Percepire ostilità anzichè solidarietà nei confronti di persone sofferenti come me

  • Non so perchè quando incontro qualcuno nella mia stessa situazione finisco tante volte per percepirlo come nemico anzichè provare solidarietà.
    Lasciamo perdere i miei fratelli, quelli stavano dalla parte dei miei genitori e li odiavo per quello.
    Lasciamo stare una mia amica, disadattata come me, con la quale giravo perchè eravamo entrambe emarginate, sarà che avevamo caratteri incompatibili.
    Al consultorio dove andavo durante il periodo delle superiori, ho incontrato una ragazza con un passato simile al mio e all'inizio avevamo legato, poi ho iniziato a provare ostilità e alla fine l'ho tagliata fuori dalla mia vita. Un altro ragazzo conosciuto sempre lì, anche lui problemi familiari simili ai miei, non lo potevo soffrire e mi fingevo gentile.
    Parlandone in generale con altre persone, ho scoperto di non essere l'unica. Una ragazza che conosco e che è stata in comunità mi diceva che lì si scannavano e tra donne era pure peggio, durante le terapie di gruppo era tutto un aggredirsi.
    Forse la solidarietà tra persone che soffrono è una pia illusione come la solidarietà femminile, ma vorrei capire meglio quali meccanismi scattano nelle persone.
    Provo a dire quello che ho provato io nei confronti delle persone di cui sopra:
    1) mi dava sui nervi la "gara del dolore", del tipo "io ho sofferto/soffro più di te" e il bello è che si tratta di un meccanismo che scatta pure in me perchè gli altri mi sembrano sempre messi meglio di me, con degli aiuti che io non ho.
    2) mi offendeva l'atteggiamento del tipo "ti do dei consigli perchè sono migliore di te, di fronte alle difficoltà sono più intelligente/forte/maturo" oppure le persone che professano quella che io chiamo la "teoria dei marines" cioè che la gente va spronata a calci in c∙∙o.
    3)alcuni, riferendomi in particolare ai miei fratelli, si aspettano aiuto ad oltranza e se qualche volta ti tiri indietro perchè non hai le forze nemmeno per te, cercano di colpevolizzarti e non si rendono conto di essere delle sanguisughe emotive
    4) non reggo quelli che cercano di affossarmi con discorsi del tipo "il resto del mondo è meglio di noi, ci dobbiamo rassegnare ad essere degli inferiori a vita"
    Per adesso non mi viene in mente altro, però quando incontro questi atteggiamenti in persone con i miei stessi problemi provo ostilità anzichè solidarietà. Al contrario sono solidale con le persone che sbottano, che danno di matto, che hanno reazioni estreme. Quelli entrano nelle mie grazie, forse perchè li sento affini e mi sento a mio agio con le persone emotivamente instabili.

  • Parlando con una collega è saltato fuori il discorso della Winehouse e lei si diceva dispiaciuta perchè "poveretta chissà quanto ha sofferto per arrivare a morire a 27 anni".
    Le ho risposto che a me non fa assolutamente pena perchè se l'è cercata.
    Pensi che io sia spietata e insensibile?
    Non lo sono ma in realtà, come te, provo ostilità per persone che hanno sofferto sì, ma sono state aiutate, compatite, coccolate.
    Pensi che io sia invidiosa?
    Forse sì, perchè a me nessuno ha porto una mano, nessuno mi ha capita, nessuno si è preso cura di me.
    Se sono quella che sono ora, con un certo equilibrio e serenità, lo devo a me stessa e basta.
    Non so se questa mia teoria possa essere la risposta che cerchi, ma so che anch'io provo una grande rabbia per le persone "capite e aiutate".
    Ciao

  • ho notato che tante persone anziché provare empatia per chi ha un certo tipo di problemi come loro, si sentono minacciate nel loro essere speciali. Poi ci sono tanti altri che vogliono solo piangersi addosso in compagnia.
    Il primo caso può dar fastidio sia a chi vuole sentirsi particolare in questo senso, sia a chi magari si aspetta comprensione.

    Per tanti motivi una persona sofferente non può aiutare un'altra persona sofferente, quindi comprendo i sentimenti ostili che possono nascere.

    Ma se si prendesse lo star male come una cosa come un'altra magari si proverebbe almeno indifferenza e si riuscirebbe a concentrarsi più sulla persona che su quanto soffro io, quanto soffri tu.

  • Citazione

    Non so se questa mia teoria possa essere la risposta che cerchi, ma so che anch'io provo una grande rabbia per le persone "capite e aiutate".

    A me infatti scatta il pensiero:- "Perchè dovrei aiutare, sostenere, stare vicino a lui/lei dal momento che di aiuti ne ha, mentre io me la devo cavare da sola?"
    Provo anche invidia, sì, perchè di aiuti ne avrei bisogno pure io e devo contare solo ed esclusivamente sulle mie forze, sentendo nel contempo che i miei problemi sono più grandi di me e non posso arrivarci in fondo da sola.
    Queste persone poi a volte fanno cadere la catena perchè dichiarano di aver risolto determinati problemi grazie alle loro capacità e ti accusano sottilmente di non essere in gamba quanto loro perchè non riesci a fare la stessa cosa, quando si sa benissimo che erano attorniati da una cerchia di persone dai professionisti, ai familiari, ai patner, agli amici che hanno sputato sangue per tirarli fuori dalla melma. La ragazza del consultorio di cui ho accennato sopra mi faceva questa impressione.
    Sono cose che bloccano l'empatia, non perchè si è egoisti e insensibili, ma perchè si è umani.

    Citazione

    ho notato che tante persone anziché provare empatia per chi ha un certo tipo di problemi come loro, si sentono minacciate nel loro essere speciali.

    Alcuni hanno dato anche a me questa sensazione. Per quel che mi riguarda - perchè poi in fondo voglio capire la mia mancanza di empatia al di là degli altri che avranno motivi simili o diversi - i problemi mi fanno sentire svantaggiata, non speciale.

    Citazione

    Per tanti motivi una persona sofferente non può aiutare un'altra persona sofferente

    Sono d'accordo, può aiutare davvero solo chi dai problemi ne è uscito davvero, infatti, nella mia testa ( bislacca ) vagheggiavo più un'empatia che si concretizzasse in un mutuo sostegno, nel condividere le difficoltà del proprio percorso sentendosi meno soli.

    Grazie veramente ad entrambe, le vostre risposte mi sono davvero utili e mi stanno facendo riflettere tantissimo, se vi viene in mente qualcos'altro aggiungete pure!

  • Sono cose che bloccano l'empatia, non perchè si è egoisti e insensibili, ma perchè si è umani.

    e meno male che siamo esseri umani!!!!!

    In quanto all'essere speciali è esattamente il contrario: mi chiedo perchè, se ho potuto io nella mia normalità
    non possono riuscirci anche loro?

  • Non so perchè quando incontro qualcuno nella mia stessa situazione finisco tante volte per percepirlo come nemico anzichè provare solidarietà.

    Si chiama "effetto specchio", ovvero se vedi/percepisci degli aspetti tuoi che "vivi male" in altri, allora trasponi questo dolore, che diventa rabbia in forme più o meno forti.

    E' una cosa che mi è capitata sovente.

    Di fatto "odiamo" le persone che ci ricordano aspetti che non accettiamo di noi stessi.

    Come superare questo? Accettare noi stessi, poco per volta anche gli "altri" diventano meno sgradevoli, è una questione di proiezione, non di aspetti oggettivi.

    Per adesso non mi viene in mente altro, però quando incontro questi atteggiamenti in persone con i miei stessi problemi provo ostilità anzichè solidarietà. Al contrario sono solidale con le persone che sbottano, che danno di matto, che hanno reazioni estreme. Quelli entrano nelle mie grazie, forse perchè li sento affini e mi sento a mio agio con le persone emotivamente instabili.

    Wild a quello che scrivi, mi son fatto l'idea che l'ostilità che provi sia anche dovuta al fatto che tu sia una persona che abbia, e stia lottando contro le tue debolezze.

    Per cui, di fatto penso che tu sia più simile a chi "sbotta", rispetto a chi "si crogiola nel proprio dolore"...

    Forse la tua rabbia ti serve a non cadere nella tentazione di fare la vittima...

    ha un senso?

    Tutto ciò mi perplime rocco smitherson

  • e meno male che siamo esseri umani!!!!!

    In quanto all'essere speciali è esattamente il contrario: mi chiedo perchè, se ho potuto io nella mia normalità
    non possono riuscirci anche loro?

    Probabilmente le persone che se la cavano senza aiuti mettono in campo molte più capacità che col tempo si consolidano, ma penso sia anche molto importante avere qualcosa su cui investire ( emotivamente ), un ragione per sperare e lottare e forse questa tante persone non lo trovano.

  • Citazione

    Di fatto "odiamo" le persone che ci ricordano aspetti che non accettiamo di noi stessi.

    Faccio fatica ad individuare questo tipo di proiezioni, penso sia perchè conosco poco me stessa. Riesco molto meglio a riconoscere le proiezioni di figure del mio passato. Per esempio se incontro qualcuno che mi ricorda mia madre inizio a provare un odio feroce, anche se lo conosco da due minuti, ma lo controllo meglio perchè so con chi veramente ce l'ho.

    Citazione

    Wild a quello che scrivi, mi son fatto l'idea che l'ostilità che provi sia anche dovuta al fatto che tu sia una persona che abbia, e stia lottando contro le tue debolezze.

    Ho sempre cercato di mostrarmi forte, di sforzarmi, di andare avanti a tutti i costi e può essere che le richieste d'aiuto altrui, risveglino la mia parte più bisognosa di cure che tendo a reprimere. Perchè la reprimo? Perchè parto dall'idea - maturata a causa delle mie esperienze passate, soprattutto in famiglia- che tanto nessuno mi aiuterebbe e che anzi, verrei considerata una palla al piede, una lagna, una debole e punita per questo.
    Questo in generale, per capire di più dovrei soffermarmi sui singoli casi. In particolare c'è una persona, la ragazza conosciuta al consultorio, che non vedo da anni eppure quando le penso provo ancora la stessa rabbia e non ho capito fino in fondo perchè mi faccia sentire così. Pensavo quasi di scriverci un post visto che in questo forum ci sono diverse persone che mi piacciono perchè hanno una buona capacità di analisi e altre ne sto scoprendo, magari approfitto per sviscerare meglio questa figura così controversa :) .

  • ,,,e qui come ti poni?
    dovresti avere tutti nemici, perché di quei 4 punti,,,qui ne trovi a iosa-
    strano, che sentendoti cosi '''minacciata'' ,,,tu frequenti un forum simile,,, :hmm:

    In un forum non ci sono i vincoli di un rapporto vis a vis, qui le persone espongono i loro problemi e dubbi e chi vuole risponde. E' un tipo di confronto molto libero e ti permette di parlare di ciò che vuoi, quante volte vuoi, perchè sai appunto che le persone ti rispondono solo se gli va, non rischi di diventare una palla al piede per nessuno.
    A me poi piace ascoltare ( leggere in questo caso), analizzare le situazioni, cercare delle soluzioni; il tutto si complica quando entrano in gioco altri fattori e con le persone di cui ho parlato avevo rapporti piuttosto disfunzionali ( anche per colpa mia, chiaramente ).
    Questo non significa che uno scritto non provochi delle reazioni, anche attraverso un forum si partecipa, ci si coinvolge, si provano delle emozioni nei confronti delle persone; come ho detto anche in un post precedente qui mi trovo bene perchè ho incontrato persone con una buona capacità d'analisi che mi hanno fornito spunti di riflessione interessanti - non parlo solo di questo thread , anche negli altri - , come altre ne sto scoprendo strada facendo.

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