Violenza in famiglia

  • Violenza in famiglia...Ciao a tutti! Mi chiamo Christian...sono nuovo di qui...ho letto il regolamento e spero di ricordare quanto mi serve...vi prego di perdonarmi se "contravvengo"...non sarà volontariamente.
    Al dunque: Ho cercato un forum di psicologia xkè mi trovo ad affrontare una brutta situazione. La mia ragazza proviene da una famiglia in cui la vita quotidiana è, da sempre, veicolata dalla violenza.
    Più per urgenza e necessità che per scelta, lei si è trasferita a vivere da me ma questo, anzichè giovare, ha fatto precipitare la situazione. Sono sorte problematiche prima inesistenti, con sue frequenti crisi isteriche (di stampo infantile: urla, battere i piedi, strapparsi i capelli, graffiarsi e picchiarsi) alimentate da pensieri illogici, incoerenti, non corrispondenti alla realtà, esagerati, deformati.
    Non sono qui a chiedere "consulenze" o "diagnosi"...ma confronti, esperienze personali, opinioni libere ed esterne.
    Ho molto da raccontare...ma non tutto in una volta...Grazie x l'attenzione e a presto!

    "La violenza, l'ultimo rifugo degli incapaci. " Isaac Asimov

  • Ciao Cris...Benvenuto!
    Il tuo racconto non contiene una situazione semplice...per niente direi...
    Aiutami a capire....questa violenza si riversa esclusivamente su di lei??
    ..da parte di chi??..in che modo??
    Te lo chiedo solo perchè non è semplice dare un consglio in casi come questo...

    Bacio!

  • è una situazione difficile la tua, come anche quella della tua ragazza, fatevi aiutare entrambi da una persona esperta. con la pazienza e la fermezza, uniti a tanta dolcezza e amore riuscirai ad aiutarla...l'importante è che tu non ti faccia travolgere dalla situazione.
    a presto

    La vita non è una questione di come sopravvivere alla tempesta, ma di come danzare nella pioggia.

  • Ciao Desy...e grazie x la risposta...Mi spiego un po' meglio...
    Il padre di lei è il maltrattatore...e anche la madre ne è vittima. La madre xò "accetta" la situazione, la mia ragazza no! Lisa (uso un nome diverso..) si è ribellata con la fuga da casa ma il padre non si è lasciato intimorire al punto che in due occasioni si è presentato a casa mia con un amico dopo ripetute minacce di morte telefoniche.
    Ma dal punto di vista pratico io lo tengo a bada ( x ora...) ma da quello psicologico le sue sfuriate, le decine di chiamate, gli sms...sono una fonte di forte stress psicologico x Lisa.
    Ancor peggio xkè Lisa si è resa conto che l'angoscia, il male di vivere che ha sempre provato dentro, non veniva da fuori (suo padre) ma è dentro di lei.
    20anni di violenza fisica ma, peggiore quella psicologica sono stati si la concausa del suo malessere (associati probabilmente ad una personalità fragile..)ma il male che vive risiede dentro di lei adesso. E si riversa come un fiume in piena proprio sulle persone che Ama di+. Sua madre prima...i migliori amici...Io.
    Tieni conto del fatto che lei è SOLA... ha sorellastre e un fratellastro con i quali non ha convissuto molto e non ha coltivato veri rapporti: sono conoscenti, poco, poco+.
    Niente nonni, ne zii..(quelli che ha hanno pure loro la sana abitudine di picchiare le donne!)
    Ci siamo rivolti ad un centro antiviolenza...ma loro non vogliono avere a che fare con me, ma solo, direttamente con Lisa. Qualcuno sa dirmi xkè? E Lisa non ha la lucidità, la tranquillità, l'esperienza, la conoscenza neanke per capire di che cosa ha bisogno, figuriamoci di chiederlo...
    Siamo soli...e...a qnt pare...destinati a rimanerlo! (non è vero...farò in modo che non sia csì...ma non so come!)

    "La violenza, l'ultimo rifugo degli incapaci. " Isaac Asimov

  • Ciao Cris, benvenuto! Mi dispiace per la tua difficile situazione. Avete provato a richiedere aiuto a un consultorio? Magari potreste cominciare da lì o da un Centro di Salute Mentale. Penso che questo padre maltrattante andrebbe denunciato. Cerca, se riesci di avere un colloquio con una buona psicologa che possa farvi da tramite con il centro anti-violenza. Oppure spiega alla tua fidanzata la necessità che lei si rivolga a questo centro. Penso sia importante.Credo che al centro si vogliano relazionare direttamente con la persona interessata, ma tu puoi provare a chiedere comunque. Tu come fai a reggere tutto? Hai amici che ti sostengano? Avete mai pensato di cambiare zona abitativa, cellulare, ecc?
    Ad ogni modo, anche se serve a poco, io ci sono, anche se conto come il 2 a briscola. Un abbraccio.

    Una pena condivisa è dimezzata, una gioia condivisa è moltiplicata.

  • Ci siamo rivolti ad un centro antiviolenza...ma loro non vogliono avere a che fare con me, ma solo, direttamente con Lisa. Qualcuno sa dirmi xkè?

    Perché è Lisa la diretta interessata.
    Al centro anti violenza poi, ci sono psicologi in grado di aiutare le donne maltrattate, ma non possono fare nulla per interposta persona.
    Non si può nemmeno intervenire legalmente per interposta persona. Deve essere lei a denunciare le violenze e deve essere lei a chiedere aiuto.
    Tu puoi tentare di convincerla a vedere uno psicologo intanto...

    "Diventa ciò che sei" F. Nietzsche

  • Ho portato Lisa al centro antiviolenza...ma non è riuscita a spiegar loro la complessità della situazione in modo ordinato e logico...e il risultato è che loro...in qualche modo...prendono tempo...cioè, vogliono incontrare Lisa ancora, ma tra 2 settimane!! Il punto è che gli strumenti ci sono...ma 1) sono Le e e enti...e...2)Lisa qui da me è fuori regione e non ha diritto ad usufruire delle prestazioni sanitarie non urgenti quali CSM, Ass. Sociale ecc...
    Ho pensato di farle spostare la residenza da me, così da poter usufruire di tutte le prestazioni agevolate (visto anke che il mio reddito è d E13.000/anno!)ma temo che così facendo, su carta, questo rsulti essere un'allontanamento spontaneo da casa di una ragazza maggiorenne e temo che Lisa perderebbe ogni diritto di mantenimento da parte dei genitori.
    Detto ciò, aggiungo che il suo caro papà, E13.000 li guadagna in un mese...ed è la causa prima di tutti i di lei dolori...
    E io voglio che Lisa possa avere TUTTO l'aiuto...economico, medico, psicologico di cui ha diritto, ai massimi livelli possibili. Ed io non glieli posso offrire.
    Cambiare casa??? Ho un appartamento delle case popolari...e x fortuna con gli affitti che ci sono...Lisa deve ancora diplomarsi e adesso, proprio non riesce a lavorare. Per il momento tramite un primario di una nota clinica neuropsichiatrica lei è ricoverata...e ci resterà x qualke settimana, almeno tanto da attenuare le crisi così forti e quotidiane cui andava incontro ultimamente.
    Io xò non mi voglio sedere sugli allori...tra3/4 settimane lei uscirà ma non sarà "guarita"...starà meglio....spero...ma devo fare in modo che le lungaggini amministrativo-burocratiche non la portino nuovamente al collasso...
    grazie a tutti!!!!
    ciaù!
    chri.

    "La violenza, l'ultimo rifugo degli incapaci. " Isaac Asimov

  • Rivolgiti tu ad un'assistente sociale per te stesso, come segnalante. Prova! :) Lei come fuori regione non ha diritto, tu sì. Un abbraccio.
    Firmato: una futura assistente sociale.

    Una pena condivisa è dimezzata, una gioia condivisa è moltiplicata.

  • Ottimi i consigli di hiba. Aggiungo, banalmente ma non troppo, che chi si prenderà cura di lei (ma anche tu) dovrebbe suggerire un supporto di tipo psicologico...considerando che quanto accade sembra aver oltrepassato la sua...soglia di sopportazione, chiamiamola così per semplificare.

    Viviamo in un mondo in cui l'uomo è l'abito che indossa. Meno c'è l'uomo, più è necessario l'abito.

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