Un prete risponde sulla masturbazione

  • Per mia cultura frequento spesso siti a tema cattolico anche se io non sono religioso, cerco di non essere mai bigotto ma anzi imparare cose nuove, così se ho una discussione posso avere delle solide basi. Vi posto questo testo dove un signore chiede al prete cosa ne pensa riguardo a cosa ha detto una psicologa sulla masturbazione:


    Quesito


    Carissimo Padre Angelo,

    nel ringraziarLa per il prezioso servizio alla Verità, mi permetto di formularLe una domanda, a cui sono certo mi risponderà con la consueta ed apprezzata franchezza, ma anche con la conoscenza del mondo e delle vicende relazionali umane in cui siamo inseriti, grazie alla Sua esperienza pastorale.

    Per quanto moralmente illecita sia la masturbazione, quanto essa possa portare a dei frutti di male e chiusura all'altro, alla donazione ed offesa alla propria ricchezza, mi chiedo cosa si debba fare in casi particolari, non tanto per evitare la figura degli oscurantisti, quanto proprio per non trarre del bene futuro da un atto assolutamente sconveniente del momento presente.

    E' capitato, ad esempio, che una psicologa affermata inserisca nella sua terapia la necessità, per superare un problema eminentemente maschile e che affligge tante persone, la necessità di ricorrere alla pratica della masturbazione. Da un punto di vista fisiologico ciò che afferma non è del tutto esecrabile, giacché favorirebbe la conoscenza del proprio corpo, i suoi ritmi, la capacità di essere maggiormente a conoscenza delle sue leggi e quindi di regolarle. Evitare di ricorrervi, proprio per evitare di utilizzare questo metodo (Le assicuro che altre alternative mancano, se non già all'interno di un rapporto di coppia) è estremamente dannoso a livello psicologico perché inibisce molti giovani a sentirsi pienamente normali e, di conseguenza, si evita il contatto con le ragazze per il timore della propria incapacità.

    Avrà capito che la mia non vuole essere una difesa della masturbazione che la trovo un atto scomposto ed ingannevole, ma appare ragionevole, davanti ad uno psicoterapeuta o un medico, dare una credibilità alla sue parole ed affidare ad un male piccolo (se non finalizzato direttamente al piacere) al bene maggiore di una maggiore capacità di relazionarsi, di aprirsi all'altro, al fine persino di riuscire ad amare. (non possiamo amare se abbiamo paura dell'altro che possa giudicarci).

    La ringrazio molto della cortese risposta.

    Lorenzo


    Risposta del sacerdote


    Caro Lorenzo,

    l. la persona umana non è costituita solo di aspetto fisiologico, ma anche psicologico e morale.

    Bisogna avere sempre uno sguardo d’insieme.


    2. I benefici indicati dalla psicologa (se si tratta di benefici, il che è tutto da dimostrare!) si ottengono anche attraverso altre vie che sono più rispettose della persona umana.


    3. Le affermazioni della psicologa sono ingiuriose verso i giovani che sono giunti puri al fidanzamento e al matrimonio.

    I giovani che rimangono nella purezza non vanno dalla psicologa.

    Tra quelli che vanno, ne trovi invece di quelli che sono affetti da questo vizio, che non di rado è accompagnato o preceduto da qualche disturbo psicologico.


    4. Quanti giovani si sono accostati in maniera pura al mondo femminile e hanno costruito autentiche amicizie e famiglie solide!

    Il benessere lasciato dalla purezza è infinitamente superiore al benessere momentaneo ed effimero della masturbazione che di solito è seguita da sconforto, isolamento, ripiegamento su se stessi, aggressività, perdita della grazia e della presenza personale di Dio nella propria vita, ecc...

    Soprattutto in riferimento a questi ultimi beni, se la psicologa non li ha mai sperimentati, non sa di che cosa si tratta.


    5. Ti posso fare anche questa confidenza: nella mia esperienza di confessore non ho mai sentito un giovane che venga a confessarsi di questo peccato e si giustifichi. Tutti si sentono sporchi, avvertono di aver perso qualcosa.

    Anche nel caso di diminuzione di responsabilità per evidente disturbo psicologico, non sono tuttavia soddisfatti di quello che hanno fatto e a tutti i costi vogliono confessarsi.


    Ti saluto, ti ricordo al Signore e ti benedico.

    Padre Angelo


    Amici Domenicani


    Io mi sono sempre chiesto come uomini di chiesa possano parlare di cose che in fondo non hanno mai provato o che non provano da lungo tempo.

    Le mie perplessità:

    2. Gli studi non sonono sufficienti per dimostrarlo? Saranno un centinaio di anni che la psicologia si occupa della sessualità credo che un zoccolo duro di conoscienza ci sia e quello non possa cambiare.

    3. Il "vizio" della masturbazione non penso sia corelato con i vari problemi che uno possa avere, in adolescenza c'é una maturità mi pare ovvio che si vuole esplorare qualcosa di nuovo

    4. Quanti giovani lo hanno fatto solo perché gli è stato insegnato ad arrivare vergini al matrimonio come se fosse un valore, se le famiglie si sfasciano non è di certo colpa del sesso matrimoniale ma perché è visto ormai come una moda e non lo si fa con testa. I problemi che lamenta il prete in seguito alla masturvazione secondo me derivano semplicemente da una educazione cattolica, perché io non mi sento di certo in colpa o sconfortato...oppure il suddetto prete non sa che dopo l'eiaculazione vengono rilasciate delle sostanze che ti rilassano.

    5. Ecco appunto il sentirsi "sporchi" non deriva dall'educazione? Come anche il fatto di aver bisogno di confessarsi?

    E voi? Cosa ne pensate?

  • La masturbazione è assolutamente naturale,viene praticata anche in molte specie animali(sia negli esemplari maschi che femmine) e non esistono danni fisici o psicologici derivanti direttamente dalla masturbazione.
    Piuttosto la CASTITÀ,che i preti dovrebbero rispettare,è assolutamente INNATURALE.

  • Lascia stare i preti e qualsiasi persona appartenente a qualsiasi gerarchia ecclesiastica. Sono impostori che nei secoli hanno plasmato il pensiero di un profeta a loro vantaggio, eternamente impantanati tra questioni economiche e politiche. Sono persone come noi, con i loro problemi come tutti, e a volte pure problemi seri. Non dare troppo peso a questa gente: non sono Dio in terra, e non credo abbiano un buon motivo per arrogarsi il diritto di rappresentarlo.

    Attenzione: i miei post possono provocare vertigini, nausea, visione offuscata, allucinazioni.

  • PS: Una confidenza tra amici - la domanda gliel'hai fatta tu?
    Vedo che la domanda è firmata "Lorenzo", e non da "una signora".
    Un grande saluto,
    Fabri

    No, difatti ho corretto ;)

    La masturbazione è assolutamente naturale,viene praticata anche in molte specie animali(sia negli esemplari maschi che femmine) e non esistono danni fisici o psicologici derivanti direttamente dalla masturbazione.
    Piuttosto la CASTITÀ,che i preti dovrebbero rispettare,è assolutamente INNATURALE.

    Si, ma se non sbaglio loro dicono che noi siamo diversi dagli animali, che possiamo resisteri ai nostri istinti...altrimenti così sarebbe giustificabile anche uccidere i bambini degli altri.

    Lascia stare i preti e qualsiasi persona appartenente a qualsiasi gerarchia ecclesiastica. Sono impostori che nei secoli hanno plasmato il pensiero di un profeta a loro vantaggio, eternamente impantanati tra questioni economiche e politiche. Sono persone come noi, con i loro problemi come tutti, e a volte pure problemi seri. Non dare troppo peso a questa gente: non sono Dio in terra, e non credo abbiano un buon motivo per arrogarsi il diritto di rappresentarlo.

    Il problema è che nel loro modo di fare influenzano la nostra vita e ammetto che nel loro modo di pensare hanno una loro logica anche se io non sono d'accordo e difatti nel discutere io mi trovo in difficoltà

  • E voi? Cosa ne pensate?

    Non ho mai sentito dire che l'automasturbazione sia addirittura una terapia psicologica, è semplicemente un atto finalizzato a procurarsi un piacere, uno sfogo che toglie di mezzo per un pò il nervosismo. Posso inserirla in una fase di conoscenza del proprio corpo, ma non la ammanterei di grandi significati.

    Totus tuus viaggio all'inferno e ritorno. Una testimonianza di conversione.

  • condivido specularmente l'ultima affermazione, non la ammanterei di grandi significati ne in ambito psicoterapeutico, ne in campo spirituale (nella sua accezione più ampia).

    Credo che la strada per la "purezza" abbia tante vie, e non ritengo che la masturbazione la sporchi. Lo trovo un modo eccessivamente ortodosso di intendere la dottrina.
    Poi che questa "preservazione" o meglio "sublimazione" di energie per dedicarle a qualcosa di più alto possa servire può essere, non lo escludo. Ma non lo imporrei tout cour.

    Tutto ciò mi perplime rocco smitherson

  • Osserviamo la Realtà.

    La Realtà può essere classificata in tre grandi Aree.

    Noi e il nostro corpo.

    Gli Altri e il loro corpo.

    L'Ambiente (cioè: tutto ciò che non è umano).

    §

    La Religione parla della Società. Cioè: la Religione ci dice qualcosa SUGLI ALTRI.

    La Religione, con ogni sua credenza, disciplina un fenomeno che è SOCIALE e SOCIOLOGICO.

    Io non ho mai sentito parlare di una Religione costituita da una SOLA PERSONA. Se ci manteniamo in un ambito prettamente individuale, no, non abbiamo una Religione.

    §

    Dunque: TU HAI CHIESTO COME UNA COMUNITà DI PERSONE CONSIDERI UN GESTO PROFONDAMENTE, RADICALMENTE, NON COMUNITARIO. Se più persone "si masturbano" assieme allora hai un fenomeno comunitario. Se dieci, cento, mille persone si denudano e si masturbano (chissà per qualche culto bizzarro)... allora la tua domanda ha un senso.

    Ma chiedere una LETTURA SOCIALE di un fenomeno che SOCIALE NON PUò ESSERE, beh, NON HA SENSO.

    E' come se io andassi davanti a cento persone e senza dire nulla, sorridendo come un ebete dicessi: "Beh? Cosa penso?".

    Quelle cento persone, davvero, mi considererebbero un imbecille. Una cosa sono i miei pensieri, ciò che io provo, ciò che io sento e una cosa è qualcosa che è CONOSCIBILE e "socializzabile".

    Ma la Masturbazione, COME OGNI ATTO INDIVIDUALE, non ha nulla a che vedere con un comportamento collettivo. Cambiano i protagonisti: NON PIù MA NOI.

    E un Prete NON PUò FAR ALTRO CHE RIPETERTI LA REGOLA SOCIALE: cioè in una SOCIETà, per strada, ovunque, E' SBAGLIATO MASTURBARSI.

    Ti meravigli. E io dico: perchè mai?

    Ma soprattutto: PERCHè UNA COSA TUA, SOLO TUA, PRETTAMENTE TUA, TE LA METTI IN PIAZZA E LA VUOI FAR SAPERE A TUTTI?

    §

    Cioè: è come se io, imbecille, cominciassi a dire a tutti ciò che penso. D'accordo: ma la gente mi direbbe: "Ma che ce frega?". (Detto alla Romanaccia).

    Cosa frega agli altri di un qualcosa che è SOLO MIO?

    O meglio SOLO TUO?

    O Gesù... potrà fregare di questo a chi ti ama e a chi ti vuole bene. D'accordo.

    Ma davvero pensi che ua Comunità consideri così importante il fatto che ti masturbi?

    Sai perchè la COnfessione è segreta? E' segreta proprio perchè, nei fatti, non è COMUNITARIO ciò che fai tu nella tua Intimità.

    Ecco.

    §

    Quindi bisogna, in un certo senso, pensarci a questa cosa...

    Perchè mai andare a raccontare TUTTO di noi al primo che incontriamo?

    Perchè non riusciamo a METTERE IN PIAZZA tutte le nostre magagne?

    Perchè questa radicale, profonda, dissennata mancanza di pudore?

    Son domande belle... particolarissime, cavolo.

    Mein Herz, halt Dich an mir fest

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