famiglia e mal di vivere

  • mi chiedevo se il mal di vivere fosse legato alla famiglia e il tipo di infanzia vissuta,io personalmente non ho avuto un infanzia normale,tra abusi e odi e mi son sempre chiesto se sarei stato una persona felice se fossi cresciuto in una famiglia "normale"voi?

  • Dipende da cosa s'intende per una infanzia normale. Io sono cresciuta in una famiglia abbastanza benestante, i miei genitori sono persone normali, impiegati, con licenza superiore, da piccola buscavo qualche botta ma non ho mai subito vere e proprie violenze. I miei non hanno vizi, non bevono, non si drogano, neanche fumano. Eppure sono cresciuta con una moltitudine di complessi che mi hanno resa timida, insicura, con scarsissima autostima ed ora anche depressa. Ecco cosa si guadagna ad avere una famiglia normale.
    Non è la condizione economica, non sono gli abusi o i divorzi o quant'altro. Per carità, questo incide profondamente. Ma all'interno di una famiglia "normale" si vive bene se si hanno dei genitori che giornalmente regalano amore e sicurezza ai propri figli. I miei mi hanno sempre svalutata e io ho vissuto fino ad ora ala ricerca della loro approvazione, studiando, suonando, facendo mille cose. E quando finalmente ho ottenuto il loro orgoglio, ho ottenuto di essere il loro vanto con amici e conoscenti, ho improvvisamente aperto gli occhi e mi è crollato tutto addosso. L'identità che mi sono costruita fino ad ora non è veramente mia. Tutto quello che ho fatto l'ho fatto in funzione della loro approvazione e non della mia realizzazione. Ed ora mi ritrovo con un pugno di mosche in mano. Ad aver lasciato lo studio e lo strumento e a chiedermi chi sono io veramente. Perchè al di là di queste cose, che mi davano sicurezza, che mi regalavano una prospettiva, rimane solo la timidezza e l'insicurezza e l'ansia. Tanta, tantissima ansia.

  • è logico che la responsabilità non è solo nostra ma non possiamo addossare a loro tutte le colpe, anche perchè spesso nel loro modo di educarci si riflette il modo in cui loro sono stati educati, in ciò che ci fanno subire c'è un pò di quello che essi hanno subito a loro volta dai loro genitori. Per cui genitori violenti o invadenti o indifferenti sono alla fin fine sia vittime che carnefici, volendo usare un linguaggio un pò iperbolico: vittime lo sono state, carnefici lo sono ora.

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