Ciao di nuovo a tutti. Grazie per le risposte e per i suggerimenti. Sinceramente non mi aspettavo di scrivere qui nel pieno dell'estate ma scrivere mi aiuta un po' a sfogarmi dato che non posso farlo con nessuno. Come volevasi dimostrare, con la zona rossa che c'è stata in primavera mi sono isolata ancora di più rispetto a prima. Il mio storico gruppo di amici ormai si è sfaldato e quindi non usciamo più insieme; quando cerco di contattate qualcuno per vederci o per andare al mare non risponde nessuno o mi dicono che hanno altri impegni. Ho provato a proporre gite o mete in cui andare ma niente; niente bellissima vacanza estiva come l'anno scorso. Un mio amico aveva proposto di andare ad un concerto di musica, io gli ho chiesto per ben due volte se mi poteva fare sapere di più e se potevo andare con lui. Ci è andato da solo senza dirmi più niente. A questo punto sto iniziando a pensare che mi odino.
Sto diventando nevrotica.
La prima cosa che faccio appena sveglia è controllare il telefono e lì non c'è nessun messaggio; entro su Instagram e vedo solo foto di gente della mia età che ha amore e amici, tutte le sere in un locale a bere o fare aperitivi che è in vacanza da tre settimane. Insomma, che ha una vita e se la gode.
L'unica cosa che ho potuto fare io è stata partire di nuovo con i miei (quando l'anno scorso mi ero ripromessa che non sarei partita mai più con loro) e vi lascio solo immaginare tutto il disagio che ho provato.
Le uniche persone che vedo sono mia madre, mio padre, mio fratello e mia zia. Non so come farmi nuovi amici perché non so dove andare. Mi sento persa.
A casa la situazione non migliora per niente. Sempre i soliti favoritismi al figlio maggiore, nessuno che gli dica niente, anzi, a lui è tutto permesso e perdonato: la mancata laurea, i soldi che spende, il fatto che non aiuta nessuno in casa perché si deve """"allenare""""". Invece se io per una volta non vado ad aprire la porta di casa a chi ha bussato perché sto studiando si scatena la polemica. Non importano gli sforzi che faccio, non importa se provo a dare ai miei un pi' di compagnia e aiuto, mi diranno sempre e solo cose cattive (e no, non scherzano mica). Mi incolpano di tutto, mi prendono in giro, mi rimproverano e sminuiscono davanti alle persone. Non posso essere contenta di un voto bello ad un esame che subito cambiano discorso e chiedono a mio fratello quando si laureerà. Questa cosa è successa più e più volte e anche con mia zia e mia nonna. Non credo che quando parlino con lui o di lui chiedano anche di me.
Il colmo è questo: mio padre si lamenta che io sia sempre in mezzo ai loro piedi e mi dice che sono "peggio di una suocera" ma quando mi chiedono se voglio uscire con loro a fare la spesa ed io dico di no mi dicono "eh figurati, non sia mai che esca da quella stanza per fare qualcosa di utile, vedi che noi stiamo male se ti vediamo così"
Capito? Stanno male se vedono che non voglio uscire perché devo studiare per la sessione di settembre. Eppure se esco con loro non fanno altro che dirmi "la prossima volta ce ne andiamo noi due da soli così stiamo più tranquilli"
E allora che cosa dovrei fare? Mi rinfacciano sempre il fatto di essere nata e il fatto di avere avuto bisogno di loro negli anni passati. L'inizio dell'universita è stato l'inizio della mia rovina e della mia depressione. Ah no, secondo mia madre questa non è depressione. La depressione l'ha avuta mio fratello che, poverino, si è lasciato con una mentecatta ed è tornato a fare la bella vita a casa. Io ho dei problemini da niente e "mi devo solo dare una mossa".
L' altra volta mia madre mi ha detto una cosa che mi ha ferito tanto: "pure io da ragazzina ho avuto i miei problemi ma alla tua età ne ero già uscita" Ma che diavolo di frase è?! Le ho risposto che il giorno in cui smetterà di fare paragoni tra situazioni e persone diverse sarà un bel giorno. Ma non smette di farli. Se mi abbatto per dei motivi x mi dice "e allora pensa a Tizio o Caio che ha dei seri problemi eppure sorride sempre". "Tu hai tutto" mi dice "non hai di che lamentarti" Io invece penso di avere un po' di cose che mi manchino.
Quando le chiedo di prendermi sto benedetto gatto, per cercare di trovare un po' di felicità, non perde tempo a dirmi che lei non vede l'ora che io me ne vada di casa così lei si può prendere un cane.
Non sono più io. Sento di stare diventando sempre più triste, sempre più cinica e cattiva. Do la colpa a me stessa ma io non credo che basti solo io a farmi piombare addosso tutti questi anni di negatività e di sfiga. Sto cominciando ad odiare quello che mi piaceva di più nella vita, fino a pensare di credere che il mondo ce l'ha con me e che la mia ruota si è incastrata per bene (e ditemi se non è una nevrosi questa).
Sono tanto stanca.