Mi scuso innanzitutto se magari sto inserendo un argomento che non è del tutto concernente alla sezione, ma mi è parso idoneo per il caso che sto per illustrarvi.
Mettetevi comodi, perchè ne avrò molto da scrivere, da tanto sono rimasto stupito da un comportamento simile; ho pensato di postare il tutto qui per sapere cosa ne pensate.
Io sono un odontoiatra e di persone ne vedo di tutti i generi possibili immaginabili. Un mio paziente in particolare, però, credo mi debba aver scambiato per il suo psicologo o santone o vai a capire chi, dato che, ogni volta che viene per un qualsiasi lavoro, mi racconta vita, morte e miracoli di se stesso, infatti, per un trattamento di circa 20 minuti, per lui devo prendere minimo un'ora.
Ebbene: settimana scorsa è venuto per farsi otturare un dente: un lavoretto di circa mezz'ora, non di più; fatto sta comunque che è rimasto lì due ore a parlarmi di questa sua caratteristica della quale sono rimasto esterrefatto, senza riuscire a darmi una spiegazione di questa condizione psicologica. Vediamo se qualcuno di voi riuscirà a capire qualcosa per dargli una sorta di... psicosignificato.
Premette il tutto dicendomi: «Dottore, io ho un problema che vorrei dirle», e io penso subito a qualche nuovo problema in bocca da sistemare; «Sa, -dice- ho una condizione psicologica nella quale cado molto spesso. Mi fa acquisire uno stato tale come se avessi sniffato della droga, anche se io la droga non so neanche cosa sia. Mi fa emozionare a tal punto che...». E io comincio a domandarmi dove vuole arrivare con il suo racconto. «Mi dica», gli chiedo.
Prosegue: «Io non posso fare a meno di guardare i piedi delle donne. In questi giorni, mentre faccio qualche camminata in città, non riesco a distogliere lo sguardo da terra, fissando tutti i piedi femminili che mi capitano sotto tiro. Nel vedere un piede femminile mi emoziono, se potessi me lo prenderei in mano e lo rigirerei in diecimila modi diversi, me lo struscerei su ogni parte del mio corpo.» Il primo pensiero che mi è venuto è che fosse un po' fuori di testa, però ho deciso di assecondarlo per vedere fino a che punto arrivava. «In particolare mi piace guardare quelle ragazze che indossano sandali con tacchi molto alti. Lì vado al settimo cielo! Non posso più fare a meno di distogliere lo sguardo da lì. In certi casi mi è addirittura venuta la tentazione di andare in un negozio per acquistare dei sandali con tacchi altissimi e provare a camminarci anche io come fa una donna. E una volta l'ho fatto.» -È da neuro- ho pensato in quel momento. Ma non finisce qui: «Ma il fiore all'occhiello di tutto ciò è che vado in totale emozione guardare una donna alla guida di un'automobile con sandali con tacchi altissimi premere il pedale dell'acceleratore "a tavoletta". Lì non resisto a niente. Mi sento talmente emozionato a vedere un evento simile che mi si manifesta una autoeiaculazione, senza averla provocata. Non posso fare altro che guardare quel piede sul pedale. Ho anche trovato un sito dove girano filmati di questo genere e tutti i giorni sono lì a guardarli e riguardarli, emozionandomi tutte le volte sempre di più.» Piccola parentesi: ho provato a guardare su internet se effettivamente ci sono siti del genere, ritenendo che, con un po' di buon senso, sarebbe stato impossibile trovare delle sporcherie simili, e invece esiste davvero: http://www.leadfootimports.com/sitemap-page-order.html .
«Alcune volte, -prosegue il mio paziente- quando vedo i filmati dove questo piede accelera fino quasi a far fondere il motore, mi viene la tachicardia da tanto mi emoziono, vado al settimo, anche al ventunesimo cielo! Se potessi avere a disposizione una ragazza con dei bei piedi, glieli curerei tutto il giorno, gliela farei io la pedicure, le procurerei tutte le auto che vuole, per farle accelerare al massimo e anche di più.»
E così come vi ho raccontato fino a qui mi ha tenuto lì ad ascoltarlo per ancora circa 50 minuti, parlandomi sempre di ciò che vi ho riferito.
Quando è uscito dire che ci sono rimasto di sale è dire poco ; avevo una sorta di mulinello di pensieri in testa che non mi portava a comprendere tutto ciò e, ancora ad oggi, non riesco a spiegarmi perchè la psiche umana può portare fino a questi punti. Non ne riesco a venire a capo.
E voi cosa ne pensate? Cosa è che può portare un uomo a quegli stati psicologici così totalmente fuori di testa? Cosa rappresenta per quel mio paziente il fatto di avere a che fare con i piedi femminili nei vari contesti che mi ha raccontato? Io, per adesso, ho rinunciato a capire quanto può essere così stramba la nostra psiche. Se qualcuno di voi ne sa dare una spiegazione... ben venga, altrimenti facciamo tornare in vita Sigmund Freud!
Un tendenza psicologica incomprensibile sull' "estremità" femminile.
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Embé? Ogunno ha le sue.....
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[edit post]
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Grazie della risposta Summertime. Mi spiace aver scritto qualcosa che magari può essere frainteso, e, per carità, non mi metto a giudicare nessuno, in quanto ogni persona di questo mondo ha i suoi lati positivi, negativi, maniacali, ecc., ma in quel momento sono rimasto talmente stupito da quello che mi veniva raccontato che reputavo la persona decisamente in uno stato di disordine mentale.
Probabilmente, da quello mi hai risposto tu, il mio paziente deve essere arrivato a un punto in cui quell'argomentazione gli è diventata una sorta di standard quotidiano dal quale non riesce più a uscirne.
Va beh, come dico sempre io: vivi e lascia vivere: finchè una persona non nuoce al prossimo, che viva come meglio crede. -
Lo dico senza ironia i dentisti fanno paura e uno si sente sotto pressione e dce tutte le cose più nascoste. Può essere?Io personalmente sono terrorizzata da loro....
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Dora, in questo senso hai ragione, ma non al 100%. Ti spiego meglio: la mia "orda pazientizia", come la chiamo io, è composta da varie specie di persone. C'è chi, quando entra e deve fare anche solo una piccola cosa che non comporta alcun tipo di operazione invasiva, perde la parola e diventa muto e tremolante dalla paura. In alcuni casi addirittura la persona dice «Ahi!» ancora prima che io abbia toccato i ferri. Direi che posso classificarla al 9% dei pazienti. Altra categoria sono quelli che arrivano e, se pur abbastanza calmi, chiedono al volo di fare l'anestesia qualcunque cosa tu debba fargli, anche se fosse solo per dargli un bacio. Qui siamo circa al 10%. La maggior parte, direi il 65%, quando viene resta indifferente, magari ogni tanto, negli interventi un po' più invasivi, un «Ahi!» ci scappa, ma nella generalità sono quel tipo di paziente che si lascia fare uqello che è necessario. Un altro 6% sono quelli invece che addirittura dal dentista si sentono a proprio agio: alcuni di questi, oltre che a essere molto tranquilli, molto spesso si siedono sulla poltrona e addirittura di addormentano. Mi è capitato di recente con un paziente a cui ho inserito degli impianti endossei: si è addormentato e ho dovuto svegliarlo alla fine dell'intervento, altrimenti proseguiva il suo sonnellino. Nel rimanente 10% si distribuiscono quelle categorie di pazienti un po' particolari, tra cui, per esempio, ci sono alcuni che appena mi vedono mi riempiono di baci e abbracci, come se vedessero San Giuseppe o simile, altri invece arrivano talmente tesi che non sanno più cosa dicono, altri ancora, come dicevi tu, sono quella tipologia di paziente che io classifico con la definizione di "non so niente ma dirò tutto": ancora prima di dirgli buongiorno partono a dire di tutto e di più, altri ancora trovano rifugio nel risciacquarsi la bocca ogni 30 secondi e, infine, un numero molto limitato, sono quelli che ripongono una tale fiducia in me che mi raccontano di tutto e di più, come quello che ho scritto all'inizio di questa discussione. Queste ultime tipologie di pazienti non arrivano assolutamente impauriti, anzi, sembrano avere una fiducia smodata nei miei confronti. Di questi potrei dirvi dove abitano, cosa fanno, quanti soldi hanno in banca, se hanno amanti o no, cosa combinano alle riunioni di condominio, ecc. Queste sono quelle sedute che io definisco "psico-odontoiatriche". Vi garantisco che ne ho sentite di tutte, ma quella che ho scritto qui ho pensato di chiederla a un forum senza scomodare un collega, perchè mi sembra una situazione tanto inverosimile che desideravo avere l'opinione di qualcun altro che sicuramente ne sa più di me, senza dover far perdere tempo a uno psicologo solo per togliersi personalmente un dubbio su un paziente che ti racconta cose del genere.
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Comunque Summertime non preoccuparti: non sono un occulto promotore pubblicitario per siti di schifezze simili. Sono solo andato a vedere se esisteva e ho lasciato l'indirizzo perchè credo che la maggior parte delle persone, a sentirsi dire che c'è un sito internet che tratta queste sporcherie, presumo creda che io stia raccontando una menzogna. Io sono un dentista come tanti ce n'è, che analizza giorno per giorno le persone con cui ha a che fare e che, in certi casi, resta stupito di come la psiche umana arrivi fino a certi punti che non credevo esistessero. -
Evidentemente lo considernoa una sorta di zona franca, come per molti è il barbiere o il parrucchiere o il barista. Personlmente mi faet talmente tanta paura che se anche trovassi Brad Pitt in costume adamitico che mi fa l'ablazione del tartaro sarei terrorizzata lo stessso! Sono stata apace di farmi operare a un fibroadenoma e andare a casa da sola coi mezzi pubblici ma il dolore dei denti lo soffro da cani.....
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Allora cosa dovrei dire io, Dora, che ho dovuto subire due interventi pericolosissimi per farmi asportare un cordoma cresciuto al centro del cranio, sotto la base del cervello e, dulcis in fundo, un terzo intervento per fare una divisione e trapianto di fibre muscolari dell'occhio destro, visto che il tumore me le aveva atrofizzate tutte? Proprio una cosa da niente, eh?
Eppure basta un po' di forza di volontà. Io sono qui, dopo 25 anni da questi interventi, che sto perfettamente bene.
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Mi sembra strano che uno vada a confidare questi intimi desideri proprio al dentista...non è che il feticista sei tu? Ma magari mi sbaglio, sarà la poltrona sdraiata del dentista che ricorda il divanetto dello psicologo...
Comunque il feticismo è un gusto sessuale come tanti, e io mi annovero tra la schiera dei feticistiCome il tuo paziente, anche per me, in questo periodo estivo è un problema alzare gli occhi da terra....con tutti i bei piedi che ci sono per la strada, in tram o sul treno, è proprio difficile distogliere lo sguardo. I questo periodo le strade per il feticista sono un po' come la pasticceria per i golosi: tra sandali che scoprono il piede, decoltè col tacco alto sexyssime e ballerine bassissime che mostrano il piede quasi scalzo verrebbe voglia di chinarsi a fare massaggi!
Se questa passione non è una fissazione che cancella gli altri desideri, ma un gusto affiancato ad altri (mi piacciono molto i seni, i visi, la donna nella sua interezza e la relazione con lei) non penso sia un problema...
Detto questo non credo esista una causa univoca che scatena questa passione, ma per molti è associata ad un certo desiderio di sottomissione...Nel mio caso ad esempio credo che la difficoltà che ho nello stringere relazioni col prossimo (sono un po' sociofobico) mi abbia portato a concentrare il mio desiderio sull'estremità della donna come deviazione su cui accontentarsi. Non riuscendo a stringere una relazione anche nell'ambito della fantasia ho finito per puntare basso: se non posso entrare in relazione con te, allora mi dono a te, accontentandomi della cura delle tue estremità...
Ecco, credo sia questo il motivo...Un motivo tutto stretto nella fantasia, perchè poi all'atto pratico non facilita certo lo stringere di nuove relazioni, e in caso di una relazione rimane comunque da parte. Non puoi certo dire a una persona che frequent che dopo una giornata insieme magari a fare shopping o al cinema ti piacerebbe farle un massaggio ai piedi...forse nel caso di una relazione erotica o sessuale allora diventa una componente inseribile nella varietà dei giochi....ma dipende dalla persona credo. -
Concordo in pieno con limbo; anch'io penso che il feticista sia tu.
E non c'è nulla di male o di cui vergognarsi.
Difficile pensare a grandi conversazioni dal dentista, ma tutto il tuo racconto, in tutta onestà, mi pare molto "fantasioso"..
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