Buonasera a tutti, ho letto tanti post sia in "vita di coppia" che in "vita in famiglia" nei quali emerge con potenza la dipendenza dalla famiglia d' origine a tutti i livelli
Ragazze maggiorenni, laureate, lavoratrici o l' uno e l' altro o semplicemente figlie adulte trattate come bambine che devono sottostare al volere dei genitori
Dal padre spesso perché gli viene permesso di essere ancora padre padrone, dalla madre spesso essa stessa dipendente dal padre-padrone o che comunque non ha mai raggiunto un' indipendenza emotiva tale da potersi discostare dal parere del marito-padre
Risultato? figli e figlie ai quali non è consentito diventare adulti se non con regole imposte dall' alto
Il primo compito di un genitore, lo sono di un ragazzo di 22 anni, è quello di crescerlo per aprirgli le porte al mondo, dargli una fiducia tale da consentirgli di spiccare il volo senza ingerenze di nessun tipo
Il lavoro vero e importante lo si fa finchè i figli sono bambini, quando sono adulti hanno, o dovrebbero avere, tutti gli strumenti per viaggiare da soli nella vita
Ho visto che, nonostante siamo ben oltre il 2000 la cultura dell' educazione in tanti casi è rimasta alla preistoria, mi spiace tanto, lavorando nel settore, leggere queste cose e vorrei tanto cambiare lo stato di fatto nei casi dove le sofferenze dei figli e dei genitori sono evidenti
Aspetto le vostre riflessioni, aperte a tutti ovviamente e in particolare vorrei capire come vivono questa cultura retrograda i ragazzi e le ragazze
Ragazzi, solo voi potete cambiare il mondo, è un vostro diritto-dovere, una grande conquista per tutti, io credo
Grazie a chi risponderà
Figli e figlie maggiorenni in balia dei genitori
-
-
-
Ciao Dani, Io sono tornata a vivere con i miei per problemi economici, purtroppo figlia di madre cattolica che vorrebbe vedermi chiusa in casa, sposata a crescere una serie di figli (tutti quelli che il nostro Signore Gesù ci manda). A 18 anni sono andata a studiare a 800 km da casa, ho cominciato a vivere una vita normale, serena, ma tuttora, sebbene io mi sia conquistata la mia indipendenza facendo salti mortali per lavorare e fare l'università, temo che chi non possa permettersi economicamente questo tipo di distacco, rimanga succube di gente che, pur essendo molto adulta, non ha risolto mai i propri problemi psicologici. Io posso dire, sebbene soffra di questa momentanea convivenza forzata, di essermi salvata, ma credo anche che persone emotivamente più fragili di me, non possano non soffrirne. Io ho avuto la fortuna di avere amici, lavoro, persone accanto che mi hanno aiutata a diventare una persona adulta ma se fossi rimasta qui con i miei sarei andata fuori di testa.
Mi sono laureata a pieni voti, ho sempre lavorato e miracolosamente non ho mai fatto grandi c∙∙∙∙∙e, i miei amici sono tutti studenti o lavoratori tranquilli, ma per mia madre sono una s∙∙∙∙∙a perché non vado in chiesa e sono atea, e Dio mi punirà perché lo rinnego.
È anche depressa, isterica e svegliarmi e sorridere ogni giorno per me è un'impresa non da poco. Spesso mi chiedo come sarebbe vivere in una famiglia normale e quanto sarebbe bella la vita, senza le isterie. Poi mi faccio i complimenti perché visti i presupposti, grazie agli amici, altre figure di riferimento come le zie, la psicoterapia, le soddisfazioni lavorative e accademiche, comunque ce l'ho fatta a diventare chi volevo essere io e a non sentirmi sbagliata nonostante le continue ingiurie. Possiamo cambiare il mondo, lo facciamo, ci emancipiamo ma p∙∙∙a miseria, che fatica! -
Ciao Dani, Io sono tornata a vivere con i miei per problemi economici, purtroppo figlia di madre cattolica che vorrebbe vedermi chiusa in casa, sposata a crescere una serie di figli (tutti quelli che il nostro Signore Gesù ci manda). A 18 anni sono andata a studiare a 800 km da casa, ho cominciato a vivere una vita normale, serena, ma tuttora, sebbene io mi sia conquistata la mia indipendenza facendo salti mortali per lavorare e fare l'università, temo che chi non possa permettersi economicamente questo tipo di distacco, rimanga succube di gente che, pur essendo molto adulta, non ha risolto mai i propri problemi psicologici. Io posso dire, sebbene soffra di questa momentanea convivenza forzata, di essermi salvata, ma credo anche che persone emotivamente più fragili di me, non possano non soffrirne. Io ho avuto la fortuna di avere amici, lavoro, persone accanto che mi hanno aiutata a diventare una persona adulta ma se fossi rimasta qui con i miei sarei andata fuori di testa.
Mi sono laureata a pieni voti, ho sempre lavorato e miracolosamente non ho mai fatto grandi c∙∙∙∙∙e, i miei amici sono tutti studenti o lavoratori tranquilli, ma per mia madre sono una s∙∙∙∙∙a perché non vado in chiesa e sono atea, e Dio mi punirà perché lo rinnego.
È anche depressa, isterica e svegliarmi e sorridere ogni giorno per me è un'impresa non da poco. Spesso mi chiedo come sarebbe vivere in una famiglia normale e quanto sarebbe bella la vita, senza le isterie. Poi mi faccio i complimenti perché visti i presupposti, grazie agli amici, altre figure di riferimento come le zie, la psicoterapia, le soddisfazioni lavorative e accademiche, comunque ce l'ho fatta a diventare chi volevo essere io e a non sentirmi sbagliata nonostante le continue ingiurie. Possiamo cambiare il mondo, lo facciamo, ci emancipiamo ma p∙∙∙a miseria, che fatica!Ciao Elena
Grazie per aver risposto e per aver portato la tua esperienza
Sei davvero in gamba, ho scritto qui perché vorrei che altre persone possano in qualche modo tagliare il cordone ombelicale anche quando dall’ altra parte c’ è un muro, il tuo è un problema spero temporaneo ma che comunque rivela che sai qual’ è la tua strada anche se fai fatica a causa delle ingerenze soprattutto di tua madre
Parli di persone ancora più fragili di te, di me, son loro che hanno più bisogno di aiuto secondo me, diventare adulti con queste barriere sembra davvero impossibile ma non possiamo perderci d’ animo e credo che il primo passo sia la consapevolezza che, in tanti casi, si sta vivendo la vita di qualcun’ altro, che per quanto dica che ci vuole bene, non sa o non può darci la forza per prendere il volo
Quella forza la dobbiamo cercare noi, soli o con qualcuno che ci aiuti, non ,importa, tutti noi abbiamo dentro un nucleo forte e va cercato, svelato, liberato
Si può essere liberi anche in prigione, scriveva un letterato e io credo sia vero, voglio credere che sia vero
L’ ho provato su di me quando stavo talmente male da non “sentirmi” più, quando sei in un tunnel spesso non vedi nemmeno l’ ombra dell’ uscita ma rimanerci fermi dentro non te la farà vedere mai quell’ uscita…
La fatica è indubbia, a volte insopportabile, troppa però da qualche parte ci porterà e la tua testimonianza ne è la prova
Sei diventata TE, non qualcun’ altro o la sua ombra
Questo è un bellissimo messaggio per chi legge
Grazie ancora -
Siamo tutti fortissimi, dobbiamo solo aver il coraggio di fare il passo in più e bisogna farlo veramente a occhi chiusi. La vita è nostra, dobbiamo avere il coraggio di vivercela.
Grazie a te per aver aperto il thread, sono sicura che servirà a moltissime persone. -
Oltre ad Elena, persona in gambissima, nessun altro ha scritto
Evidentemente l' argomento non interessa o si preferisce nascondere la testa sotto la sabbia e non fare proprio nulla, strada più facile per poi sfogare le proprie frustrazioni in un forum per cercare compagni di sventura per sentirsi meno soli
Non basta per vivere meglio ma tant' è.... -
in nome e per conto di una maturità che non esiste, si accampoano pretese di libertà laddove aprendo il televisore si leggono cose infernali, è una questione non di sfiducia nei confronti dei figli ma nei confronti "degli altri" figli di un consumismo ed un egosimo paurosi che non rispettano la vita dei figli degli altri...a cominciafre dalla piaggio che co sti motorini ha fatto più invalidi e vittime di una guerra mondiale, e poi di quale libertà parli, di quale autonomia parli tu che a 22 aqnni inizi il discorso dicendo sono un "ragazzo" di 22 anni e non un uomo di 22 anni, alla tua età qualcuno emigrò in germania per campare moglie e figli! ringraizia dio di essere responsabilente ubbidiente a chi di esperienza di vita ne ha più della vostra...cambiare il mondo...di parole belle è piena la letteruatura mondiale ma purtroppo di "fatti concreti e brutti" pure la vita ne è piena..,un grande cantautore nella maturità partorì "..eravamo quattro amici al bar"...un po diversa da "sapore di sale" della gioventù...che ne dici? eh?
-
io ho 23 anni e una storia molto simile a quella di tante altre persone, come ho potuto leggere qui.
sono economicamente indipendente da anni, ho portato quasi a termine i miei studi senza l'aiuto e il supporto di nessuno. sono stata e sono ancora adesso una figlia obbediente, autonoma e tranquilla, senza troppi colpi di testa. dopo un'esperienza fuori per l'università sono tornata sotto il tetto familiare. io amo e rispetto i miei genitori, sinceramente, con tutte le loro manie. e mi sento altrettanto amata. la vera maturità sta anche nel capire che la maggior parte delle volte i genitori sono persone che cercano di fare del loro meglio, di proteggerci e difenderci. magari eccedono, ma le loro intenzioni sono buone. ribadisco che parlo di casi genereci e non specifici in cui ci sono conflittualità acutissime e personalità quasi patologiche in conflitto.
proprio qualche giorno fa ho chiesto consiglio alla dottoressa roncallo su come poter spiegare ai miei, mia madre in particolare, che ormai mi sento una giovane donna, con esigenze, sogni, desideri, ma anche con le proprie responsabilità. la dottoressa mi ha spiegato che occorre essere fermi e consapevoli nel momento in cui si accompagnano i genitori in questa fase traumatica che è la nostra crescita. e questo per me ha un grande valore. perchè non tutte le situazioni necessitano di essere risolte con strappi drastici, nè tantomeno c'è sempre bisogno di puntare il dito contro i genitori demonizzandoli in tutto. siamo persone, noi e loro, e possiamo arrivare a compromessi senza pretendere che la libertà e l'autonomia siano un regalo. Io sto affrontando in modo nuovo la situazione con mia madre. Ho smesso di mentirle e sacrificarmi per non ferirla, ma in maniera pacata affermo la mia identità e le mie scelte, motivandole e argomentandole, ma naturalmente cerco di mostrare di aver capito il suo punto di vista, le preoccupazioni e le paure che ha.
Insomma, ho capito che non c'era bisogno di cambiare il mondo: dovevo cambiare io, il mio modo di approcciarmi a lei, di spiegare le mie ragioni e di manifestare la mia consapevolezza. Senza battere i piedi, ma parlando a pari livello da adulta ad adulta.
Non voglio ferire la sensibilità di nessuno, perciò vorrei ripetere ancora una volta che non è riferito a situazioni particolari in cui ci sono problemi familiari seri. Spesso è davvero necessario e legittimo ribellarsi con forza. In questo contesto, però, mi riferisco a tante situazioni che noto nella mia realtà, tra amici e conoscenti. molto spesso i figli parlano di desiderio di libertà e di sensazione di soffocamento da parte dei genitori, disprezzando tutto quello che invece è stato loro donato nella vita e comportandosi come eterni adolescenti, irresponsabili e immaturi. Come si può pretendere libertà e fiducia se non si dimostra di essere in grado di badare a se stessi? Come figlia penso che tutti abbiamo tanto da imparare nella vita e che una buona dose di autocritica e di volontà di crescere sia sempre necessaria prima di partire alla conquista di una libertà autentica. -
Non sono un ragazzo di 22 anni ma una donna di 52 con un figlio di 22...
Per il resto no comment -
Non so se il mio problema possa rientrare pienamente nel tema del thread perché io mi sono staccata fisicamente, ma continuo a subire le ripercussioni del rapporto con i miei genitori a livello di autostima. In questo modo è come se fossi ancora in loro balìa emotivamente, anche se di fatto non ci parliamo più. Sono in terapia, per altre cose ho visto dei risultati, ma questo nodo ancora non sono riuscita a scioglierlo.
Loro in vari modi, con atteggiamenti, critiche, messaggi tra le righe mi hanno inculcato la sensazione di non valere niente. I miei sbagli o difetti ( secondo loro ) venivano amplificati all'inverosimile e considerati come piaghe perenni che non si sarebbero mai potute sanare, mentre i miei progressi venivano dati per scontati e calava il silenzio cosmico, anche quando si trattava di cose tangibili come i risultati scolastici. Adesso mi ritrovo priva di autostima quando me ne servirebbe a valanghe anche solo per sopravvivere in una società complessa e spietata come la nostra. -
Grazie Mole e grazie Sera per le vostre testimonianze
Sono anch' io convinta che la mediazione sia sempre la strada migliore fin quando dall' altra parte non trovi un muro invalicabile e non riesci più a lavorare su te stesso/a e sugli altri
Sarebbe auspicabile arrivare al una consapevolezza diversa dell' essere genitore, comprendere che i figli non sono una nostra proprietà e non devono essere il mezzo per realizzare parti di se stessi non risolte
Qualcuno dirà che è utopia ma io non smetto di sperare e di lavorarci sopra, nel frattempo mi auguro che sempre più ragazzi in difficoltà trovino la forza di realizzarsi nonostante gli ostacoli
Grazie di nuovo
Unisciti a noi!
Non sei ancora iscritto e vorresti partecipare? Registrati subito ed entra a far parte della nostra comunità! Ti aspettiamo.
Thread suggeriti
-
- Topic
- Risposte
- Ultima Risposta
-
-
-
I suoi genitori e il sostegno che non c'è 5
- Polimori
-
- Risposte
- 5
- Visualizzazioni
- 199
5
-
-
-
-
Da quando è nato mio figlio non ho più una vita 52
- andrerdna
-
- Risposte
- 52
- Visualizzazioni
- 2.3k
52
-
-
-
-
Sto vivendo un incubo, come posso sopravvivere? 5
- maria27
-
- Risposte
- 5
- Visualizzazioni
- 398
5
-
-
-
-
Un esperimento, una lettera e la solita reazione che fa male 53
- nonloso1989
-
- Risposte
- 53
- Visualizzazioni
- 2.5k
53
-
-
-
-
Marito emotivamente assente e suocera tossica, sono in crisi 96
- talpa18
-
- Risposte
- 96
- Visualizzazioni
- 4.4k
96
-
-
-
-
Quando si scende al sud a trovare la famiglia... 8
- Polimori
-
- Risposte
- 8
- Visualizzazioni
- 370
8
-