Poco tempo fa ho compiuto 26 anni, questo significa che è da 10 anni che sto male, che sto con la depressione, l'ansia, l'agorafobia, le ossessioni nel cervello. Non ce la faccio piu', sento di non avere piu' le forze per andare avanti. Non mi uccido solo perchè richiede coraggio farlo, ma lo avrei gia' fattom sono veramente stanco e ho la sensazione che nullla stia migliorando. La mia psichiatra die che negli ultimi 2 anni di terapia abbiamo fatto degli enormi passi avanti, da gigante, prendevo antidepressivi e xanax e adesso non li prendo piu', ma il dolore aumenta in maniera spropositata, la mia intolleranza pure. Ho curato l'agorafobia e l'ansia in generale, ma ora soffro di pensieri ossessivi, della natura piu' disparata. Sono stanco.
Sto solo dando pensieri a mia madre, faccio cose di cui poi immediatamente mi pento.
Ho tradito la mia ragazza perchè sono costantemente ossessionato dal fatto che lei non aspetti altro che tradirmi, come hanno fatto tutti, dice di amarmi ma non le credo, non credo a nessuno e mi sento a pezzi. A tratti mi riprendo, sto meglio, ragiono in maniera lucida, razionale, ma spesso il mio umore crolla e io non so piu' come riprendermi. Sono solo esausto e non voglio piu' stare cosi', voglio stare meglio, voglio solo avere una vita normale. E' chiedere troppo? Perche' non posso essere amato come tutti gli altri? Perche' tutti sono così' tranquilli e io non riesco? Perche' devo costantemnete vivere nella paura?
L'altro ieri ho tradito la mia ragazza e mentre la tradivo pensavo a lei. Qual'è il mio problema? Perchè sono uno stupido pezzo di m∙∙∙a?
Voglio solo abbandonarmi e lasciare andare tutto. Sono esausto di questa lotta e di questo continuo boccheggiare inutile. Di questo annaspare in questa vita priva di senso. Penso di non meritare nulla. Non merito la mia ragazza, è super in gamba, non merito mia madre, è troppo buona e si è data da fare nonostante tutto. Sono solo una persona troppo fragile, troppo inutile, troppo precaria per la vita. Non sono un uomo. Sono solo un idiota. Non so neanche perchè scrivo qua. Forse ho solo bisogno di sfogarmi.
Messaggi di Faith
-
-
Il mio problema è proprio questo. Come diavolo faccio? Non vorrei sembrare ambiguo invitando la gente ad uscire. Magari pensa: E tu chi sei? Manco fossimo amici!
O magari non mi trovano divertente quindi poi dicono di no, io ho un insana paura del rifiuto. -
Sono lieto di sapere che ti porta sollievo...
-
La domanda è semplice. La situazione un pò meno.
Precisando che sono un complessato, forse è un po' tutto difficile.
Ma chi sono io?
Mettiamola così:
Io sono un tipo piuttosto silenzioso, di solito non parlo molto ma quando lo faccio, sembro stare simpatico ed intelligente a tutti.
Detto ciò, però, non ho amici, mi sono trasferito qui e non ho più nessuno, sono insicuro, non faccio molte battute se non sono "studiate" attentamente.
Non riesco a socializzare come si deve, se qualcuno mi racconta qualcosa io li lascio parlare, so che gli altri adorano parlare, quindi lascio fare, però non so più come comportarmi dopo.
Inoltre, i miei compagni di scuola sono tutti di fuori, e io non ho l'automobile e la patente, quindi niente socializzazione con amici di scuola.
Quando esco, esco con mia cugina, che, al lavoro si è fatta degli amici, lei... (stiamo in questa città da circa 4 mesi entrambi) ma non riesco a socializzare con le persone.
Anzi, non riesco proprio a stringere legame.
Inoltre non parlo con nessuno a meno che questo non mi rivolga la parola per primo/a perchè penso sempre "nah, magari gli rompo/gli sto antipatico/ gli [inserire qui complesso desiderato].
Insomma, come posso fare per farmi degli amici?
Siti e robe varie? O realtà cruda e dura così com'è?
In più mi sto drogando di un gioco online (League of Legends, non so se conoscete) e per quanto mi piaccia però mi rendo conto di essere tristemente solo.
Che fare? -
Ma si, passerà!
-
Si beh come ti ho già detto, è impossibile... Tieni conto che quando ti agiti i battiti accellerano e quindi il cuore non può fermarsi!
-
Che hai paura dell' infarto, ci sono passato pure io! È davvero brutto!
-
mi hai fatto sorridere. giusto ieri sera pensavo a questo....ho paura dell'infarto ma come scrivi tu,quando viene non ti da nemmeno il tempo di chiedere aiuto!!
il problema è anche quando senti notizie che non vuol senitre...come le morti premature e tu stai li con l'angoscia credendo che capiti anche a teAh, mi dispiace tantissimo. So come ti senti! Sai che faccio io? Semplicemente dico "E se devo morire che muoia! Tanto non sarò di certo io a poterlo evitare se deve accadere! Basta, me ne frego, se devo morire muoio se non devo morire non muoio".
Può sembrare stupido (o lo è?) ma non sai quanto mi rilassa e mi aiuta ad affrontare la paura dell'infarto o queste cose così.
Ogni volta alla fine scopro che non avevo niente da temere e sto sempre meglio! Provaci e fammi sapere!Come ti è venuta la prima volta? E soprattutto, quanto ti è durata?
E comunque mi è venuto insieme alla derealizzazione anche un senso di inutilità alla vita fortissimo, come ignorare quello? E come ignorare questa maledetta confusione e introspezione mentale?Ho guardato un film che era meglio non guardare per il mio stato d'ansia -> esplosione d'ansia -> confusione -> derealizzazione.
Un anno circa. Adesso capita che pensi "oh no" però poi me ne frego e passa...è...automatico.
E' normale, pensando che la vita non sia degna di essere vissuta o deprimendoti pensando alla derealizzazione arrivi anche a quello, come rimedio naturale (se proprio ne hai bisogno che senti che con le tue forze non ce la fai) ti consiglio l'iperico, è naturale e lo trovi in erboristeria, ma la vita può essere degna di essere vissuta anche senza, devi solo crederci (avere fede, in qualsiasi cosa non per forza religiosa) è d'obbligo (anche perchè guarire è possibile, difficile ma possibile).
Non ti è mai capitato di fare qualcosa e improvvisamente accorgerti che mentre la facevi non hai pensato?
La tua mente era come troppo indaffarata, ecco, credo sia quello il trucco, io cerco di impegnare la mente. Impegnati, riempi le tue giornate e vedrai che conoscendo nuova gente e facendo nuova roba passerà pure quel senso di insoddisfazione. Se sei insoddisfatto, soddisfati!
Per quanto riguarda l'introspezione ce l'abbiamo tutti, anche chi non è ansioso, la tua è semplicemente più forte perchè sei ansioso, quindi sei un continuo domandare (o almeno così è con me), impegna la mente e se ti capita di pensare "sono derealizzato?" rispondi "no" semplicemente. Dì solo di no e fregatene, stai mentendo? Si, ma agire in una maniera ti rende uniforme a quella maniera. Il pensiero e l'azione sono tuttavia collegate.
Per quanto riguarda la confusione passa, è un sintomo dell'ansia, si manifesta ancora in me, ma poi si dirada. -
La derealizzazione (ne soffro anche io) è un sintomo, quando l'ansia si allevia si allevia anche la derealizzazione. Quindi credo che la domanda giusta sia:
Come far passare l'ansia?
Secondo me, confermato dal mio analista, facendo ciò che si fa tutti i giorni.
Che poi anche questo è un grosso problema ingigantito, se tu ti ostini a far caso che sei "derealizzato" allora questa non andrà mai via. E' come abbracciare una persona e poi dirgli > mentre te la tieni stretta.
Io ho semplicemente deciso di fregarmene e da quando lo faccio è sparita.
Mistero? Non credo proprio. -
Prima di leggere, vi prego, tenete a bada la vostra furia omicida se mai mi sbagliassi e ricordatevi che non sono uno specialista.
Inoltre, questa riflessione vuole tentare di arrivare a delle domande che mi sono posto.
Ciò che scrivo è ciò che dottori e medici di ogni tipo, per il corpo e per la mente, mi hanno sempre detto, solo, l'ho messo a fuoco ieri sera e trovo che molte persone non lo mettano a fuoco come si deve (me compreso) quando si tratta di sfidare il panico.
Detto ciò:
Hello, ladies and gentlemen,
è da un po' che non scrivo e passo sul forum veramente di rado, ho riflettuto molto e non ho potuto fare a meno di notare e di constatare che io e quasi la maggior parte dei panicanti in realtà amiamo il melodramma.
In che senso?
Beh, nel senso che rendiamo ciò che il panico è, qualcosa di estremamente più grande.
Per carità, capisco per quale motivo sta per cadervi la mascella ed incominciano a ruotarvi le gonadi MA vi prego di leggere per quale motivo sono arrivato a questa mia riflessione ( che come tale, non è una verità assoluta, ma più un modo personale di guardare ai fatti).
Mi spiego meglio:
Probabilmente dopo che avete avuto i primi attacchi, vi siete rivolti a medici e dottori, avete fatto analisi del sangue, visite per controllare ogni centimetro cubo del vostro corpo e vi è risultato che è tutto apposto. Se non lo avete fatto, fatelo pure, è un dovere farlo mica un piacere!
Detto ciò, vi è stato detto dieci, cento, mille volte che:- Non potete morire: Di fatti di panico è impossibile morire. La maggior parte delle persone crede che stia per morire, il che è normale viste le sensazioni orribili o esagerate che si ottengono col panico. A sua volta, questo orribile pensiero si divide in tre categorie:
[*] L'infarto: Scontato ma quanto mai pauroso è il pensiero dell'avere un infarto, il che è impossibile, visto che quando stai per avere un infarto non ti metti di certo a pensare al cuore che ti senti nelle orecchie o che ti scoppia nel petto. L'infarto semplicemente arriva e ti stronca, non ti da tutto questo grandissimo lusso di farti piangere e pensare "oddio oddio sta per accadere qualcosa". Inoltre si dovrebbe imparare a capire meglio da dove parte il dolore dell'infarto rispetto a quello delle palpitazioni, visto che il punto, pochi lo sanno, non è lo stesso.[*] Il cuore che si ferma: Altro fantasmagorico pensiero è quello che il cuore si fermi, impossibile, visto che la pressione sanguigna si alza e il cuore batte più velocemente. Questo dovrebbe rallentarsi fino a fermarsi ed in ogni caso non vi darebbe l'opportunità di spaventarvi. Poco ma sicuro.[*] Soffocamento: Quando si entra in iperventilazione e non si riesce a soffocare, non è un ipotesi così distante per quanto non veritiera quella di pensare che si stia per morire soffocati, in realtà, questa brutta sensazione di respirare ma soffocare è ottenuta a causa dell'ossigeno e dell'anidride carbonica presenti nel sangue più del dovuto, inoltre non si può morire coi metodi sopra e soffocare allo stesso tempo.
Inoltre, non c'è mai stato un solo caso clinico di disturbo d'ansia o di panico dove qualcuno sia morto a causa di ciò che accade quando si sta male. Bello no? E' un lato positivo!- Non potete impazzire: Se non mi sbaglio (e che gli specialisti del forum mi possano correggere nel caso in cui mi sbagliassi) nessuno è mai impazzito a causa dell'ansia o del panico. Nessuno. Non ci sono casi clinci al riguardo. Inoltre, lo stesso fatto che si capisce che si sta avendo un attacco è una conferma del fatto che siete perfettamente sani di mente e ragionate benissimo, poco male, no? Inoltre, non si può perdere il controllo, la stessa paura che deriva dal perdere il controllo a mio avviso è come un qualcosa che denota che non potete perderlo. State già monitorando tutto, quindi cosa dovrebbe levarvi questo controllo?
Detto tutto ciò, c'è comunque chi ( COME ME EH, NON MI STO INNALZANDO A CHISSA' QUALE LIVELLO DI COSCIENZA) continua imperterrito con l'avere paura di roba che non esiste e si rovina la vita nel vano tentativo di credere che esista o di far sparire qualcosa che non esista assumendo farmaci di ogni genere.
Non è qualcosa di triste e melodrammatico? Il mio ( e di chi agisce come me) comportamento?
E si può effettivamente modificare come comportamento?
Inoltre, non si tratta in realtà di un problema ingigantito all'estremis? Mi chiedevo, se io che ho paura di qualcosa che non esiste e so che non posso morire né posso star male veramente né posso impazzire a causa della mia paura continuo comunque a pensare che sia un problema reale, allora, non ho ingigantito i fatti tanto da non riuscire più a vedere realmente quanto questi siano infimi?
Quindi, nel caso in cui la risposta sia "si", come si può smettere di ingigantirli?
Ieri, dopo aver fatto tutta questa riflessione, il panico mi sembrava una cosa assurda e stupida della quale aver paura...il punto, il mio problema come credo quello di molti altri... è ammettere che lo sia (melodrmmatico ed esagerato) e SOPRATTUTTO riuscire a sfidarlo prendendolo per ciò che è e non per ciò che si "materializza" nella mente.
Secondo voi, c'è soluzione? Perchè io mi sento piuttosto confuso al momento