatto una conoscenza reale che sia una, e non intendo di andarsi a sposare o trovare l'amore della propria vita.. intendo di non trovare proprio nessuno che ci trova neanche l'interesse a venire a bere un caffè insieme a te..

    " So, go on. Kiss me. Kill me. Do something." (Alice Morgan - da "Luther" [BBC] )

  • Confesso che leggendo i lunghi post che hai scritto mi sento un po' frastornato e confuso.
    Ci hai fornito una matassa ingarbugliata ,(una mia impressione)proviamo a trovarne un bandolo.
    Quello che ti e' successo da bambino ,avra' condizionato sensibilmente la tua formazione,
    ma oramai sono accadimenti abbastanza lontani nel tempo,penso tu li abbia assimilati.
    Sostieni di essere bloccato ,incatenato,nonostante i tentativi che hai fatto di scioglierne
    i nodi e per questo chiedi aiuto.
    Proviamo cominciando a chiarire che tipo di aiuto vorresti ricevere?
    Spero intervengano anche gli altri utenti.

  • Io non son rimasto nel mio immobilismo. Prima del 2009, sì. Ma ormai sono SEI anni che ho iniziato a fare quel che potevo per aituarmi.
    Non son rimasto mai col pensiero fisso sulle aspettative di aiuto esterno: chiedere aiuto per me è stato un passo difficilissimo.. e l'ho fatto solo quando mi son reso conto che da solo non ce la stavo comunque facendo..

    Quel che continuo a non capire è perché, in questa società che accetta qualunque cosa, ormai - squallida, schifosa, perversa, iniqua - debba essere considerato così vergognoso, quasi una colpa, il riconoscere d'aver bisogno d'aiuto e chiederlo.

    Ad altri esseri umani come te, intendo.

    La cosa che trovo emblematica,è che tu non abbia ancora detto esplicitamente di che cosa avresti bisogno,ma continui a sfogarti sull'esterno.
    Il che può andare bene,ma deve essere seguito da una reazione.
    Sei preciso nelle date e nei riferimenti,sembri dare per scontato che gli altri sappiano di cosa hai bisogno e subdolamente,te lo neghino.

    Personalmente...io non avrei problemi a dare il mio aiuto a chi me lo chiede,se non avessi spesso l'impressione che molti se ne approfittino.Penso aprirò un thread a riguardo.

    There is a crack in everything That’s how the light gets in.

  • Io avevo un dilemma simile tempo fa, cercavo un amico con cui parlarne ma ho risolto al momento fregandomene nel senso di posticipare dimenticare non so neanche io come. Ne avevo molti dilemmi che dovevo lasciare irrisolti, ma uno in particolare mi dava problemi. E me ne sono fregato così, metodo semplice. Se ci penso sento che devo prendere in considerazione, ma insomma penso ad altro. Prova così csognante.

    Psicanalisi: prendere le redini di una persona con un problema che lo avrebbe risolto da solo e pro-allungarlo peggiorarlo con la presunzione delle motivazioni di cattedra di esso.

  • Ipazia,credo possiamo permetterci di dare aiuto gratis,senza avere il sospetto di essere sfruttati.

    Invece no.O meglio,sì,ma senza dare a vedere che la tua disponibilità è illimitata.Certe persone vivono di questo,da cannibali quali sono.Io ad esempio preferisco di gran lunga subire una cattiveria che farne una,perché farlo mi fa stare male,non è nella mia natura e non ci posso fare molto.L'importante però è non farlo a vedere...l'importante è non scoprire troppo le carte,in modo che gli altri non sappiano che se volessero potrebbero ottenere tutto questo aiuto da te.Aiuto che poi non risarciscono,e una volta che si sono "cibati" di te,ti scartano.Quindi aiutare gratis no....credo di più in un sano mutualismo.

    Anche perché anche chi aiuta gratis lo fa per scopi egoistici,alla fine.O perché si sentirebbe in colpa a non farlo....i nobili sentimenti sono solo un'invenzione per coprire la vera natura,marcia.

    Ricollegandomi al post...ecco perché l'aiuto gratis non esiste.Chi ti dà aiuto si aspetta che tu possa ricordarti del favore fatto e in un domani,ricambiare.Se dai l'impressione di chiedere solo e non poter dare mai:su di te non investono.

    Io ho provato sulla mia pelle cosa vuol dire aiutare gratis:dai l'impressione di essere un disperato che fornisce aiuto per avere in cambio un minimo di calore umano,sei una persona disposta a farsi il mazzo per una terza persona perché non hai altre alternative...in poche parole,passi per debole.

    There is a crack in everything That’s how the light gets in.

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