Volendo o non volendo ha dimostrato che il concetto paritario post-moderno uomo/donna voluto anche dal femminismo* non è per sua natura equo e giustizialmente giusto, insomma è poco o per nulla "socialista".
Il grande fraintendimento tuo e di questo genere di discorsi è pensare che trovare una compagna o anche solo una partner sessuale occasionale sia un diritto, e che il femminismo ve l'abbia tolto.
Le cose non stanno così.
L'equità e la giustizia che ha perseguito il femminismo, almeno nel passato, riguardano il ruolo paritario della donna nella società e all'interno della famiglia: quindi accesso al lavoro, pari ruolo nelle scelte della famiglia, eccetera. Solo indirettamente questa cosa ha reso meno disponibili le donne ad "accontentarsi" del primo venuto, nel senso che, potendo lavorare e mantenersi da sole, ed essendo socialmente accettabile questa cosa, ora la donna non ha bisogno di uno che la mantenga.
Ma quello che dici tu, ovvero il fatto che più uomini risultino "perdenti" nel gioco dell'accoppiamento rispetto al passato (diamo per buono che sia così), non è ascrivibile al femminismo se non nel senso che ho detto prima, e piuttosto alla mutata concezione del matrimonio in generale e all'idea che alla base debba esserci l'amore romantico, quindi che i due partner debbano scegliersi per affinità di carattere, sessuale, intellettuale, eccetera, in sintesi per attrazione reciproca.
In passato il matrimonio era una questione patrimoniale per le classi medio-alte e di sopravvivenza per quelle basse. Neppure l'uomo si aspettava di dover essere innamorato o attratto dalla partner, bastava che lavorasse per aiutare nei campi (se di classe bassa) o che avesse una buona dote se di classe alta, e che facesse figli. Se ti dicevano che dovevi sposare la cugina racchia per aumentare il patrimonio della famiglia, sposavi la cugina racchia (perdonate la semplificazione).
Giuseppe, a te andrebbe bene questo sistema? Perché in queste lamentele sui "Siffredi" manca sempre l'altro lato della medaglia. A parti inverse, a te andrebbe bene andare con una donna a caso, una che non ti attrae, non ti sta simpatica, ma lo devi fare solo perché bisogna accoppiarsi per forza?
Quindi sgombriamo il campo dall'equivoco che questa sia una questione di equità e di giustizia.
Questo non vuol dire che quello degli incel (riassumiamo così) non sia un problema sociale, di solitudine dilagante. Ma è una questione che va affrontata diversamente che concentrandosi sui "Siffredi".