Messaggi di keiji

    Ora va un po' meglio, anche perché peggio è difficile. Sto fumando parecchio. Dopo l'orario lavorativo penso di fare una sorta di meditazione fai-da-te per cercare di digerire la brutta giornata (diciamo così).
    Il pensiero di lei è parecchio insistente e non capisco bene perché. Sicuramente lei è ora felice e mi fa male e bene allo stesso tempo.
    Ho altro a cui pensare e sto cercando di spostare il pensiero, ma rimane la parte inconscia, quella emozionale che è lì, aggrappata al passato. So che non può essere così e devo andare avanti. Devo capire cosa ho fatto per andare avanti, se il cambiamento è sufficiente (non penso).

    Mi è stato detto in terapia che la guarigione deve venire da dentro e non da fuori. Tendo a cercare all'esterno, ma sto provando ad interiorizzare i diversi malcontenti. Ma come si fa? Come posso aiutarmi nel farlo?

    Per ora mi dico che passerà anche questo... Forse. Intanto il tempo mi scivola dalle mani...

    Rieccomi qui a scrivere, non sono troppo lucido e ho paura di ricadere nel vortice della depressione... Ho parecchia paura perché ho parecchie cose da fare... a livello lavorativo.

    Stavo bene fino a domenica scorsa, a pranzo, si parlava della mia ex a pranzo, mia madre è all'ospedale, mia sorella è partita (ma torna a breve) e sono fondamentalmente solo. Ora come ora mi viene la disperazione, stasera ho la terapia, ora sto piangendo e non so bene per cosa nello specifico tra le cose elencate: probabilmente per la mia ex e non è giusto, perché ho altre cose di cui preoccuparmi. Ieri sono 7 mesi che ci siamo lasciati e l'ultima volta che l'ho vista dal vivo... A volte sembra tanto, spesso sembra ieri. In questi momenti di sconforto mi viene in mente e non c'è cosa che posso fare ora per alleviare il dolore, oltre che lasciarlo sfogare, ma devo anche reagire.
    Finirà mai questa sofferenza velata (néanche troppo)? Cosa devo stravolgere della mia vita per stare decentemente? Ho il pensiero che non ho costruito niente: né amicizie né altro. Mi sento nella morsa della tristezza e non riesco a essere lucido.
    Perché sto ancora così? Sembra di tornare indietro... La settimana scorsa stavo bene...

    Avrei voglia di scriverle... Ma non saprei cosa e pure da non lucido mi sembra un'idea molto stupida. Le farei per lo più pena e non voglio. Ancora sto così... Non è possibile... Non ne uscirò mai, dannazione...

    golfo paradiso scusami, poi ti risponderò per bene, ora sono solo un ammasso piagnucolante. Mi sento invisibile, anche per me stesso.

    Aiutatemi, vi prego...


    Si è rifatta sentire la mia ex dopo 2 mesi di totale silenzio tra noi... Mi ha mandato un messaggio dicendo che si trova fuori regione per fare quel corso importante che voleva fare da tempo, come era previsto, e che avrebbe voluto condividere con me questo momento. Ha scritto che mi pensa, che le manco e che mi vuole sempre bene...


    Sono scoppiato a piangere leggendo il messaggio, sono orgoglioso di lei, ma mi sento confuso e ho mille pensieri... Cosa significa questo suo comportamento?

    Mmmmmmmm scusami, ma sono molto diffidente. Se non è un tentativo di riprovarci, è una grande s∙∙∙∙∙a, purtroppo può capitare.
    Con questo non voglio mancarti di rispetto, Mr_Scar, ma faccio la parte di chi pensa male. Puoi anche ignorarmi.
    Io, che sono senza coinvolgimento, al posto tuo non risponderei; terrei duro sapendo che non porta a niente risponderle quando sei in uno stato "debole". È del tutto normale e naturale che tu stia così, purtroppo non si è lucidi e, se le risponderai, non cambia nulla alla fine, né in positivo né in negativo. Però darei retta alla tua sensazione più evidente, devi fidarti dei tuoi sensi ora.


    Detto ciò, ti domando: lei ha già lasciato in passato? Che tu sappia? Ha esperienza?

    Tutte le stesse frasi usano questi terapeuti. Io, sinceramente, sto perdendo fiducia anche in loro.

    Non so che dirti... Diciamo che non ha scoperto l'acqua calda: sono stato passivo e ho dato un po' per scontata la relazione, ma rispetto al passato ero migliorato. A livello di passività non sono stato l'unico; anzi, lei spesso era pregiudizialmente negazionista.


    Sicuramente ti avrà detto che la storia non poteva andare avanti visto che già c'era qualcosa che non andava in te, che non siamo completi e non bastiamo a noi stessi (ipotizzo, non so se per te è così), ma mi chiedo: chi è che basta a se stesso? Secondo me, ben poche persone.


    Scusa la domanda, ma tu hai un terapeuta maschio o femmina? Io ho quest'ultima. Non cambia molto, è una mia semplice curiosità.

    Ciao, sorry, mi ero persa il messaggio: distrazione.

    Nessun problema, ci mancherebbe. Di solito sei sempre attenta e di conforto, questa direi che è un'eccezione e non è un pregio da poco.

    Comunque le skill le hai perché lavori, guidi, insomma, non hai mancanze oggettive.

    Le mancanze oggettive ci sono: non mi sento autonomo nonostante per lo più faccia sempre le cose da solo. Il problema è la percezione che ho di me: troppo "piccolo" e spaventato da questo mondo, che risulta essere sempre più infame, e non ci vedo lati positivi (però sono sempre proiettato all'esterno con i pensieri).

    Prova a scandagliarla, quella crepa, magari trovi il modo di metterci una pezza sopra. Non darla per insanabile.

    Ecco appunto, vedi sopra.

    Non è un destino scritto su pietra, è anche l'essere demoralizzato a parlare. Magari toccherebbe ingegnarsi un po'.

    Sì, lì mi sono buttato un po' giù, non che ora salti di gioia, però hai ragione: se mi ci metto pure col pensiero è finita. Dovrei curare il pensiero positivo in un certo senso... bella roba, eheh.

    Ma il tuo cervello era lo stesso anche quando eri in coppia, ma non vedevi così nero. Per quello dico sia a te che a Non lo so di non chiudervi.

    Per quanto mi riguarda, molte parti, come molte certezze, sono andate in frantumi dentro di me. Dovrei ricostruirmi da capo, l'età non aiuta. Non può essere una scusa perché qui non stiamo parlando di un aut aut, è un percorso a senso unico ed obbligatorio: il passaggio attraverso il dolore e la risalita interiore.

    Camminare, pulire, dipingere, fare la maglia, sistemare casa, qualsiasi cosa ma non stare seduta a pensare. Questo mi affossa.

    Hai ragione, dovrei attivarmi di più. Ormai da troppi anni sono sedentario per via del mio lavoro, che mi impegna con la mente, ma serve anche uno sfogo fisico; il problema è che non ne ho voglia, devo sbloccarmi da questo punto di vista.

    Grazie per gli interventi <3

    Ho detto a caso. Se sei pratico del gingillo, generalmente in quelle nazioni c'è un rapporto di 10 a 1 ;)


    Comunque, non prendere il messaggio nel modo sbagliato. Volevo solo dirti che sei un UOMO. E gli uomini, anche se giù di morale, ansiosi o depressi, hanno comunque – in modo del tutto naturale – gli attributi. Servono per uscire dal loop.


    La compagnia giusta verrà. Ma la prima cosa da fare è elevare la tua autostima. Un abbraccio.

    Per quanto mi riguarda, al momento mi riesce difficile aumentare la mia autostima. Forse il cambio di cliente al lavoro potrà aiutare, ma per ora ho solo ansia e paura perché so com'è l'ambiente, bene o male.
    In più, la terapeuta mi ha detto che sono troppo passivo e che cerco di risalire cercando invano all'esterno una "soluzione", quando il lavoro va fatto all'interno di me. Ma come si fa? Io, più che evitare di reprimere, non so bene come agire. Ogni tanto mi sfogo piangendo quando sto da solo, anche se ci riesco poco; ma oltre quello, mi riesce difficile digerire tutta la m∙∙∙a che ho dentro.

    So che non è facile. Pulmino73, tu hai suggerimenti? Hai esperienza di separazioni dolorose? Magari lo hai già scritto, ma non ne so nulla.

    Dunque, io sono d'accordo con Artemisia. È ovvio che, quando si soffre per essere stati lasciati, la delusione è forte e la tendenza è quella di disprezzare chi ci ha causato questo immane dolore; perciò capisco benissimo il vostro sfogo. Purtroppo le relazioni sentimentali non sono destinate tutte a durare per sempre; fa male, ma è così. La vita di coppia richiede continui compromessi e, quando questi compromessi non si vogliono più fare, è sintomo che la relazione è in crisi. Non possiamo obbligare nessuno a stare con noi. Comunque so che, per l'opener, non sarà una grande consolazione, ma la sua è una situazione purtroppo molto comune.

    Qui si stavano criticando le modalità, nessuno pensa che le relazioni siano per sempre e né si vuole stare con una persona che non vuole più.


    Detto questo mi scuso con Artemisia per i toni che ho assunto, si è toccato un nervo scoperto per me e non vuole essere una discorso sessista. Qui non porta da nessuna parte una discussione del genere.

    La cosa principale è superare questo tipo di difficoltá con le proprie forze perché purtroppo non si può perdere tempo a chiedere ad una vipera perché ci ha morso, ma bisogna pensare a guarire dalla ferita. Magari prevenendo il prossimo morso.

    Ma guardate che le femmine sono persone, e non è che voi uomini siete le pecorelle innocenti. Mi sembra fuori luogo il concetto di etichettare le persone in base al sesso, si comportano male sia le donne che gli uomini.

    Questi discorsi sessisti mi fanno girare davvero le scatole, come se una "passera" o un "pipo" avessero influenza su un determinato tipo di personalità che è a se della persona.

    Per quanto sento in giro, mi capita di sentire atteggiamenti simili più dalla parte femminile. Però concordo che non è una questione sessista: noi abbiamo semplicemente detto che alcune femmine sono così. Per gli uomini non posso parlare, dato che non ne conosco che si siano comportati in quel modo. Si sono comportati in altri modi, ma non sto qui ad andare off topic.

    Sinceramente, non capisco perché ti girino le scatole, dato che sai bene che è così. Sono comportamenti da condannare, maschio o femmina che sia. La cosa del sessismo serve solo a sviare dal problema reale.


    Inoltre, se permetti, questo è un nostro sfogo civile. Se ti senti presa in causa e ti dà fastidio, non leggere; è molto semplice.

    Mi ha rinfacciato che la trattavo come una bambina stupida, si sentiva soffocare... Queste cose così non me le aveva mai dette, non me le aspettavo... poteva dirmele prima per farmi capire dove stavo sbagliando, non c'è stata comunicazione... ci sono rimasto davvero male anche perché è stato tutto troppo e all'improvviso...

    Sulla non comunicazione ti capisco... È una follia. Di una codardia, vigliaccheria ed egoismo unici. Alcune femmine, purtroppo, si trasformano pericolosamente quasi all'improvviso, tramano alle spalle, scaricano le colpe e ti rovinano la vita senza rendersene conto. Bisognerebbe essere egoisti più del necessario per poterci convivere; non si può stare mai tranquilli con certe sanguisughe. Ma si può vivere così? Con una sfiducia totale di base?


    Il poco che posso consigliarti è di non rimuginare; quello che ti ha detto è totalmente falso, proiezioni becere che ha scaricato su di te per liberarsi di un senso di colpa che la attanagliava. Non considerare quelle critiche, sono inventate. Anche a me è successo, e non appena glielo fai notare, in quegli sprazzi concessi, manco fossimo degli ergastolani assassini, si mettono a piangere e vanno sulla difensiva. Non sanno neanche che significa assumersi le proprie responsabilità; basta che giudicano e spariscono non appena trovano "di meglio". L'impegno e il sacrificio non sanno neanche che significano. Purtroppo la penso così e sono i∙∙∙∙∙∙∙o, perché mi sembra assurdo che una persona possa fare tutto questo. Mi ha tolto in parte la voglia di vivere; poi, per carità, ho anche le mie difficoltà, ma la modalità è stata devastante.


    Scusami, Mr_Scar, hai toccato nervi scoperti che, per quanto mi riguarda, gridano vendetta. Purtroppo l'unica vendetta che mi viene in mente è riprendersi tutto quello che abbiamo perso, rinnovarsi per aspirare unicamente al nostro bene. Non so se ci sto riuscendo; anzi, vista questa disperata rabbia, non credo.


    Però, anche io come te, non sono da abbracci, dovuto soprattutto a una famiglia anaffettiva ed io sensibile (per non farci mancare niente, eheh), però bramo moltissimo calore umano, ma non mi fido più e mi sento frustrato per questo.


    Ti richiedo scusa, ho monopolizzato il discorso. La cosa da fare è vivere giorno per giorno, digerendo il dolore; farà schifo, fa sempre schifo per quante storie uno può avere avuto, ma bisogna coccolare il bambino interiore ferito, ascoltarlo e dirgli che andrà tutto bene, che tutto passa, come sono passate tante cose brutte e belle. È un dato di fatto. Porsi degli obiettivi a breve termine e non troppo complicati, non reprimere il dolore ma ascoltarlo. Piano piano se ne esce. Giorno per giorno.


    Per ora mi fermo qui, spero di averti dato un 1% di conforto e ti abbraccio fortissimo, come se stessi abbracciando me stesso.

    Ciao Mr_Scar, siamo coetanei.


    Anche io sono stato lasciato dopo diversi anni (8) circa sei mesi fa... Ho anche dei problemi personali che devo risolvere il prima possibile, ma è veramente dura. Ho cercato di fare altro, ho reagito tra rabbia, tristezza e qualche tentativo molto blando. Per me è ancora dura. Nelle modalità mi ritrovo molto in quello che scrivi: poche avvisaglie, decisione egoistica sua, all'inizio anche molto poca chiarezza. Temo abbia fatto delle cose alle mie spalle... Dopo tutto quello che ho fatto per lei.


    In tutti questi anni ci si conosce e si arriva a comprendere determinate dinamiche. Perché non c'è stata una lotta per mantenere la relazione importante? Perché sono stato così sottovalutato? Sta di fatto che ora io sono un po' ripiombato col pensiero a lei e, in compenso, lei è più felice così. Mi fa male, molto male.


    Scusami, ma ho davvero bisogno di sfogarmi. Con una vita sociale decente sarebbe meglio, ma non è così e sto facendo fatica a costruirmela (a 40 anni è un miracolo). L'anno scorso ho dovuto sopprimere il mio cane, che ho accudito come un figlio per 15 anni, in più un amico che consideravo fraterno è ora sparito dalla circolazione con me.


    Al di là del mio sfogo egocentrico, posso dire che due mesi sono niente e, nonostante ciò, stai facendo molte cose. Stai reagendo subito e mi sembra di capire che la tua indole tende all'azione. Davvero degno di nota. È normalissimo che tu ti senta così, però ti stai dando da fare e sei su un livello avanzato (mi piace definirlo così). Bisogna concedersi tempo, raccogliere macerie e costruire qualcosa di nuovo e più bello. È veramente dura. Io non mi sento di dire che ci sto riuscendo, mi sembra di stare nell'immobilismo e nelle montagne russe umorali.


    Anche se io sono un po' un caso a parte: vorrei quasi criogenizzarmi per poi risvegliarmi come nuovo, ma comprendo che sono fantasie adolescenziali. Per il resto c'è il lavoro e i teorici obiettivi di vita da raggiungere.


    Chiedo scusa per il papiro, ma sicuramente ne uscirai molto meglio di me!


    Un abbraccio.