Ho letto questo thread cercando di farmi un'idea..sinceramente ho anche temuto di intervenire proprio perchè non ho figli, ma Temple e Do you think hanno ragione, se una persona dovesse parlare solo per esperienza diretta a questo punto se ne dovrebbe star quasi sempre zitta.
La penso nello stesso modo (pur essendo mamma). Aggiungo -scusate la franchezza- che di solito lo fa chi cerca il branco di quanti abbiano le stesse proprie dinamiche di azione-reazione....perchè NON è vero che cerca una soluzione, ma è piuttosto vero che cerca una ASsoluzione.
Mi spiace sinceramente leggere che persone mature, intelligenti e sensibili possano urtarsi dopo aver chiesto un confronto sereno.....se hanno ottenuto esattamente quello!
Non ho altro da aggiungere, se non il fatto conclamato dai vent'anni di mio figlio che.... le tante cose che gli ho spiegato mettendomi alla pari con l'ausilio di Santa Pazienza...pare le abbia metabolizzate tutte alla perfezione; mentre le poche che gli ho urlato (giacchè l'ho fatto anch'io)...sono esattamente quelle che proprio non gli entrano, e forse non gli entraranno mai nella testa.
Mi ha fatto simpaticamente sorridere l'episodio delle pantofoline. E' uno di quelli per i quali ho sclerato anch'io.
Porta 45, oggi, e con le pantofolone fa la stessa cosa che faceva con le pantofoline.
E spesso , pensando a cose come questa, ripenso ad un libro che non era poi un granchè, nel senso che dimostrava un concetto sacrosanto...ma tutto il succo era già nel titolo. Il titolo era "L'ansia distrae". E sono piuttosto incline a credere che , ogni volta che mi sono spazientita, è altamente verosimile che mio figlio si sia concentrato sull'ansia impriovvisa che gli generavo, distraendosi da tutto il resto, e quindi....avendo concrete possibilità di assimilare la mia indicazione in maniera più che carente rispetto a quelle occasioni in cui, grazie alla calma, l'indicazione è restata unico oggetto di riflessione pacata e amorevole, nonchè momento di vicinanza e crescita.