università, dovrei lasciare?

  • Ciao a tutti, mi trovo qui perchè ho bisogno di sfogarmi...
    -Frequento la facoltà di Matematica e sono al primo anno fuori corso (che sta finendo) e mi ritrovo ad aver dato la metà degli esami.
    Ho scelto questa facoltà perchè mi incuriosiva (volevo capire come fosse la matematica ad alti livelli), poi perchè al liceo non ho mai avuto difficoltà.
    In realtà oggi capisco che laurearmi in matematica doveva essere una dimostrazione a me e agli altri della mia intelligenza della quale ho sempre dubitato.
    Mi rendo conto anche che studiare significava per me sicurezza, nel senso che andavo a fare quello che ho sempre fatto, studiare, mentre pensare al mondo del lavoro mi crea ansia per il mio senso di inadeguatezza.
    Inizialmente son riuscita a dare gli esami, ho avuto anche molti voti alti però davo 2 esami a sessione ed era molto dura.
    Ai primi esami ho avuto professori che mi hanno detto che ero insicura, e questo mi ha reso sempre più insicura, ho cominciato ad avere panico da prestazione e non ricordavo le cose, naturalmetne ottenevo voti molto inferiori alle mie aspettative.
    E' arrivato poi l'esame che non riuscivo a preparare, mesi di blocco e poi all'orale 2 volte scena muta, alla terza volta ho parlato ma non ero in me, mi facevano le domande ma non capivo, gliele facevo ripetere ma non capivo lo stesso(soffro credo di fobia sociale e son diventata rossa in viso con confusione mentale), volevo scappare, ma poi non me ne sono andata perchè decisa ad affrontare la cosa e mi ha dato un voto appena sufficiente... è stata una sofferenza per me accettarlo!
    Dopo quell'esame ne ho dato altri con voti alti ma con una frequenza bassissima e questo mi demoralizzava ancora di più.
    Ora ho cominciato a vedere i miei colleghi, immatricolati nello stesso mio anno, laurearsi, e questo mi fa sentire ancora più inadeguata.
    Mi rendo conto che questi risultati sono dovuti soprattutto alla mia insicurezza ma penso anche che manchi di determinazione per quello che sto facendo, non ho una passione, un vero motivo per continuare.
    Mi rendo conto anche della differenza tra me e i miei colleghi che si son laureati, loro sì che mostravano una passione verso la materia e durante gli studi dicevano a tutti con soddisfazione quello che facevano, io? Io no, mi vergognavo di dire che stavo studiando matematica perchè tutti mi chiedevano subito se fossi un genio mentre io mi ritenevo molto lontana da tale aggettivo....
    E poi soffrendo di ansia sociale ho cominciato ad aver paura delle situaizoni in cui c'erano da fare calcoli semplici matematici perchè se sbagliavo era una dimostrazione che con la matematica proprio non avessi niente a che fare... altro che genio.
    Ultimamente sento di essere cambiata, se prima mi sentivo più ragazzina adesso invece mi sento adulta nel senso che mi prendo la responsabilità di ciò che provo e mi succede, so che la mia vita dipende da quello che penso e decido di fare, non voglio più essere in balia degli eventi ma prendere la mia vita in mano!
    Tutto quello che ho fatto fino ad ora è stato "ora faccio questo e nel futuro si vedrà", non con particolare impegno e anche un po' controvoglia, ma ad un certo punto mi sono chiesta se volessi proseguire così il resto della mia vita..
    Il fatto è che già appena iniziata l'università ho sempre avuto il problema di essere inadeguata, che non fossi abbastanza brava, ma oggi mi dico che non è facendo matematica che posso sentirmi brava, il "problema" è solo nella mia testa, devo fare quello che verametne voglio e non per dimostrare agli altri qualcosa.
    Il fatto che all'università non stia andando bene è dovuto da una profezia che si sta autorealizzando a causa mia, ma comunque forse se mi fosse davvero piaciuto quello che stavo facendo le cose sarebbero andate diversamente.
    Io credo che per fare qualcosa ci voglia la passione prima di tutto, quel sentimento di benessere che ti permette di non abbandonare quello che stai facendo, alzarti presto e metterti subito all'opera, andare a dormire tardi senza però sentire la stanchezza...
    Non so se sto scappando da una situazione o se sto maturando e voglio trovare verametne la mia strada, libera dal giudizio altrui..
    Nel primo caso mi darei una pessima lezione e ho paura che ogni volta che mi troverò in difficoltà reagirei allo stesso modo, nel secondo caso beh... vivo per fare in modo di arrivare a questo punto, vivo per sentire questa libertà...

    Non so se qualcuno risponderà ma grazie.. perchè son riuscita un po' a tirare fuori quello che avevo dentro.. non mi aspetto comprensione perchè, per ora, non la trovo neanche in me stessa,

  • Ciao Faust, il tuo commento mi ha destabilizzato, mi sono chiesta se volessi in qualche modo offendermi o scatenare in me una qualche reazione...
    Mi son sentita anche un po' tradita...perchè il mio racconto ha suscitato così poca considerazione da ricevere una risposta da una riga e poco più?
    In ogni caso ho sentito la voglia di cancellare questa discussione perchè se cerco un aiuto non posso che trovarlo in me stessa, non ho voglia di essere compatita e ne tanto meno criticata

  • Se sai perfettamente il motivo per cui hai scelto di fare matematica?

    Seguo quello che dici, hai scelto la facoltà per dimostrare la tua
    intelligenza, non vedo nulla di buono nel fare una scelta di vita solo
    per dimostrare agli altri qualcosa. E' così comune oggi a causa delle
    spinte che danno i familiari, i parenti, gli amici, i giornali, la
    maggioranza della società. Influenza ogni decisione creando strade
    prefatte dove è indegno farne altre, e allora la gente impaurita segue
    quelle strade, e alcune inciampano con la realtà delle cose: che essi
    non sono artefici della propria vita. Altri invece proseguono senza
    accorgesene fino alla vecchiaia.



    Le paure?Non sono favole, lo provano tutti il disagio di venir bocciati,
    di prender brutti voti, la paura di rimanere indietro, di vedere i
    propri compagni laurearsi mentre si è indietro. La paura di esser
    definiti schiappe, di deludere le aspettative dei genitori, amici
    ecc... addirittura (su altri thread qui) la paura di sentirsi
    diffamata la facoltà che si studia! Questo poi è Assurdo.



    Non lo so se questo è il tuo caso, non ti conosco, tu lo puoi capire
    meglio di me, magari hai solo sbagliato facoltà e hai tirato fuori
    qualche ragionevole dubbio. Indaga su tutto ciò che vuoi e sulle varie
    influenze che hai avuto nel passato e che hai nel presente.

    Ciao

  • Ciao Faust, il tuo commento mi ha destabilizzato, mi sono chiesta se volessi in qualche modo offendermi o scatenare in me una qualche reazione...

    Che motivo avrei di metterti a disagio? Ovviamente era solo un commento analitico, valutando la relazione che c'e' fra il pensiero matematico e l'esposizione di un testo informale.
    Secondo me il pensiero dell'astrazione matematica dovrebbe essere essenziale e analitico-sintetico. Ma tu mi puoi sconfessare, invece che irritarti. In fondo Louis Carrol ha scritto un' opera matematica in una romanzo surreale.
    Sei tu che mi dovresti fornire l'atitesi, difendendo la tua posizione, non lamentarti dl mio commento.

    Citazione

    Mi son sentita anche un po' tradita...perchè il mio racconto ha suscitato così poca considerazione da ricevere una risposta da una riga e poco più?

    Peche non hai saputo leggere fra le righe. La densita' di una parola o di una frase e' inversamente proporzionale alla sua estensione. Pensa a Ungaretti:- MI illumino d'immenso-.

    Citazione

    In ogni caso ho sentito la voglia di cancellare questa discussione perchè se cerco un aiuto non posso che trovarlo in me stessa, non ho voglia di essere compatita e ne tanto meno criticata

    Reazione infantile. Puoi fare di meglio.

    Vediamo allora cosa si puo' astrarre dalla tua riflessione pubblica.[prima non la vevo nemmeno letta. Ne avevo solamente osservato la conformazione e la relazione con l'oggetto indicato].

    Citazione

    Ciao a tutti, mi trovo qui perchè ho bisogno di sfogarmi...

    Da cio' deduco che la matematica c'entra poco. Vuoi solo scrivere un po' per chiarirti.

    Citazione

    -Frequento la facoltà di Matematica e sono al primo anno fuori corso (che sta finendo) e mi ritrovo ad aver dato la metà degli esami.
    Ho scelto questa facoltà perchè mi incuriosiva (volevo capire come fosse la matematica ad alti livelli), poi perchè al liceo non ho mai avuto difficoltà.
    In realtà oggi capisco che laurearmi in matematica doveva essere una dimostrazione a me e agli altri della mia intelligenza della quale ho sempre dubitato.

    E della quale ora dubiterai ancora di piu'. Se vuoi metterti all prova fallo dove sei sicura che ce la puoi fare. Altrimenti devi avere palle cosi grosse da riuscire a sopportare la frustrazione della sconfitta. Le hai?

    Citazione

    Mi rendo conto anche che studiare significava per me sicurezza, nel senso che andavo a fare quello che ho sempre fatto, studiare, mentre pensare al mondo del lavoro mi crea ansia per il mio senso di inadeguatezza.

    E gia'. Meglio stare al sicuro. La fuori c'e' un mondo di caimani[messaggio genitoriale]... Ma questo parla anche della dimensione delle palle.

    Citazione

    Inizialmente son riuscita a dare gli esami, ho avuto anche molti voti alti però davo 2 esami a sessione ed era molto dura.
    Ai primi esami ho avuto professori che mi hanno detto che ero insicura, e questo mi ha reso sempre più insicura, ho cominciato ad avere panico da prestazione e non ricordavo le cose, naturalmetne ottenevo voti molto inferiori alle mie aspettative.

    E' dura scoprire che la realta non e' quella dei nostri sogni. E qui siamo solo all'universita, che gia' e' una buona palestra.

    Citazione

    E' arrivato poi l'esame che non riuscivo a preparare, mesi di blocco e poi all'orale 2 volte scena muta, alla terza volta ho parlato ma non ero in me, mi facevano le domande ma non capivo, gliele facevo ripetere ma non capivo lo stesso(soffro credo di fobia sociale e son diventata rossa in viso con confusione mentale), volevo scappare, ma poi non me ne sono andata perchè decisa ad affrontare la cosa e mi ha dato un voto appena sufficiente... è stata una sofferenza per me accettarlo!

    E gia. E dura dover ammettere di avere dei limiti. Ma prima lo fai e meglio e'. Pensa a chi se ne accorge a 40anni, quanti danni ha fatto nel frattempo.

    Citazione

    Dopo quell'esame ne ho dato altri con voti alti ma con una frequenza bassissima e questo mi demoralizzava ancora di più.
    Ora ho cominciato a vedere i miei colleghi, immatricolati nello stesso mio anno, laurearsi, e questo mi fa sentire ancora più inadeguata.

    Stai prendendo atto che non sei quella che evidentemente ti eri messa in testa di essere: una cima. Forse i tuoi genitori hanno concorso in questa opinione di te sovradimensionata. o i pofessori del liceo. Bisognera' che tu la riveda. Altrimenti te la faranno rivedere gli altri.

    Citazione

    Mi rendo conto che questi risultati sono dovuti soprattutto alla mia insicurezza ma penso anche che manchi di determinazione per quello che sto facendo, non ho una passione, un vero motivo per continuare.

    Qui stai cercando scuse e giustificazioni. Hai dei limiti, Prendine atto e cercati qualcosa di piu adatto alle tue possibilita'. Tutto qui.

    Citazione

    Mi rendo conto anche della differenza tra me e i miei colleghi che si son laureati, loro sì che mostravano una passione verso la materia e durante gli studi dicevano a tutti con soddisfazione quello che facevano, io? Io no, mi vergognavo di dire che stavo studiando matematica perchè tutti mi chiedevano subito se fossi un genio mentre io mi ritenevo molto lontana da tale aggettivo....

    Diciamo che hai dovuto scoprirlo strada facendo. Bene, ora traine le dovute conseguenze.

    Citazione

    E poi soffrendo di ansia sociale ho cominciato ad aver paura delle situaizoni in cui c'erano da fare calcoli semplici matematici perchè se sbagliavo era una dimostrazione che con la matematica proprio non avessi niente a che fare... altro che genio.

    Che c'entra la fobia sociale? Avevi paura di dover ammettere che in matematica eri una schiappa. Pazienza. Ora ti puoi sentire liberata da questo vincolo. Se non vuoi, non hai bisogno di dimostrare nulla.

    Citazione

    Ultimamente sento di essere cambiata, se prima mi sentivo più ragazzina adesso invece mi sento adulta nel senso che mi prendo la responsabilità di ciò che provo e mi succede, so che la mia vita dipende da quello che penso e decido di fare, non voglio più essere in balia degli eventi ma prendere la mia vita in mano!
    Tutto quello che ho fatto fino ad ora è stato "ora faccio questo e nel futuro si vedrà", non con particolare impegno e anche un po' controvoglia, ma ad un certo punto mi sono chiesta se volessi proseguire così il resto della mia vita..

    Bene. Qui siamo alla resa dei conti. Prendere coscienza di quello che si puo fare e quello che no. Una prova di conquistato anelito di maturita'.

    Citazione

    Il fatto è che già appena iniziata l'università ho sempre avuto il problema di essere inadeguata, che non fossi abbastanza brava, ma oggi mi dico che non è facendo matematica che posso sentirmi brava, il "problema" è solo nella mia testa, devo fare quello che verametne voglio e non per dimostrare agli altri qualcosa.
    Il fatto che all'università non stia andando bene è dovuto da una profezia che si sta autorealizzando a causa mia, ma comunque forse se mi fosse davvero piaciuto quello che stavo facendo le cose sarebbero andate diversamente.
    Io credo che per fare qualcosa ci voglia la passione prima di tutto, quel sentimento di benessere che ti permette di non abbandonare quello che stai facendo, alzarti presto e metterti subito all'opera, andare a dormire tardi senza però sentire la stanchezza...
    Non so se sto scappando da una situazione o se sto maturando e voglio trovare verametne la mia strada, libera dal giudizio altrui..
    Nel primo caso mi darei una pessima lezione e ho paura che ogni volta che mi troverò in difficoltà reagirei allo stesso modo, nel secondo caso beh... vivo per fare in modo di arrivare a questo punto, vivo per sentire questa libertà...

    E allora abituati a non essere capita e compresa. Il mondo non ha voglia di capire e comprendere nessuno. E' troppo occupato nelle sue faccende quotidiane.

    Citazione

    Non so se qualcuno risponderà ma grazie.. perchè son riuscita un po' a tirare fuori quello che avevo dentro.. non mi aspetto comprensione perchè, per ora, non la trovo neanche in me stessa,

    infatti che c'e' da comprendere?
    Hai semplicemente dovuto ristrutturare l'immagine che avevi di te. prima era superdimensianata e ora e' piu' aderente alla realta'. Meglio per te. Il mondo avrà una matematica in meno e una persona consapevole in piu'. Non cambiera nulla, ma magari tu sarai un po' piu' serena.

    Se non altro ora puoi cominciare una nuova strada versa la realizzazione.

    Citazione

    università, dovrei lasciare?

    Ovviamete la risposta te la eri già data da sola.

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