Neppure a me sembra fasullo o moralista dobbiamo sempre considerare che certe cose estreme non possono non lasciare il segno. Mi associo alla tua analisi aggiungendo quello che ho già detto sul capitalismo. Unico neo: Rocco Siffredi mi st simpatico da quando ha mandto in rete i suoi consigli a Berlusconi

"The Shocking Truth" - La verità sulla pornografia
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c'è un vasto filone di porno basato sugli strupri.
Non è una questione di moralità e infatti mi pare di capire che l'intento di chi ha scritto l'articolo e di chi girato il video sia quello di lanciare un'allarme nei riguardi delle vittime che si celano dietro questo business e delle menti malate che ne fruiscono.è giusto lanciare l'allarme nei riguardi di un certo genere di ponografia di basso livello che purtroppo oramai ha invaso il web,ma non è giusto sparare a zero su tutta la pornografia.La maggior parte dei video che io mi sono andata a guardare non contenevano nulla di particolarmente violento,anzi se ti mantieni nei principali siti non trovi neanche traccia di film porno sanguinolenti,che utilizzano animali o che hanno come trama la simulazione di uno stupro;per questo genere di filmini bisogna andare su siti apposta.
Poi sinceramente,nonostante mi piacciano determinate praticate, mi infastidisce guardare filmini con doppia penetrazione o fisting,proprio perchè mi disturba quello che ci può essere dietro,perchè so che non sarà per nulla semplice fare certe cose non per piacere ma a comando, per lavoro.Fortunatamente la scelta di che guardare è vasta.in realtà non mi sono mai interessata granchè di cosa c'è dietro ai video porno. Anche se tempo fa avevo letto qualcosina sui suicidi delle pornostar.
Di sicuro non saranno tutti maltrattati e torturati, c'è chi lo farà per scelta e guadagna tanti bei soldi ma, credo che dietro a qui sorrisini compiacenti dopo certe pratiche estreme, ci sia molta sofferenza. Non mi pare di aver letto nell'articolo ne pregiudizi, ne ipocrisie, ne moralismi, ma una realtà che viene spesso oscurata. Secondo me dovremmo rifletterci bene tutti.Io invece certe domande me le sono sempre posta e mi turba l'idea che non possiamo sapere di preciso cosa ci sia dietro quello che guardiamo.
Bartemius dice che una risposta potrebbe essere quella di guardare video amatoriali....ma anche lì, chi ci da la certezze che non ci siano costrizioni dietro? Una volta guardai un documentario dove intervistavano delle pornoattrici e ovviamente si mettevano in luce le differenze enormi che ci sono tra un certo tipo di produzione e quelle di quart'ordine,soprattutto in certi paesi come quelli dell'est europa,dove praticamente sorvolano pure sui test per le malattie sessualmente trasmissibili.Dobbiamo ricordare poi che ci sono paesi al mondo, come la thailandia, dove certe schifezze di film spintissimi vengono girati anche con i bambini.
Mi viene in mente anche il discorso prostituzione:l'alternativa alla prostituzione di strada già esiste,quante prostitute ci sono che lavorano in appartamento,in condizioni igieniche,sicure,senza nessuno sfruttamento dietro? Eppure chissà perchè la maggior parte delle prostitute le ritroviamo su strada, perchè la gente si dirige sempre verso l'alternativa più economica,più a portata di mano.
Purtroppo si parla di giri loschi che invadono tutti i settori dove s'intravedono grossi guadagni.
Io comunque non ho mai trovato sciocco il contenuto di questo documentario,quello che si legge penso sia un pugno allo stomaco per tutti perchè sappiamo che certe realtà esistono davvero, trovo un po' sciocco l'intento con cui è stato spesso divulgato in internet,un intento un po' moralista:nel caso specifico di chi ha riportato questo articolo esordire con la frase
"quelle porcherie così schifose che se le proponessi alla tua fidanzata ti inchioderebbe l’uccello ad un asse di legno?”
singifica dare per scontato che certe pratiche non possano piacere -.-
Inoltre non credo che la percentuale di donne che abbiano subito abusi nell'infanzia nel mondo del porno sia tanto superiore rispetto a quella che si può rilevare in altri ambienti lavorativi.Sottolineare questo aspetto è come dire che nessuna donna al mondo possa scegliere liberamente una professione simile a meno che non sia una disturbata vittima di abusi,questa la trovo una conclusione molto moralista.Ricordiamoci che qui si parlava di schiave,come quelle che stanno tutte le sere a bordo strada. -
Il relatore ha intriso il resoconto di suoi valori e idee, risultando di quando in quando di parte, ma scremato il racconto dei giudizi personali, mostra comunque un angolo tetro di sfruttamento umano in un'industria molto popolare.
Racconta comunque una parte, non so quanto estesa; il mondo del porno è talmente vasto, e muove un giro di soldi talmente imponente, da avere vari anfratti e chiaroscuri.
Basti pensare che, negli istogrammi delle statistiche del web, sulle tipologie di siti più visitati, viene taciuto il porno non per bigotteria, ma perché praticamente azzererebbe le altre categorie, inficiando la lettura del grafico. -
Secondo me, resta il fatto che quando si usufruisce di filmati di questo tipo, non si ha mai la sicurezza se appartengano alla sfera di quelle (poche) persone che scelgono questo lavoro liberamente, o se invece utilizzi quelle (presumo molte) donne costrette, in qualsiasi forma, a prestarsi a questo genere di pratiche.
Siccome non è che sul filmino amatoriale, checché se ne dica, c'è il "bollino verde" che ne certifica la totale liceità di comportamenti e di libere scelte, io non saprò mai se quel filmato cela dei retroscena piuttosto spiacevoli oppure no.
Con queste premesse, come faccio a fidarmi?
Come posso lasciarmi andare?
Tantopiù che, ad un occhio critico e non accecato dalla dirompente eccitazione, spesso si vede, tra le pieghe degli sguardi delle ragazze, che stanno di fatto "recitando" una parte, a volte nemmeno troppo volentieri?
mi pongo queste domande... -
E basta con il solito ritornello dei progressisti "la prostituta non sfruttata è un lavoro come gli altri", non è affatto vero. La prostituzione è sempre sbagliata anche se particata da donne non sfruttate; questo perchè il vero amore uomo-donna non ha nulla a che fare col portafogli ed ha anche una componente affettiva che con la prostituzione non c'è quasi mai.Insomma la prostituzione fa male ai valori della famiglia, punto. NON E' UN LAVORO COME GLI ALTRI! Capito relativisti-materialisti? La vostra società fatta di denaro e bunga bunga non mi interessa!
Per quanto riguarda la pornografia, anch'essa può far male, specie se raggiunge tali diffusioni di massa quindi io sono per limitarla solo ai sexy shop e senza dvd perversi tipo zoofilia ecc. lo dico io che purtroppo ho la perversione del bondage. -
[quote='WildChild','index.php?page=Thread&postID=408319#post408319'] Poi sinceramente,nonostante mi piacciano determinate praticate, mi infastidisce guardare filmini con doppia penetrazione o fisting
Oh, raggio di sole che squarci il velo di nuvole opprimenti
oh fluida colata di miele che ricopri ogni cosa
oh, promessa di sudore a venire.
adoro questa femmina . -
per tutti gli utenti che lo desiderano ..ecco una proposta
guardatevi il film " A SERBIAN FILM"
presentato due anni fa a venezia mi pare.
in italia volevano vietarlo ai 18 ma poi hanno optato per la non uscita totale.
lo trovate in streaming in lingua originale con sottotitoli in italiano .
per stomaci forti. molto forti.
vi apre un terzo occhio sulla fronte
per richiuderlo dovrete faticare un poco
attendo pareri e recensioni -
Non so, non metto in dubbio la veridicità in alcuni del contenuto del documentario relativamente ad alcuni casi, ma mi pare tutto portato un po' all'estremo.
Una soluzione potrebbe essere rappresentata da maggiori controlli sul set, per far sì che il tutto avvenga nel rispetto della salute e della personalità degli attori/attrici.
Ma che si fa per il resto, si va ad indagare la storia personale di tutte le attrici hard? Si va a giudicare se la scelta è stata veramente libera o meno? -
E' innegabile che alcune pratiche sconfinino più sulla tortura che sull'erotismo e chi si eccita alla visione della sofferenza altrui è un sadico. Senza contare che c'è un vasto filone di porno basato sugli strupri.
Non è una questione di moralità e infatti mi pare di capire che l'intento di chi ha scritto l'articolo e di chi girato il video sia quello di lanciare un'allarme nei riguardi delle vittime che si celano dietro questo business e delle menti malate che ne fruiscono.
Non so voi, ma io da un uomo ( o da una donna ) che si eccita a guardare uno stupro o una pratica estrema in cui un corpo viene devastato, starei ben alla larga che di sicuro sano di mente non è.No, credo che invece sia proprio una questione di moralità. Googlando a casaccio, mi sembra che il documentario sia stato utilizzato per una campagna anti-porn che è finita nel parlamento svedese. Direi poi che trattare l'argomento collegandolo alle sevizie, allo stupro, alle parafilie più estreme e alla pedofilia sia vagamente moralizzante. Come se la pornografia fosse sevizie, stupro, zoofilia e pedofilia. Per quanto esistano zone grigie o nere, non credo si riduca a ciò.
CitazioneNon so voi, ma io da un uomo ( o da una donna ) che si eccita a guardare uno stupro o una pratica estrema in cui un corpo viene devastato, starei ben alla larga che di sicuro sano di mente non è.
Mah, in fondo in fondo io continuerei a distinguere tra fantasie, attrazione per... e la messa in pratica. O dobbiamo dedurne che un appassionato di film thriller sia sicuramente un sicario psicopatico o un giustiziere faidate?
Per il resto quoto Luna Stregata che ha riassunto in un solo post praticamente tutte le mie perplessità nel leggere l'articolo. Per quanto non sia proprio un'appassionata del genere, il modo in cui è stata trattata la questione mi lascia un po' perplessa.
Innanzitutto mi sembra che l'intento del documentario sia scioccare. La verità scioccante mostrata in modo scioccante. In tal senso è paradossalmente ugualmente pornografico. Il taglio delle descrizioni, il gusto per i particolari e le argomentazioni addotte è tutto tranne che asettico: giustificato con la necessità di dire pane al pane e vino al vino, ma in realtà mira ad ottenere reazioni di pancia e non di cervello. Ad impressionare e non a far riflettere. In tal senso non otterrà alcuna conseguenza ragionata e paradossalmente non potrà che gratificare gli amanti del genere: che c'è di meglio per un sadico del sentirsi dire che ciò che vede nei film porno non è recitato ma reale? Può solo festeggiare alla notizia e affittare un altro video, se mi si consente l'eufemismo.
Poi la pretesa di affermare la verità è ugualmente indigesta. Per quanto esistano situazioni sicuramente ai limiti della legalità nell'ambito del porno - e altre che lo oltrepassano - da qui a generalizzare e cercare di convincerci che ogni volta che vediamo una donna in determinate pose viene di fatto violentata ce ne corre. Direi che è un concetto anche offensivo per chi violenza l'ha subita sul serio.
Così come è offensivo stabilire, ponendolo come verità assoluta, che chi sceglie determinati tipi di carriera non possa che essere una persona dalla psiche evidentemente distrutta da abusi infantili. Se così fosse, credo che le cosiddette madridifamiglia sarebbero una minoranza sparuta e non il grosso del tessuto sociale di uno stato. Diciamo che l'affermazione andrebbe provata, invece che buttata lì, specie se si pretende di rivelare la verità. Diciamo che in un documentario tutto andrebbe documentato, provato, con tanto di nomi, cognomi, date, fatti... anche la generalizzazione andrebbe provata.
Gli stacchi nei film porno? Ovviamente coprono scene da pronto soccorso negato. O magari sono opere di taglio e cucito tra spezzoni di repertorio vario. Ipotesi da non considerare altrimenti si smitizza il prodotto. Che invece va mitizzato al massimo, demonizzato alle estreme conseguenze, così che il proprio documentario faccia scalpore. Direi che più che un documentario sulla pornografia sia un documentario che utilizza materiale pornografico.
Ripeto: non sono un'appassionata del genere, ma a leggere certe frasi divento curiosa: "quelle porcherie così schifose che se le proponessi alla tua fidanzata ti inchioderebbe l’uccello ad un asse di legno?”. Mi verrebbe da chiedere: "tipo"? Così, giusto per saggiare i confini dell'erotismo altrui, ma non è il caso né il luogo adatto, sebbene rivelerebbe tanto di noi.
Combattere la pornografia mitizzandola? Direi che uno sbadiglio è molto più distruttivo. -
leggo solo ora questo articolo e lo trovo agghiacciante.... ma non in senso moralistico..... non perchè lo ritenga una verità assoluta ed incontrovertibile in ogni suo punto.....
io sono un "visitatore" di siti porno..... un visitatore saltuario, non frequente.... magari in ufficio un collega mi dice "vieni a vedere qua....." ed allora stiamo qualche minuto a vedere una scena porno più o meno "comica".... o più o meno "focosa".... ma non nego che saltuariamente ci vado autonomamente per cercare eccitazione in momenti piatti che capitano nella vita di tutti.
Quello che mi ha colpito, non è tanto la singola cosa raccontata.... ma leggere tutti insieme i pensieri che mi sono affiorati ogni volta che sono incappato in scene pornografiche "forti" e che mi hanno fatto "cambiare canale" in cerca di cose più accettabili dalla mia (falsa?) morale....
scopo di questo articolo (mi sembra che lo dica anche in un certo punto.....) non era quello di fare guerre (perse in partenza) contro la pornografia.... bensì aprire le menti degli spettatori..... far capire che può capitare (sempre, spesso, quasi mai, mai.... uno ci metta quello che la sua coscienza gli suggerisce) di trovarsi di fronte a scene in cui gli attori (maschi o femmine.... io non vedrei differenze....) girano apparentemente consenzienti, ma interiormente in preda a conflitti così forti da far subire loro una vera e propria violenza fisica e morale....
questo, a mio avviso, è lo spirito dell'articolo..... poi chi lo legge è libero di interpretaro e di recepirlo come ritiene opportuno.....
però se ci riaffioreranno alla mente alcuni di questi passaggi mentre vediamo un filmato pornografico, probabilmente con il nostro "tronchetto della felicità" in mano o il dito sul "bottone degli dei" (per le femminucce...), credo che inevitabilmente vedremo scemare la nostra eccitazione...... e questo vorrebbe dire che l'articolo ha centrato il suo obbiettivo..... Aprirci le menti. Senza giudizi. Senza ipocrisie.
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