Sono contenta, lo ordinerò sicuramente anch'io, è fantastico che un libro possa apportare un cambiamento nella vita!!
Messaggi di Leila
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Grazie Vinny per la tua risposta
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Ciao! Anch'io ho sperimentato ciò di cui parli e lo ritengo un meccanismo perfettamente normale
Appena si progredisce, si sfiora il benessere tanto agognato, si ha paura di tornare indietro. Sai qual è la buona notizia? Che è cambiato veramente qualcosa dentro di te --> continuerai su questa buona strada, convivendo ancora un po' con la paura ma continuando a fare progressi --> arriverai al punto in cui lo capirai chiaramente, che tornare indietro è impossibile, sei salva: basta avere un po' di pazienza, la fretta è nemica, ma è un momento bellissimo ed arriverà. Brava, la forza è proprio dentro di te! -
Buongiorno a tutti! Casualmente, mentre googlavo parole chiave varie, sono capitata su un blog.. Sono presenti frasi tratte da libri, in particolare sono capitata su quelle tratte da "La ferita dei non amati", di Peter Schellenbaum. Ho trovato questi spunti molto interessanti, allora lascio il link per chi fosse curioso o volesse farsi un'idea di questo libro. Qualcuno l'ha letto? Io non ancora, ma da quello che capisco l'autore suggerisce che noi stessi possediamo la chiave per aprire quella prigione che ci fa sentire isolati
on amati.. Insomma, che il primo passo per farsi amare è amarsi lo si sa, ma qui il tutto è espresso, almeno a mio parere, in modo profondo, non scontato e utile. Lascio allora il link per chi volesse dare un'occhiata.. E' solo un 'riassunto' ma magari sono frasi che possono fare bene.
http://digilander.libero.it/gr…/schellenbaum_ferita.html -
Ciao saphira, arrivo in ritardo, ho letto adesso il thread ma lascio il mio parere! Sono iscritta da poco, comunque penso che scrivere in internet comporti la certezza di ricevere le opinioni più svariate, consolazioni, critiche,.. Ma hai ragione, perché alcune persone possono stare veramente male e scrivere in cerca di un sollievo.. C'è una specie di linea di demarcazione: c'è chi ha qualche problema ma possiede la forza di recepire le critiche, maneggiarle e renderle costruttive.. Invece, se si è scesi al di sotto di questa linea, la critica non riesce ad essere costruttiva, non può esserlo! La persona "a pezzi" non può reggere nemmeno la critica più veritiera e magari utile, perché in quel momento ha bisogno di risollevarsi. Credo che in un caso simile sia meglio una consolazione anche banale. In conclusione mi dispiace per il fatto che questa linea di demarcazione spesso non sia conosciuta, ne' da chi risponde ne' da chi scrive senza essere conscio della varietà che si trova in internet.
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Grazie anche a te mela, speriamo
Allora ora mi rivolgo a Vinny, la tua risposta è interessante perché mi mette alla prova... E' proprio un esempio dell'opinione che qualcuno potrebbe avere di me ora, cioè esattamente quello che mi ha fatto scrivere in "umore depresso"... Mi è dispiaciuto leggere che ti sia venuto quel leggero sorriso, leggendo qualcosa che invece mi fa stare male, ma apprezzo la tua risposta realista. Dato che dici di trovare folle che qualcuno a 16 anni non cerchi le prime esperienze, vorrei provare a spiegare questo punto.. Riesco a mettermi nei tuoi panni e capire che la trovi una cosa strana, ma ora ritorno nei miei e provo a farti capire. Purtroppo gli individui non sono tutti uguali, c'è comunque chi 'matura' un po' più tardi, proprio fisicamente.. Inoltre l'ambiente in cui ci sviluppiamo ci condiziona e forse è utile specificare che i miei genitori sono molto cattolici, oltre che piuttosto apprensivi (questo non ha influenza ora che ho 23 anni ma all'epoca penso proprio di sì). Comunque non penso che avrei avuto tutta quella libertà di fare gli errori di cui parli! Non penso proprio.. Bè tra le mie amiche, era fidanzata una su tutte e non erano poche. Poi hai detto "una persona sostanzialmente timida e con poco entusiasmo".. Aspetta XD timida è esatto, ma ho detto che attualmente perdo a volte l'entusiasmo, quando vedo che le cose non vanno nonostante gli sforzi e il tentativo di buttarsi.. In passato non ero una persona 'piatta', che prendeva la vita senza entusiasmo, il problema è sempre stato la fiducia in se stessi, quel problema classico ma complicato che ti fa sentire non sempre all'altezza delle situazioni e che sto cercando di guarire con tutte le mie energie. Se sommi tutto quello che ho detto, sono come delle radici che ti avvolgono le caviglie e ti trattengono, per fare una metafora.
Sono perfettamente d'accordo con te che qualcosa per strada l'ho lasciata, ma ci tengo a far capire che non è stato un bizzarro modo di ragionare che mi ha portato a sprecare l'adolescenza.. Si trattava di una situazione di fatto, non ero 'sveglia', la tempesta ormonale non c'era davvero, quindi come diceva Emanuele avrei messo in atto un comportamento forzato, al limite.
Sono riuscita a farti capire il motivo del non sentire l'esigenza di sperimentare durante l'adolescenza? E che non si tratta tanto di un modo di ragionare ma di una serie di fattori, che riassumendo possono essere contesto di provenienza, maturazione fisica ed insicurezza personale?
Ti chiedo un'ultima cosa, per curiosità: hai detto che hai trovato tante ragazze come me, ma le "eviteresti" siccome non le comprendi? Come dire, le scarteresti a priori per questa inesperienza? Aspetto un tuo riscontro, sono interessata alla tua opinione -
Queste parole mi aiuteranno perché ci penserò ogni volta che mi sentirò giù, vi ringrazio veramente di cuore!
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Ciao a tutti, sono fresca d'iscrizione (e mi scuso se non mi sono presentata nella sezione apposita ma in qualche modo lo faccio qui).
Di questi tempi non sono molto felice e ho sentito il bisogno di condividere delle riflessioni con qualcuno. Mi rivolgo al mondo virtuale perché in quello reale non ho l'occasione di conoscere persone che mi possano capire.. Non so se capita anche a voi di provare a mostrarsi liberamente, nei propri punti di forza e nelle proprie debolezze e per queste venire compatiti o travisati. Quindi costretti a sorridere e pensare "va bene, mettiamo tutto in una scatoletta e me la sbrigherò da sola". Per cominciare non voglio dire che la mia vita sia un disastro, no, è semplicemente come un cielo sereno oscurato da alcune cose, magari non così grandi, che a volte però avvicino all'obiettivo e mi oscurano così tutta la visuale. Negli ultimi 5 anni circa (ora ne ho 23) ho iniziato una specie di "percorso", se si può chiamare così, per migliorarmi e cercare disperatamente qualcosa di inizialmente imprecisato, che poi ho capito essere maturità, 'autonomia', autostima.. Non intendo un percorso con degli specialisti, è per questo che ho messo le virgolette, è una specie di ricerca che ho fatto da sola. Questo "viaggio" è stato innescato da alcune critiche dette senza sensibilità circa il fatto che non parlassi molto, che fossi un po' chiusa. Ho provato a interrogarmi sul passato, sulle motivazioni, solo intuendo qualcosa, ma arrivando recentemente ad interessarmi più "all'adesso".. Comunque sia a volte perdo l'entusiasmo.. In famiglia va tutto bene, forse posso lamentarmi solo di una mamma un po' tanto "chioccia".. Ho sempre avuto amiche ed amici, sia fidati che compagnie grandi e i migliori rimangono sempre, ma per una serie di circostanze ora non mi svago più quanto prima (questa è una situazione recente e che definirei solo un momento temporaneo, che tuttavia può dare un piccolo contributo al mio umore non proprio ottimale, insomma farmi avere più tempo per lambiccarmi il cervello). In questi anni sono cambiata molto, mi sono aperta di più.. Devo anche dire che anni fa ho conosciuto una persona pessima che ha fatto leva sulla mia insicurezza per apparire a sua volta più forte e mi faceva sentire del tutto schiacciata, finché non me ne sono liberata ed ho iniziato a pensare a risollevarmi pian piano (direi che somigliavo ad un palloncino sgonfio). Ma è logico che acquisire autostima è qualcosa che avviene goccia a goccia, non è possibile spostarsi con una Ferrari... Sono contenta dei progressi che ho fatto, direi che ho sconfitto la timidezza, nel senso comune del termine. Ma la mia bottiglia di autostima è ancora un po' scarsa. Tra le cose che mi fanno male (arrivo dopo al problema principale) c'è il non essere molto "inserita" nel tessuto sociale della mia zona.. D'altronde.. Faccio una piccola digressione: mi viene in mente Ferdinand Tonnies, che diceva "La teoria della società riguarda una costruzione artificiale, un aggregato di esseri umani che solo superficialmente assomiglia alla comunità, nella misura in cui anche in essa gli individui vivono pacificamente gli uni accanto agli altri. Però, mentre nella comunità essi restano essenzialmente uniti nonostante i fattori che li separano, nella società restano essenzialmente separati nonostante i fattori che li uniscono". Per me la società è come una specie di supermercato, dobbiamo scegliere quello che va a costituire la nostra vita, non abbiamo un'unica tradizione millenaria da imitare, con vantaggi e svantaggi. Tengo maggiormente alle relazioni strette, salde, so che sono le più importanti, anche se a volte mi prende l'ansia per "chissà Tizio, Caio e Sempronio cosa pensano di me, se non mi sono espressa abbastanza o in modo da farmi capire da chi non mi conosce bene".. Mi seccano o a volte preoccupano le incomprensioni nate dal non conoscere una persona abbastanza, dai giudizi affrettati.. Ma immagino che non si possa gestire del tutto un oceano del genere e la soluzione sarà continuare a raccogliere le mie gocce di autostima e mantenere come giudizio primo su se stessi il proprio? Arrivo al problema principale adesso: non ho mai avuto storie, relazioni d'amore. Di tutto, è questo che mi sta buttando giù. Potrete ovviamente capire il bisogno d'amore grandissimo che va a scontrarsi con la percezione di essere una persona inferiore agli altri.. Non so se mi potrete capire, qui, ma non mi sento "normale", alla mia età, la gente che mi circonda (lo so, non tutti, ma tanti) tra alti e bassi vive, mentre io non sento di vivere appieno. Peraltro così non potrò mai sentirmi una persona matura e completa, ma soprattutto ho voglia di vivere e invece sono qui ferma. In passato, mettiamo sui 16 anni, il motivo era che una storia non la cercavo, non era il mio tempo. Quando il mio tempo è arrivato mi sono trovata in ritardo rispetto alla "società". La timidezza è una logica complicazione, ma anche una volta 'sconfitta' e tirato fuori il coraggio di uscire dal pantano, le cose fino ad ora non sono andate bene. Chiaramente non rincorro più il bello del liceo o simili, mi sono interessata a ragazzi normali, che anzi mi hanno spesso colpito per bontà e gentilezza. Io sono allo stesso modo una ragazza normale, sono molto autocritica ma potrei dire piuttosto carina ('sta sera sono veramente buona ;), ma sono arrivata a pensare di avere un'aura respingente attorno, non so, non capisco se è questo, se sbaglio qualcosa o solo sfortuna. Inoltre vivendo sempre l'amore non corrisposto mi sembro ancora di più una ragazzina. Finisco il polpettone col dire che ovviamente tento di non farci caso, ma mi sento svantaggiata in partenza per il fatto di non avere esperienza, temo che pensino se per caso in questi anni sono stata su un altro pianeta, se ho qualcosa che non va. Non voglio arrendermi, ma quando vedo che le cose non vanno mai colo giù a picco. Grazie e scusate se mi sono dilungata