Messaggi di littlewombat

    Cara Diana, chi in gioventù come me ha sofferto di DOC, anche se poi è completamente guarito, secondo me non lo potrà mai essere in realtà, perché sono quelle malattie subdole come la depressione, che quando hai un periodo stressante ti ritornano fuori.
    Con la volontà è impossibile uscire dal DOC. Io molti anni fa ci avevo provato, ma non fosse stato per le medicine, non penso che sarei mai guarita.
    Poi non te ne accorgi subito che ce l'hai, se ne accorgono gli altri, perché stressi anche loro. Alla fine sono loro che ti portano di peso a farti curare, quando ormai li hai esauriti per bene :S
    Spero che non ritornerà mai più quel periodo, penso sia stato il peggiore della mia vita :S
    Provo a fare così: quando mi viene qualche pensiero contorto, prendo e vado a dormire. Magari poi mi passa :)

    Un modo ci sarebbe... io ho notato (da brava ossessiva appunto :D ) che si peggiora nei periodi di stress (questo è uno di quei periodi per l'appunto) così, oltre ad avere il normale stress che avrebbe chiunque, hai pure il mega-stress ossessivo (che solo un altro ossessivo può capire di quale portata sia... è una cosa ESAGERATAMENTE ESTENUANTE :S )

    MB, sicuramente di capacità ne hai, magari non le sai riconoscere. E comunque a chi non succede di non sapere cosa fare e di stare ad aspettare la botta di c..o? Magari anche arriva, chi lo sa :)

    Birdy, hai ragione. Un po' di sano menefreghismo sulle emozioni a volte ci vorrebbe. Come se riconoscendo cosa ci passa per la testa si risolvesse qualcosa. Non è neanche la paura di cambiare e di non sapere in cosa ci si sta trasformando: (spero di non trasformarmi in una wombat mannara in una notte di luna piena :D ) che dà fastidio è la perdita di un precario equilibrio, qualunque sia, nel bene o nel male.
    E la paura che quello che succederà che non si sa ancora cosa, lo faccia colare ancora più a picco (si spera non verso la pazzia... però un filino di preoccupazione c'è... :S )

    avevo come un blocco ed evitavo di fare delle cose che avrei voluto fare, per la paura del fallimento, e di diventare un'altra da quella che sono. Ora provo a farle comunque, nonostante questi pericoli, per la curiosità di vedere cosa succederebbe se queste cose diventassero realtà.
    La cosa più probabile è che non succederà proprio niente di materiale, il mondo non cambierà, io sarò sempre io, però forse cambierà qualcosa dentro di me. Facendo cose diverse, non potrò più restare la stessa. Spero di riuscire ad elaborare queste cose in un modo produttivo, e che questo non mi crei più confusione di quella che ho già, solo questa è la mia ansia. Ma del resto il futuro ci porta dei cambiamenti imprevisti quando meno ce lo aspettiamo, anche se non vogliamo, e bisogna comunque adattarsi ad essi.
    A questo punto, cosa mi costa provare? Certo qualcosa costa, anche parecchio, ma tra il vivere di rimpianti e di rimorsi... boh, non mi piace nessuna delle due opzioni. Perché a volte ho fatto delle fesserie pensando di fare bene, ma come potevo saperlo prima di provare? Del resto anche restare impantanati nel niente non ha molto senso, senza mai darsi una mossa e provare ad uscire dalla melma dove ci si trova immersi fino al collo. Il bello e il brutto è di non poter sapere cosa succederà. Mi piacerebbe avere una formula per minimizzare i rischi, solo che non ce l'ho.

    riguarda un po' tutti gli aspetti. Cioè, mi accorgo non di stare per cambiare ma di stare già cambiando. Mi sento di pensare cose diverse da prima (il prima sarebbe solo qualche giorno fa...), che cose che mi facevano arrabbiare ora mi sono completamente indifferenti, che cose che mi interessavano non mi interessano più, oggi guardavo dei colleghi odiosi con un distacco che mi ha sorpresa. Ho visto che anche loro mi guardavano diversamente dal solito. Mi domando se sia solo una mia percezione, o se, effettivamente c'è qualcosa che dal cambiamento interiore in corso si sta già manifestando all'esterno. Solo che non capisco questo dove andrà a parare, perché non è che l'abbia deciso io di cambiare. Era come una esigenza interiore, che non potevo fare a meno di mettere in atto, ma non ho deciso in che direzione andare, perché in realtà non lo so, ed è per questo che le cose mi sorprendono, perché non so bene cosa sta succedendo, né come andrà a finire.

    Ciao a tutti. Questa sera pensavo a una cosa, ma non mi so rispondere bene. Vorrei tanto cambiare, ma questo mi mette un po' in crisi. Non solo per la paura di non riuscire a cambiare, ma anche proprio per la paura di cambiare, di diventare qualcos'altro che non so bene cosa, anche se come sono adesso non mi va bene, però l'incognita mi crea un po' ansia.
    Un senso di disorientamento. Sapere che le cose restano come sono dà una certa sicurezza, ma mi domando, come diventerò? Non so se si possa "pilotare" il cambiamento, o se questo segua leggi sue, per cui alla fine non è detto che si voglia quello che si crede di volere, e alla fine succedono le cose che in realtà dovevano succedere... ho molta confusione in testa riguardo a questo. Forse non dovrei pensarci per niente, o forse sì? ;(

    Cara Ipazia, rispondo un po' fuori tema a questo post, ma questa discussione mi ha fatto un po' sorridere, non perché non sia seria, ma perché sto un po' vivendo qualcosa dall'altra parte della barricata in un altro forum.
    Mi hanno attaccato molto ferocemente delle persone perché io non stavo in dieta "come si deve" secondo loro, con tutti i crismi, come se "le prendessi in giro" ?( 8| :wacko: e si deve fare così e cosà... ma veramente in modo molto aggressivo, e questo, al di là dal preoccuparmi (non sono minimamente preoccupata per questa aggressività :D ), mi ha dato da pensare su cosa voleva dire veramente dimagrire non per me, ma PER LORO, perché tutta questa animosità, questo "furore sacro" nello scagliarsi verso chi prendeva la dieta, a loro avviso, sottogamba e non sufficientemente sul serio (quella, se non si capisse, sarei io :D)
    Come potevano giudicare la serietà o meno delle mie motivazioni? Se io non dimostro come loro questo accanimento, non per questo vuol dire che io non sia motivata. Non vedo perché mi dovrei stressare per raggiungere il risultato. Si può anche arrivare "rilassati" alla meta, senza sclerare per questo :)
    Forse il vedere gli altri rilassati, le metteva di fronte un po' alla loro inconscia voglia di riposarsi, di prendere le cose un po' come viene, ma quello che non riuscivano ad ammettere negli altri, tanto meno lo potevano ammettere in sé stesse. Gli pareva brutto non vedere la dieta come una guerra, il peso come un nemico da sconfiggere, ma secondo me, come mi hanno fatto riflettere anche qua, alla fine si diventa un po' ossessivi e ci si stressa per niente.
    Forse chi prende le cose molto, anche troppo, sul serio, ha un latente bisogno di riposarsi, di prendere la vita con meno stress, di capire un po' la vera motivazione di quello che fa, di lasciarsi anche un po' andare, solo che non lo vuole ammettere con sé stesso, e quindi, quando lo vede negli altri, non lo può molto accettare.

    Non lo so Mercuriana. Io sinceramente ora ho rivisto questa persona sotto una luce completamente diversa, e non mi dà più molto affidamento.
    Evidentemente non era una vera amicizia, ma solo un qualcosa di facciata, e solo questo fatto me lo ha fatto capire.
    Certo, può comportarsi come vuole, però a questo punto allora posso anch'io prendere le distanze, non essendo una vera amicizia, ma probabilmente una semplice conoscenza, non ho più nessun "obbligo" (ammesso che ci fossero obblighi, però quando una persona è amica, ti senti anche tenuta a fare delle cose che in altri casi non faresti).
    Non si è mai finito di imparare come sono le persone... solo determinati fatti te lo fanno capire.
    Un po' mi dispiace, però il mondo è quello che è, non quello che a volte si pensa che sia.

    Voi cosa fareste se una persona di cui vi fidavate ed alla quale avevate confidato delle cose personali non vuole fare altrettanto con voi?
    Si dice che di chi non si fida non c'è da fidarsi.
    Voi interrompereste la relazione con quella persona? O la continuereste solo "di facciata", ma in realtà questa persona non vi darebbe più nessun affidamento?

    (nel caso in questione si parlava di cose finanziarie, ma in modo generico e non di casi specifici)