Vita sessuale quotidiana con mia madre

  • Se invece parliamo di contatti potenzialmente erotizzanti da parte della madre... leggi meglio, perché ne parla.

    La madre gli ha, secondo me, allentato il senso dell'imprinting genitore/figlio con quei comportamenti disinibiti, per cui lui ora la vede come una donna più che come una madre. Ma esistono anche le persone disinibite, o non ci sarebbero le spiagge per i nudisti.


    Ma il "confine" lo ha passato da adulto, e anche questo è oggettivo.


    Poi che i comportamenti disinibiti possano aver favorito il passare oltre ai confini, e quindi essere interpretati come manipolazione, può essere, ma resta il fatto che lui è adulto.

  • Poi che i comportamenti disinibiti possano aver favorito il passare oltre ai confini, e quindi essere interpretati come manipolazione, può essere, ma resta il fatto che lui è adulto.

    A parte che "disinibito" non è parente di molti episodi che qui sono stati narrati (esempio: quale disinibizione sana può immaginarsi in una madre che trova normale (forse pure educativo?) che il figlio adolescente assista dal corridoio agli amplessi di lei col marito?)


    Questo a altri episodi NARRATI dall'opener, a mio parere, non lasciano dubbi sul fatto che ci sia stato un costante tentativo materno di coinvolgimento erotico del figlio.

    Che di sano non ha nulla, e che, se fosse stato attuato da un padre verso la figlia minore, avrebbe comportato guai indimenticabili a quel padre.


    E dopo questo training eterno e cominciato nell'infanzia...chiedo, eh?...come fa un giovane adulto ad avere la visuale chiara quanto quella di qualunque suo coetaneo che non abbia subito lo stesso training?

    Personalmente trovo che sia già un miracolo se riesce a chiedersi di questa "normalità" che è normale solo per sua madre.

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Quale disinibizione sana può immaginarsi in una madre che trova normale (forse pure educativo?) che il figlio adolescente assista dal corridoio agli amplessi di lei col marito?)

    E l'incesto è considerato dalla morale una disinibizione sana? Il punto è che a me il fulcro generatore di questa vicenda appare proprio la semplice disinibizione. Per quello ho tirato in ballo i gatti, perché non hanno la morale e, guarda caso, tra gatti possono esserci gli stessi comportamenti, in tutti i sensi.


    Comunque è ovvio che non si arriverà a un punto di contatto. Stiamo osservando la vicenda da due angolazioni differenti. Solo l'opener sa a quale delle due angolazioni di interpretazione sia più affine. Dunque, finché non replica, siamo in stallo.

  • Stiamo osservando la vicenda da due angolazioni differenti.

    Infatti, sì:

    E l'incesto è considerato dalla morale una disinibizione sana? Il punto è che a me il fulcro generatore di questa vicenda appare proprio la semplice disinibizione. Per quello ho tirato in ballo i gatti, perché non hanno la morale e, guarda caso, tra gatti possono esserci gli stessi comportamenti, in tutti i sensi.

    Tu continui a parlare di morale, mentre per me (detto chiaramente dall'inizio) la morale non c'entra nulla, e mi è basico considerare "sano" ciò che è pro-vita, e "insano" è tutto ciò che invece la lede, depreda o che addirittura uccide la vita altrui (anche in senso psicologico, ovviamente).


    Arrivo a dirti che se questo fosse stato il caso di un adulto e di sua madre che, senza mai essersi condizionati a vicenda prima di allora, fossero stati travolti da RECIPROCA passione... posso essere sincera?... l'avrei considerata una storia che non mi interessa neanche leggere, ed esattamente come una delle tante perversioni/aberrazioni/parafilie che fin quando si realizzano tra consenzienti... restino pure a chi le vive!


    In questo caso, invece, e stando al narrato, c'è uno dei due protagonisti che a questa, chiamiamola parafilia, è stato "educato" ab origine a considerarla "cosa normale" o addirittura "meritorio attestato intellettual-culturale di disinibizione materna".


    È questo che cambia tutto, ma non nella mia lettura di questo caso, quanto piuttosto nella vita di chi lo subisce, e che a 35 anni si trova più o meno a chiedere: "Ma per voi com'è? Perché io sento che non è normale, ma mia madre mi dice che lo è!".


    Consideriamo poi che questo training non è stato somministrato dalla governante di casa o da una zia morbosa.

    Che sarebbe stato comunque gravissimo, considerando che a subirlo c'era un ragazzino. Ma se pensiamo che a somministrarlo è la madre... il turbamento che deriva dall'imposizione fuori luogo dell'erotico si riduce persino a poca cosa rispetto allo scompaginamento di ruoli (genitore/figlio) funzionali alla vita.


    Aggiungiamo che qualunque madre sana di mente ha come massimo desiderio che il figlio sappia condursi nel modo più sereno nella propria vita adulta, auspicabilmente creandosi affetti stabili che (sogna una madre) possano essergli di sicuro e amorevole riferimento anche quando i genitori non ci saranno più.

    E, sempre per chiamare le cose per nome: cosa c'è di "pro-vita" (del figlio) nella madre che la vita te l'ha data e poi ha una tensione irreprimibile a riprendersela tutta in sé, per sé stessa, facendo in sostanza del figlio il proprio toy boy?

    Il quale figlio non è uno che ha scelto di fare il toy boy di mestiere (di questo c'è persino chi si vanta e si sente super, e può dirlo quando vuole e a chi vuole).

    Qui no: c'è un giovane uomo che pare per lo più vive tra ufficio e casa. E se ha amici, li vedrà in coppia o li ascolterà in confidenze su questa o quella relazione andata male, mentre è solo lui a non poter parlare della sua.

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Scrivendo mi è venuta un'altra domanda a perdere: se la madre "disinibita" trova davvero "normale" tutto questo, che ragione ci sarebbe di non parlarne apertamente o di non esporsi pubblicamente?

    Scusate, mi sto anche rispondendo da sola: probailmente direbbe "magari si potesse, ma la morale corrente è così inibita che non lo consente!". :S

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Perché ho voluto esporre la mia storia? Prima di tutto perché qui non mi vede nessuno in faccia e nessuno mi conosce. Capite bene che raccontando di presenza questa storia a qualcuno (che non sia uno psicologo) succederebbe uno scandalo e si potrebbe spargere la voce, venendo giudicati io e mia madre in tutti i termini possibili e immaginabili! Secondo perché volevo confrontarmi con qualcuno di esterno che potesse aiutarmi a capire questo rapporto insano del quale io sono stato complice e dipendente, prima da adolescente e poi da adulto.


    gloriasinegloria, gli assistenti sociali chi avrebbe dovuto chiamarli? Mio padre, essendo sempre fuori per lavoro, tanti atteggiamenti di mia madre verso di me non li ha mai visti, anche se comunque non ha mai reputato il comportamento di mia madre sano. Poi, al di fuori della nostra casa, nessuno sapeva e nessuno sa e immagina che mia madre avesse dei comportamenti inappropriati con me.


    Rispondendo a Juniz, in una famiglia normale, con determinati principi, valori e comportamenti non ambigui con esposizione così esplicita al sesso e alla nudità davanti al proprio figlio, sicuramente non potrebbe mai succedere che ci sia attrazione verso la madre...


    Io sono stato un ragazzo che negli anni della pubertà, quando ha iniziato a scoprire il sesso, il corpo femminile, lo ha scperto all'interno della famiglia con una madre avvenente e sempre provocante nell'abbigliamento. Anche i miei amici, che la conoscevano, mi facevano spesso apprezzamenti sul suo corpo; qualcuno andava pure oltre, dicendo che era una "poco di buono"... Quindi, quando sono iniziate le prime masturbazioni, di conseguenza lei in primis era il mio pensiero nell'atto. Negli anni, comunque, ripeto, non è cambiata nel suo essere verso di me, qualunque fosse la mia età.


    Inoltre, spesso, durante l'adolescenza ma non solo, mentre ero sul divano a guardare la TV lei veniva a farmi le "coccole", e si presentava con abiti molto appariscenti (minigonna e scollatura molto aperta) o con il solo intimo addosso, provocandomi di conseguenza eccitamento.


    Credo che qualunque uomo, quando si trova in una situazione così esplicita davanti a un corpo nudo femminile, bello e attraente (dovuto nel mio caso sicuramente alla visione che ho avuto di lei da bambino), per quanto possa essere la propria madre, una reazione al contatto non poteva che essere inevitabile. Per me è stata una cosa instintiva, purtroppo.


    In quel momento, tra il suo affetto e il suo contatto fisico, si è innescata una tale complicità che mi ha spinto a lasciarmi andare in maniera totale! Mi scuso se parlo in maniera troppo esplicita nel raccontare, ma cerco di farvi capire un po' più dettagliatamente la situazione.

  • Perché ho voluto esporre la mia storia? Prima di tutto perché qui non mi vede nessuno in faccia e nessuno mi conosce. Capite bene che raccontando di presenza questa storia a qualcuno (che non sia uno psicologo) succederebbe uno scandalo e si potrebbe spargere la voce, venendo giudicati io e mia madre in tutti i termini possibili e immaginabili! Secondo perché volevo confrontarmi con qualcuno di esterno che potesse aiutarmi a capire questo rapporto insano del quale io sono stato complice e dipendente, prima da adolescente e poi da adulto.

    Grazie della risposta, Vainar.

    Si, capisco e immaginavo che le ragioni siano state queste, ma in effetti chiedevo se c'è qualche aspetto di questa situazione che oggi ti mette particolarmente in crisi.

    Giusto per fare esempi: se sei arrivato a non reggere questa vita segreta, o se ti manca di avere una tua vita di 35enne come gli altri, o se senti la mancanza di una ragazza che possa esserti compagna di vita, o se cominci a temere dove condurrà questo percorso...non so, queste sono soltanto le ipotesi che vengono in mente a me...

    gloriasinegloria, gli assistenti sociali chi avrebbe dovuto chiamarli? Mio padre, essendo sempre fuori per lavoro, tanti atteggiamenti di mia madre verso di me non li ha mai visti, anche se comunque non ha mai reputato il comportamento di mia madre sano. Poi, al di fuori della nostra casa, nessuno sapeva e nessuno sa e immagina che mia madre avesse dei comportamenti inappropriati con me.

    Sì, certo, avrebbe dovuto attenzionarli un adulto che ne avesse contezza.

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Credo che qualunque uomo, quando si trova in una situazione così esplicita davanti a un corpo nudo femminile, bello e attraente (dovuto nel mio caso sicuramente alla visione che ho avuto di lei da bambino), per quanto possa essere la propria madre, una reazione al contatto non poteva che essere inevitabile. Per me è stata una cosa instintiva, purtroppo.

    Più che essere istintiva in te... è stato fatto davvero di tutto perchè arrivassi a viverla come istintiva...e pure "normale".

    Cosa che non sarebbe mai accaduta se il lato erotico materno fosse rimasto al suo posto, in tua madre, così come avviene per tutte le mamme.

    Sia chiaro: non credo esista mamma che voglia apparire brutta e sciatta ai propri figli, ma tra questo e lo strofinarsi al figlio in lingerie seducente...c'è davvero l'universo di mezzo.

    E quando questo diventa routine quotidiana sin da bambino, unica cosa sicura è che non possa essere tu a fartene una colpa.

    Tutti pensano a cambiare il mondo, ma nessuno pensa a cambiare se stesso. (L. Tolstoj)

  • Inoltre, spesso, durante l'adolescenza ma non solo, mentre ero sul divano a guardare la TV lei veniva a farmi le "coccole", e si presentava con abiti molto appariscenti (minigonna e scollatura molto aperta) o con il solo intimo addosso, provocandomi di conseguenza eccitamento.


    Credo che qualunque uomo, quando si trova in una situazione così esplicita davanti a un corpo nudo femminile, bello e attraente (dovuto nel mio caso sicuramente alla visione che ho avuto di lei da bambino), per quanto possa essere la propria madre, una reazione al contatto non poteva che essere inevitabile. Per me è stata una cosa instintiva, purtroppo.

    Certamente e non metto in discussione il fatto che questa attrazione non abbia avuto una sua genesi.


    Ammettiamo pure che un adolescente nel pieno degli ormoni, possa provare curiosità (come sarebbe curioso verso qualsiasi cosa vagamente sessuale), verso il corpo della madre. A limite può anche sperimentare una forma di eccitazione involontaria: tutto questo può succedere.


    Ma è un circolo che poi naturalmente si scioglie. E la curiosità sessuale si sposta, trasmigra altrove. Nel tuo caso ciò non è successo e bisogna capire perché.


    In quel momento, tra il suo affetto e il suo contatto fisico, si è innescata una tale complicità che mi ha spinto a lasciarmi andare in maniera totale!

    Lei per te rappresenta un luogo sicuro e rassicurante, perché ti dà tutto quello di cui potresti aver bisogno, ma non ti da la cosa più importante, ossia, la possibilità di essere libero.


    Chiedi come le sei stato "complice" in tutto questo: è diventata una "via facile" per te (sebbene sofferta). Non è solo l'attrazione infatti, ritengo, ci sono tante ragazze attraenti ma probabilmente le percepisci non a portata. Lei invece c'è, è sempre disponibile e accogliente.


    I rapporti incestuosi hanno questa caratteristica ed è reciproca: diventano un modo per non affrontare l'esterno.

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