Ciao a tutti. Vi scrivo un post su cui ho riflettuto molto e che alla fine mi sono deciso a scrivere. Riguarda, come si può leggere dal titolo, il rapporto con mia zia. Per molti la zia può essere solo un semplice familiare, ma per me è molto di più. Almeno con lei (anche con gli altri zii ho dei buoni rapporti). Lei è la sorella maggiore di mia madre e ho un ottimo rapporto con lei perché l'ho sempre vista single. È stata fidanzata prima che io nascessi, ma alla fine non si è sposata e non ha avuto figli. E proprio per questo lei è sempre stata per me un'alternativa sia ai miei genitori che ai miei amici coetanei: quando non c'erano loro, c'era lei. Soprattutto durante le vacanze estive alla casa al mare. Oppure quando mi sentivo triste o i miei litigavano o io litigavo con loro, mi confidavo con lei.
Ovviamente dico al passato non perché non abbiamo più rapporti, ma perché adesso io ho 32 anni e lei 70.
Io le voglio bene, è come un'amica o una sorella, ma a volte mi sembra di non tollerare certi suoi atteggiamenti. Per sapere quali, spiego prima com'è fatta lei.
Caratterialmente è all'opposto di me: io sono fantasioso e discreto, mentre lei è concreta ed espansiva. Ha in comune con me l'amore per le cose eleganti e raffinate, e su questo siamo d'accordo al 100%, ma anche il rancore. Però su orizzonti diversi: io serbo rancore solo per non aver reagito al momento di un'offesa o per paranoia. Cose che lei non fa. Lei invece serba rancore perché è razionale e manichea. Per lei le cose o le persone o sono buone o cattive. Non c'è l'indifferenza. Perciò se una persona non le sta simpatica o non si comporta bene o le dice di no, lei non se ne fa una ragione. E alla fine se la lega al dito.
In questi ultimi anni l'ho vista sempre più negativa e pessimista. Ad esempio, quando andiamo al mare e arriva una vicina d'ombrellone che non le piace, le comincia a dire: "E ti pareva che quella non venisse?". Ma non lo dice una volta, ma mille volte. Poi mi dice: "Quella (un'altra vicina d'ombrellone) noi la odiamo" (noi chi poi? Che è solo lei a dire queste cose). Oppure nel palazzo della casa al mare c'era un portinaio che non era simpatico. Poi ne è arrivato un altro e non le sta simpatico neanche quello. Al bar dove andiamo dopo la spiaggia non ci vuole venire più. Al ristorante dove andiamo a inizio e fine vacanza hanno un po' aumentato i prezzi e anche qui ha da ridire. E poi potrei elencare molte altre cose. Alcune le potrei anche capire, ma tutte è troppo. Alla fine io ci rimango male perché il luogo di vacanza dove andiamo assieme (è un nostro rituale) non riesco a vederlo più come il mio posto felice e non vedo più in lei un punto di riferimento che ho visto per anni.
Non lo fa solo con i luoghi o le persone che conosce, diciamo, solo di vista, ma anche con le persone che conosce da anni. Lo ha fatto anche con me, mia madre, mio zio e anche la nonna. E qui mi soffermo. Quando avevo 14 anni, mia nonna è venuta a cena a casa di mia zia poco prima di Natale (all'epoca non abitava nella mia stessa città) e non ha finito il piatto. Mia zia se l'è presa a morte quando tutti sapevamo benissimo che mia nonna non finiva mai i piatti.
In parte è dovuto all'età, ma anche per alcuni suoi trascorsi e su come ha investito la sua vita. Non si è sposata e non ha avuto figli e un po' ne risente. Poi ha puntato molto sul lavoro: faceva un lavoro che le piaceva e la faceva sentire gratificata. È in pensione da 5 anni. Poi si è occupata per anni della nonna fino a quando non se ne è andata (2 anni fa). Lei ne è uscita stressata perché mia nonna è sempre stata insopportabile e negli ultimi 5 anni di vita era sempre più ingestibile. Su questo la capisco, però a differenza di mia madre, non si lascia andare perché, ripeto, se qualcosa va male lei se la lega al dito ed è una che non si fa aiutare. Certe volte mi viene voglia di litigare con lei e di dirle che non la sopporto e che mi ha deluso, ma non lo dirò perché le voglio troppo bene. Lo so che sembra egoista da parte mia, ma credetemi, io non mi sarei mai aspettato di pensare una cosa simile. Non riesco molto a fidarmi di lei e della situazione quando mi trovo insieme a lei. Ieri ho visto il filmato dell'opera teatrale "La casa di Bernarda Alba" e ho sentito una battuta che fa così: "Bere un bicchiere d'acqua con la paura che ci sia del veleno dentro". Purtroppo io provo questa sensazione: la paura che lei sputi veleno su qualcosa a me caro.
Io le voglio bene, ma ho bisogno di recuperare fiducia perché non ne posso più di questa situazione.
Scusate la lunghezza, ma la storia è molto lunga e ho anche tralasciato alcune parti. Per ulteriori approfondimenti vi posso dire tutto nelle risposte, di cui vi ringrazio già in anticipo. Grazie.