Puoi taggare me e lo spiego io se vuoi, caro Bruce 
Ti spiego perché prima ti ho fatto terrorismo circa il generalizzare.
Come vedi, abbiamo fatto tre pagine io e Bruce di quasi OT per chiarire la parola generalizzata della tara femminile e le relative (comprensibili) polemiche che ha suscitato.
Vederti entrare a gamba tesa nella discussione dicendo che la facevamo cervellotica per rivederti generalizzare di nuovo ... è come se quando eravamo finalmente riusciti a far volare fuori attraverso la porta il passerotto (la questione del generalizzare e relativi fraintendimenti) entrato dentro casa, ma tu l'hai gettato ancora dentro dalla finestra e io non capivo neanche a che pro...
Non so se mi spiego

Detto ciò, ovviamente libero di generalizzare eh, però per dire che c'era un motivo se cercavamo di spiegare nei dettagli la questione.
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Ciao Juniz, no, non credo ci siamo ancora capiti (semmai arriveremo a capirci), ma per colpa mia.
Generalizzare l'ho sempre inteso con un significato (sbagliando) quello di tipo 2:
1 - Attribuire ad un intero gruppo caratteristiche proprie di una parte (in genere i molti)
Tale generalizzazione si esprime con termini assoluti (tutti/nessuno sempre/mai ecc.)
Esempio (riportati come "generalizzazioni") dopo una delusione dire "non ci si può fidare di nessuno" oppure dopo un tradimento "gli uomini sono tutti s∙∙∙∙∙i" o "le donne sono tutte p....e"
E' quella che io chiamo assolutizzazione (o universalizzazione).
2 - parlare in generale
- Gli italiani amano la pasta
- Gli italiani bevono caffè
- D'estate fa belle giornate e piove poco
Parlare in generale (2) è un qualcosa che facciamo tutti e che (in generale
) non richiede chiarimenti o genera polemiche, è scontato che è appunto un parlare in generale (diciamo statistico), e che è sottinteso che ci siano italiani a cui non piace la pasta o il caffè, o che ci siano estati piovose.
Lo stesso tipo di generalizzazione (2) genera però polemiche o richieste (inutili a mio avviso) di chiarimento quando il parlare in generale tocca un aspetto che all'interlocutore non piace - perchè visto come qualcosa di negativo in cui non si riconosce o vuole dare a vedere non farne parte.
E qui scatta un qualcosa che a me appare come malafede (o quantomeno come annebbiamento dovuto dall'emotività evidentemente toccata con una certa affermazione).
In queste polemiche si attribuisce (a mio avviso appunto in malafede o in modo del tutto annebbiato) il significato di tipo 1 a una frase detta con significato di tipo 2.
E lo dimostrano le "obiezioni" che tutte le volte sono sempre le stesse:
I romani sono caciaroni:
- ma non TUTTI (qualcuno ha detto tutti? )
- ma non SEMPRE (qualcuno ha detto sempre?)
- ma esistono anche milanesi o torinesi caciaroni (qualcuno ha letto solo i romani sono caciaroni?)
- io sono romano e non sono caciarone (qualcuno ha detto che tu sei caciarone?)
Se alla fine della fiera si perde mezz'ora per chiarirsi e spiegare che si intendeva dire che i romani sono in generale caciaroni (molti ma non tutti) e che possono essere caciaroni anche milanesi e torinesi (tuttavia caratteristica più tipica dei romani), e in questo l'interlocutore "polemico" si trova alla fine d'accordo, si è fatta una polemica inutile (per come la vedo io) in quanto tali chiarimenti erano già inclusi nel "parlare in generale".
Io personalmente non mi trovo col mantra moderno che vorrebbe lecita la generalizzazione di tipo 2 solo quando riferita a qualcosa di positivo/neutro. Puoi dire i romani sono caciaroni allo stesso modo che i romani sono simpatici, se questa generalizzazione (2) è vera.
A proposito della "tara" femminile, se dopo 3 pagine di OT siete arrivati a chiarire che questa tara esiste, che vale per la maggior parte ma non per tutte, che come le donne hanno delle tare su questo o quello, allo stesso modo anche gli uomini hanno altrettante tare su quello o quell'altro, beh per me avete fatto una polemica tutto sommato inutile (frutto più di una sensibilità urtata e della relativa reazione emotiva piuttosto che di bisogno di chiarimento teorico/statistico).
Era questo il significato del mio "farla troppo cervellotica"
Se invece avete determinato che questa tara non esiste, o che non si può definire tara (difetto), o che non si può definire propriamente "tara femminile" (generalizzazione di tipo 2) in quanto propria di una minoranza del mondo femminile e non della maggioranza, allora la polemica ha avuto un senso.
Quando dico che continuerò a generalizzare intendo parlare in generale (tipo 2) senza farmi troppe pippe mentali, e se voglio dire che molti ma non tutti, che è usanza diffusa, ecc. dirò:
- i tedeschi bevono birra
- i nordici sono freddi
- i meridionali sono gelosi
- l'uomo è malato di pallone
- la donna è malata di scarpe e borse
ecc. ecc. ecc.
Se l'interlocutore di turno non è in grado di capire che una generalizzazione (2) non è una universalizzazione (1) non è un problema mio.
Eventuali polemiche dovrebbero sorgere solo quando la generalizzazione (2) è impropria/falsa (non vale per molti ma per pochi).
Non so se mi spiego

Ciao.