Referendum 8 giugno

  • I referendum sono promossi dalla CGIL, non dal PD.

    A maggior ragione mi asterrò.


    Per quanto sia sostenitore del sindacalismo, l'azione di finta opposizione della CGIL a suo tempo con l'introduzione del Job Acts mi diede ai nervi (per inciso, sono iscritto ai sindacati). Una CGIL (e non solo lei) dei tempi d'oro avrebbe paralizzato il paese di fronte a quella p∙∙∙∙∙a fatta da quel fenomeno di Firenze.


    Rimango pertanto fermamente convinto che vada fatta una nuova riforma del lavoro. Non una modifica dell'ultima.


    Poi per carità, avete tutti voi la vostra giusta e libera idea a riguardo.

    - Tutto questo sacrificio.. solo per questo? -

  • Una CGIL (e non solo lei) dei tempi d'oro avrebbe paralizzato il paese di fronte a quella p∙∙∙∙∙a fatta da quel fenomeno di Firenze

    Su questo sono d'accordo, ma vale per tutti i sindacati, non solo per la CGIL, infatti il loro punto debole è che invece di essere uniti spesso si fanno i dispetti tra loro, invece di pensare a difendere i lavoratori.

  • Su questo sono d'accordo, ma vale per tutti i sindacati, non solo per la CGIL, infatti il loro punto debole è che invece di essere uniti spesso si fanno i dispetti tra loro, invece di pensare a difendere i lavoratori.

    Sì, non sono stato molto chiaro, ma intendevo i sindacati in genere. Ho detto CGIL perché era il soggetto che ho quotato a Vik.

    - Tutto questo sacrificio.. solo per questo? -

  • Nessuna possibilità che io vada a votare il referendum. Motivo principale deriva da chi lo ha proposto, ovvero la CGIL in primis.


    Se funzionassero davvero i sindacati, non ci sarebbero tutte le assurdità lavorative che invece si vedono quotidianamente. Loro sono in primis gli artefici di tutto questo, certo lo fanno indirettamente, ma le firme sui contratti a 7/8€ l'ora sono le loro, poi vi assicuro che all'interno delle loro associazioni (esperienza diretta) non hanno questa grande attenzione al lavoratore, senza andare nei dettagli, basta che vi fate un giro sul web per leggere le varie cause PERSE da loro verso dipendenti che rivendicavano stabilizzazione, in alcuni casi mobbing etc etc..


    Aggiungo che i vari segretari e funzionari di categoria che dovrebbero "rappresentare" i laboratori, spesso non hanno mai lavorato. Vengono nominati dagli amici degli amici e dalla politica locale.


    Non è così strano vedere in queste associazioni sindacalisti del settore edile ad esempio, che non hanno mai preso in mano una cazzuola e vorrebbero rappresentare un muratore che si spacca la schiena per 1600€ (se ci arriva) e loro che per andare al cantiere x/y si muovono con macchine aziendali oppure con rimborsi kilometrici equiparabili ad un altro stipendio?! E su dai..


    A me sembra l'ennesima sceneggiata, stavolta venuta parecchio male.

  • Sarei più cauto sull'abolizione del quorum perché rendere più facile l'abrogazione di una legge potrebbe portare ad esiti tutt'altro che progressisti.

    Personalmente porterei ad un numero importante le firme necessarie per presentare i referendum. Poi abrogazione del quorum.


    Al giorno d'oggi -penso al mondo digitale- informare i cittadini e raccogliere le manifestazioni d'interesse è molto più semplice e sicuro. Volendo si può fare.


    Poi, se uno non vuole votare che sia libero di non votare ma almeno lo sforzo organizzativo non viene sprecato.


    E forse (dico, forse) iniziamo a fare referendum su cose che contano (non mi riferisco a questi referendum in particolare ma ad alcuni del passato).

    namasté

    Love all, trust a few, do wrong to none

  • Eh, anche!


    500.000 firme sono l'1% scarso della popolazione.

    Ora, che un aliquota così bassa di popolazione debba condizionarne la restante parte mi sembra una follia.

    Beh non è che la condiziona perché poi appunto c'è la fase referendaria vera a propria, però forse un aumento sarebbe auspicabile.

    I ricordi sono sempre bagnati di lacrime

  • Beh non è che la condiziona perché poi appunto c'è la fase referendaria vera a propria, però forse un aumento sarebbe auspicabile.

    Ok, ma rimangono comunque poche persone a volere qualcosa che potrebbe essere completamente disinteressante per gli altri 57.500.000 abitanti.

    L'Italia (purtroppo) è un paese troppo variegato in termini sia geografici che identitari. Dico purtroppo perché siamo ancora un paese che è stato massacrato sia prima che dopo l'unificazione, e pertanto la disparità che esiste tra un abitante di Vipiteno con uno di Lampedusa è abissale. C'è anche negli altri paesi, vero, ma l'Italia a confronto è 10 volte tanto.


    Ipotizziamo venga fatto un referendum sulla regolamentazione della pesca di mare (sparo la prima cosa che mi è venuta in mente... si lo so, è assurda ma ho voglia di mangiare un bel fritto ^^ )

    Ovviamente chi è interessato alla cosa corre a votare, chi abita a Sondrio, salvo chi ha ristoranti di pesce o una pescheria difficilmente inizia a correre al seggio. Ciò nonostante vengono spese risorse per una cosa che alla fine rimane un buco nell'acqua.


    Ecco perché rimango dell'idea che è la politica vera e propria, con la mia delega al voto, che deve assolutamente accollarsi la responsabilità di regolamentare (e bene) la pesca di mare.


    Sarà utopia, ma è la mia visione ideale.

    - Tutto questo sacrificio.. solo per questo? -

  • Ecco perché rimango dell'idea che è la politica vera e propria, con la mia delega al voto, che deve assolutamente accollarsi la responsabilità di regolamentare (e bene) la pesca di mare.

    Il problema è che non sempre quelli che decidono, sono quelli che abbiamo votato noi. Dubito che un elettore di sinistra sia felice di alcune scelte di governo in questo momento. E in un paese come il nostro, perennemente in campagna elettorale, dubito che venga deciso il meglio per tutti i cittadini :)

    Accettare non significa rassegnarsi - Mai giocare a scacchi con un piccione

  • Il problema è che non sempre quelli che decidono, sono quelli che abbiamo votato noi. Dubito che un elettore di sinistra sia felice di alcune scelte di governo in questo momento. E in un paese come il nostro, perennemente in campagna elettorale, dubito che venga deciso il meglio per tutti i cittadini :)

    Ma un conto è 500.000 persone che chiedono un voto referendario, un conto è un'elezione politica dove milioni di elettori decidono da chi farsi rappresentare. Se il 51% di sessanta milioni di persone vota destra o sinistra, la parte sconfitta dovrà accettare ciò che l'esecutivo, se approvato dal parlamento, decide. Se dopo cinque anni i risultati sono scarsi, va a casa e si rifà il parlamento, ergo l'esecutivo.


    (Lì sull'astensione sono invece molto, ma molto più duro. Alle elezioni politiche dovrebbero andare tutti, anche a pedate nel sedere, a votare. Piuttosto la annulli, ma devi votare.)

    - Tutto questo sacrificio.. solo per questo? -

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