Messaggi di reanfipubi

    Magari non c'entra niente con la situazione dell'opener, ma noto già da parecchio tempo parecchi thread quasi ossessionati dalla "giusta quantità"... non si parla mai di qualità... un altro segnale del consumismo imperante?

    No, segnale di una sana voglia di sesso reale e con il proprio partner.


    Tutto il resto (la scelta è ampia e sempre più variegata) è segnale del consumismo imperante :)


    Ciao.

    Io non ho mai capito come si fa concretamente

    Da parte maschile, l'idea che mi sono fatto (opinione del tutto personale) è che la donna deve pensare di te, ogni tanto, "che s∙∙∙∙∙o!".


    E' una molla:

    vicino/lontano

    ti voglio/non ti voglio

    ti tiro verso di me/ti allontano da me

    voglio soddisfare qualunque tuo desiderio e renderti la donna più felice del mondo/ma da me che vuoi


    e via dicendo.


    Quando una delle 2 parti è del tutto assente o quasi, in genere è o crea un problema.


    In molte coppie la molla funziona in modo automatico, naturale.


    Non si tratta per forza di passare per burrasche e tirarsi i piatti, a volte basta anche un po di umorismo o uno stuzzicarsi in modo soft (nei flirt lo stuzzicarsi e il mandarsi messaggi/segnali contrastanti è praticamente una costante).


    Esempio: si va a cena da una coppia di amici, a fine serata ti viene naturale la battuta "guardate che se volete ve la lascio e la ripasso a prendere tra una settimana".


    Una battuta a cui sorrideranno tutti compreso lei, che però prima sorride poi ti guarda con gli occhi socchiusi pensando "s∙∙∙∙∙o!!" :D


    Si tratta di mandare (spesso avviene in modo spontaneo) messaggi contrastanti.


    In un video su YT ricordo di aver sentito la frase "alla psiche non piace il piattume", credo ci sia molto di vero.


    Ciao.

    Ciao, è un "problema" comune, il fatto che sia comune non significa che non sia un problema.


    Credo c'entri molto la vicinanza fisica/affettiva, il fatto stesso che i problemi siano cominciati con l'inizio della convivenza ne è indizio.


    Da fidanzati, il fatto stesso di non vivere insieme di per sè crea quella lontananza fisica/affettiva che mantiene la tensione sessuale.


    Una volta che si va a convivere, la situazione cambia e per le coppie poco litigiose, che hanno pochi sc∙∙∙i, in cui va tutto (più o meno) bene... spesso è vero che va tutto abbastanza bene tranne un aspetto... quello del sesso.


    Fai bene a porti il problema, non solo per te (bisogno di avere una vita sessuale appagante con la tua compagna/futura moglie) ma anche in prospettiva per la coppia stessa (i nodi prima o poi vengono al pettine).


    Il fatto è che tutte le indicazioni/consigli per mantenere la tensione sessuale di coppia in genere servono appunto a mantenerla, non a riaccenderla.


    Puoi portare la tua compagna ad un agriturismo e cenare a lume di candela, passare una splendida giornata, ma è probabile che una volta arrivata l'ora delle ninne ti dica "buonanotte" e si giri dall'altra parte come niente fosse :)


    In questa fase credo che per riaccendere la miccia sia necessario passare per degli sc∙∙∙i che creino distanza affettiva.


    Per capire di cosa parlo guarda il video "COME TENERE ACCESA LA PASSIONE (falsi miti, sessualità e l'importanza della DISTANZA nella coppia) dove parla dei 3 tipi di distanza.


    Ti consiglio anche di leggere qualche libro sulla passione/sesso nella coppia, tra una c∙∙∙∙∙a e l'altra qualche spunto interessante immagino si trovi sempre.


    Ciao.

    Esatto, questo era quello che intendevo quando sopra ho scritto a ipposam...

    Però ci sono omissioni e omissioni, e questa differenziazione dal tuo discorso (in questo caso parlo in riferimento alla coppia) non mi pare sia emersa, anzi mi è sembrato un "ragionamento" applicabile a qualunque aspetto (e quindi comprensibilmente criticabile).


    Un conto è non voler sentire rimostranze per aver buttato 10 euro (può essere poco piacevole ma poi ci si può ridere sopra), un conto è nascondere che hai perso i 10.000 euro di risparmi che avevi in un investimento avventato (impatta un aspetto importante, la responsabilità riguardo l'economia familiare. Prima che intervenga Bruce a dire che uno ha tutto il diritto legale di fare quello che vuole con i suoi soldi e di non avere obblighi di comunicazione verso nessuno: lo abbiamo capito :), ma rimane una mancanza a livello etico/morale e di reciproca responsabilità familiare).


    Un conto è nascondere che hai preso un gelato a tuo figlio nonostante tua moglie ti avesse detto che non c'era bisogno perchè ha già fatto merenda (può essere poco piacevole ma poi ci si può ridere sopra), un conto nascondere che le hai dato per merenda un prodotto che solo dopo ti sei accorto contenere un allergene a cui tuo figlio è allergico (impatta l'affidabilità su un aspetto importante, la responsabilità verso i figli).


    E per il caso in questione, nascondere un'uscita con una persona dell'altro sesso impatta un aspetto importante della coppia legato alla visione dell'altro riguardo cose che impattano fedeltà/gelosìa e relativi opportuno/inopportuno (che se è molto distante è più il caso di prenderne atto e affrontare la cosa anche dovendo arrivare a scelte di rottura causa incompatibilità piuttosto che inventarsi sotterfugi).


    Ciao.

    Su questo mi trovo, però è qualcosa che io applico quando dall'altra parte ritengo non ci sia la capacità di capire e ragionare, e se ciò fosse vero per un partner, difficilmente la relazione può stare in piedi, non credi?

    Certo, infatti ho solo voluto specificare che un rapporto figlio/genitore è cosa ben diversa da un rapporto tra partner e che quindi andrebbero valutate in modo del tutto differente.


    Sul fatto che una relazione possa stare in piedi o meno, per me dipende da quali punti si toccano, nel senso che ce ne sono alcuni che pur provocando qualche sc∙∙∙o non minano minimamente la base della relazione (e anzi in genere ci si riesce a ridere sopra), altri si (quelli che riguardano più da vicino la coppia e che sono ritenuti importanti, ognuno avrà i suoi).


    Per fare un esempio stupido, se stai a dieta e tutte le volte che sgarri prendendo un biscotto dalla credenza tuo marito ti dice "ma non stavi a dieta?" con l'effetto che puoi immaginare ti suscita... e che sarà mai se quando sgarri il biscotto te lo mangi di nascosto?


    Un altro esempio reale: un amico aveva preso le scarpe al mercato per la figlia, il numero non andava bene, la moglie gli disse di cambiare numero o riconsegnare le scarpe e farsi rimborsare (una piccola cifra sui 10-15 euro).


    Il camioncino quel giorno non c'era, il collega ci ha raccontato di aver buttato le scarpe al secchio e di aver detto alla moglie che si era fatto rimborsare, "per non sentirla" :D


    Immagino che una cosa del genere, seppur viene a galla, sia un qualcosa su cui poi riderci sopra dopo lo sc∙∙∙o.


    Ciao.

    da figlio e non da partner, e di dipendere da quella gente

    Mi sento di spezzare una lancia a favore di Garden, nel senso che il suo pensiero che ha suscitato polemiche, assume aspetti ben diversi quando riferito ad un rapporto figlio/genitore rispetto a un rapporto tra partner.


    I genitori non te li scegli.


    Non puoi prendere atto che non si è molto compatibili o che non si condivide la stessa visione su cose importanti e per il proprio bene (o di entrambi) scegliere di separarsi (se non in età adulta dove in genere, nei casi in cui accade, più che una separazione si ha semmai un allontanamento).


    Di conseguenza anche a livello etico/morale, ma penso anche psichico, non è pensabile giudicare allo stesso modo un certo tipo di azione (omettere delle cose per evitare rogne), anzi se vogliamo è forse anche "sano" (fa parte del processo di crescita ed infatti è cosa comune che abbiamo fatto quasi tutti) che un figlio qualche volta (o spesso, dipende da quanto rompono :)) lo faccia, con buona pace dei genitori.

    Ora capisci il passaggio?

    NO.


    Se non dando per dogma che essere inflessibili su un punto X sia per definizione "sbagliato" e che quindi si debba alla fin fine accettare qualsiasi scelta altrui (pena ricadere automaticamente appunto in stato di colpa).


    Per me non è così, ed è bene che sia così (inteso come avere la schiena dritta su alcuni punti per noi importanti (se ci costa l'etichetta di retrogrado antico bigotto sti gran c∙∙∙i), rimanendo nel complesso una persona sensata/ragionevole), soprattutto fin quando si ha scelta da ambo le parti (rompere) "facile" che non comporta conseguenze su terze persone (per esempio dopo la nascita di figli).


    Ciao.

    Sarà bella una coppia come quella dei miei… che per le "sacrosante e legittimissime" reazioni emotive di mia mamma, mio papà ha perso tutti i suoi amici storici e praticamente frequentavamo solo parenti (gente mentalmente aperta quanto un blocco di porfido, tra l'altro).

    Ciao Garden, credo che le cose siano andate come descrivi non per via delle reazioni emotive di tua madre, ma per via della (mancata) contro-reazione di tuo padre (confronto).


    Il mio "sacrosante e legittimissime" era riferito all'esempio concreto del caso in questione (e per ritenerle tali faccio riferimento anzitutto alla mia concezione, che più o meno coincide con quella del "senso comune", quantomeno di noi "boomer del c∙∙∙o" :) ).


    Non mi pare di aver detto (se è parso sottinteso lo chiarisco adesso) che ogni reazione emotiva sia legittimissima o che sia doveroso "adeguarsi" in ogni caso.


    Il processo mi pare chiaro:

    • conflitto (una delle parti esprime la propria posizione di fastidio)
    • confronto (ci si viene incontro mettendosi nei panni dell'altro e valutando se le rimostranze siano legittime o meno)
    • a cui segue (per cose importanti che toccano corde sensibili, per altre si può chiudere un occhio per quieto vivere):
      • soluzione pacifica (si fa un passo indietro perché si riconoscono le ragioni dell'altro)
      • soluzione di rottura (non si riconoscono le ragioni dell'altro e si rimane sulle proprie posizioni)

    O per mancanza di confronto (posizione remissiva) o per debolezza o valutazioni di vario tipo dopo il confronto si può:

    • soccombere (quello che ha fatto tuo padre)

    Che è la soluzione a lungo termine meno sana (a forza di mettere polvere sotto il tappeto, prima o poi ci si ammala di asma).


    Ciao.

    Il bello è che sono pure fresco di ferie, se sto così adesso... a Natale altro che tutti più buoni, scendo a bucare il pallone ai ragazzini :D


    Se lui è stato zitto è anche per la reazione di lei

    Se si tace è perché si sa fin da subito che all'altro non sta bene.

    Non capisco il passaggio logico dalla causa (la probabile reazione di lei) all'effetto (lo stare zitto di lui) all'attribuzione di colpa a lei. È questo passaggio che non afferro.


    Messa così, è come dire che se uno psicopatico aggredisce (effetto) uno che l'ha guardato (causa), quello che l'ha guardato ha una colpa.


    Il passaggio di attribuzione di colpa a lei credo si spieghi solo (correggimi se sbaglio) se si parte dalla premessa che lui è libero di fare il c∙∙∙o che gli pare (allo stesso modo che se fosse single), annullando di fatto la differenza di stato single/in coppia e quello che dovrebbe comportare (perché qualcosa dovrà comportare, o no?).


    Si spiega solo innalzando a valore assoluto questa libertà iper-individualista per cui non solo si fa il c∙∙∙o che pare (libertà garantita a livello legale e anche in pratica a meno che qualcuno non te lo impedisca incatenandoti), ma si pretende che gli altri non siano d'ostacolo in alcun modo a tale libertà, come ad esempio permettendosi di manifestare una loro (sacrosanta e legittimissima) reazione emotiva (in misura tale che quando accade diventa automaticamente "colpa").

    conosco coppie in cui entrambi sanno con chi esce l'altro

    In che misura questo influisce nel confronto?


    Messa così è solo un'informazione (che il mondo sia bello perchè vario già lo sappiamo).


    Ciao.

    Ciao Juniz, no, non credo ci siamo ancora capiti (semmai arriveremo a capirci), ma per colpa mia.


    Generalizzare l'ho sempre inteso con un significato (sbagliando) quello di tipo 2:


    1 - Attribuire ad un intero gruppo caratteristiche proprie di una parte (in genere i molti)


    Tale generalizzazione si esprime con termini assoluti (tutti/nessuno sempre/mai ecc.)


    Esempio (riportati come "generalizzazioni") dopo una delusione dire "non ci si può fidare di nessuno" oppure dopo un tradimento "gli uomini sono tutti s∙∙∙∙∙i" o "le donne sono tutte p....e"


    E' quella che io chiamo assolutizzazione (o universalizzazione).


    2 - parlare in generale


    - Gli italiani amano la pasta

    - Gli italiani bevono caffè

    - D'estate fa belle giornate e piove poco


    Parlare in generale (2) è un qualcosa che facciamo tutti e che (in generale :) ) non richiede chiarimenti o genera polemiche, è scontato che è appunto un parlare in generale (diciamo statistico), e che è sottinteso che ci siano italiani a cui non piace la pasta o il caffè, o che ci siano estati piovose.


    Lo stesso tipo di generalizzazione (2) genera però polemiche o richieste (inutili a mio avviso) di chiarimento quando il parlare in generale tocca un aspetto che all'interlocutore non piace - perchè visto come qualcosa di negativo in cui non si riconosce o vuole dare a vedere non farne parte.


    E qui scatta un qualcosa che a me appare come malafede (o quantomeno come annebbiamento dovuto dall'emotività evidentemente toccata con una certa affermazione).


    In queste polemiche si attribuisce (a mio avviso appunto in malafede o in modo del tutto annebbiato) il significato di tipo 1 a una frase detta con significato di tipo 2.


    E lo dimostrano le "obiezioni" che tutte le volte sono sempre le stesse:


    I romani sono caciaroni:


    - ma non TUTTI (qualcuno ha detto tutti? )

    - ma non SEMPRE (qualcuno ha detto sempre?)

    - ma esistono anche milanesi o torinesi caciaroni (qualcuno ha letto solo i romani sono caciaroni?)

    - io sono romano e non sono caciarone (qualcuno ha detto che tu sei caciarone?)


    Se alla fine della fiera si perde mezz'ora per chiarirsi e spiegare che si intendeva dire che i romani sono in generale caciaroni (molti ma non tutti) e che possono essere caciaroni anche milanesi e torinesi (tuttavia caratteristica più tipica dei romani), e in questo l'interlocutore "polemico" si trova alla fine d'accordo, si è fatta una polemica inutile (per come la vedo io) in quanto tali chiarimenti erano già inclusi nel "parlare in generale".


    Io personalmente non mi trovo col mantra moderno che vorrebbe lecita la generalizzazione di tipo 2 solo quando riferita a qualcosa di positivo/neutro. Puoi dire i romani sono caciaroni allo stesso modo che i romani sono simpatici, se questa generalizzazione (2) è vera.


    A proposito della "tara" femminile, se dopo 3 pagine di OT siete arrivati a chiarire che questa tara esiste, che vale per la maggior parte ma non per tutte, che come le donne hanno delle tare su questo o quello, allo stesso modo anche gli uomini hanno altrettante tare su quello o quell'altro, beh per me avete fatto una polemica tutto sommato inutile (frutto più di una sensibilità urtata e della relativa reazione emotiva piuttosto che di bisogno di chiarimento teorico/statistico).


    Era questo il significato del mio "farla troppo cervellotica"


    Se invece avete determinato che questa tara non esiste, o che non si può definire tara (difetto), o che non si può definire propriamente "tara femminile" (generalizzazione di tipo 2) in quanto propria di una minoranza del mondo femminile e non della maggioranza, allora la polemica ha avuto un senso.


    Quando dico che continuerò a generalizzare intendo parlare in generale (tipo 2) senza farmi troppe pippe mentali, e se voglio dire che molti ma non tutti, che è usanza diffusa, ecc. dirò:


    - i tedeschi bevono birra

    - i nordici sono freddi

    - i meridionali sono gelosi

    - l'uomo è malato di pallone

    - la donna è malata di scarpe e borse


    ecc. ecc. ecc.


    Se l'interlocutore di turno non è in grado di capire che una generalizzazione (2) non è una universalizzazione (1) non è un problema mio.


    Eventuali polemiche dovrebbero sorgere solo quando la generalizzazione (2) è impropria/falsa (non vale per molti ma per pochi).


    Non so se mi spiego :D :D :D


    Ciao.