Messaggi di Lumen

    Ciao, la mia situazione è diversa a che se simile e non ho capito ancora il mio motivo.


    Per il tuo motivo io penso se sia stato una serie di eventi che ha causatp la tua ansia magari anche da fattori genetici dalla nascita che ti ha creato questa ansia comunque gestibile poi con la relazione con la ragazza che ti ha lasciato senza dire nulla, il tuo subconscio ne ha risentito che ha memorizzato l'evento associandolo all'ansia già presente. In questo modo la tua mente quando incontra magari persone soprattutto ragazze che pensi ti trovano carino, pensa che poi finirà come quella volta con quella ragazza e instaura una difesa cioè l'ansia per allontanare la situazione per non ripeterla ancora. Il pensiero dell'isolazione nei luoghi pubblici è una allerta del tuo subconscio a una possibile instarurazione di un rapporto che finirà in ansia che sia una amicizia o una ragazza.

    Non ne ho idea da cosa sia scatenata, cioè ci sono stati tanti episodi, qualcuno più intenso di un altro, forse nell’infanzia o recente. Mi sa che dovrò fare anch’io un periodo di psicoterapia, capire meglio i fatti che sono successi e mettere in ordine la mente.


    Nel periodo che ho fatto con la psichiatra, mi ha fatto capire che il disturbo bipolare che mi ritrovo è stato causato da una cosa simile a quella che hai provato tu. Dopo troppi avvenimenti traumatici consecutivi e la morsa della depressione durata un paio di anni, la mia mente si è ribellata e si è come resettata con l’esordio di euforia. Per questo penso che i due disturbi siano collegati.


    Mi sono poi informato che un altro CPS della regione, circa vicino a casa, fa i test per le neurodivergenze. Oggi ho sentito la psicologa che esegue questi test: spiegando brevemente le mie sensazioni e il percorso che finora ho fatto, mi ha dato appuntamento per la prima visita il mese prossimo. Sono contento, forse riesco anche ad allacciarmi con loro e fare psicoterapia senza spendere nulla. Ovviamente sarà una cosa lunga, ma meglio che sbatterci la testa inutilmente: poi scoprirò che cosa ho nella testa e capirò meglio chi sono.

    Oggi è successo uno di quei momenti in cui non riesco a interagire con le altre persone. Questa volta è accaduto in farmacia e con la famiglia della mia compagna, che per adesso ci sta ospitando. Sono quasi sempre lì e sono in tanti. Mi capita abbastanza spesso che si parli di qualcosa e io mi intrometta, ma poi quello che dico è sbagliato o frainteso senza che me ne accorga. Allora mi correggono e io, vergognato, mi zittisco, mentre gli altri riprendono a parlare tra di loro. Oggi è stata una giornata molto stancante, poi succede anche così e io mi isolo ancora di più. Poi mi fa star meglio la mia compagna, che viene sempre da me e mi distrae dai pensieri deludenti.


    Preferisco starmene per conto mio e basta, però mi viene un senso di ingiustizia nel vedere gli altri conversare e scherzare.


    Ho imparato da poco a fare una domanda per iniziare una conversazione. Mostrando interesse verso la persona, questa comincia a parlare con me, ma poi diventa difficile andare avanti.

    Ciao Lumen, anch'io ho provato con il bonus psicologo nel 2023/24. Mi hanno messo in graduatoria e lì sono rimasta. Hai provato tramite Asl? Qui ho provato, ma ancora non mi hanno chiamato e forse non mi chiameranno mai. Mi hanno solo chiamata per una visita psichiatrica, richiesta fatta a marzo e visita fatta a luglio, beh, una vergogna. Non so in quale regione sei, ma se vivi al nord è possibile che tu possa trovare uno psicologo tramite Asl. Prova!

    Sì, vivo al Nord vicino alla Svizzera e non so se tramite ASL. Frequentavo il CPS di una località del servizio sanitario nazionale, dove danno psichiatra e psicologo gratuiti, ma esatto, meglio perderli che trovarli... Ci ho rinunciato ad andarci. Proprio oggi ho contattato un altro CPS di un'altra località per effettuare dei test neurodivergenti. Se mi trovo bene, mi allaccio a loro per poi effettuare qualche percorso. Questo è quello che immagino, ma quasi mai è come si immagina. Aspettando un'occasione migliore con il bonus psicologo, se mai arriverà.

    Grazie dei consigli.

    Sarà un lungo percorso e forse non ci riuscirò del tutto. Ho capito che devo accettare ciò che sono, ma provare comunque a migliorarmi.

    Mi fa un po' paura conoscere nuove persone. L'idea non mi convince del tutto, forse è meglio che migliori con le persone che conosco già.


    Ho pochissimo tempo libero, forse anche niente. Mi dedico un'ora o due prima di andare a letto per rilassarmi in solitudine dalla giornata molto stressante, anche se equivale a perdere ore di sonno, ma guadagno in riposo della mente dallo stress.

    Nel fine settimana più o meno è lo stesso tutti i giorni, anche se non lavoro, ma è comunque stressante la giornata. Io mi dico sempre che lavoro sette giorni su sette. Qualche volta ci si trova per un'uscita da qualche parte. Forse dovrei invitare e fare più uscite con qualcuno: cena fuori, bowling e film, o magari anche un caffè in casa, e migliorare il parlare. Poche persone, però: ho paura quando ci sono più di due persone, ho voglia di andarmene via o rintanarmi in me stesso... Altro mio problema da risolvere.

    Ciao, io sono anni che vorrei fare la psicoterapia, ma mi hanno dato solo uno psichiatra che già avevo cambiato e uno psicologo che non sa quello che dice... Vorrei fare un incontro con un bravo psicologo, ma non ho la possibilità: faccio fatica ad avere da mangiare, figurarsi andare agli incontri. Spero, per la terza volta, nel bonus psicologo, che mi dia l'opportunità di fare la psicoterapia e di risolvere e capire i miei problemi.

    Anche io mi sono sempre sentita diversa, e ora capisco perché.

    Però ti dò uno spoiler: anche se il desiderio di essere compresi fino in fondo è umano e radicato in noi, nessuno ci capirà mai veramente, ognuno di noi ha dentro un universo insondabile. Non è una realtà facile da digerire, ma una volta fatta propria, vivrai con molta meno ansia.


    Sulla tua ragazza, lei cosa ti ha risposto quando le hai fatto notare che non ti ascolta?

    Grazie, a me sembra che mi comprendi e mi dai buoni spunti da riflettere.


    Lei dice il contrario, che mi ascolta, anche se a me sembra di no, visto che quello che dico poi non se lo ricorda bene oppure gli pare una cosa strana. Molte volte lascio stare discorsi perché non mi capirebbe. Una volta avevo letto una cosa al riguardo: c'è una persona che capisce e che ascolta quello che si ha da dire senza essere giudicata. Non necessariamente può essere la persona più cara e intima; potrebbe essere un amico, un collega, lo psicologo o il fratello... Per ora non ho ancora trovato nessuno.


    Comunque faccio alcune volte delle uscite con la mia compagna, con sua sorella e il suo compagno, oppure con suo fratello o con un collega. Alcune volte cinema, altre pizzata, oppure un giro: questo serve a socializzare, ma dura poco, e il giorno dopo non sento differenze, come se fossimo sconosciuti.


    Molte delle uscite mi fanno notare per ciò che sono, come se fossi sempre con una maschera addosso, e cerco comunque di separarmi per prendere fiato, soprattutto nel valutare bene le parole da dire o come dovrei comportarmi di fronte a loro. Sento come se fossi straniero, anche se li conosco.


    Vorrei avere libertà e fare le cose con naturalezza.

    Io intendo la normalità come il modo in cui la maggioranza vive la propria vita: dorme, lavora, scherza con i colleghi, esce con amici, va in vacanza, fa nuove conoscenze, guarda la tv e va a letto. Più o meno è questo quello che fanno, e lo vedo tutti i giorni. Osservo bene le persone e i loro comportamenti.


    Riguardo al socializzare in virtuale, è completamente diverso: non conosci le espressioni facciali, i gesti, se una persona fa doppia faccia, è onesta o se è bugiarda. L'anonimato è una maschera completa, nel profondo, dove si può dire tutto quello che si vuole senza paura e senza essere giudicati come persona reale.


    In molti sono molto attivi sul web ma rimangono chiusi nella loro comfort zone, in casa propria, senza un minimo di vita sociale. Ci ho passato degli anni guardando dalla finestra e sognando la libertà da quella gabbia. Poi ho vinto paure e fobie: quelle degli spazi aperti, delle persone che mi fissavano male quando passavo davanti a loro. Sono riuscito piano piano a farmi strada, ma ancora ne ho da fare.


    Ho scritto qui per migliorare me stesso e sentire pareri di altre persone, cose che nella vita di tutti i giorni non riesco a dire a nessuno.


    Un esempio è dire alla tua cerchia di amici cose tipo: mi è capitata una fase bipolare e mi sembrava di essere all'inferno, ma poi tutte le luci erano meravigliose. Tutti se ne scapperebbero via da me e rimarrei solo. Dirlo in un forum o in una chat in anonimato, con gente mai vista, anche se risulti una persona strana, non ti può importare di niente: la tua vita personale è salva e hai appreso dei consigli o opinioni in più per gestire meglio la tua vita.


    Poi lo dico sempre: ognuno ha i suoi problemi, chi di più e chi di meno. Io non giudico le persone se hanno problemi più grandi o più piccoli, resto sul generico e penso a come vedo io gli altri. Gli altri avrebbero una visione diversa o simile.

    Ciao, sì, infatti come avevo pensato io, il mio carattere sembra proprio autistico, però non ne ho idea se veramente lo sono. Provo a informarmi su come effettuare dei test e spero non a pagamento.


    Esattamente come dici, mi sento bene da solo e mi sento comunque solo, perché nessuno mi comprende mai. Mi sento diverso fin da quando ne ho memoria e ho sempre cercato di raggiungere la normalità degli altri senza riuscire.


    Non mi cambierebbe avere una vita più sociale; più che altro vorrei farmi notare che esisto anche io. Del resto, più tempo passa, più mi rendo conto che sarà per sempre così.


    Come ho detto sopra, sto bene da solo e molte volte cerco la solitudine. Quello che vorrei tanto è essere compreso dalle altre persone.


    Forse dovrei accettare il mio carattere e non cercare più la normalità degli altri.


    Gli altri mi danno come età un 22/25 anni, ma in realtà ne ho 32 e sembro più piccolo rispetto a un ragazzo normale di 25. Sembra che non cresca mai. Una cosa bella è sembrare molto più giovane, ma nello stesso tempo mi penalizza con gli altri e con me stesso.


    Penso che la mia autostima sia pessima. Dico molte volte di non sapere fare qualcosa o di non esserne capace, ma alla fine faccio le cose perfette senza mai averle fatte. Non so come ci riesco. Vedo gli altri che fanno fatica oppure non iniziano proprio...


    In ogni caso mi sottovaluto sempre. La cosa che mi piace è far stupire gli altri di quello che so fare; forse è un modo per farmi notare.


    Sì, le ho fatto notare più volte che mi ascolta poco, io ascolto lei. Sono un buon ascoltatore di tutti. Abbiamo un carattere molto simile: entrambi parliamo poco, ma ci intendiamo e ci aiutiamo a vicenda. Credo che in una relazione non possa esserci tutto e bisogna accettare i difetti e valorizzare i pregi. Io mi trovo bene con lei, anche se molte volte cerco la solitudine.

    Domanda: come hai fatto a socializzare con la ragazza che poi è diventata la tua compagna se descrivi tutte queste difficoltà?

    Non ho socializzato, cioè non con le parole. L'ho conosciuta perché sorella della ragazza di un amico del forum di un simulatore. Eravamo per caso vicini di provincia e ci siamo incontrati con lei che cercava un fidanzato: una giornata a una fiera quasi muta, piena di imbarazzo, però lei mi fissava di continuo, il che rendeva tutto più difficile.


    Poi, dopo un paio di settimane, l'ho contattata su chat, e su chat è tutto diverso per me. Vedo gli altri che ciò che sono nel reale resta nel virtuale, io invece sono molto più libero senza quel blocco nel parlare e riesco a comunicare con molta facilità. Questa cosa non sono mai riuscito a capire, perché è come se fossi diviso in due persone con caratteri diversi.


    Beh, ci siamo conosciuti bene e ci siamo avvicinati con delle uscite.