Messaggi di csognante1973

    Mi spiace per la tua situazione, ma magari ti sei sforzato poco per uscirne. Purtroppo e te lo dico per esperienza, spesso siamo noi stessi il problema, evitiamo di metterci veramente in gioco per paura di soffrire. La solitudine non è un male, anzi credo che ognuno di noi debba accettarla. Non dico che bisogna vivere isolati eh, anzi, solo che spesso siamo così spaventati dallo stare soli che trasformiamo questa cosa in un vero e proprio incubo personale in cui si rimani intrappolati.
    La vita non finisce così, cercati uno scopo e inizia ad amare, te stesso ma anche quello che hai intorno, non temere nulla, ma buttati senza pensarci troppo.

    Non lo so. In passato di sicuro non ho fatto tanti sforzi (fuggivo nell'irrealtà) mentre a partire dal 2010 fino a due anni fa di sforzi ne ho fatti tantissimi e di immangi (tra cui rivolgermi alla psicoterapia.. che non mi ha aiutato come speravo.. solo posto di fronte a sempre miei nuovi limiti e deficit.. molti che manco credevo di avere.. )

    Io non ho "paura" dello stare solo (sono solo da una vita) .. il problema è che non ce la faccio più: una vita di solitudine senza contatti umani di alcun tipo che tipo di stimoli può dare ? A me più nessuno..

    Di scopi ne ho cercati e inseguiti diversi... e mi son anche buttato pur con tutta la paura e il disagio che avevo.. il problema è che non ne ho raggiunto nessuno di risultato positivo (manco parziale).. per cui.. adesso ho ancora più disagi e paure di prima di tentare...

    Quel che ho scoperto in questi miei anni di sforzi e tentativi è che non c'è molta comprensione né tolleranza per chi non ce la fa.. alla gente non interessa il tuo (non)vissuto o i problemi che hai.. e non si fa problemi a essere crudele e spietata.. se vede che arranchi non ti tende la mano.. ma nel migliore dei casi ti emargina e ignora.. e ad uscire da tutto questo circolo vizioso non so più come fare.

    ma come è accaduto il tuo ritrovarti così?

    L'ho scritto nella presentazione: fin da giovanissimo ho iniziato ad isolarmi per fuggire da una realtà che diventava sempre più insostenibile e brutta.. invece di affrontare i problemi.
    Poi .. nel 2009.. presa di consapevolezza.. tentativi di venirne fuori.. ma è come se fosse troppo tardi.. mi mancano troppe cose, parti essenziali di me.. mi ritrovo a non sapere manco più chi sono.. e questo inficia in maniera disastrosa ogni mio tentativo di relazionarmi con gli altri..

    La teatralità è quella che rende interessanti le cose. Essere teatrali o saper rappresentare le cose in modo teatrale non significa mentire: significa saper sedurre.

    Quella che appare come sterile non è tanto la sincerità in sé, ma la spudoratezza. Il "dire tutto" è sintomo di aver poco da dire o di non saper mantenere una propria individualità.

    In parte è come dici..
    Infatti è vero che non ho niente da dire.. io non so neanche chi sono..

    Ma non la definirei spudoratezza.. la mia..è che faccio estrema fatica a dire e comunicare qualunque cosa di me (non conoscendomi neanche.. ).. e c'è oggettivamente poco da dire.

    E poi c'è moltissima gente che riesce a essere veramente spudorata.. e seducente al tempo stesso.. anche senza avercele tutte queste cose da dire o rivelare di sé.. la tua è una semplificazione della realtà eccessiva a parer mio.

    Non so come faccio ad andare avanti così.. cioè. .senza nemmeno impazzire del tutto... nonostante sia insostenibile questa solitaria e devastante agonia in cui precipito sempre più da anni.. (da sempre.. ma prima almeno riuscivo a sopravvivere "fuggendo" nell'irrealtà.. cosa che ormai non mi riesce più.. )

    Una vita non vissuta: nessuna relazione (neanche passata) nessun contatto umano di nessun tipo ..niente viaggi, niente conoscenza dell'altro o di me stesso.. tutto il tempo trascorso sempre a "fuggire": legger libri, giocare al computer, guardare film, ascoltare musica, creare cose, imparare cose.. ma niente di reale.. niente di umano.. mai (tragedie e lutti a parte).

    Dal 2009 (quando son "crollato") non lavoro nemmeno più.. e quest'anno certamente esaurirò del tutto i soldi che in quegli anni che lavoravo ho messo via.. sono solo e perduto.. disperato.. non ho nemmeno più le possibilità materiali di fare cose (corsi) ...

    Non esco di casa da due anni (solo a pagare bollette e fare ogni tanto la spesa.. anche se non mangio quasi più.. )

    Ho tentato un paio di volte il suicidio.. senza riuscirci.. l'ultima l'estate scorsa.. Boh.. non so nemmeno chi sono, visto che non ho vissuto, .. e la gente non vuole avere a che fare con me (oltre che per i problemi che ho) anche per questo.. e non so come venirne fuori da questo circolo vizioso devastante che si autoalimenta..

    So solo che sono disperato e perduto, divorato dall'ansia, dalla paura e dall'angoscia 24 ore su 24.. e a parte scriverlo e gridarlo.. non so davvero più che fare...

    Credo che il peggior svantaggio per chi è sincero alla fine sia che la sincerità è sempre assai meno attraente e seducente di una menzogna ben costruita.
    La gente PREFERISCE una menzogna seducente a una verità cruda e desolante. E' una cosa che mi è stata scritta anni fa su un forum.. quanto fosse patetico e poco attraente e stimolante il mio essere così "sterilmente" sincero.

    E' un po' come la differenza che c'è tra il Cinema (che è finzione assoluta) e un filmato di una telecamera che riprende gente reale a sua insaputa mentre vive la quotidianità (di sicuro qualcosa di autentico al 100%.. ma ... assolutamente non interessante.. come minimo)

    Tutti mentono, esattamente come tutti muoiono.
    Troverai una persona sincera al 100% quando troverai un immortale.

    Io non sono d'accordo.
    Che tutti muoiono è un dato di fatto.. che TUTTI (il 100% delle persone al mondo) mentono invece dato di fatto non lo è. Cioè.. può essere teoricamente possibile.. ma non puoi né potrai mai darla come cosa certa e garantita come quella del morire.

    Invece io credo di no. Sai cosa? Siamo troppo impostati a trovare la felicità in cose esterne...lavoro amicizie amore...se si ricorrono solo queste cose l'infelicità a vita è assicurata

    Non è questione di trovare la felicità o rincorrere chissà cosa.

    Il punto è che i fattori esterni sono importanti quanto l'interiorità.. servono a delinearci e a definirci come esseri umani.. senza non siamo e non possiamo essere niente.
    E' per questo che la solitudine e l'isolamento fanno impazzire e annientano e cancellano la nostra "umanità".

    L'interiorità stessa dell'uomo .. la sua "anima" (in senso laico).. è alimentata e tenuta in vita da fattori esterni.

    Tutto ciò che è vivo è frutto di contaminazione e commistione.. anche l'ispirazione e gli stimoli non sono innati in noi, ma si formano e possono manifestarsi.. accendersi.. e prosperare grazie a scintille che arrivano dall'esterno..

    Proprio l'Arte ne è l'esempio: praticamente TUTTA l'Arte nasce dal desiderio bruciante di qualcosa che esula dal sè...