Convivere con una narcisista patologica

  • Sto cercando di confrontarmi con qualcuno che convive con una (ma anche uno) narcisista patologico. Intendo quelli veramente narcisisti che non riescono minimamente a considerare l'ipotesi che esista il narcisista.

    Dopo aver scoperto questa patologia le mie sofferenze dovute alle continue minacce, insulti, critiche, proteste, ripicche, dispetti, sospetti, scoppi di ira, controlli, manipolazioni e tutto quello che un narcisista può fare, si sono alleviate molto. Però mi risulta difficile pensare di vivere tutta la vita così. Sempre in guardia, sempre attento a quello che dico, sempre con la paura di quello che può fare, sempre a subire a volte anche ricevere le mani addosso.
    Tutto questo lo sto facendo per mia figlia, perchè non debba vivere con una madre così e crescere anche lei in questo modo.
    Anche se spesso ci mette di mezzo la bambina, privandomi della possibilità di stare con lei, tiogliendomela quando mi metto a giocare, e comunque sempre insultandomi davanti a lei.

    Premetto che non bevo, non fumo, non esco quasi mai con gli amici, non ho vizi, non cambio il celluare fino a quando non si rompe, ho la stessa auto da 12 anni, non compro un vestito nuovo da almeno 2 anni e tutto quello che guadagno lo spendo per la famiglia. Lei non vorrebbe spendere nulla del suo stipendio che è il doppio del mio, ma è un continuo braccio di ferro quotidiano con il frigo vuoto per dispetto o minacciando di non dare da mangiare alla bambina se non le compro io il cibo che è l'unica spesa di cui si occupa lei.
    Chi convive con un narcisista sa bene che dargliela vinta sarebbe un errore imperdonabile. Anche se spesso ho la tentazione di farlo pur di farla smettere.

    La casa è di mia proprietà ed ho già sentito tutti gli avvocati possibili. Tutti mi dicono che se voglio separarmi da questa persona me ne devo andare io di casa e probabilmente anche contribuire al mantenimento di mia figlia oltre che a fornire l'alloggio.
    Ma la cosa peggiore per me è che sicuramente non avrò la possibilità di stare nemmeno quel poco con mia figlia e lei sarà costretta a crescere con una madre disturbata.

    Ogni tanto ho dei dubbi se sto facendo bene a continuare così.
    Ne ho parlato anche con lo psicologo che segue la situazione, ma più che dirmi che ognuno di noi deve fare le proprie scelte non si sbilancia.

    Non posso parlarne in giro di questa situazione nemmeno con gli amici. Nessuno mi crederebbe o capirebbe e finirei col sentirmi peggio.
    Speravo in questo forum di trovare qualcuno che (purtroppo anche per lui) sta passando per questa situazione e potermi confrontare un po'.

    Grazie

  • lo spicologo non si sbilancia ho perche non e' valido o perche' una decisone cosi non si prende perche' ce lo dice un altra persona seppur qualificat come lo puo' esssere anche il moigliore psicologo-

    oltretutto ti separerai da lei nel modogiusto solamente quando l avrai deciso tu-

    perche nvece di ascoltare non vai da qualche avvocato e gli chiedi un parere legale sui tuoi diritti e doveri dopo l eventuale separazione ?
    quei tutti possono dirti la csoa giusta ma un legale che ski occupa di separazioni da anni ne sa molto di piu'-

    Visto che giustamente ti preoccupi del lasciare tua figlia con questa donna mi informerei al meglio sulle possibilita' che la figlia venga affidta a te( tra l'altro cosa molto rara ) ma informarsi i non costa niente -
    insomma prima di fare qualche passo sbagliato mi informerei bene-

  • Ciao, Aeroplano.

    Posso chiederti quanti anni hai e quanti ha la bambini?

    Il psicologo di cui accenni è il tuo o il suo?

    Quando l'è stato diagnosticato il disturbo narcisistico alla tua compagna? E' stata fatta una diagnosi in tal senso e ti è stata comunicata?Da chi?

    Prende medicine?

    Siete seguiti da una assistente sociale?

    Spero non disturbarti con le mie domande, vorrei capire meglio la situazione e farla capire meglio anche a chi potrebbe darti validi consigli qui' nel forum.

    Buona serata.

    Effy

    "Io tento una vita, ognuno si scalza e vacilla in ricerca" S.Q.

  • Ho 37 anni e la bambina ha un anno e mezzo. Proprio per questo qualunque avvocato mi dice che non ci posso fare nulla.
    La psicologa della ASL inizialmente ha seguito entrambi. Ma da dicembre 2011 segue solo lei.
    Successivamente in accordo con questa psicologa mi sono rivolto ad un altro psicologo del centro per le famiglie che si occupa di mediare per la bambina.
    Purtroppo il disturbo narcisisto non è stato diagnosticato direttamente e da quanto ho capito dagli avvocati difficilmente verrà fatto se non si riscontrano gravi problemi che necessitano un intervento degli assistenti sociali per tutelare la minore.
    Non ho avuto smentite dallo psicologo quando gli ho detto di aver capito il suo disturbo ed almeno un altro ad esso associato.
    Nel mio intento di ridurre al minimo i danno alla bambina, ho attutito e sto attutendo molto la situazione non permettendo che esploda.

    La bambina è ancora molto piccola per prendere certi provvedimenti ed io devo subire ancora in attesa che cresca e si possa decidere.
    Da quanto ho capito la psicologa sta lavorando su questo, ma è una situazione molto delicata proprio per via della bambina e che richiede tempo.
    Anche se in questa situazione mi sembra che sia passata un'eternità, fondamentalmente mi rendo conto che è passato poco più di un anno e mezzo.
    Questo periodo per me è particolaemente duro perchè gli psicologi sono in ferie. Devo resistere almeno fino a settembre.
    Successivamente dovrò resistere ancora fino a quando probabilmente la situazione degenererà ulteriormente e finalmete si potranno prendere dei provvedimenti.
    E' evidente che fino a quando questo non accade diventa un inferno vivere in questa situazione. Ho acquistato anche un libro che ho ormai terminato su come convivere con un narcisita che oltre ad avere precise conferme della persona con cui ho a che fare, mi ha aiutato molto a fare un enorme passo di consapevolezza, recuperare autostima, ignorare gli insulti, le minacce, le offese e tutto ciò che è verbale. Mi riesce però più dificcile sopportare i dispetti materiali e soprattutto quelli nei confronti di mia figlia.

    Pensavo che condividere questa situazione con chi ci è già passato o ci sta passando mi potesse aiutare ancora un po' di più, un po' come le associazioni anonime :)

    Di nuovo comprendo che evidentemente ancora qualcosa devo capire di questa situazione. E' la mia vita, la mia esperienza, la mia sfida ma anche la mia missione e la mia crescita.
    Ogni tanto ho qualche cedimento per stanchezza, ma poi mi riprendo subito.
    Devo imparare ad evitare situazioni troppo stancanti. Devo imparare a farne un arte della vita.
    Questa bruttissima situazione però mi ha insegnato quello che si può imparare in una vira intera.
    Oltre ad aver imparato a riconoscere le persone per quello che sono, ho imparato anche ciò che mi ha permesso che questa persona entrasse nella mia vita.
    Studiare i narcisisti ed il narcisismo mi ha aperto nuove porte verso la conoscenza degli altri ma soprattutto di me stesso.

    Forse la mia è solo la comprensibile fretta che questa situazione finisca presto e possa godermi una vita normale.
    Ma non è così. Dovrò fare delle scelte. O la mia tranquillità o quella di mia figlia. E sinceramente preferisco quella di mia figlia.

  • Sei straordinario.

    Capisco perfettamente la situazione che stai passando.

    Però, devo farti una domanda...che succede se la situazione non degenera?che succede se degenera troppo?

    Tu hai urgentemente bisogno di una diagnosi che escluda la possibilità che la tua narcisista diventi violenta.

    Prima ti ho chiesto se prende dei farmaci. Quali, in che dose? (questo perchè l'assunzione continuativa di farmaci e i dosaggi possono essere importanti per la valutazione della sua capacità d'occuparsi di una bambina piccola).

    Lei lavora in questo momento?C'è una bambinaia?

    Lei va sempre alla psicologa della ASL?C'è la possibilità economica di farla seguire da una privata?

    E tu? Perchè hai smesso d'andarci? Hai la possibilità economica di frequentare un psicologo?

    Scusami che ti faccia tante domande, da una parte servono a fare un quadro completo della situazione, dall'altra contribuiscono a tenere sempre il tuo 3D in alto, così ci saranno molti interventi, ti suggerisco anche di fare "narcisista" e "narcisistico" nella casella CERCA del forum e di introdurti in tutte le discussioni già iniziate su questo argomento, se vuoi ti faccio una lista di links.

    Buona giornata.

    Oggi come va?Cosa farete durante le vacanze?

    "Io tento una vita, ognuno si scalza e vacilla in ricerca" S.Q.

  • E' quello che mi chiedevo spesso, se la situazione non degenera, sarà la mia condanna? E se invece degenera e diventa pericolosa? In entrambi i casi non ci posso far nulla. Nel primo caso è una scelta mia, nel secondo caso, più che rivolgermi alle autorità, a tre avvocati, ho consultato 3 psicologi, 2 dell'ASL ed uno privato, la bambina è stata anche in un centro dove studiano il comportamento per vedere se poteva esserci qualcosa di anomalo da giustificare delle decisioni, ma per fortuna sta bene.
    Non prende farmaci perchè l'altro suo problema è che lei proietta se stessa su di me e pensa che sia io quello che ha dei problemi ed ovviamente sto un po' al suo gioco per cercare di farle capire che dovrebbe studiare un po' la mia patologia che forse l'aiuterebbe a conoscere anche se stessa. Ovviamente cerca di cambiare discorso e mi dice che a lei non interessa che sono problemi miei che devo risolvere con uno psicologo o psichiatra.
    Ma lei ritiene di essere perfettamente sana ed io sono il suo problema.

    Lei lavorerebbe ma ha preso l'aspettativa al 30% per stare 24 ore con la bambina giustificandosi che non si fida di me e che siccome secondo lei sono disturbato mentale ha paura che possa farle del male.

    Come mi dicono gli avvocati, se voglio farle una perizia psicologica devo intentare una causa. E se la perizia psicologica nonostante le possa diagnosticare la patologia o le patologie dovesse considerarla in grado di accudire comunque la bambina non solo rischio che lei abbia l'affidamento esclusivo della bambina ma potrei perderne la paternità se lei mi denunciasse per diffamazione.
    Ho già intentato la separazione con l'avvocato, ma lei con la sua avvocatessa ha fatto delle richieste che io non ho potuto accettare. E proseguendo per una giudiziale, sarei comunque io a dovermene andare da casa mia.

    Si, lei va regolarmente dalla psicologa dell'ASL ma non ci sono tante possibilità economiche per andare privatamente. Il fatto è che lei va dalla psicologa dicendo che lo fa per aiutare me visto che non mi voglio curare. Quando andai per un po' da uno psicologo privato mi confermò questo meccanismo di proiezione da parte di lei nei miei confronti che inizialmente mi stava per far impazzire, stavo cadendo in un vortice di depressione, ansia e totale crollo dell'autostima.

    La psicologa dell'ASL mi ha detto che non c'è un servizio pubblico che possa aiutarmi a lungo termine per supportarmi in questa situazione, ma fortunatamente da metà settembre possiamo frequentare questo psicologo del centro per le famiglie almeno con la speranza di riuscire a stabilire delle regole in questa specie di famiglia.
    A quel punto cercherò di chiarire la posizione all fine di capire realmente se secondo loro ha realmente una patologia grave ed eventualmente curabile oppure se occorre prendere provvedimenti.
    Ho notato che gli psicologi sono molto restii a rilasciare diagnosi ad ogni mia richiesta. Confido sempre che sappiano fare il loro lavoro.

    Lo so che se un giorno dovesse succedere qualcosa di grave mi sentirò dire che si sapeva che c'era qualcosa che non andava. Proprio per questo spero davvero di riuscire a breve a prendere dei provvedimenti.
    Anche se non saprei veramente cos'è la cosa migliore. Perchè in questo modo la bambina è quasi morbosamente attaccata alla mamma così come ha voluto lei tipico della profonda insicurezza dei narcisisti. Separarla dalla madre sarebbe comunque un trauma. Privarla della possibilità di crescere senza la figura materna sarebbe comunque un trauma. Privarla della possibilità di crescere senza la figura paterna sarebbe comunque un trauma. Farla crescere con una madre chiaramente disturbata ed un padre tra virgolette sano ma destabilizzato dalla situazione, sarebbe cumunque un trauma.

    Mi fa piacere comunque questo confronto. Scrivendo mi sono venute in mente alcune cose che vorrei osservare.
    Mi sono posto come primo obbiettivo di resistere almento fino alla metà di settembre.
    Di ferie insieme non se ne parla. Dovrei passare tutto il tempo a sentirmi dire quello che devo fare o non devo fare. Stare insieme per lungo temp la fa diventare sempre più aggressiva e violenta nei miei confronti, l'unica soluzione per me è stare in casa meno possibile ed andare al lavoro finchè ce n'è...

  • Ti copio ed incollo una cosa che ha scritto Pavély tempo fa, spero non se la prendo se cito ed spero ti faccia riflettere:

    >

    Spero non se la prenda per il copia ed incolla, comunque, lo trovi qui:

    il mio ragazzo ha il disturbo di personalità narcisista

    Se i psichiatri sono resti a rilasciare diagnosi c'è un motivo. Le diagnosi sono quasi sempre contestabili. Salvo casi molto marcati. In cui se la sentono di sbilanciarsi.

    "Io tento una vita, ognuno si scalza e vacilla in ricerca" S.Q.

  • Questo mi conferma quello che ho intuito riguardo alle difficoltà della psicologa di prendere provvedimenti. E' una situazione molto delicata, molto critica. Si rende conto delle difficoltà enormi che occorre passare nella relazione con una persona del genere, tuttavia siamo sulla linea di confine per dichiarare una periciolosità tale da far intervenire un elemento esterno di controllo.
    Spesso mi sono messo nei suoi panni e trovo davvero difficile vedere una soluzione ottimale. Come dicevo, la soluzione non è decidere a chi affidare la bambina. L'unica soluzione che vedo , siccome non è assolutamente in grado di stabilire delle regole e figuriamoci a rispettare quelle degli altri, sarebbe una persona esterna con cui si decidono delle regole e vadano assolutamente rispettate.
    Come ad esempio non alzare le mani, non privarmi di vedere mia figlia, stabilire dei ruoli in famiglia, decidere gli spazi di ognuno, stabilire la distribuzione delle spese per la famiglia ecc...

    Pei il discorso del narcisismo che non è considerata una patologia perchè è tanto diffuso, credo che anche qui verrà rivista la situazione.
    Tante patologie sono diffuse in questa società, ma c'è sempre un confine tra la patologia e la propensione.
    Per esempio un persona molto ordinata non è che necessariamente abbia un disturbo compulsivo.
    L'ansia e la depressione coinvolgo o hanno coinvolto tutti nella vita ma sono prevalentemente passeggere. Anche se in alcuni casi si cronicizzano.
    Così come ci sono persone che vivono tutta la vita con delle fobie a volte anche invalidanti ma non per questo vengono private della possibilità di accudire i loro figli sebbene non darebbero un buon esempio.
    Risultato è una varietà infinita di combinazioni di personalità. Ognuno dovrà superare i suoi ostacoli che magari sono quelli dei nonni tramandati da generazioni. Questo può anche essere definito una forma di Karma.

    Qui il ragionamento si fa molto complesso e vasto. La società poteva decidere se lasciare andare il corso di tutti gli eventi e non intervenire, ma la storia ha insegnato che sarebbe il caos, con guerre, distruzioni, massacri, torture, dittature, violenze ecc...
    Oppure decidere di intervenire come supervisore e mediatore. La società che decide chi è in grado di fare cosa. Una società che apparentemente ci controlla tutti, ma fondamentalmente è anche per il nostro bene.
    Non è un compito facile e non è nemmeno facile poter essere giudici perfetti ed infallibili.
    Col tempo muglioreremo e naturalmente le persone che non sono cresciute (i narcisisti per esempio) saranno naturalmente sempre più isolati dalla società in modo da riprendere un equilibrio. Ci vorranno decenni o forse secoli, ma credo che ci arriveremo...

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