Messaggi di La Marina

    Purtroppo c'è effettivamente un clima da caccia alle streghe, alimentato dai media e, secondo me, dal pensiero di molti vaccinati che sentono di aver comunque corso un rischio per la collettività e ritengono che lo stesso rischio debba venire affrontato da tutti i cittadini, senza eccezioni. In una chat di colleghi, recentemente, sono emerse considerazioni tipo "perché devo stare in quarantena se sono positivo ma vaccinato? ci lascino liberi, al limite ci rimettono i no vax, chi se ne importa". Io ero abbastanza allibita.

    Io mi sono vaccinata solo di recente, perché ho preferito evitare di farlo in gravidanza, e ho sentito negli ultimi mesi tutto il peso della campagna mediatica e sociale contro i non vaccinati; non ci trovo nulla di giusto né nel modo in cui la questione viene trattata dai media né nelle misure liberticide del governo.

    Onestamente, per le feste, in casa mia ci sono sempre state diverse portate e di certo non per ostentazione: semplicemente, un'occasione di festa si celebra con una cena o un pranzo un po' speciali, anche se si è solo in pochi intimi. Considera, inoltre, che spesso i festeggiamenti si celebrano con due nuclei familiari diversi (la propria famiglia e anche quella del compagno), quindi si finisce per fare almeno due pasti "da festa".

    Può darsi che la tendenza a voler fare la cena social e gourmet sia diffusa tra i ragazzi giovani, visto che dici di riscontrarla negli amici di tuo figlio?

    I genitori della tua ragazza si intromettono troppo nella relazione perché, evidentemente, temono che tu possa avere un'influenza negativa sulla figlia. Per avere meno intromissioni possibili, ti consiglio di mantenere le distanze, ad esempio non frequentando casa loro; leggo che, ad esempio, hanno assistito ad un litigio tra voi, cosa che certamente non migliora la loro opinione su di te!

    Tuo padre probabilmente parla così semplicemente per spronarti a reagire...non sarà il modo migliore per affrontare la situazione, ma non penso ci sia cattiveria.

    Io se vedo una donna che ha difficoltà a portare un peso la aiuto, ma lo faccio anche se è un uomo e non mi sento superiore all'aiutato .... vecchia e cara solidarietà


    Idem! Ma, in generale, c'è un'indifferenza disarmante...mi è capitato di prendere i mezzi pubblici, visibilmente incinta, ed era davvero una rarità vedersi offrire un posto a sedere (e, quando capitato, l'ha sempre fatto una donna).

    Questa mancanza di gentilezza e di galanterie si nota pure nel corteggiamento, mentre penso sarebbe apprezzata dalla maggior parte delle donne!

    Il problema è proprio che "la cronaca" non è più cronaca, ma marketing.


    Certo, i media amano sguazzare nei drammi familiari. Non mi stupisce che i femminicidi in Italia siano inferiori rispetto a quelli di altri paesi europei, ad esempio rispetto a quelli dei più evoluti (in termini di parità di genere) paesi nordici, perché avevo letto articoli a riguardo. Come ricordo la recente introduzione del termine "femminicidio", della quale non sentivo tutto questo bisogno. Ciò nonostante, penso che la violenza di genere (dell'uomo contro la donna) esista eccome e che buona parte del fenomeno rimanga pure sommerso, a causa del sentimento di vergogna e di paura che provano le vittime.


    Molte donne tra queste sapevano meglio di me e degli altri quali fossero le sfaccettature del problema. Avevano coscienza di quella complicità della vittima di cui oggi non si può più parlare e in cui io stesso stentavo a credere. Agendo educativamente su quella vulnerabilità femminile si potrebbero evitare tanti problemi. Certo: continuerebbero ad esistere uomini violenti, ma sarebbero single.


    Su questo concordo pienamente: sarebbe necessaria un'educazione in merito anche nei confronti delle donne, in modo che abbiano gli strumenti per tenersi alla larga da certi individui.


    Questo è un problema che ha afflitto più che altro le persone della "terra di mezzo". Ormai anche questo problema è quasi superato. Gli uomini cucinano più e meglio delle donne, sanno prendersi cura di casa, stanno tornando ad educare i figli (per fortuna!). Nella velocità con cui vi è stata la trasformazione questo problema è stato superato quasi automaticamente con gli uomini che si sono resi a loro volta indipendenti.


    Su questo la mia percezione è francamente molto diversa. Esistono uomini così (per fortuna!) ma io ne vedo moltissimi che, senza compagna (o mamma...), sono completamente persi. Ho vicino esempi di uomini adulti, economicamente indipendenti, che stanno ancora a casa con la mamma perché "sennò chi prepara la cena...". A me, a sentire questi discorsi, cascano le braccia.


    Il vicino ti ha aiutato per 2 motivi: per gentilezza, e/o perché ti ritiene inferiore. Nell'idea di parità ognuno si comporta come se l'altro fosse un suo pari. Ognuno si porta la sua acqua. Fine.


    La stragrande maggioranza dei comportamenti "accuditivi" maschili nei confronti delle donne era dato dal considerare la donna "bisognosa". Se oggi è pari: non ha più bisogno. I ragazzi giovani si sentirebbero a disagio a comportarsi in modo "accuditivo" con una donna, se non per fare qualcosa che evidentemente lei non può fare: sarebbe come considerarla inferiore, insultarla.


    Io non ci vedo nulla di negativo in una gentilezza (che, comunque, posso sempre rifiutare). La donna è, per natura, meno forte fisicamente dell'uomo, per cui un uomo che si propone di portare un peso al posto tuo lo può fare anche per empatia (mi metto nei tuoi panni, so che per te è una fatica e per me non la è, quindi offro il mio aiuto).

    Credo, inoltre, che le gentilezze e i comportamenti accuditivi alle donne piacciano (almeno, a me piacciono, anche se ormai sono una rarità) e che si stia perdendo molto in questa mancanza generalizzata di gentilezza.

    La versione che scrivi è proprio quella del politicamente corretto, quella dogmatica. Se fermi per strada un personaggio TV o Social e gli chiedi perché esiste il femminicidio ti risponderà recitando a memoria: "Quelle donne hanno avuto la sfortuna di incappare in un violento e non hanno avuto la possibilità di lasciarlo". Sicuramente in molti casi sarò anche andata così, ma non può essere la versione unica di della maggior parte delle dinamiche complesse che si vengono a generare in svariati rapporti di coppia tra persone diverse.


    A giudicare dalle cronache, vedo molti più casi di donne finite ammazzate, magari dopo aver subito per mesi o anni violenze verbali o fisiche, che casi come quello di Johnny Depp. Ciò non toglie che esistano anche i casi alla Johnny Depp, dove la lei in questione è una spietata manipolatrice che farebbe perdere il senno a chiunque, ma non penso siano così frequenti. Peccato, comunque, non approfondire il discorso, se hai avuto modo di frequentare dei centri antiviolenza penso potrebbe essere interessante la tua esperienza in merito.



    Tornando all'argomento più generale, per me la parità sessuale è stata un'arma a doppio taglio per la donna: da una parte, c'è stata la conquista dell'indipendenza economica, la possibilità di studiare e di cercare un lavoro corrispondente alle proprie aspirazioni, la parità tra i coniugi, una maggior libertà sessuale etc.

    C'è, però, anche l'altra faccia della medaglia: attualmente si dà per scontato che la donna lavori e provveda economicamente alla famiglia, ma spesso non c'è un'equa distribuzione del carico di lavoro domestico e di cura della prole, con l'ovvia conseguenza che la donna finisce per esaurirsi di fronte alla mole di incombenze delle quali si fa carico.

    Nello stesso modo, sono diventati sempre più merce rara i "gentiluomini", quelli che ti riservano qualche piccola attenzione per il fatto di essere donna. Ricordo con piacere un vicino di casa anzianotto che, vedendomi con la borsa della spesa e una cassa d'acqua, ha preso la cassa d'acqua e me l'ha portata su per le scale. Ecco, queste piccole gentilezze sono davvero rare negli uomini più giovani, persino in un contesto di corteggiamento!

    È proprio questo il problema del politicamente corretto e delle narrazioni mediatiche. Non si può nemmeno sfiorare l'argomento analizzando delle cause che non siano la solita motivazione del pazzo psicopatico che uccide una donna senza che questo venga letto come come un "ma allora stai dicendo che se la sono cercata ehhh???"


    Ah guarda, io sono anni luce lontana dal politicamente corretto...

    Non escludo che alcuni omicidi siano frutto di un'esasperazione dovuta anche a comportamenti violenti da parte della donna: le donne sono meno fisiche ma sicuramente capaci di violenze psicologiche. Dubito, però, che si tratti della maggior parte dei casi: la maggior parte delle donne finite ammazzate ha avuto soltanto la sfortuna di incappare in un individuo violento e di non aver avuto la capacità di capirlo per tempo o la forza per lasciarlo.

    Il problema del femminicidio è un problema serio, ma è stato affrontato male poiché il neo-nazi-femminismo e il politicamente corretto additano tra le cause di questo fenomeno solo gli uomini violenti e non tutto il resto delle dinamiche che portano alla uccisione della donna (e spesso al suicidio dell'uomo). Ho fatto il volontario in un centro anti-violenza nel periodo subito dopo il militare e ho un po' di esperienza anche diretta in materia.


    Di quali dinamiche stiamo parlando? Leggendo così, sembra quasi che le poveracce finite ammazzate dai compagni o ex compagni se la siano cercata...