Messaggi di Dandina1992

    Non voglio sembrare di natura acida, ma a me invece dà proprio fastidio quando qualcuno prova a tutti i costi a risollevarmi il morale.. e la cosa che una risata fa passare tutto è una grande idiozia!

    Non sei acida. Dà molto fastidio. La frase che a me viene sempre da pensare mentre cercano di farmi star meglio è:"Stacci tu al posto mio. Prova a conviverci tu con l'ansia e gli attacchi di panico". Come ho già scritto in precedenti post, per quanto mi riguarda la mia ansia non è invalidante. Eppure ci sono dei periodi nei quali sto molto male. Quindi non oso immaginare cosa voglia dire star male 24h su 24.
    Per non parlare di tutte quelle persone che usano termini come: ansia, depressione, pur stando benissimo.

    Infatti, poco fa al telefono mi hanno detto che anche se dovessi rinunciare, a loro non farebbe nulla. Certo, un po' ci rimarrebbero male per me, ma non mi direbbero nulla. Io, comunque, per ora rimango. Nonostante le paure, le ansie, le paure e compagnia bella, non rinuncio facilmente. ;)

    P.S. Non voglio deludere i miei perché mi stanno supportando tanto. Ma, ovviamente, non posso cedere neppure per me stessa, perché ci tengo tanto.

    Sono qui per seguire un corso (base) di regia. Quindi sì: parliamo di obiettivi, sogni, passioni...
    Si sta rivelando una grande occasione! Certo... l'ansia c'è, il panico pure (ogni tanto), ma devo farmi forza e coraggio. :)

    Io sto peggio quando cercano di tirarmi su il morale. A volte, mi fanno sentire anche in colpa, come se fosse colpa mia, come se fossi scema. Non lo fanno apposta, è che semplicemente non si rendono conto che dicendomi:"Ma dai, e ridi un po' che va tutto bene, tutto passa", mi fanno stare peggio. Io, personalmente, vado da uno psicoterapeuta. Farmaci non ne prendo (lo psicologo, ovviamente, non può prescriverli) e per ora va bene così.

    Serata tutti.
    Mi unisco anche io a questo gruppo. Purtroppo l'ansia è una brutta bestia. Si vive di alti e bassi. Quando non si fa nulla, non si hanno pensieri, allora si sta meglio; quando bisogna far qualcosa, allora si ricomincia. E ti sale una rabbia quando la gente attorno a te sembra non capirti, come se tu parlassi un'altra lingua o fossi una sorta di alieno sceso sulla terra. Vado dallo psicologo, ma boh, vedo dei lievi miglioramenti. Ma se ne esce. Prima o poi se ne esce.

    Mi sto facendo forza. È difficile, ma non posso mollare.
    Oggi sono tornata a Roma. Ho lasciato di nuovo casa mia, i miei affetti... E qui sono sola, e mi sento molto giù. Ma devo farmi forza. Anche perché se mollassi mi sentirei, forse, peggio. E, soprattutto, deluderei i miei.

    Purtroppo è vero, quando stai male dentro nessuno se ne accorge. E tu, da un lato vorresti gridare al mondo che stai male, ma dall'altro non vorresti far preoccupare nessuno. Dentro di te speri che qualcuno se ne accorga da solo, senza che tu debba dire o fare nulla (quasi come se ci si dovesse giustificare), ma non succede nulla. In parte ti capisco. La mia non è una situazione "grave" (è da circa un annetto che soffro di ansia e lievi attacchi di panico), ma capisco come ci si sente. E ti fanno sentire una cretina quando ti dicono: "Ma dai, che non è nulla di grave, sorridi, non sei l'unica", oppure: "E allora non ci pensare, che se ci pensi è peggio!" Come se tu lo facessi di proposito. La verità è che chi sta "bene" non potrà mai capire veramente. Intuire, ma non capire.

    E a chi non è mai capitato di sentirsi in ansia per le novità, positive o negative che siano, in base al proprio stato d'animo? :) È una cosa normalissima e anche funzionale alla sopravvivenza, non hai niente di strano...

    Non farti ingannare dall'involucro delle persone che vedi camminare per le strade: tutti, dentro, abbiamo un adolescente, anzi un vero e proprio bambino, spaventato dalla vastità di ciò che lo circonda e alla continua ricerca di punti di riferimento... :) si cerca di non darlo a vedere per proteggersi dalla presunta aggressività altrui, anche questo è un istinto normalissimo...

    Una grande città, in fondo, non è poi così diversa da un paesino: è popolata dagli stessi esseri umani. La paura che provi non è causata dalla città in sé, ma dal fatto che essa rispecchi i timori che hai dentro, i vuoti che credi di avere ma che a loro volta sono illusioni anch'esse causate da semplice paura... non devi considerare questa esperienza come un "mollare tutto" in maniera irreversibile: prendila semplicemente come una vacanza, tenendo sempre a mente che - come dice l'utente sopra di me - in qualsiasi momento, se ne senti il bisogno, puoi prendere il primo treno utile e tornare a casa. Poi, vedrai che tutto il resto verrà da sé. Funziona sempre così. :)

    Il fatto di sapere di non essere la sola a sentirsi un'adolescente spaventata mi conforta un pochino. ^^
    Sarà che non sono una persona "pratica" della vita, sarà che mi manca l'esperienza, e tutto ciò mi spaventa. Parlo poco con i miei perché non voglio spaventarli e perché so che mi direbbero di rimanere (ma io non voglio rinunciare e, soprattutto, deluderli). Devo farmi forza...