Messaggi di Char_Lie

    Tornando in tema io però ho da aggiungere dei commenti a certe considerazioni

    Le "non belle" possono abbellirsi. Ai maschi piacciono quasi più le abbellite che le belle. Le prostitute ne sono la prova.

    Non è affatto vero in generale, quella con cui sono stato io e che ho frequentato più spesso, con la quale mi trovavo un po' di più, perché non è vero che si adattano tutte a come sei e recitano alla perfezione, ecco lei non si truccava nemmeno, tu non hai nessuna esperienza.
    Poi c'è stato un periodo che era più cicciottella e mi piaceva comunque, non aveva un'ossessione così marcata per l'aspetto.

    Citazione da bruce0wayne

    Quello che forse vi sfugge è l'innata capacità di scindere la vita privata dal lavoro che hanno le femmine umane. Nulla di lontanamente immaginabile per un maschio umano (e non).

    Altra cosa non vera. Non è vero che tutte dividono nettamente il lavoro dalla vita privata. Com'è che mi ha fatto vedere via skype la sorella e il nipote? Erano attori pure questi? Io non mi volevo far vedere ed è stata lei a insistere. Una persona che divide nettamente lavoro e vita privata non farebbe cose del genere. C'è sempre una certa divisione tra il lavoro e gli affetti, ma non è così netta come affermi.
    Una cosa è essere consapevoli che non sono innamorate, altra dire che chissà cosa pensano dei clienti, che li disprezzano a tutti i livelli e quasi quasi li odiano, secondo me un cliente come Dolphin, in base a quello che ha raccontato, quelle che frequenta se lo tengono caro finché continuano a fare questo mestiere.

    Nel caso di Dolphin è più probabile che sia vero questo che quel che sostieni tu. Può essere vero che non provano chissà quali emozioni nel far sesso perché per loro è routine e spesso stanno attente alle esigenze dell'altro e non alle proprie (anche se non è detto che non provino piacere con certi clienti, e non mi riferisco a me ma magari a qualche altro), questo sì, ma altre cose che sostieni secondo me non sono fondate.

    E non è vero nemmeno che accettano tutti i clienti per soldi, non li accettano tutti, può capitare che si rifiutino per diversi motivi, e so anche questo per esperienza diretta. Non ho frequentato per molto tempo l'ambiente, solo all'inizio ho fatto diverse esperienze per farmi un'idea di quel che mi andava più a genio, perciò di sicuro ho meno esperienza di Dolphin, poi lei è tornata a casa sua, nel suo paese di origine, e per forza di cose ho perso i contatti.

    L’idea dello psicologo in tal caso non è certo quella di uno che offre una soluzione standard e conosce il miglior modo di vivere, ma quella di un professionista che, con gli strumenti adatti, accompagna il cliente in un percorso dentro di sé, lo aiuta a comprendersi a fondo e ad essere consapevole di se stesso, in modo da non essere più schiavo di movimenti inconsci che agiscono senza il suo controllo. Una volta che la persona si conosce a fondo, allora avrà davvero la libertà di trovare i modi e le strade che gli sono più congeniali per vivere la propria vita in modo pieno e significativo.

    E’ un percorso di libertà se vogliamo, o meglio, quello è il fine, ed è un percorso che io vedrei bene per chiunque; il risultato non è un “Eden” psichica di benessere e felicità, i momenti critici restano, i periodi no con cali di umore anche, ma c’è più equilibrio nell’oscillazione dell’umore e più lucidità nel valutare le situazioni negative e trovare il modo di affrontarle.

    E' che a me non è il senso di libertà rispetto a me stesso che manca, ma rispetto a certi vincoli esterni, allora non so come si possa riuscire a rintracciare internamente qualcosa che mi permetta d'avere davvero più potere esterno.
    Bisognerebbe riuscire a ridurle le situazioni negative, ad affrontarle le si affronta sempre, poi la lucidità a me non è che interessi più di tanto: ad esempio se dovessi morire in certi modi dolorosi o anche fare, che so, un'operazione, preferirei non essere lucido.
    La vita è già piena di significato per me, piena di significato negativo e frustrazioni, non è questo che manca, manca un forte lato positivo, e non mi riferisco ad un semplice stato mentale che funziona pure se uno vive in una fognatura, qua c'entra inevitabilmente pure tutto il lato materiale ed esterno, relazionale e compagnia bella, che con tutte le regolazioni economiche che conosciamo, non riesce più a soddisfarmi davvero.
    Se là fuori c'è tutto questo, bisogna modificare inevitabilmente pure questi aspetti qua per star meglio.
    Star meglio per me questo senso ha ed è inutile cercare di farmi introiettare altri significati, non funziona, insomma tutto questo potere cosa me lo può dare?

    Se la risposta è... Niente, pure la psicoterapia non potrà farmi stare meglio secondo il mio senso, e allora io concludo che la psicoterapia è una stampella.

    Insomma continuerò a zoppicare come mi aspettavo e mi aspetto, solo che continuo a zoppicare con un sostegno. E' questo uno dei motivi per cui non la abbandono.

    Per finire le dico che nessuno le può offrire dal nulla una vita diversa e meno disagiata (a meno che non stiano cercando di fregarla), ma uno psicoterapeuta può proporle un percorso di introspezione e conoscenza che sicuramente è molto faticoso e richiede di mettersi profondamente in discussione, ma può poi fornirle gli strumenti perché possa lei costruirsi una vita un po’ diversa e meno sottomessa al suo disagio.

    Quello che non capisco è che senso può avere rivolgermi a qualcuno per intraprendere un percorso sicuramente faticoso se il problema di fondo per me è legato proprio alla mia fatica di vivere, mi sembra un controsenso. Io mi sono rivolto ad uno psicoterapeuta con l'aspettativa di poter faticare di meno e provare più piacere, se quel che mi mancava consisteva nel vivere faticosamente, non avrei sentito l'esigenza di chiedere un aiuto, nel far questo ci riuscivo già benissimo da solo a quanto pare :S

    Se il mio percorso esistenziale è già costellato di fatica che mal sopporto e tutto questo abbassa la qualità della mia vita (per usare un'espressione non troppo colorita, ho parlato nel primo messaggio di rabbia e malcontento), come potrebbe essermi utile uno psicoterapeuta se poi non è vero che questa fatica la può ridurre, ma avvia addirittura un altro processo faticoso da portare avanti?

    O l'introspezione e il mettersi in discussione rappresenta qualcosa di non faticoso per ridurre la fatica di vivere, tirare avanti e avere ciò che voglio, o viceversa è un rimedio che comunque non funziona tanto secondo me, sposta solo la fatica da una parte all'altra, ma non la riduce. Che mi metto in discussione in terapia o nel mondo concreto poi cosa cambia? Se mettersi in discussione significa faticare questo vuol dire che sempre io devo farle certe cose sgradevoli, proprio così come mi aspettavo di doverle fare prima di chiedere aiuto: la prospettiva esistenziale relativa alle possibilità di vita non mi sembra che cambi molto, è la stessa, l'aiuto dov'è? Non riesco a vederlo.

    E' come spazzare a vuoto: invece di buttare la polvere fuori dall'appartamento per liberarsene davvero, la si sposta da un punto all'altro, ma così facendo la polvere è ancora là nell'appartamento e non sta fuori.

    Inutile andarsi a confrontare con gli sfigati misogini.

    Credo ce l'avesse con me direttamente, ma non mi ha offeso più di tanto (è solo l'espressione dispregiativa che mi può offendere, in quanto a esser vero, interpretata in un certo modo, lo è).
    Sul fatto che sono un po' misogino è vero (a causa di certi vissuti), sulla sfiga, se si intende che non faccio molta presa sull'altro sesso, pure ha ragione (come l'autore del fumetto, io non avrei le competenze sociali per avere rapporti occasionali o risultare attraente così di primo acchito), ma è il mio caso e non generalizzerei.

    Se uno non può offrire questo, deve poter e saper offrire altro, qualcosa che sia paragonabile o non paragonabile, ma che possa supplire.

    Io personalmente già mi sono abbastanza sforzato di cercare altro che possa supplire e possa andare abbastanza bene anche per il mio personale equilibrio... Nel frattempo però cosa faccio?
    Già aver pensato che possa supplire una piccola somma per avere un surrogato di relazione non è stata un'idea così stupida per me.
    Nella mia situazione, sempre per una sorta di assoggettamento coatto ad un principio morale (non direttamente mio, ma probabilmente diffuso dalle donne e certi uomini che non condividevano mica la mia situazione e le mie esperienze) evitavo pure questo compromesso qua, ma a un certo punto ho pensato che non ne valesse più la pena rinunciarci per far contenti gli altri (visto che io manco nulla ci guadagnavo a rispettare questo principio), e un po' alla volta ho iniziato a costruirmi una morale su misura, visto che ora non ci credo più in una specie di giustizia morale universale.
    Molte persone non sono state sole come lo sono stato io perciò sinceramente non penso che riescano davvero a comprendere, altre persone che conosco e che si trovano in una situazione simile non arrivano nemmeno a pensar questo: che tutta la questione dell'immoralità legata al sesso con le prostitute è un lusso che può permettersi qualcuno, non certo altri.
    Sono riuscito anche ad esser fidanzato per un po', ma non ho un buon ricordo di questa esperienza anche se non ce l'ho con questa ragazza che con me non era felice e l'ho capito bene, non è che le donne non le comprendo, in tal senso le comprendo, ma io comunque bene non riesco a stare così e per ora non ho trovato niente di meglio e di concreto che faccia al caso mio per star meglio ancora.
    Anche se non ci fosse quel che cerco, io vivo comunque un po' spezzato, per questo penso che da questa malattia qua non si guarisce più.

    Citazione

    Vedi, dell'essere manager di seducente c'è il succo. Un manager dovrebbe essere sicuro di se, abile, ben pagato, etc. Sono queste qualità che lo rendono appetibile, non il lavoro in se.

    Ma ci sono lavori non troppo impegnativi o da manager in cui non si debba essere dei pescecani e che siano ben pagati? :D

    Sull'essere insicuro un po' lo sono, ma è davvero una cosa abbastanza innata e ci devo convivere, non combatto più troppo la timidezza che per me è davvero un tratto come avere i capelli neri o non averli proprio, perché se no davvero la mia insicurezza salterebbe alle stelle, in fin dei conti non sono peggiore di tanti altri al livello di certe competenze sociali, sempre se non ci penso e non inizio ad autodenigrarmi.

    Di sicuro non è che riesco a reputarmi un padreeterno come certe persone di successo (tipo Briatore), ma non so nemmeno se voglio esser così, io forse in fondo non voglio, anzi tolgo anche il forse.

    Mi piacerebbe essere apprezzato, questo sì, ma non essere troppo sicuro, perché come ti ho detto le persone così sicure di sé a me risultano anche abbastanza antipatiche: anche per questo forse ho detto che la ragazza un po' imbronciata rispetto alla brillantona poteva piacermi di più.

    Se le donne apprezzano soprattutto gli uomini molto sicuri di sé c'è già un grosso problema conflittuale che non saprei come risolvere, poi se metto in fila gli altri, davvero io non la finisco più. Insomma finirei col mettermi a fare Manuel Fantoni se scimmiottassi Briatore e questi tipi qua, potrei giusto far finta di essere così, non esserlo davvero :D.





    Qua parlo di me e per me, non generalizzo, io sono io, tu e tanti altri siete altre persone.

    Eh, ma questo non è necessariamente un errore. Dipende da cosa rappresenta il modello, di certo il modello Corona è uno sfigato e non ci sarebbe motivo di desiderarlo, ma il modello "Briatore" o "Will Hunting" invece si.
    Esattamente come a te piace la Bellucci o qualche altra bobbofornita.

    Il punto bruce0wayne non è la questione del modello che attira (questi sono facili da individuare), è che io uniformandomi al modello "Briatore" non starei tanto bene, che ti devo dire che non è vero?
    Ma poi "Will Hunting" non era un genio ribelle? Io non lo sono di certo un genio, perciò genio e ribelle non posso diventarlo di sicuro :D.
    Che alla maggior parte degli uomini piacciano le bobbofornite, come dici, dovrebbe implicare che una donna che non ha seno per avere un uomo dovrebbe sottoporsi ad un intervento di mastoplastica?
    Questo poi è comunque più semplice, una volta fatto l'intervento rimane (a parte le complicazioni in cui il silicone trasborda).
    Io personalmente non direi che questa è sicuramente una soluzione se poi la persona non riesce più a riconoscersi bene.

    Insomma, ammesso pure che riuscissi a divenire una specie di manager (un modello che probabilmente piace a te, perché i cultori della PNL in questi ambienti qua bazzicano sempre), io a mantenere lo stile di vita alla Briatore non ci riuscirei nemmeno, potrei farlo per un po' ma non sarebbe abbastanza vicino alla mia natura e alle mie inclinazioni, sfocerei in breve davvero in uno stato psicotico come è successo ad altre persone che conosco che volevano uniformarsi, io proprio perché sono riuscito a conoscermi abbastanza bene e a compredere cosa io andavo cercando, non sono sfociato in questi stati, anche se sono praticamente al confine, ma in un modo o nell'altro resisto.

    Per me il problema ha a che fare con me stesso e il mondo circostante, non si risolve e non si può risolvere con l'adesione ad un modello di successo, bisogna vedere a monte io chi sono, cosa cerco, cosa provo, cosa sono disposto a spendere.

    Le persone che ragionano così (per modelli) sono superficiali per me. Chi suppone che tutti vorrebbero essere Briatore si sbaglia, e sbaglia anche a suggerire che è questo quello che vogliono certe persone quando si lamentano, perché anche se le si mettesse al posto di Briatore queste si troverebbero invischiate in una rete di relazioni ed in un modo di vivere che le farebbe vivere dieci volte peggio di come vivono adesso perché non sopporterebbero certi aspetti.
    Si possono invidiare alcune cose, il fatto che Briatore magari abbia successo con certe donne belle, ma giusto la bellezza si riesce ad invidiare di queste donne perché poi bisogna fare i conti anche con tutti gli altri che ci saranno: queste donne oltre ad essere belle avranno certe caratteristiche che non so fino a che punto io potrei sopportare.
    Per questo l'invidia è un sentimento che per me non dovrebbe essere rivolto verso la persona, ma solo verso certi aspetti della vita della persona, io non invidio nemmeno le donne concrete di Briatore ma solo la loro bellezza, perché se fossi Dio come tipo di donne le avrei già incenerite col lanciafiamme.

    Poi dipende tutto dai punti di vista, per me potrebbe risultare uno sfigato pure Briatore perché detto tra noi: E' una persona che mi sta eminentemente sulle palle, forse anche più di Corona :S.

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    "IO LE PAGO"

    Ripropongo questa lettura soprattutto alle donne che vogliono capirci davvero qualcosa del perché molti uomini scelgono come male minore e come compromesso meno frustrante (in mezzo ai possibili) il sesso a pagamento.
    Non si tratta di mettere su una guerra tra i sessi ma solo di capire le motivazioni, che possono essere molteplici.
    Non è detto che il cosiddetto "puttaniere" (sia occasionale che più assiduo) rientri nella categoria di quegli individui che hanno in mente certe donne (arrogante con cattive maniere, alla ricerca di donne stupidine e superficiali ecc. ecc.), e nemmeno è detto che queste riescano a comprendere così bene queste motivazioni, dato che da quel che ho potuto osservare non si cerca di capire, ma solo di stigmatizzare in modo negativo moralmente la persona che ne fa uso, gli ultimi interventi e commenti questo mi fanno pensare.

    Già,nel caso di Dolphin per me è lampante solo solo da quello che scrive il perché dei suoi insuccessi ma non lo posso dire a chiare lettere perché non è educato e mi costerebbe un ban :rolleyes:

    Come ti ho detto errori morali non ne esistono, tu insisti su questo registro.
    Ti ho chiesto: in che modo Dolphin potrebbe avere quel che cerca gratis da una donna senza dover costringersi e sforzarsi di dare a questa donna quel che si aspetta che questa donna poi gli chiederà?
    Se si è sbagliato davvero nel credere che una donna poi richiederà certe prestazioni, modi di fare e di essere che non è affatto ben disposto a mettere in pratica, gli sarebbe utile quello che hai compreso, cosa c'entra il ban?

    Gli faciliterebbe tutta l'esistenza questa maggior comprensione, ma se parli di ban, vuol dire che non è così, non hai niente da dire in realtà e ti stai arrampicando sugli specchi.

    Ma dovrei conoscerti di persona per capire dov'è eventualmente che sbagli...dovrei vedere come sei,come ti poni,come parli vedere come approcci le ragazze per poterti dire in maniera schietta cosa c'è che ti ostacola.Da dietro un monitor e impossibile,dovresti rivolgerti a qualcuna che ti conosce e che ti sembra abbastanza schietta:gli esponi il tuo problema e vedi che ti dice.

    Ma allora come fai a sapere ed essere così sicura che la scelta dell'andare con le prostitute nel caso di Dolphin è dettata da un qualche errore?
    Ma vale per ogni caso, non solo i nostri.