Non necessariamente un atteggiamento curioso deve essere ricondotto ad una sindrome, disturbo, malattia. Fai attenzione a non farti influenzare da ciò che leggi.
Milioni di persone si ritrovano in ciò che dice l'oroscopo, tanto per dirne una, ed è evidente che l'oroscopo del capricorno non varrà per tutti i capricorni. Semplicemente ognuno coglie ciò che vuole cogliere, e conclude che l'oroscoparo ci ha preso perchè ha riconosciuto come reale solo la parte che ha colto la sua attenzione, lasciando in secondo piano il resto, o adattandolo a situazioni che, allargandole un po', potrebbero approssimativamente calzare.
Non sto naturalmente screditando l'ottimo passaggio sul disturbo in questione preso dal sito; dico solo che perchè un disturbo venga riconosciuto tale sono molteplici i parametri che devono tornare, e solo uno specialista può diagnosticarlo. Quindi non prendere le cose con superficialità nè con eccessiva convinzione. Tu puoi senz'altro ritrovartici e magari, approfondendo la lettura ed integrandola con testi di comprovata scientificità, giungere ad una conclusione che si avvicina al vero. Solo lo specialista, però, può pronunciarsi in merito, confermando la tua conclusione, correggendola o contraddirla.
Per dirtene una, durante il periodo degli attacchi di panico, avendo paura degli effetti di tutti i sintomi che tale stato comporta, andavo in giro con la tasca piena di medicine. Non solo il farmaco prescrittomi per l'attacco di panico, ma anche con antiallergico, aspirina, gastroprotettore ecc... Per eliminare, insomma, l'eventualità che non sempre il sintomo fosse attacco di panico, ma altro, oltre al serotoninergico prendevo anche l'antistaminico se mi si affaticava il respiro, il gastroprotettore se mi bruciava lo stomaco, ecc...
In breve mi sono convinto, nonostante la vocina da deformazione professionale mi diceva che non era così, di essere anche ipocondriaco e leggendo testi inerenti l'ipocondria trovavo riscontro di questo.
Lo specialista ha escluso più di tutto questa possibilità, spiegandomi il perchè sul quale non mi dilungherò.
Rileggendo gli stessi testi sull'ipocondria a distanza di tempo, dopo che gli attacchi di panico si erano ormai sedati, mi sono accorto di quante cose in realtà non tornavano. Semplicemente la mia convinzione di allora mi aveva portato a concludere l'ipocondria sulla base di frasi sparse che , corrispondendo a talune mie esperienze temporanee, erano diventate per me veritàè ineluttabili, mettendo in ombra le centinaia di parole, anche interposte, che dicevano il contrario.
Gelosa e possessiva con gli amici
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Beh la mia non era una conclusione certa..solo un'ipotesi...ho letto altri testi a riguardo, ho letto anche testi su altri disturbi, in qualcuno potevo ritrovarmi per qualche aspetto ma poi ho capito che non mi corrispondevano poi molto...ma il fatto di escludere ogni rapporto con altre persone oltre a quella "preferita" e il sentirsi impazzire per la rabbia e la gelosia se per quella persona esistono altri mi fanno sospettare che, se non borderline di personalità, un qualche disturbo ce l'ho...gli altri testi parlavano anche di "incapacità di controllare la rabbia", per questo potrei escludermi per ora perchè mi so controllare alla perfezione ma chi dice che sarò in grado di farlo per sempre? magari ci sono delle eccezioni...in ogni caso tentavo solo di dare un nome al mio problema che mi causa parecchie sofferenze e non fa che peggiorare la mia situazione ma...effettivamente che si chiami borderline o altro alla fine non ha importanza dal momento che sapere il nome non mi da la soluzione purtroppo...:(
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Una seduta da uno specialista potrebbe senz'altro aiutarti ad inquadrare il tuo stato ed ad affrontarne il lato che ti danneggia.
Non deve essere facile vivere così. Credo non aiuti a vivere il presente, la propria vita, che spinga più che altro a vivere il presente altrui, a proiettarsi nel futuro facendo congetture su quanto si staranno dicendo, cosa staranno facendo, cosa diranno, cosa faranno, le persone a cui sei così fortemente legata con quelle che frequentano quando tu non ci sei.
Il tuo comportamento è autodistruttivo, e si vede che lo sai bene. Curarti di te stessa in primis, invece che degli altri, ti gioverebbe.
Ti sei chiesta perchè hai tanta necessità di attirare l'attenzione? Soprattutto, quando stai con queste persone, ascolti i loro problemi, le loro storie con interesse, o le vivi come una strada che comunque porta alla tua persona ? Intendo, le azioni che compi nei contesti di condivisione, i regali che fai, le gentilezze che usi, sono volte alle persone perchè le senti importanti per te, perchè state costruendo qualcosa finalizzato ad entrambi? O hai un'impressione, più che un'impressione una coscienza che tendi però a soffocare facendo finta di credere che non sia così, che tutto ciò che fai di rivolto agli altri sia in realtà unicamente finalizzato a soddisfare la tua fame di essere al centro dell'attenzione?
Io non sono uno specialista, ma da ciò che scrivi, dai pochi dati che fornisci, da come lo scrivi, sembri una persona in parte bloccata ad essere ciò che è da fattori esterni, in parte da se stessa. I fattori esterni non sono decsritti nei tuoi post, parli solo dell'argomento in sè, senza focalizzare la tua descrizione su altri aspetti della tua vita che potrebbero aver influito o influire su ciò che sei.
Non è curiosità fine a se stessa, la mia, per cui se ciò che ometti di scrivere è per preservare una certa privacy, ci mancherebbe. Però ho notato che in genere chi scrive un post sul proprio problema cerca di condire la descrizione dell'effetto proponendo all'attenzione di chi legge degli spunti presi dalla propria vita, un po' per autorispondersi, un po' per aiutare a rispondere, un po' per confrontare le due cose.
Tu tratti solo l'effetto, non ti dilunghi sulle possibili cause da te individuate, non provi a cercare delle connsessioni con lati della tua vita apparentemente scollegati. Perosnalmente trovo che questo confermi la necessità di vedere uno specialista, qualcuno che ti faccia domande a tappeto un po' su tutto, che ti possa aiutare ad individuare potenziali cause o concause, per risolvere in parte o completamente la cosa. L'effetto che produce su di te questo malessere è chiaro, il rimanere sola, il tagliarsi ecc..., ma è sul resto in genere che dovresti concentrarti per sanare il tuo disturbo.
Prova a tenere a mente cose molto particolari di te, durante l'inseguirsi delle giornate, delle azioni che compi in modo naturale o compulsivo, degli atteggiamenti che se analizzati a fondo ti portano a concludere che difficilmente li troverai in altre persone. Siamo tutti diversi, okay, è sacrosanto e meno male, però ci sono degli atteggiamenti nei quali il sentirti diversa, tolto quanto già scritto nei tuoi post, rispetto agli alti e dai quali nasce un disagio?
Proverò a inventare qualche esempio, tanto per meglio comunicarti cosa intendo. Non conoscendoti coglierai da te che sono esempi puramente casuali, che con te evidentemente non c'entrano
Ti capita di avere un rapporto di forte attaccamento al denaro, anche se razionalizzando la cosa non ne avresti motivo? Del tipo che magari non vai al cinema con conoscenti che ti invitano perchè hai paura di spendere, oppure fai finta di aver dimenticato il portafogli nel baule dell'auto al casello, per non dividere, sperando che poi non ti venga chiesto quanto devi? Quando ti invita invece una delle persone verso le quali hai le morbosità da te descritte, sei disposta a superare questo attaccamento al denaro pur di stare con lei?
Oppure, tendi a fare/non fare certe cose perchè hai un legame di forte dipendenza da un qualche parente/genitore, che si aspetta da te certe cose che di per te non faresti/faresti ma che per paura assecondi?
In presenza di abbondanza di una certa cosa che ti gratifica, che ne so, tipo il cibo, tendi ad ingozzarti fino a scoppiare, senza controllo?
Hai sempre sonno/non dormi mai?
Sono solo esempi, ripeto, di cose che toccano argomenti diversi dagli effetti da te descritti, ma che possono rivelare informazioni preziose, collegate al tuo malessere.
Come micro-consiglio ti darei quello di tenere a mente dei lati fortemente caratterizzanti la tua persona anche in contesti apparentemente scollegati da quello della morbosità in amicizia, di lavorarci sopra, cercando di comprendere meglio il contesto globale, per autoaiutarti a tracciare un profilo psicologico a tutto tondo di te stessa, per quanto possibile. Quando ti senti pronta, poi, dovresti andare da uno specialista e fornirgli quanto da te scoperto. Lui troverà magari che nulla di quanto da te narrato è indicativo di ciò che lamenti, ma senz'altro troverà dell'altro, da una tua descrizione, da un tuo racconto, utile a comprendere come aiutarti. Non sempre servono diecimila sedute, questa è una leggenda. A me ne sono bastate due e poi lo specialista mi ha detto che avrebbe preferito non vedermi più, reputando più terapeutico il lasciarmi finire da solo il percorso di guarigione verso il quale mi aveva indirizzato. -
Ciao Falleangel...
sn esattamente nella tua situazione..
permalosissima...possessiva forse un pò meno...super gelosa...e vorrei non esserlo ma la cosa mi sembra fuori dal mio controllo, anche se probabilmentenon è così
ma vorrei uscirne perchè mi sembra di essere l'unico peso quando esco in compagnia, che tra una cosa e l'altra ho sempre un motivo per tenere il muso....coem se vlessi attirare l'atenzione in quakche modo...
non so perchè..
lottaefuga quello che hia detto penso sia utlissimo...hai perfettamente ragione...
ho piena consapevolaezza di questa situazione...ma non so come uscirne sul serio definitivamente...e se sia questine di carattere o se si possa cambiare
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