Sarà che è estate e che sono confusa, ma allora non capisco qual è il problema...Se la meretrice ha costi di gestione minori e le donne non vogliono uscire con i "poveri", allora che il "povero" si rivolga alla meretrice (magari una volta al mese piuttosto che una al giorno). E' un'equazione molto logica...ma allora qual è il problema?
(e non voglio essere provocatoria o sarcastica...ma se la prostituta è più conveniente - e forse è pure vero - perché questo discutere su questioni apparentemente già risolte?)

Il 75 % delle donne non uscirebbero con un uomo disoccupato
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Si infatti. Non vedo problemi nemmeno io.
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Sarà che è estate e che sono confusa, ma allora non capisco qual è il problema...Se la meretrice ha costi di gestione minori e le donne non vogliono uscire con i "poveri", allora che il "povero" si rivolga alla meretrice (magari una volta al mese piuttosto che una al giorno). E' un'equazione molto logica...ma allora qual è il problema?
Per me il problema è che non si viene amati abbastanza per quel che si è ma per quel che si fa o si rappresenta, e questo è un problema molto profondo, in molti casi il rapporto uomo-donna risulta mercenario (ed è pure peggio quando la cosa non è così chiara come con una prostituta), manca qualcosa di sicuro, ma quel che manca paradossalmente dovrebbe essere elargito "gratuitamente", se non viene dato in base all'essere di una persona ma in base al suo fare, il problema continuerà a sussistere.
Se una donna dice di amare una persona e poi la molla o inizia a rifiutarla a letto quando questa diventa disoccupata, non si può sostenere che questo fosse un amore sano, almeno per me non lo era per nulla.
Se manca questo naturalmente secondo me non lo si potrà più aggiustare, per questo la soluzione sembra proprio che debba consistere nel trovare una donna che appunto dia quel che dà paradossalmente e contro ogni logica di mercato gratis in base a qualità essenziali della persona e non troppo accidentali, se si fa pagare in qualsiasi modo e noi ce ne accorgiamo di tutto questo (pagare non soltanto con la moneta, ma anche con prestazioni varie che pretende dall'uomo che non si presta tanto spontaneamente e per istinto a queste), il problema a monte resta sempre irrisolto per me e dal mio punto di vista.
Andare con una prostituta è un compromesso, ma un compromesso potrebbe esserlo anche stare con una donna accontentandola in continuazione, ed è un compromesso anche masturbarsi o usare una bambola, insomma per molti qualsiasi scelta risulta inquinata a monte, a meno che non cambi qualcosa in tutto il meccanismo là fuori (un colpo di fortuna nell'incotrare una persona completamente pazza, secondo gli standard di salute diffusi, che ci piace e ci apprezza nonostante tutto), queste scelte frustranti restano tutte immutate per molte persone, e non è che un individuo racconta fesserie se nota tutto questo e vive male. -
se si fa pagare in qualsiasi modo il problema a monte resta sempre irrisolto per me e dal mio punto di vista.
Però allora io non capisco. Qui parliamo di amore, sesso, amicizia o delle relazioni in genere?
E comunque la gratuità del dono (e non parlo di sesso, ma in senso lato di attenzioni, affetto, comprensione) è qualcosa di stupendo ma che, per mia esperienza, ha un'alta percentuale d'insuccesso. Per quanto mi riguarda, l'ho sempre pagata...ma è vero che nessuno dà importanza ai campioni omaggio. E quindi a non entrare nel sistema "mercenario" al 99% si finirà (sia uomini che donne) scartati per qualcun altro che invece saprà vendersi meglio.
Spero sia chiaro il concetto...mi pare d'averlo espresso in maniera confusa. Spiacente.a meno che non cambi qualcosa in tutto il meccanismo fuori
Secondo me non può cambiare. Bisogna avere la fortuna sfacciata d'incontrare altre persone che abbiano qualche "tara" (detto in senso benevolo) analoga alla nostra...ma credo che il meccanismo "sano" sia il loro. E mi pare anche che percentualmente si soffra di meno.
non è che una persona racconta fesserie se nota tutto questo.
Non dico siano fesserie. E' solo incompleto pensare che siano presenti solo dal punto di vista maschile, quando siamo tutti sottoposti agli stessi meccanismi (in modi diversi, ma sempre lì siamo).
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E quindi a non entrare nel sistema "mercenario" al 99% si finirà (sia uomini che donne) scartati per qualcun altro che invece saprà vendersi meglio.
Io ho compreso la regola del sistema mercenario, ma vivo molto male in questo sistema, il problema per me è solo questo e sinceramente non vedo soluzioni se queste non consistono nel modificare questo sistema stesso (ma per ora mezzi concreti per modificarlo a mio vantaggio davvero non ne vedo). Io che non sono molto attraente naturalmente devo faticare tantissimo per mantenere una serie di qualità positive che non possiedo in maniera così innata, nel tentare di far questo io ho finito col maledirle le femmine che questo cercano da me (in linea di principio ci potrei stare insieme, ma praticamente potrei arrivare all'omicidio), per questo sono diventato abbastanza misogino, lo ammetto e ne sono pure consapevole.
Ma non è che la misoginia è la causa, la misoginia è l'effetto di queste descrizioni e rappresentazioni frustranti che in fin dei conti vengono anche confermate dai cosiddetti esperti del settore.
Se è tutto vero e le cose stanno così e non è che sono vittima di distorsioni cognitive, semplicemente non vivo bene ma piuttosto male in questo mondo qua e anche non essendo il solo ciò non toglie il mio vivere male.
Altre persone possono non trovare problematiche queste cose, e va bene, buon per loro, ma che queste affermino "io non vedo problemi" lo affermano sempre dal loro punto di vista e non dal mio o di altri come Dolphin84.CitazioneE' solo incompleto pensare che siano presenti solo dal punto di vista maschile, quando siamo tutti sottoposti agli stessi meccanismi (in modi diversi, ma sempre lì siamo).
Infatti ci sono anche molte donne che vivono male e viceversa odiano gli uomini, ma per loro il discorso è analogo. Sono prospettive diverse.
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Edit: ho visto che mi ero già riuscita a spiegare. Bene. Il sistema fa schifo, sono d'accordo. E' come voler andare a comprare al supermercato portando delle conchiglie invece del denaro. O mi converto al denaro o vado avanti fino a che non troverò il negoziante che accetti le conchiglie...certamente mi ci vorrà di più e magari morirò di fame...però tant'è.
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E' come voler andare a comprare al supermercato portando delle conchiglie invece del denaro. O mi converto al denaro o vado avanti fino a che non troverò il negoziante che accetti le conchiglie...certamente mi ci vorrà di più e magari morirò di fame...però tant'è.
C'è qualcun altro per la verità che invece di convincere i cassieri ad accettare conchiglie in cambio se lo prende direttamente quel di cui ha bisogno usando il cosiddetto esproprio proletario, che non viene considerato propriamente un furto da chi ne usufruisce, basta cambiare prospettiva ;).
A chi interessa la merce, di trovare un accordo con l'impreditore dei grandi magazzini interessa fino ad un certo punto :D, comunque è una situazione un po' diversa da quella relazionale in cui si cerca un buon consenso con l'altro, quando non c'è io la vedo dura a costruirlo in maniera artificiale con psicoterapie e esercizi vari.
O c'è una buona intesa o non c'è, chi ce l'ha già abbastanza innata l'intesa col sistema di criteri diffuso starà sempre bene finché il sistema non cambia a suo sfavore, chi non ce l'ha starà sempre male finché il sistema non cambia in certi modi.
E' come in arancia meccanica, si voleva rendere buono e non antisociale chi era per costituzione antisociale. Ma nel cercare di far adattare l'individuo alla coerenza del sistema viene prodotta una violenza verso l'individuo stesso, violenza mascherata da aiuto. C'è un conflitto di fondo che si può davvero sanare solo in un ambiente diverso, ma se non c'è da nessuna parte questo ambiente il conflitto resta.
Io vivrò da disadattato probabilmente perché gli adattamenti possibili che mi si vorrebbe vendere (secondo quelli che non vedono problemi là dove li vedo io insieme a certe minoranze), non sono adattamenti migliori per me.
I problemi per me ed altre persone ci sono e sono evidenti, sono le soluzioni che mancano. La soluzione proposta in genere da molti cattivi psicoterapeuti è quella di negare la definizione stessa del problema posto dall'utenza: "Questo non è un problema per te, perché per me, per questo e quest'altro non lo è, comportati e fai quel che facciamo noi che non ci lamentiamo della situazione e viviamo in simbiosi con questa", ma cos'è che risulta problematico per me lo avverto io in prima persona e non un altro.
Se è problematico per me dover fare certe cose per avere una donna che mi piaccia e ricambi, perché questa cosa produce un grosso malcontento che mi fa vivere uno schifo la relazione stessa con questa donna, bisogna cercare delle alternative se ci sono. Se uno psicoterapeuta o una persona qualsiasi è una cima e ha la pretesa di riuscire a pensare meglio di me quel che c'è da pensare per cercare di soddisfare meglio le mie esigenze (e sottolineo mie e non sue) lo ascolto volentieri, se mi si vogliono far introiettare altre esigenze sostenendo che queste esigenze coincidono con le mie, mi si prende soltanto per il c∙∙o e basta.
Se un altro pensa e produce le stesse idee, connessioni e rappresentazioni della realtà che posso comprendere e produrre pure io, in che modo tutto questo dovrebbe aiutarmi e darmi qualcosa in più? Visto che la matassa resta ugualmente intricata?
O si pensa di dare una risposta sensata, rispondendo alla domanda di vita di chi va con buone probabilità incontro alla morte (a causa di una malattia magari) e non ci vuole andare, dicendogli semplicemente "C'est la vie" e che non sarà né il primo né l'ultimo a morire così?
Il problema è proprio questo per quella persona, che la vita e la prospettiva di vita non dovrebbero più essere così come sembra debbano essere necessariamente adesso. La domanda di aiuto stessa già pone in essere le possibili soluzioni, ma non è che si negano e rimuovono certi problemi quando le soluzioni mancano o non si riescono a produrre. -
Magari erano ricchi o potenti.
Oppure sono stati selezionati con parametri diversi da quelli a cui siamo abituati, ma sempre "i meglio" erano. O se preferisci: gli altri erano peggio.Ma dai dovevi vederli. Avrei potuto c∙∙∙∙e in testa a chiunque di loro. Infatti parlavo tranquillamente con una di queste ragazze senza che il fidanzato dicesse niente.
Che pacchia -
Io vivrò da disadattato probabilmente perché gli adattamenti possibili che mi si vorrebbe vendere (secondo quelli che non vedono problemi là dove li vedo io insieme a certe minoranze), non sono adattamenti migliori per me.
Non c'è una soluzione a tutto o, se preferisci, non c'è una soluzione praticabile adatta a tutti.
I problemi per me ed altre persone ci sono e sono evidenti, sono le soluzioni che mancano. La soluzione proposta in genere da molti cattivi psicoterapeuti è quella di negare la definizione stessa del problema posto dall'utenza
E se il problema definito come posto dall'utenza veramente non esistesse? Se il punto di vista dell'utente fosse dissociato, distorto, parziale, viziato e inconcludente?
Secondo te il terapeuta cosa dovrebbe fare?
Il mondo è fatto così: per poter esistere "questo" deve soffrire "quello". Non c'è luce senza buio, etc.
Se ti ponessi il problema delle lattughe in orto che vorrebbero una soluzione per non essere mangiate tu cosa proporresti?
Se non fosse "difficile" accoppiarsi non sarebbe nemmeno "bello" farlo. Difatti ultimamente è sempre meno "difficile" ed è sempre meno appagante.Ma dai dovevi vederli. Avrei potuto c∙∙∙∙e in testa a chiunque di loro. Infatti parlavo tranquillamente con una di queste ragazze senza che il fidanzato dicesse niente.
Magari alla prima frase che non gradiva ti prendeva a calci e ti mandava al creatore.
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O si pensa di dare una risposta sensata, rispondendo alla domanda di vita di chi va con buone probabilità incontro alla morte (a causa di una malattia magari) e non ci vuole andare, dicendogli semplicemente "C'est la vie" e che non sarà né il primo né l'ultimo a morire così?
Francamente mi sembra una risposta razionale. Le cose capitano. Ma la mia considerazione è fortemente OT.
La domanda di aiuto stessa già pone in essere le possibili soluzioni
Il mio scetticismo mi porta a credere il contrario.
La domanda alla fine è sempre una: soffro di più a mantenere il mio sistema o ad adattarmi a quello comune? Io la risposta ancora non l'ho (e difatti non vivo bene)
Infatti parlavo tranquillamente con una di queste ragazze senza che il fidanzato dicesse niente.
E in Italia che cosa ti dicono?
Leggendo questo forum m'inizia a venire il sospetto di vivere in un'area particolare dell'Italia. Mah.
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