Messaggi di Alice1983

    In passato nell'ufficio dove lavoravo a tempo indeterminato, un giorno mi hanno chiesto gentilmente di dare le dimissioni. Causa: la morosa del mio capo era rimasta senza lavoro. Ma la cosa più bella, a parte pressioni cercavano di farmi passare da incompetente.
    Un giorno arrivavo in ufficio e trovavo tutte le mie cartelle sul tavolo e quella s∙∙∙∙∙a che non capiva un fico secco di contabilità che mi provocava continuamente per farmi perdere le staffe. Ho passato mesi così. Poi mi sono stancata.
    Sono andata dal mio medico di base e successivamente da uno psicologo che hanno mandato un foglio per farmi stare a casa dal lavoro.
    6 mesi pieni di malattia. Alla facciazza loro.

    Il lavoro è importante ragazzi ma non ne vale la pena di stare male se qualcuno fa pressioni.
    comunque informati dal tuo medico di base.

    Non è una questione di essere perdente o vincente.Si tratta di analizzare bene ogni caso di suicidio prima di sputare sentenze superficiali come molto spesso accade.

    Io credo che la vita di oggi moderna metta a disposizione qualsiasi tipo di aiuto per non suicidarsi. E chi si suicida beh... non è la scelta migliore.

    Una domanda per gli ex consumatori, ma è davvero possibile tenere nascosto il consumo?

    Sì... è una sostanza dispendiosa ma se una persona non ha problemi di soldi è possibile. Ovviamente e magicamente se si inizia a fare uso di cocaina ci si ritroverà sempre con persone che fanno uso di questa sostanza, è una droga che aggrega o almeno io la vedevo così. Vedevo molte persone, compresa me, dopo due birrette la sera chiamare chi l'aveva e trovarsi a parlare del più e del meno a scaldare i piatti.
    Se poi si allega la cocaina ed il consumo di alcool è la fine: se bevi ti viene voglia di farti.

    ?( Mi chiedo se sia possibile dare una mano a qcn che è totalmente dipendente dalla cocaina e dice di voler smettere ma in fin dei conti non lo vuole davvero perchè non ci prova neanche. Frequenta gli amici che si drogano con lei è nasconde al suo ragazzo il suo enorme problema. Insomma una situazione molto complessa e delicata, ma si può davvero aiutare questa ragazza a prendere coscienza della gravità del suo comportamento?E se sì come?

    No non è possibile dare una mano, se non vuole smettere da sola e non lo vuole veramente davvero è inutile. Io ne sono uscita ma perchè lo volevo veramente. Il primo passo è quello, ma deve arrivarci da sola. Se glielo fai notare può innervosirsi ulteriormente, chi c'è dentro crede che il comportamento sia normale. Sia comunque normale l'uso anche se si nasconde alle altre persone. Come ha chiesto empty c'è una grande differenza se la sniffa o se la fuma.

    Provaci per fare due parole, senti cosa ti dice. Non devi provare vergogna, solo lì apposta ad ascoltare tutte le nostre paturnie.
    I farmaci o meglio il farmaco che mi aveva prescritto un dottore, che poi ho piantato lì perchè non ero totalmente motivata era il Tavor Oro. Ma la cosa è andata così. Preso appuntamento, entro. "Buongiorno ho degli attacchi mostruosi d'ansia." Senza neanche sapere chi ero, o ascoltarmi 1 minuto mi ha dato il farmaco.
    Ecco così non serve assolutamente a nulla a lungo andare. E' solo un tampone momentaneo.
    Il farmaco se necessario può servire in terapia, per togliere il disagio mentre si affrontano i blocchi.
    E' appunto il pensiero che genera la paura e ti logora. Non fissarti sul tuo piccolo disagio.
    Se qualcuno ti domanda qualcosa o ti chiede qualcosa non pensare subito "Oddioooooo come mi sento impacciato (cosa che faccio anche io)"
    Oggi avevo paura a guidare: ho cantato per circa 30 minuti ed appena ho iniziato con il mio concertino ma tu guarda... non avevo più ansia.
    Mi sono anche persa in collina, da sola, in macchina e non sapevo dov'ero.
    E non sono morta ma guarda te. :D

    Alice, tu mi puoi capire ancora meglio. Quando parli di terapia cosa intendi? Farmacologica o psicologica? Io sono astemio...quindi sicuramente l'alcool non è la via per combattere o mascherare i miei problemi. La via più breve è nascondere la faccia. Non sono una donna...non posso truccarmi. Dovrei continuamente farmi delle lampade. Essere sempre bel rosso e abbronzato e via! Ma...mai fatta una lampada in vita mia... :wasted: ...e detto sinceramente non mi va neppure. Posso dire che la settimana dopo le ferie estive ero rinato. 15 giorni di sole da alta montagna e problema risolto! Peccato sia tornato bianco cadaverico verso Ottobre.... :thumbdown:

    Ringrazio di nuovo per i preziosi consigli! :thumbup:

    Ti posso parlare sempre secondo la mia esperienza personale, magari inizia a parlarne a qualcuno di competente anche per sapere cosa ne pensa qualcuno di "serio" (quindi psicologica) e vedi come ti senti e cosa ti consiglia.
    Ho notato che da quando sono in terapia il mio blocco non è peggiorato, ma diciamo che ci faccio più caso. Ho focalizzato il problema.
    Per ora non faccio ancora uso di farmaci, li ho provati una volta in passato senza psicoterapia e sono finiti nel cestino immediatamente.
    Il percorso di psicoterapia è essenziale per capire i blocchi, il farmaco può essere necessario se la situazione diventa davvero stressante quando si inizia a rapportarsi socialmente quindi con il problema. Anche perchè uno dovrebbe rilassarsi e non stare sempre sull'attenti con le persone, se no l'ansia diventa davvero insostenibile e continui ad associare le persone all'ansia e così via.
    Io usavo l'alcool... tu sei astemio... beh mi nascondevo dietro ad una damigiana era molto più imbarazzante!

    Comunque con pazienza tutto si risolve, l'unico consiglio è di parlarne con una persona competente.

    Che bel post :D

    vaff∙∙∙∙lo alle persone false ed ignoranti (due categorie che non sopporto).
    vaff∙∙∙∙lo a tutto il tempo che ho buttato via.
    vaff∙∙∙∙lo alla paura.
    vaff∙∙∙∙lo all'assicurazione ed alla revisione della macchina :-% ed ai soldi che se ne vanno via come niente
    vaff∙∙∙∙lo al tempo che passa


    potrei andare avanti ma per ora mi fermo :-W

    è solo una mia convinzione... quella della quasi totale inutilità dei farmaci ansiolitici e farmaci simili... intendevo proprio quello che volevo dire... la paura, l'ansia, non è per causa di una pillola che sono venute... e non sarà grazie a una pillola che se ne andranno...
    come ho già detto in altri post, penso (magari erroneamente) che i farmaci mascherano il problema, ma non lo risolvono a fatto...
    bisogna lavorare su se stessi... sei sicura sulla storia di tirare fuori le palle? io quando sono riuscito a farlo non soffro più d'ansia...

    Sto parlando di un percorso di psicoterapia e nel caso anche farmacologico. E certo che tiro fuori le palle. Tutte le persone che affrontano le loro paure e le loro ansia le tirano fuori.
    Non hai capito il senso della mia risposta e del post in generale. Poi ognuno di noi è diverso ovviamente... tu puoi tirare fuori le palle a modo tuo ed io a modo mio, e la persona che ha chiesto un consiglio in questo post a modo suo.
    Ma non giudicare, non dire che i farmaci non aiutano perchè non è vero. Possono essere un aiuto nella situazione di ansia, non 1 uscita più semplice al problema ma 1 aiuto.
    Ovvio che devi lavorarci su sia con te stesso e nel caso avere un supporto di un medico e farmacologico secondo del disagio che hai.
    Se sei in mezzo a delle persone e ti senti male a disagio ma male veramente, tu credi che solo pensando a quanto siamo tutti uguali di uscirne?
    Solo tirando fuori le cosidette palle?
    Ognuno soffre in modo diverso ed ha una sensibilità diversa.
    Quello che hai passato tu può essere diverso da ciò che ho passato io.
    Tornando al post quindi io sono favorevole sia alla psicoterapia che ai farmaci se necessari.

    Credo tu non abbia capito il senso del post, certo che noi tiriamo fuori le palle ed abbiamo un coraggio da leone, ma l'ansia sociale è tutta 1 altra cosa. Bastasse solo quello caro mio non saremmo qui a parlarne.

    Ciao anche io come te ho questo problema che sto cercando di superare.
    In passato la mia ancora di salvezza nei rapporti sociali era l'alcool, ma ora ho deciso di venirne a capo.
    A differenza tua ho un lavoro che mi porta ad un isolamento quasi forzato.
    Oggi ad esempio ero a casa di una mia conoscente, con sua figlia ed una sua amica e mi ci è voluta 1 ora per abituarmi e non sentirmi in imbarazzo.
    Ho sempre paura di dire cavolate, arrossisco, a volte balbetto anche... 1 estrema confusione come se fossi 1 adolescente.
    Calcola che io socializzavo solamente con il bicchiere in mano e l'ho fatto per 15 anni, ed è la terza volta che, in terapia focalizzato il problema mi sto mettendo in gioco. E' dura ovvio. Ma è anche una questione di allenamento mentale.
    Il consiglio che ti posso dare è di iniziare una terapia anche farmacologica, i farmaci possono diminuire questo disagio e piano piano abituati a socializzare.