Quando mi sveglio per riprendere il sonno, altrimenti purtroppo non c'è verso.
Messaggi di koalaunicorn
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Lo Xanax l'ho preso nelle ultime due notti per riuscire a dormire dopo gli attacchi di panico perchè non riesco più a riaddormentarmi.
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Ciao a tutti, sono sempre io, Francesca, 28 anni, la ragazza del post sulla paura di guidare (mai guidato dopo aver preso la patente quindi sicuramente poco pratica) ma che in questo mese e mezzo mi sono imposta di superare andando a lavoro in auto nonostante l'ansia anticipatoria (soprattutto la mattina all'andata). Già per questo motivo da quando ho iniziato questo nuovo lavoro la notte mi svegliavo per il pensiero di dover guidare ma ciononostante me lo sono imposta.
A novembre scorso mia mamma ha avuto un brutto tumore e io mi sono occupata di lei al 100% non mollando mai di un millimetro.
A fine dicembre inizio nuovo lavoro (che non posso assolutamente lasciare) e anche la guida della macchina e ovviamente tra una cosa e l'altra iniziano i problemi di ansia.
Stremata soprattutto dalla difficoltà di riaddormentarmi una volta svegliatami di notte inizio a prendere Lexotan che non mi fa nessun effetto. In più anche quando non ero al lavoro pensavo al lavoro e quindi ero piena di pensieri intrusivi.
Disperata ed esausta due settimane fa decido di rivolgermi al CSM, a cui spiego la situazione e la psichitra mi prescrive escitalopram all'inizio 3 gocce dopo cena aumentando poi man mano per arrivare a 10. Inoltre mi prescrive xanax gocce al bisogno.
Da premettere che nei mesi scorsi facendo le analisi per la tiroide (di cui soffro e per cui prendo eutirox) erano usciti dei valori non proprio ottimali ma che io avevo bellamente trascurato.
Mercoledi notte mi viene il primo attacco di panico (la dose a cui ero arrivata di escitalopram era ancora 6 gocce) e nei giorni seguenti almeno due attacchi di panico la notte, sempre verso mezzanotte o le 2/3 del mattino. Nel frattempo sono arrivata a 10 gocce (la scorsa domenica, quindi da poco).
Ora durante il giorno di panico non ne ho più ma la notte è un inferno perchè a parte che mi sento debilitata a livello fisico da questi attacchi di panico (tachicardia, sudorazione, a volte devo correre in bagno) poi non riesco più a prendere sonno, tanto che stanotte ho dovuto prendere lo xanax per poter dormire.
Oggi mi sento addosso gli strascichi della nottata passata.
Quanto prima andrò da un endocrinologo a pagamento per capire se è la tiroide o meno che magari sta facendo del suo.
Nel frattempo ho il terrore della notte ormai, perchè so che mi verranno questi attacchi e poi non riuscirò più a dormire, mentre io vorrei tanto dormire.
Chiedo cortesemente a qualcuno che ha preso il mio stesso antidepressivo o ci è passato qualche consiglio utile.
La mia vita mi sembra un incubo, mi viene da disperarmi se penso a come era prima che tutto questo iniziasse.
Grazie a chi leggerà e a chi vorrà rispondere.
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In linea generale sono compatibili con la conduzione di mezzi ecc. però è necessaria anche una tua autovalutazione... Le sensazioni più da attenzionare sono quelle a inizio trattamento, quando è abbastanza comune sbadigliare letteralmente ogni 30 secondi, il tutto accompagnato da una certa sonnolenza, pur restando agitati (cosa che può turbare il sonno le prime notti)... ma sono condizioni estremamente soggettive, e ovviamente dipendono dal dosaggio.
Così, a spanne, sicuramente altera di più la guida un bicchiere di vino...
Se invece la tua domanda è più incentrata sull'aspetto normativo, non è vietato guidare in terapia da ssri; tuttavia, ciò che è da considerare è la tua condizione psicofisica alla guida,. indipendentemente dall'assunzione o meno di ssri; in sostanza: se non ti senti in grado di guidare, non farlo.
Grazie per la risposta, in effetti non mi hanno dato problemi alla guida.
L'altro ieri sono passata da 3 gocce a 6 (dopo 4 giorni a 3 gtt) e tutto ieri sono stata molto agitata con tremori ecc.
Stanotte ho avuto due episodi di ansia forti ma con il controllo del respiro sono riuscita a riaddormentarmi.
Ho questo tremore/agitazione interno più bocca sempre secca.
Tra 3 giorni dovrò arrivare a 10 gocce e sinceramente ho un po' paura, sicuramente mi ci sto fissando io sugli effetti ma certamente qualcosa l'aumento di dosaggio mi sta provocando.
Tutti dicono di stringere i denti ma a volte diventa davvero complicato.
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Io il 29 di questo mese faccio quattro mesi nel nuovo lavoro.
Gli altri neo assunti insieme a me giovani più o meno come me sin da subito hanno iniziato ad organizzare uscite extra lavoro.
Io mi rifiuto di parteciparvi per 3 motivi:
1) li vedo tutti i giorni e ci pranzo insieme 2 volte la settimana quindi basta e avanza;
2) quando non sono al lavoro vorrei fare altro e non stare con gente che solo a guardarla mi ricorda il lavoro;
3) i colleghi non sono amici e non voglio raccontare la mia vita personale (alcune info che ho dato sono state già fin troppe). Inoltre nel tempo libero vorrei fare altro e siccome il lavoro negli ultimi tempi mi ha comportato delle crisi d'ansia voglio occuparmi in qualcosa che non mi faccia pensare al lavoro anche quando non sono al lavoro;
4) sto risolvendo i miei problemi con l'automobile man mano e sinceramente non mi faccio tanta strada per andare da loro (siamo di comuni diversi) ne voglio dire di questa mia cosa a nessuno, non sono affari loro.
Proprio oggi un amico di famiglia con molta esperienza (è stato in politica ecc.) mi ha detto di non dire mai troppo di me, che sono comunque colleghi, non amici.
E ha ragione.
Inoltre vedo più loro della mia famiglia o del mio fidanzato, voglio evitare che invadano anche il tempo che non trascorro con loro al lavoro.
POI francamente, iniziare ad organizzare uscite già dal primo mese è veramente esagerato.
Io non ci vado, loro facciano quello che vogliono, mi pagano per lavorare non per uscire con loro. Rapporti cordiali con tutti logicamente ma a tutto c'è un limite.
Dovresti avere più fiducia in te stessa e sulla tua capacità di poter dire di no se non ti va di fare una cosa. Basta dire "no, grazie, sarà per la prossima volta!" E decidi tu a cosa partecipare, libertà è anche questo: poter decidere cosa fare e cosa non fare. E non penso che qualcuno si offenda, si tratta di rispettare le scelte degli altri!
Quoto.
È difficile perchè ci si sente quasi in colpa, ma anche questa è libertà!
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Buona sera a tutti, ricorderete (forse) qualche mese fa questo mio thread sulla mia paura di guidare, dovuta fondamentalmente al fatto che dopo aver preso la patente non ho quasi mai guidato (quindi è come se mi fossi patentata da 2 mesi, cioè da quando guido). Bene, da circa un mese vado e vengo da lavoro tutti i giorni (7km di extraurbana). Da 4 mesi ho iniziato un nuovo lavoro e sto ancora imparando, faccio degli errori ogni tanto che mi mortificano. Tutto ciò, unito al fatto della guida, mi ha provocato vere e proprie crisi (ho pensato perfino di lasciare il lavoro, un posto al comune), con frequenti risvegli notturni e impossibilità a riaddormentarmi, crisi di pianto al mattino, pensieri costantemente orientati alla guida e al lavoro anche nei momenti di tempo libero. Il tutto peggiora in concomitanza del ciclo mestruale che mi provoca tachicardia con anche 130 battiti al minuto.
Ora da qualche giorno va meglio (dormo meglio), ma ho comunque deciso di rivolgermi al CSM per questo problema di ansia e domani avrò il primo consulto con la psichiatra.
Non vi nascondo che se da un lato spero che possa darmi qualcosa almeno per non farmi svegliare duecento volte la notte, dall'altro ho paura dei farmaci che mi potrebbe prescrivere, soprattutto per quanto riguarda l'alterazione delle capacità di guida, visto che per andare al lavoro devo guidare.
Ho un po' paura di questa cosa.
L'ansia alla guida sta man mano passando anche se ci sono delle mattine che soffro l'ansia anticipatoria più di altre (al ritorno alle 14 o alle 18 di pomeriggio invece non ho nessun problema). L'altro problema è che mentre guido ancora sudo (soprattutto quando fa caldo) e sono costretta ad usare degli "assorbenti" appositi da mettere negli abiti zona ascellare per non rovinare tutte le magliette.
Ieri ho messo l'holter cardiaco che toglierò stasera per indagare eventuali scompensi cardiaci, anche se secondo me è "solo" ansia.
Inoltre, a breve inizierò un corso in palestra proprio per fare altro nel tempo libero e non stare sempre a pensare a cose che mi mettono ansia.
Che esperienza avete avuto voi con i farmaci SSRI riguardo alla sonnolenza e la guida di veicoli? E soprattutto aiutano con i pensieri "fissi"?
Grazie a chi risponderà.
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Ciao a tutti, le SSRI provocano sonnolenza? Si possono assumere se si deve guidare?
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Ti capisco perfettamente. Sono da 3 mesi nella Pubblica Amministrazione e anche durante il weekend non faccio altro che pensare che il lunedì dovrò ritornare al lavoro.
Prima lo collegavo al fatto che avevo ansia di guidare per andare al lavoro (non ho guidato per anni, quindi era solo una questione di inesperienza), ma ora l'ho quasi superata e quindi non è nemmeno questo.
Anche io sono molto perfezionista e se faccio degli errori di distrazione vorrei flagellarmi, ma non si può vivere così, pensando al lavoro anche quando non si è al lavoro.
Percepisci qualche altra insoddisfazione in altri ambiti della tua vita?
Qui altra dipendente pubblica esaurita (non per aver a che fare con ragazzi e altri insegnanti, ma con troppi soldi e colleghi tossici e aggressivi), ti capisco molto bene e mi dispiace.
Te la butto lì, hai mai pensato di fare l'insegnante freelance?
Presente. Ma non capisco perché, l'ambiente non è tossico...
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Ciao a tutti e grazie mille per le vostre risposte: concordo in toto con la vostra linea di pensiero riguardo la trasparenza, ho sempre pensato che la veritá ci renda liberi, soprattutto a chi come me è poco abituato a mentire. Difatti, seguendo i vostri preziosi consigli, ho scritto questo messaggio sul gruppo WhatsApp:
"Buongiorno a tutti colleghi. Questo per me è un periodo un po' particolare a livello familiare e personale e arrivo alla fine delle giornate, dopo essere stata tutto il giorno fuori casa, esausta. L'unica cosa che vorrei è tornarmene a casa. Spero possiate capire, ci vediamo dopo!".
Nessuno ha avuto da ridire, anzi hanno reagito con il cuoricino. Menomale, mi sento sollevatissima!!!
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Ciao a tutti, lavoro da fine dicembre in una Pubblica Amministrazione. Col mio responsabile mi trovo bene (è un po' più grande di me, ma è comunque giovane). A volte mi dà uno strappo a casa, visto che siamo dello stesso Comune. Sto cercando di superare il mio problema con la guida e spero di migliorare sempre di più. Nel mio ufficio c'è anche un'altra ragazza che da marzo salirà di livello, perché diventerà categoria D in un altro settore. Gli altri nel nostro ufficio hanno l'età dei nostri genitori.
Insieme a me è stato assunto anche un ragazzo che sta al protocollo. Sinceramente, sta iniziando a starmi antipatico: è sempre su di giri, parla sempre di donne, dice che è meglio spendere e spandere e godersi la vita (grazie al cavolo, lui ha l'altra entrata perché gestisce un locale nel suo paese!). Ma soprattutto, organizza spesso cene e eventi nelle giornate di rientro (dopo il lavoro). Ora, io questo qui, purtroppo, anche se non sta nel mio stesso ufficio lo vedo nelle pause caffè. Vorrei evitare di vederlo anche alle cene o, meglio ancora, vorrei evitare di andarci proprio a queste cene. Francamente dopo quasi 12 ore fuori casa, vorrei solo tornare a casa mia e farmi i cavoli miei.
Quindi l'altra volta ho inventato una riunione politica (sono consigliere comunale nel mio comune) e non mi sono fermata per la cena. Anche se la organizzassero di venerdì, non ci andrei: già li vedo tutti i santi giorni al lavoro e non mi va di vederli oltre, nonostante vada d'accordo con tutti (anche con quello che mi sta sulle scatole). Inoltre, ieri è successo un episodio con questa altra giovane che è in ufficio con me. Non aveva avvisato di doversi assentare oggi per partecipare ad una riunione politica (anche lei ha una carica politica nel suo comune) e il mio responsabile (anche suo, ancora per poco) si è arrabbiato con lei perché non aveva avvisato. Già dovevo mancare anche io per un permesso personale preso e comunicato da tempo. Questa che fa? Dopo mezz'ora dall'uscita mi scrive un messaggio dicendomi che la prossima volta mi avvisa quando prende i permessi, altrimenti si accavallano coi suoi e il responsabile resta solo. Dice che lei il suo lo aveva detto e lo sapevano tutti (c∙∙∙∙∙a, perché il responsabile si segna tutto e il suo non lo aveva segnato).
Vabbè... l'ho assecondata, ma il problema non sussiste perché se ne andrà altrove. Anche se mi ha dato molto fastidio il fatto che mi abbia scritto in privato... che cavolo vuole da me? Ma questa è abituata a fare quello che vuole (di fatti, io prendo mezza giornata per gli incarichi politici, questa non si sa come prende l'intera giornata, mah!!). Il problema resta che io a queste cose che organizza quel rompiscatole del protocollo non voglio andarci. Già mi pesa sentirlo ciarlare in pausa pranzo, che facciamo tutti noi sei assieme. E poi, davvero, passo già tante ore con loro in un modo o nell'altro. Dopo il lavoro, vorrei solo starmene per i cavoli miei.
Avevo pensato di rispondere sinceramente ai prossimi inviti, come fece un'altra collega di altro ufficio e nessuno ebbe niente da obiettare. Cioè, sto 12 ore fuori casa e bastano e avanzano. Oppure, accampare scuse sperando che prima o poi capiscano e smettano di invitarmi. Che fare? Già devo sopportare la collega e il palloso tutti i santi martedi e giovedi alla pausa pranzo. Manca anche vederli dopo il lavoro! Non vorrei però che il mio responsabile cambiasse atteggiamento nei miei confronti per questo (anche se lo vedo come uno che, quando non ha voglia di fare qualcosa, non la fa e basta).
Beato chi lavora dove abita e non ha di questi problemi!