Messaggi di Alice1983

    Mi capita che, ad esempio, ad un pasto ho mangiato poco e quindi, quando si avvicina il pasto successivo, lo stomaco inizia giustamente a brontolare. Ecco, io interpreto queste sensazioni come qualcosa di terribile, sento la preoccupazione salire, il corpo si irrigidisce, e va a finire che quando è ora di mangiare, mangio in fretta e male, e dopo ovviamente tutto mi si pianta nello stomaco.

    :D Ci siamo... due giorni fa finita la terapia (ore 13.30) dopo essere andata a dormire alle 4 del mattino per lavoro, vado in un bar e mangio un micro toast tanto dico mi sono svegliata tardi, ho fatto colazione da poco...
    Ore 17: giramenti di testa, ansia, sonno... Vedo mia madre ed inizio a lamentarmi del fatto che la terapia mi tirerà fuori sicuramente cose orrende e tutto sto vaso di Pandora qui.
    Ore 20: dopo una cena normale, mi tornano le forze e mi sento assolutamente a posto.

    Adesso la mia domanda è: come siete usciti da un periodo buio in cui pensavate al suicidio? Come avete ripreso il contatto con la vita?

    Ci ho pensato per un bel pò di tempo in passato...
    Il primo, primissimo passo, ho adottato un gatto. Sembra una cavolata ma mi ha dato una gioia incredibile.
    Poi piano piano darsi dei piccoli obiettivi quotidiani. Si va avanti a piccoli passi.
    Cerca magari di prendere nuovamente contatto con la natura che ti circonda. Mi aiutava molto camminare nei parchi.
    E comunque pensa sempre che suicidarsi è darla vinta, non vincere. E tu non sei una perdente.

    Scrivo questo post un po' perchè sono annoiato, un po' perchè così forse mi rendo davvero conto della situazione.

    A mia memoria sono sempre stato una persona timida, paurosa, evitante. Solita moina, insomma. Il guaio è avvenuto alle superiori quando i miei compagni di classe mi hanno incitato a bere. Durante questa mia prima sbronza, diciamo, ho ritrovato in me tutte quelle cose che erano "ingabbiate", come la risata, la propensione e provarci con le ragazze, ecc. Insomma quello che le persone "normali" facevano. Poi, mi hanno detto che a seguito della sbronza ero cambiato. Come se qualcosa si fosse sbloccato. Poi però la cosa mi è sfuggita di mano, frequentavo compagnie dove si beveva forte, ero molto spesso "andante", alle feste o semplicemente con persone nuove dovevo bere un bel po' prima di smollarmi, facevo conoscere la parte di me che altrimenti difficilmente sarebbe uscita subito. Però uscivano anche delle grandi figure di mer*a. A volte facevo delle bevute devastanti, anche per più giorni di fila, uno schifo totale. Ogni tanto mi chiedevo come fosse possibile e uscivo di casa per fare serata con in testa "stasera provo a non bere niente, vediamo se la gente riesce ad apprezzarmi anche così", ma vedevo che senza l' "aiutino" la cosa non funzionava. E allora ci ricascavo...facevo figuracce, sensi di colpa per due giorni, aggancini vari...A volte mi è successo di portarmi a letto dei c∙∙∙i mostruosi. Mostruosi proprio come lo ero io la sera prima. L'ultimo Binge drinking violento l'ho fatto durante il ponte di natale scorso ma voglio francamente smetterla con questa cosa, non ce la faccio più, penso sia una cosa terribile. Mi piacerebbe che le persone conoscessero quella mia parte senza aver bisogno dell'alcol.

    Ciao ho fatto la tua stessa cosa per 15 anni. Ora sono astemia. Avevo amici che bevevano sempre e per loro era normale ubriacarsi 3 sere a settimana o 4. Ci si vedeva solo la sera ovviamente. Ero la persona più spavalda del mondo. L'alcool rende sicuri esce fuori il tuo lato giocoso, divertente, pazzo ma è veramente una cosa orribile abusarne. Ci sono persone che collegano l'alcool con il relax e la vita sociale, la vita notturna. In paesi poi di provincia, come il mio... che cosa si fa? Si esce e si va in due locali orrendi e si beve. Nessun interesse. Il giorno dopo degli zombie. Dall'alcool poi si può cadere in altre droghe, perchè ti senti così spavaldo che è normale farne uso. Non ci vedi niente di male.
    Ho tagliato con tutti i miei vecchi amici che continuano su quella strada. Bisogna dare un taglio netto con le dipendenze se no non si va avanti.

    Uguale a voi. In passato ho ingigantito cose...

    I mezzi di trasporto non ne parliamo! Il treno un mostro che va sulle rotaie ad una velocità che non posso sostenere!
    Credo di aver guardato non so quanti video su youtube di guida dei treni. :assi:

    Ma poi sul personale... Ad esempio se una persona, un uomo, tradiva la mia fiducia (anche una persona con cui c'era stata una storiella da poco e niente) ecco diventava il grande amore della mia vita che mi aveva spezzato il cuore e giù lacrime per mesi.
    Insomma una lagna umana. Capisco la sensibilità personale ma non esageriamo.
    Mi aiuta molto tenere un diario aggiornato spesso, un blog, dove scrivere di queste esperienze in chiave ironica... e così riesco a fare passare il mio lato oscuro.
    Tipo a nuoto poco tempo fa, inizio ad avere molto freddo, freddissimo... brividi... poi caldo... e penso "Ecco ci siamo ora mi succede qualcosa di gravissimo, MORIRO' QUI durante l'allenamento..." Invece dovevo solo fare un ruttino per digerire la colazione.
    Eh sai com'è. :D

    Ciao Rapshit, secondo me dovresti andare per gradi... tipo come se ti allenassi a correre o 1 altro sport.
    Esci il primo giorno guidi 10 minuti in un posto poco affollato e posteggi. Magari siccome sei stato bravo, puoi entrare in un bar e farti fare qualcosa che ti piace per premiarti. :D Il secondo giorno aumenti di 5 minuti o 10 e magari vai in un posto un pò più affollato etc etc.
    Io al contrario tuo amo guidare (altolà solo se non c'è nebbia) se no vado a 2 km orari.
    Odio a morte se qualcuno guida al posto mio, è un blocco e dovrò superarlo.
    Odio i mezzi pubblici, i treni, gli aerei non ci penso neanche :_N ma per superare la paura penso che farò così come sopra.
    15 min in treno la prima volta poi piano, piano aumento. Anzi iniziamo dall'autobus va che è meglio.
    E' solo la nostra mente, io la sto cercando di prendere come se fosse un muscolo ad allenarla ai mezzi e distanze.

    Buonasera, ho letto con vivo interesse il vostro forum ed ho deciso di iscrivermi per poter raccontare la mia esperienza e magari di essere d'aiuto a qualcuno.
    Mi chiamo Alice, ho 30 anni, soffro d'ansia da tantissimo tempo e solo da 1 mese ho deciso di entrare in psicoterapia. Sin dall'adolescenza coi miei coetanei mi sono sentita sempre fuori luogo, diversa, ansiosa. Mi piaceva leggere, scrivere e le poesie mentre i miei amici preferivano fumarsi dei gran cannoni :D e partecipare ad aperitivi e serate senza senso. Ho cercato di adeguarmi a loro per 15 anni, le compagnie intanto cambiavano ma i risultati erano gli stessi. Soffrivo di una grandissima solitudine interiore un bisogno di essere amata immenso, finchè non è iniziata 1 ansia ancora più terribile una sera d'estate in macchina con un mio amico, il mio cuore impazzisce. Probabilmente non avevo digerito una cena, forse avevo bevuto troppo? Ecco il mio primo attacco d'ansia. Lontano da casa con una persona di cui comunque non mi fido. Credo di impazzire.
    Per anni l'ansia continua, sedata solo da continui abusi di alcool e droghe varie. Mollo il lavoro, non sopportavo più le persone.
    Me ne creo uno mio, indipendente. Intanto sbaglio, sbaglio ancora. Poi però l'ennesima delusione mi sveglia. Intanto inizio a staccarmi dagli amici (che poi tanto amici non erano) dalle storie sentimentali sbagliate.
    Ritorno a fare sport. Smetto di fumare sigarette (anche quelle). Divento astemia.
    Però il mio lavoro mi aliena, sono sempre davanti ad un pc. Non è forse una fuga dalla realtà anche quella? E' ora di inquadrare il problema.
    E poi entro in terapia (1 mese fa appena)
    Dentro di me si sta risvegliando 1 Alice di tanto tempo fa, che è rimasta una ragazzina e deve crescere.
    E' una persona gioiosa che crede nella vita e nel futuro, e non è così fragile come pensava di essere.
    La terapia è dura, non è facile. Ci sono traumi inconsci che vengono portati fuori, ma solo con la terapia se ne esce.
    Io sono nata prematura ed ho raccolto come un serbatoio gia dalla prima infanzia l'ansia dei miei genitori, ed ho vissuto malissimo il distacco materno.
    E' come se da sola non riuscissi a fare nulla... una bassa autostima. Ma se ne esce. Sono comportamenti sbagliati, paure che abbiamo magari da anni.
    Consiglio a tutti di iniziare una terapia, se avete problemi d'ansia e di non avere paura.
    Il mostro è solo il vostro io che spinge per uscire . ;)
    Il mio prossimo futuro lo vedo così: 1 Alice che con il suo computer lavora ovunque senza avere paura di essere distante da casa, sicura di se che non ha paura di prendere un treno da sola.
    Ma che ce la fa.
    1 augurio a tutti voi.