Non sapevo della disabilità... Immagino che sia uno dei fattori scatenanti del disagio psicologico.
Come fai a frequentare la scuola in autonomia? Ci sono dei supporti informatici? Devi prendere la maturità quest'anno? Dunque, tieni presente che le persone senza disabilità hanno timore di chi è disabile: un po' è ignoranza, un po' è paura e un po' è pregiudizio. Sicuramente tu, che hai un mondo sensoriale diverso dalla maggioranza delle persone, hai un modo di comunicare "speciale", diverso da chi non è disabile: per te conta molto di più la voce, il contatto fisico e tutto il "non verbale" fatto di posizioni e sguardi ti è precluso; è quindi difficile sia per te che per gli altri comunicare efficacemente ed entrare in sintonia. Forse è per questo che ti sembra di venire considerata dalle persone come "ritardata" o forse, in qualche caso, lo è davvero.
I sogni ad occhi aperti che fai sono comunissimi, soprattutto in età giovanile; sicuramente cerchi inconsciamente di attirare l'attenzione dei tuoi genitori, ma, allo stesso tempo, vorresti acquisire indipendenza.
Ciao speranza24, scusami se ti rispondo solamente ora, ma con l’inizio della scuola ho avuto parecchie cose da fare. Onestamente io non so se la mia disabilità sia collegata al mio disagio psicologico; senza dubbio, ha portato molta sofferenza, questo non posso negarlo, ma più che la disabilità stessa, alla quale in realtà poche volte do peso, credo che sia tutto l’ambiente, tutte le reazioni ottenute dopo questa disabilità; non so come spiegarmi, ma non è nemmeno questo il punto del discorso.
Sì, quest’anno ho la maturità; a scuola potrei avere dei sostegni tecnologici, ma, considerando che non sono molto avvezza alla tecnologia, ho preferito restare con il vecchio metodo anche perché, prima degli otto anni, ossia prima che io perdessi totalmente la vista, nello studio ero totalmente autonoma, quindi, ovviamente apportando qualche piccola modifica, ho preferito restare con questo metodo. Come sostegni tecnologici potrei utilizzare computer, registratori, sintesi vocali, ma onestamente non mi trovo bene; il trucco è quello di ascoltare in classe; lì si fa l’80/85% del lavoro; poi, una volta arrivata a casa, faccio registrare la lettura delle pagine che devo studiare da qualcuno: mia madre, mio padre, mio fratello, chiunque; poi le riascolto tutte le volte che voglio; fortunatamente ho una memoria abbastanza buona e riesco a capire velocemente le cose; poi, ovviamente, ci sono materie nelle quali ho più difficoltà, ad esempio matematica oppure fisica; per quanto riguarda matematica utilizzo una tavola di legno con sopra delle asticelle di plastica; tra queste asticelle di plastica ci sono dei solchi nei quali possono essere inseriti dei chiodi con sopra i numeri, i simboli, in rilievo; spostandole, rimuovendole oppure aggiungendo altri di questi chiodi, riesco a fare matematica abbastanza bene; per quanto riguarda fisica, invece, la mia professoressa deve inventarsi ogni volta un modo diverso per farmi capire l’argomento, visto che è molto difficile.
Giovedì ho parlato alla mia psicologa di altre cose; un po’ mi sono dimenticata di questo problema delle droghe, un po’ continuo a vergognarmene; appena posso e appena riuscirò a raccogliere tutto il coraggio necessario, sono sicura che gliene parlerò. Stanotte ho fatto un altro dei miei sogni: mi riempivo di farmaci e i miei genitori mi trovavano distesa al centro di un garage.
Tu come stai? Io così così; il fine settimana è sempre una bella batosta per me; non ho niente da fare e la derealizzazione torna sempre più forte; per la settimana prossima sono abbastanza tranquilla; è una settimana di stop didattico, ossia non si va avanti col programma, non ci sono interrogazioni oppure verifiche; probabilmente ci faranno vedere un sacco di film, tanto finisce sempre così. Ieri non ho fatto niente; probabilmente anche questo ha aumentato il mio distacco dal mondo; oggi, proprio a causa di questa brutta sensazione, mi sono svegliata tardi, praticamente ora; sono le 12:15; credo che mi metterò a disegnare per la maggior parte del tempo; mi conviene anche uscire di casa, altrimenti stasera rischio di dare di matto.