(...) Non so se sono abbastanza forte per staccarmi completamente da loro, sento di avere ancora un bisogno costante e infantile di approvazione
Immaginavo una cosa del genere, purtroppo!
Per quanto riguarda il ragazzo ho inteso che può essere un sostegno morale, ma solo io devo e posso fare qualcosa. Nel frattempo, però, non ho idea di come comportarmi con lui. Lasciarlo perdere come dice mia madre nonostante io lo ami? Farlo aspettare finché non cambierà la situazione e lei si rassegnerà?
Quando hai scritto del tuo ragazzo, l'ho associato alla tua sorellina più piccola, che aiuti con la scuola.
Si ripete lo schema.
Questo prendilo con le pinze, ok, poiché per il momento è solo un'ipotesi.
Di parlarne a tua madre del fidanzato, manco per sogno. Vorrei solo capire se lui ti fa pressioni in qualche modo per vedervi e stare insieme oppure sei tu che senti il "bisogno" di lui.
In ogni caso, se trattasi di un ragazzo responsabile e tu parlandoci gli spieghi la situazione, e cioè che per il momento sarete un po' "limitati", capirà e saprà starti vicino in altri modi.
(...) la rassegnazione non implica accettare che l'altro abbia ragione. In più, come hai già detto, devo imparare a relazionarmi in modo sano con gli altri, fatto abbastanza complicato venendo da un posto dove le relazioni sono tutto fuorché sane.
La parola rassegnazione (tuttalpiù abbandono, accettazione ma mai rassegnazione) non esiste nel mio vocabolario, pertanto io non ho mai scritto una cosa del genere; forse ce l’hai tu nella tua testa e pensi che io l’abbia scritta. Per favore, rileggi più volte il mio scritto.
Abbassare la testa significa riconoscere che al momento lei è più forte di te.
Significa avere la consapevolezza e l’umiltà che non hai i mezzi, soprattutto interiori, per “fare una battaglia” con lei: perderesti.
Significa “ingannare” il tuo nemico (mamma) ora - che stai perdendo - per raccogliere le forze e i mezzi per vincere l'intera guerra in un momento successivo.
Al momento, devi trovare “un oggetto” esterno alla tua famiglia, che ti supporti appunto all’esterno, piano piano, un passo alla volta, per mettere in atto quanto ti ho scritto.
Attenzione, io ti sto scrivendo gli strumenti per uscire – un domani – dalla tua condizione; non ti sto scrivendo che sarà facile, del resto la maturazione è sofferenza mista a solitudine e dolore e per capire davvero il senso di sentimenti come amore ed amicizia è necessario fuggire dalla bucolica immagine dell’infanzia di spensieratezza, dove l’io si rintana in cerca di conforto.
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