Messaggi di alessandr0

    Ok, quindi non è colpa di nessuno.

    Sono d'accordo.

    Quindi è il caos cosmico a regolare tutto?!

    Nella solitudine ci possono essere ragioni oggettive che sono indipendenti dalla volontà di un individuo come ad esempio non avere la possibilità di frequentare e conoscere persone, ma anche aspetti soggettivi legati al proprio carattere o alle proprie aspettative.

    Creare legami sicuramente non è facile, ma secondo me nemmeno così impossibile.

    Pensa ad esempio chi ha sempre l'espressione seriosa, chi per nervosismo / tensione risponde in maniera troppo brusca o ancora chi si lamenta troppo di tutto, etc. Sporadicamente ci sta, ma quando è una costante la gente tende ad allontanarsi.

    Potrei fare diversi esempi che smentiscono questa tua convinzione. In realtà esiste un "mercato" per tutti indipendentemente dal nostro aspetto, dal nostro carattere o dai nostri problemi.

    Ovviamente la mancanza di amicizie può essere dovuta anche a fattori esterni

    Secondo me dipende in primis da un atteggiamento vittimista. Gli altri sarebbero tutti cattivi, superficiali, manchevoli, non hanno voglia di darsi, di condividere, eccetera.. mentre noi saremmo pieni di virtù, degli esseri perfetti a cui scorre la santimonia nelle vene.

    La realtà è che gli altri non sono peggio e che a volte siamo noi i carnefici. Se uno cominciasse a vedere negli altri anche le proprie debolezze e i propri errori forse imparerebbe ad essere più indulgente.

    Sembra la solita frase fatta, ma credo che ci sia molta verità in questo. Se non si sta bene (si è troppo tristi, insicuri, se si hanno troppe paure o ansie etc.), chi ci sta intorno lo percepisce e tende ad allontanarsi.

    Secondo me non c'è nulla di vero in questo. Si può essere tristi perché (giustamente) non si hanno amici e non il contrario, non si hanno amici perché si è tristi. La tristezza è legata per forza di cose al vissuto di una persona e non può nascere da dentro senza una qualche ragione.

    Ma tutto cio' resta una stortura da non confondere con l'amore vero, quello che agisce di pancia, puramente irrazionale e che se ne frega altamente dei conti che ti sei fatto.

    L'amore vero se ne può anche fregare, ma poi deve fare i conti con la realtà e le sue imperfezioni. Non si può ragionare in termini puramente idealistici senza tener conto del contesto che può influenzare la riuscita o meno di una relazione.

    Vero che qualche volta si vince e questo alimenta la speranza.

    Non si può vincere col gioco d'azzardo. Più si gioca e più si perde è matematico.

    Non capisco come una persona possa trovare piacere nel perdere migliaia di euro specie se ne ha pochi e ha dovuto sudare per guadagnarseli.