Posts by My Fair Lady

    Ciao!

    Le persone come noi spesso nei momenti critici dimostrano più coraggio di tanti altri. Quando alzarsi ogni mattina è una lotta con la propria psiche, ci si fa le ossa.

    Aspettiamo gli esiti, io ormai ho dato! :D

    Hai ragione, probabilmente nei momenti davvero fondamentali riusciamo a tirare fuori il coraggio!

    Io ultimamente sono proprio una fifona pazzesca...e mi dispiace per me stessa perché anni fa (quindi ero anche piuttosto giovane) sono riuscita ad affrontare nel migliore dei modi grandi prove.

    Io attendo tranquilla...tu ormai sei a posto! 🙂

    Cantare... Concentrandomi solo sulla musica e sul piacere che mi dà il canto. Anche ballare. Se l'ansia è meno forte anche leggere e guardare un film/una serie.

    Anche a me le stesse cose, sono un toccasana... soprattutto la musica! Poi, a volte mi aiuta guardare film horror (è un genere che amo da sempre): ho notato che l'adrenalina che mi scatenano le scene clou mi permette di deconcentrarmi dai pensieri intrusivi.

    Ti ringrazio tanto!! Ora aspettiamo che l'EMA si pronunci... comunque sei stata davvero coraggiosa, ti faccio i miei complimenti!

    Sicuramente c'è qualche meccanismo interno che parte...anche io impiego molte energie per scoprire il vero motivo di questo disturbo. Alle volte c'è una preoccupazione di fondo che non ci lascia mai liberi, altre facciamo associazioni di pensiero, in altre occasioni ancora sappiamo che tra x giorni dovremo fare qualcosa che ci stressa... inizia a ragionarci su.

    Ciao! Hai ragione, di fondo qualcosa c'è. In questo periodo, ad esempio, mi rendo conto di essere molto preoccupata (faccio anche incubi a riguardo) rispetto al vaccino Astra Zeneca. Siccome soffro di insufficienza venosa cronica, mi hanno terrorizzata gli episodi sfortunati di trombosi accaduti a giovani donne, pochi giorni dopo il vaccino.

    In realtà, posso affermare con certezza di non riuscire a vivere nemmeno un giorno senza un pensiero che mi attanaglia. Tu?

    Anche io ho la figura paterna, come cardine principale di tutta la violenza famigliare.

    E anche io spesso mi sono definita "misantropa", e probabilmente più per il problema descritto che per reale odio per gli altri... come te.

    Sì, certo che potrei provare, il problema è che non so se riuscirei, perché è un meccanismo che scatta in automatico, quello dell'auto-critica, ed è fuori dal mio controllo. Si parla di veri e propri insulti che mi rivolgo da sola mentalmente, e so che può suonare come una cosa da folli, ma non riesco a controllarla...

    Non credo suoni come una cosa da folli, suona più come il segnale di una personalità estremamente autocritica, che difficilmente accetta se stessa anche per gli aspetti "d'ombra".

    Siccome sono anche io così, ti voglio fornire un'altra chiave di lettura: e se, ogni tanto, fossero gli altri a sbagliare? Può darsi che non sia così ma, forse, anche a livello di calcolo probabilistico, potrebbe essere proprio in questo modo, no?

    In sincerità, tuttora fatico, a 39 anni, a non biasimare sempre me stessa per ogni minima cosa, ma poi mi guardo intorno e vedo che gli altri non sono sempre tutto questo splendore. E allora cerco di essere meno critica verso me stessa.

    Ciao!

    Involontariamente hai fornito a me una chiave di lettura della mia patologica introversione: la figura paterna, che da sempre tenta con ogni membro della mia famiglia di mettere in atto goffi tentativi di plasmare gli altrui caratteri.

    Ciò premesso, non ho grandi consigli da dispensare, semplicemente ad oggi definisco me stessa "misantropa" non tanto perché io detesti il prossimo, quanto perché sto malvolentieri con gli altri per gli stessi motivi che tu hai descritto.

    In pratica, siccome non riesco ad evitare di sentirmi inadeguata nel confronto con gli altri, finisco per evitare gli altri che, attualmente, per me rappresentano più motivo di disagio che di gratificazione.

    Ho voluto, però, essere indulgente con me stessa almeno in un aspetto: ho deciso di non forzare la mano, se per ora il mio sentire è questo non voglio forzarmi ad essere qualcosa di diverso.

    Potresti provare anche tu, per adesso, a non sentirti in colpa anche per come affronti le relazioni con chi ti circonda?

    Momenti di estrema felicità (oppure ilarità? Non saprei...) li vivo quando sto con mia figlia. Momenti di forte benessere, li provo quando ascolto una canzone che mi emoziona o al termine di un film che non dimenticherò mai.

    Una duratura sensazione di percepire me stessa come una persona serena, invece, credo di averla provata l'ultima volta cinque anni fa, quando ero incinta.