la gabbia dell'uccellino

  • Un uccellino in gabbia, ecco cosa sono. Mi danno da mangiare, mi danno da bere. Ma non posso volare. Questa gabbia mi soffoca. Non sopporto più le sbarre d'oro! Ho atteso che una buona persona potesse aprire quello sportellino, potesse farmi uscire, farmi volare fino a sè. Invece questa persona si è avvicinata, ha aperto lo sportellino, io ero quasi uscita, poi l'ha richiuso.
    Il mio stato d'ansia da quando lo avevo conosciuto era migliorato, per mesi e mesi non ho avuto più disturbi, non avevo avuto più angoscia, perchè sentivo dentro di me una forza nuova, la forza di voler volare via, e la consapevolezza ch epotevo farcela.
    Poi sono stata ricacciata dentro, a forza quasi, perchè lui forse aveva paura che io gli beccassi la mano, mentre mi dava il volo che avevo desiderato. Ora mi sento molto male. Sono tornati anche dei sintomi che non avevo più, e cioè dei piccoli attacchi cardiachi.
    Ho pensato anche di andarmene da qui, di sparire, di distruggermi di droghe da qualche parte, all'estero,....Non ho mai preso droghe, non fumo neanche,....
    Se non lo faccio non è per me, io non ho paura della morte, non lo faccio perchè altre persone soffrirebbero per me e non se lo meritano.
    Questa gabbia dorata, in cui non vedo più nemmeno lo sportellino, in cui le sbarre ormai sono di cemento, mi sta soffocando.
    Il mio dottore persino è preoccupato adesso, sì, e questa sua preoccupazione mi ha agitato enormemente. Mi sono sentita male, furoi dallo studio, ed ero sola, per strada, mi sentivo soffocare. Non voglio sentire più nessuna emozione, voglio diventare un vegetale, un verme, una pietra. Non voglio più nessun sentimento da nessun altro cuore,....la distruzione è l'unica cosa a cui penso. Intanto mi sto strappando le piume ad una ad una. Mi sbatto il becco contro le sbarre per non mangiare più. Non voglio più la vita da queste persone che non ce l'hanno!
    Ho più vita io che sto qui dentro e mi dispero, che loro che sono fuori e vivono ancora!

  • Ofelia e che diamine hai bisogno che qualcuno ti apra lo sportello per spiccare il volo?
    Trova la forza dentro di te vedrai che hai tanta di quella energia che nemmeno tu sai di possedere.
    Anche io alle volte mi sento cosi ma non si deve necessariamente dipendere da qualcuno; sei tu l'unico punto fermo della tua vita...
    E lascia perdere l'idea delle droghe,del fumo,dell'autodistruzione. Sarebbe una bella c∙∙∙∙∙a!
    Che ne dici invece di raccontare la tua storia nel dettaglio? Saremo tutti felici di poterti aiutare.
    In cambio ti chiederemo di aiutarci quando saremo noi a stare male. Mi sembra una buona proposta no?
    A presto :friends:

  • Io spesso mi sono sentita, e mi sento ancora, una belva in gabbia.
    Ruggisco, ringhio, graffio le pareti che mi tengono prigioniera. Sento dentro di me gli artigli che graffiano, le zanne che dilaniano.. da quanto ero una ragazzina.
    Nella mia vita a fasi più o meno alterne ho sentito questi sentimenti più o meno forti dentro di me.
    Anche io ho fatto lunghi periodi ad aspettare qualcuno che aprisse un varco, qualcuno che potesse mettere una mano all'interno delal gabbia, per tirarmi fuori.
    Non mi rendevo però conto di due cose: continuando a ringhiare, a girare in cerchio, ad essere aggressiva e schiva, le persone, ovviamente..mi schivavano.
    Non si interessavano davvero a me, mi ritenevano diversa, asociale, antipatica, boriosa..saccente. Non vedevano che era solo una maschera, qualcosa che indossavo per mostrarmi più forte di quanto non fossi veramente. Quindi non mi aiutavano, perchè sembrava in effetti che non avessi bisogno di nessun aiuto.
    E poi, nel momento in cui la gabbia è diventata davvero molto stretta, nel momento della disperazione più totale ecco: sono uscita da sola.
    Non ho aspettato nessuno. Non ho voluto che nessuno mi portasse fuori. Ho lacerato con le mie unghie ed i miei denti i confini che io stessa avevo eretto, e che erano stati rinforzati da ciò che mi circondava, da una vita che non volevo.
    E sono uscita, mi sono liberata: io stessa mi sono resa felice.
    Se aspetti che qualun altro ti renda felice, vivrai SEMPRE il momento della delusione. SEMPRE.
    Perchè gli altri non possono darci ciò che vogliamo veramente, anche perchè spesso non lo sappiano nemmeno noi.
    Siamo noi gli unici che possiamo e dobbiamo lottare per la nostra libertà e la nostra felicità.
    E' MOLTO difficile, davvero tanto..perchè fa paura prendere totalmente in mano la propria vita.
    Vuol dire che non potremo prendercela con altri per i nostri fallimenti, ma solo con noi stessi.
    Ma ti posso assicurare che ne vale la pena.
    E' una sensazione stupenda, quando riesci a capire che la tua vita è solo tua.
    E la vivi di conseguenza

    L'uomo si differenzia dal resto della natura soprattutto per una viscida gelatina di menzogne che lo avvolge e lo protegge.

  • Io resto del parere che la felicità vada trovata dentro noi. Con questo non voglio assolutamente dire che non si deve socializzare o innamorarsi, anzi viva i rapporti sociali. Tuttavia non si può far dipendere la propria felicità in maniera cosi' determinante da altri. E' troppo rischioso. Il rapporto può finire per mille motivi diversi e si resta con i cocci in mano. Quindi bene vivere momenti di slancio per amicizia o per amora ma evitando di perdere la bussola...!

  • Fantastico questo sito ragazzi, sto trovndo tante ma tante similitudini, anologie, allegorie, che parlano della vita di tante persone ma che riguardano anche me. Mi sembra e l'ho ribadito piu' volte a amici che oramai sono giunto a un punto di sentirmi legato in gabbia, sono una tigre in gabbia ( da come ero da piccolo) ora le vicissitudini della mia vita mi hanno ridotto a un micetto impaurito in una gabbia, anche per me dorata con cibo e acqua in abbondanza per sfamare tutte le voglie fisiche, ma nessuna vere voglia non materiale e sfuggente come l'amore mi e' mai stata data o sono riuscito a trovarmela. Bell , bello, la similitudine del passerotto in gabbia, in effetti vorrei volare via da sto buco di fogna dove mi ritrovo, e coi tempi che corrono ancora bel un bel po' visto che comunque un lavoro fisso per quanto noioso non manca, quindi anche il lato finanziario e' abbastanza tranquillo. Tutto il resto no. Fatico a inserirmi nella movida cittadina, sono un pesce fuor d'acqua persino a feste e ritrovi di amici fidati, non mi va di andare piu' da nessuna parte, nella mia citta' mi ha datto tutto quello che poteva darmi ( a me ben poco, oltre il lavoro) ma non si vive di solo denaro. Ferrara e' una citta' bellissima, in pianura con tanti monumenti, scorci medioveli, rinascimentali, barocchi e ottocenteschi da vedere scoprire visitare, a parte l'umidita e la nebbia di inverno e' veramente una bella citta' con tanti musei da vedere, cultura e buon vivere, tante studentesse fuori il mercoledi e il venerdi. piu' piccola e meno caotica della nostra sorella maggiore bologna. Per me pero' non e' piu' cosi' da tanti anni, le cose belle non le vedo piu', passeggio, corrro, cammino senza vedere piu' la mia citta' ma solo l'orribile vuoto in me, la solitudine, il tempo sprecato,le cose negative. Scusate lo sfogo, ho preso la palla al balzo dopo aver letto delle sensazioni di Ofelia!

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