Fobia scolare - un dolore che mi porto dentro da anni

  • Salve a tutti, è da molto tempo che non posto su questo forum, ma dopo una discussione che ho avuto oggi con mio padre, ho sentito il bisogno di scrivere qui, a persone che capiscono cosa significhi davvero la parola DOLORE. Volevo affrontare per un attimo l'argomento FOBIA SCOLARE, ma non con diagnosi, ricerche effettuare su internet o termini psichiatrici elevati; volevo semplicemente parlare di una mia esperienza personale, che spero possa aiutare chi ha bisogno, perchè credo che fin troppo spesso questa cosa venga sottovalutata.
    Ho sofferto di fobia scolare fin dal primo giorno di scuola, a 6 anni. Il dolore che provavo ogni giorno era indescrivibile, vedevo come un incubo il sopraggiungere del giorno seguente. Quando ero a scuola, al mattino, piangevo per circa due ore, vomitavo TUTTE LE MATTINE, sia prima di partire, sia dopo essere arrivata in classe...la nostalgia che provavo per l'ambiente casalingo, per i giochi, per le attenzioni dei miei genitori era davvero troppo grande da sopportare e il trovarmi di fronte a professori e compagni di classe ogni giorno per me era davvero troppo. Quante volte ho finto la febbre per farmi riportare a casa, quante volte ho visto i professori stanchi di me e gli amici che poco alla volta di allontanavano, stanchi del mio continuo dolore...quante volte ho visto i miei genitori stanchi d incapaci di fronte a questo mio disagio. Ricordo che dicevo sempre le solite frasi "voglio stare a casa" e "voglio morire". Non ne potevo davvero più, desideravo la morte ogni giorno piuttosto che tornare a scuola, non potevo immaginare una tortura peggiore. La notte non dormivo e se mi alzavo prima piangevo da sola...durante il giorno ero terrorizzata all'idea che la sera arrivasse prima, perchè prima il cielo si scuriva e prima sarebbe arrivato il giorno dopo, un'altra giornata infernale. Ricordo che ogni mattina portavo con me TUTTI i libri, dalla paura di scordarmene qualcuno e di essere quindi sgridata dalle maestre, li contavo tutti prima di andare a scuola e anche il classe riprendevo a contare. Se qualcuno mancava, ecco la tragedia e mi mettevo a piangere disperatamente. Ero dimagrita molto ed ero irriconoscibile...l'Alice sorridente di un tempo non c'era più, eppure sembrava che nessuno capisse il mio dolore.
    Col passare degli anni, diventando adolescente e affrontando le superiori, il dolore si era attenuato di un po', ma per me era sempre una gran sofferenza, tant'è che mi ritirai all'età di 17 anni. Non so come considerare questa scelta...non ho mai smesso un attimo di soffrire nella mia vita e mi è stata diagnosticata un'ansia generale con tratti ossessivi compulsivi. Niente di grave, ma la sofferenza è molta.
    Ho voluto parlare di questo, perchè non voglio dimenticare la sofferenza che ho provato da bambina. Non potrò mai dimenticare tutto quel dolore, i genitori bastardi dei miei compagni di classe che ridevano e chiedevano ai miei genitori se "l'Alice ha smesso di piangere" come se fossi una bambina viziata e i miei, d'altra parte, non sono mai stati capaci di difendermi. Vorrei che qualcuno potesse leggere ciò che scrivo e capire quanto sia stato difficile per me. Vorrei che la mia esperienza fosse d'aiuto e l'idea che tanti bambini ancora soffrano per la fobia scolare senza essere aiutati mi fa davvero pensare.
    Non sottovalutate i vostri sintomi, l'ansia colpisce alle spalle ad ogni età, se qualcuno è giovane e non ha coraggio, vi prego di trarre un respiro profondo e chiedere AIUTO a chi vi possa ascoltare, anche se avete dei figli...ascoltateli se manifestano un forte disagio!!
    Io ho sentito il bisogno di sfogarmi dopo che mio padre oggi, che è sempre stato piuttosto assente, mi ha detto "ma che fobia scolare vuoi avere avuto, non avevi niente!". Mi ha spezzato il cuore, e mi ha fatto sentire davvero sola. Dopo tutti questi anni non ha mai capito che per me la scuola è stato qualcosa di veramente traumatico...
    Grazie a chiunque avesse letto fin qui.

  • Io ti capisco carissima, ti abbraccio :friends: so quanto hai sofferto. Io ho vissuto le tue stesse situazioni, fortunatamente, solo all'asilo. Puoi immaginare il dramma, anche se avevo solo tre anni... ho ricordi vividi delle scenate sulla porta di casa, la colazione vomitata, la voglia di fuggire dai miei compagni...
    mi passò, ma non so se mi avrebbero preso sul serio. Forse avrei vissuto il tuo stesso rifiuto... i miei liquidarono il tutto come paturnie da bimba viziata, ma anche per me era di più. Speriamo che i bambini che oggi ne soffrono siano compresi e aiutati...

  • Ti capisco e ti abbraccio forte, capisco benissimo il tuo disagio così simile al mio e quanto sia brutto non essere compresi. Ciò che è davvero brutto è il non essere capiti da chi consideriamo come punto di riferimento, gli adulti, i nostri genitori. Quel periodo è finito, ma in un modo o nell'altro la mia psichiatra mi ha detto che in un modo o nell'altro tutto questo ha influito sull'ansia generalizzata che tuttora mi affligge :(
    comunque, credo che metterò questo post in "Ansia e depressione"! Mi sembra più adatto!

  • Ciao Alice. Ti capisco benissimo.

    Anche io come te ho passato le stesse pene in ambito scolastico. La cosa che mi fa arrabbiare tuttora è che allora le maestre, genitori o chi per loro mi etichettavano come semplice "bambino viziato". Magari troppo pigro, che non aveva voglia di studiare. Ignorando il fatto che magari avrei potuto avere un qualcosa di più, un dolore vero e pulsante che mi impediva di vivere la mia vita scolastica in armonia con gli altri.
    Adesso, a distanza di anni i miei genitori sembrano aver capito quel mio disagio, o almeno così sembra.
    Hai provato a far leggere a tuo padre qualcosa in merito? Negare uno stato psicosomatico di tale livello in un bambino mi sembra inaccettabile.

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