Ho vissuto per quattro anni una serialità che non sospettavo

  • Salve a tutti. Sono una donna di una certa età, con una vita che da molto tempo impone tanto impegno e tante battaglie. Un matrimonio infelice, che ora è una coabitazione difficile e conflittuale, ma chiarita da tempo (non ci sono possibilità di divorziare e porre fine alla coabitazione senza nocumento serio, fidatevi). Questo matrimonio ha portato vari drammi, tra cui il quasi fallimento di una piccola azienda che, con sforzo e passione, sono riuscita a rimettere in sesto. Ma non è neanche la cosa più drammatica di questo matrimonio. L’uomo con cui ho una relazione da circa dieci anni l’ho conosciuto proprio nel tentativo di risollevare la mia azienda, e tanto l’ho stimato che da tempo lavora con me come collaboratore e consulente. Quale fu la mia sorpresa, anni fa, nel trovarlo anche in un gruppo di autoaiuto e volontariato di familiari di soggetti con una malattia rara... che abbiamo entrambi nelle nostre rispettive famiglie... e così abbiamo cominciato a familiarizzare, ci siamo innamorati, ed è stata una cosa inattesa e vitalizzante. Non me lo aspettavo, non cercavo un uomo, non cercavo un amore; ma da allora siamo insieme.


    Veniamo al punto. Durante il Covid, in maniera scioccante, ho scoperto che quest’uomo tenero, affettuoso, presente, devoto, aveva contemporaneamente un’altra amante, e da prima di me. Quindi ho vissuto quattro anni in una serialità che non avrei mai immaginato. Il modo della scoperta è stato terribile e per me è stato un trauma. Mi fidavo, stavamo bene insieme, c’era una chiara e praticata intesa fisica... allora perché? Già è tanto difficile rendere accettabile dentro di sé una relazione extra, sia pur con matrimoni finiti. Difficoltà, dubbi, interrogativi, anche se io sono esplicitamente una separata in casa. Ho ricevuto risposte vaghe e addolorate, ambigue e contraddittorie. Lei era una persona che l’aveva aiutato molto durante il suo matrimonio in crisi, una crisi mai chiarita e che dà luogo a una convivenza di facciata ma funzionante. Lui ha lasciato subito l’altra, e non ho davvero motivo e indizi per credere che ci sia stata da allora una qualsiasi altra persona. È presente, attivo, affettuoso, appassionato. Si divide tra me, l’azienda, la sua famiglia (ha già una nipotina), l’associazione che frequentiamo insieme. Io lo amo e stiamo bene insieme, ma devo ormai ammettere con me stessa che non ho mai superato quel fatto. A distanza di anni, invece di un diradamento delle ombre dentro di me, mi scopro definitivamente più insicura, sospettosa, pronta a disilludermi. Mi pare impossibile che abbia potuto mentire così, a tre persone contemporaneamente. Funzioniamo, ma il tarlo che abbia un tratto di personalità ambiguo, bisognoso di serialità, di novità, non mi ha mai abbandonata. Se ne parliamo? Sì, certo. Vengo rassicurata: "È stato un periodo difficile". Sì, certo, le nostre vite sono difficili. Ma un periodo durato anni, con una tripla vita? Ora come ora le sue attenzioni e la sua presenza sembrano ineccepibili, ma non sono mai più stata abbandonata da questo mio nuovo stato d’animo di sospetto e di paura. Ho una vita piena, amici, presenza in famiglia, impegno nel volontariato, ma questa nuova me non è mia amica, mi rattrista. Mi sento spesso avvilita, diversa, a volte perfino ingrata, come se il trauma non fosse mai passato e come se io fossi una persona incapace di capire veramente gli altri. Non so cosa fare. Vorrei recuperare la felicità e la fiducia, ma non ci riesco anche se la vita insieme si può dire che sia bella.

  • Qubit

    Approvato il thread.
  • L'amante segreta, da quello che scrivi, ha rappresentato per lui quello che quest'uomo ha poi rappresentato per te, pari pari:

    Lei era una persona che l’aveva aiutato molto durante il suo matrimonio in crisi, una crisi mai chiarita e che dà luogo a una convivenza di facciata ma funzionante

    Probabilmente tu proietti su di lui sentimenti che ti appartengono e che riguardano anche la situazione con il tuo attuale marito, con cui legalmente sei ancora sposata e legata (vivete insieme; lui sa di questa tua relazione parallela?).


    A distanza di anni, invece di un diradamento delle ombre dentro di me, mi scopro definitivamente più insicura, sospettosa, pronta a disilludermi. Mi pare impossibile che abbia potuto mentire così, a tre persone contemporaneamente.

    Se tuo marito è all'oscuro di tutto, temo che tu veda nel tuo "amante" delle parti di te che temi e hai difficoltà ad accettare e elaborare. In ogni caso, il mio punto di vista è che non è possibile instaurare serenamente una nuova relazione libera e appagante vivendo ancora in casa con il proprio marito seppur non ci sia più alcun legame emotivo/fisico. Il campo è troppo affollato.

    Quest'uomo invece è divorziato?

  • Ciao e benvenuta!
    Anch'io non ho capito se tuo marito è a conoscenza della tua relazione con quest'uomo...

    Io credo che la fiducia, una volta minata, sia davvero difficile da recuperare: puoi mettercela tutta, razionalizzare l'accaduto, capire gli intenti e magari anche perdonare, ma una parte di te rimarrà "segnata" per sempre. Già il fatto che tu gli abbia dato un'altra possibilità e stiate ancora insieme, complice la sua presenza e il suo amore che non metti in discussione, non è cosa da poco; chiedere a te stessa di dimenticare completamente credo sia impossibile (mio personalissimo parere).

    Trovo del tutto normali le tue paure e i tuoi sospetti. Solo che, purtroppo, non vedo vie d'uscita... O riesci a conviverci sperando non si tramutino in realtà, o rinunci alla relazione (saresti disposta a farlo?).

  • L'amante segreta, da quello che scrivi, ha rappresentato per lui quello che quest'uomo ha poi rappresentato per te, pari pari:

    Probabilmente tu proietti su di lui sentimenti che ti appartengono e che riguardano anche la situazione con il tuo attuale marito, con cui legalmente sei ancora spostata e legata (vivete insieme; lui sa di questa tua relazione parallela?).


    Se tuo marito è all'oscuro di tutto, temo che tu veda nel tuo "amante" delle parti di te che temi e hai difficoltà ad accettare e elaborare. In ogni caso, il mio punto di vista è che non è possibile instaurare serenamente una nuova relazione libera e appagante vivendo ancora in casa con il proprio marito seppur non ci sia più alcun legame emotivo/fisico. Il campo è troppo affollato.

    Quest'uomo invece è divorziato?

    Ciao Paoletta! No, non è divorziato ed entrambi abbiamo chiarito che per i motivi che giustificano la nostra presenza nel gruppo di auto aiuto e di volontariato (presenza della stessa malattia rara nelle nostre famiglie) la cosa creerebbe ipoteche molto gravi. Non posso né voglio parlare per lui, ma per me è tutt’altro che un pretesto. Mio marito non sa di questa storia, né molte altre cose di me, se sto male o sto bene, chi vedo e cosa faccio quando esco, né chiede, ma questo da tempo. La mia crisi matrimoniale era già ampiamente definitiva quando lui è arrivato e non era possibile recuperare nulla; si coabita per convenienze anche piuttosto drammatiche. Proprio per questo, condividendo "lui" con me certi impegni, sforzi e ideali, e anche il luogo di lavoro, mi turba che nella nostra storia ci possa essere stato posto per l’inganno. Direi ulteriore, anche se dovrei cercare un nome che non sia "inganno" verso mio marito: è un opportunismo obbligato; non ci amiamo più e ce lo siamo detto; non parliamo. Obiettivamente la dedizione di lui la vedo, ma non posso non chiedermi quali meccanismi possano averlo portato a un lungo periodo di serialità. E quali devo cercare in me se non riesco a buttarmi alle spalle tutto nonostante la qualità del rapporto che mi offre nella quotidianità anche molto stretta. Di certo la situazione come dici è "affollata".

    Ciao e benvenuta!
    Anch'io non ho capito se tuo marito è a conoscenza della tua relazione con quest'uomo...

    Io credo che la fiducia, una volta minata, sia davvero difficile da recuperare: puoi mettercela tutta, razionalizzare l'accaduto, capire gli intenti e magari anche perdonare, ma una parte di te rimarrà "segnata" per sempre. Già il fatto che tu gli abbia dato un'altra possibilità e stiate ancora insieme, complice la sua presenza e il suo amore che non metti in discussione, non è cosa da poco; chiedere a te stessa di dimenticare completamente credo sia impossibile (mio personalissimo parere).

    Trovo del tutto normali le tue paure e i tuoi sospetti. Solo che, purtroppo, non vedo vie d'uscita... O riesci a conviverci sperando non si tramutino in realtà, o rinunci alla relazione (saresti disposta a farlo?).

    Ciao, Miss Panico e grazie del benvenuto! Ti ringrazio delle tue parole. Disposta a interrompere la relazione? A volte quando il ricordo diventa insopportabile lo farei. Rinuncerei a un rapporto disteso e produttivo sul lavoro, a un’attività nel gruppo che credo sia così strenua anche perché la condividiamo. Rinuncerei a sostegno, compagnia, un’interazione quotidiana. Ma che vuoi, dice una mia amica/collega che ci vede sul lavoro? Avete un’età, lui una nipote di già, goditi la cosa! È così finisce che mi sento io in colpa, inadeguata, se scrivo su questo forum e non su un forum di tradimento un motivo c’è. Mando avanti un’azienda che stava per fallire, una casa che richiede mille organizzazioni, le cure (non scendo nei particolari ma riguardano anche il marito), ma quest'area per me è minata.

  • Ma che vuoi, dice una mia amica/collega che ci vede sul lavoro? Avete un’età, lui una nipote di già, goditi la cosa! È così finisce che mi sento io in colpa, inadeguata,

    Perchè ti senti in colpa? Che colpe avresti? Non stai tradendo tuo marito, con il quale è ben chiara la vostra situazione (non c'è più amore e ci sono equilibri sottili che non si possono minare), e hai parlato chiaro anche con il tuo compagno (gli hai chiesto spiegazioni e avete parlato dell'accaduto). Stai vivendo una storia d'amore che credevi pura e purtroppo hai scoperto non essere stata sempre cristallina... provi degli stati d'animo del tutto legittimi e normali (paure, sospetti)... cerchi di tenere in piedi tutto quello che hai costruito da una parte e dall'altra... cosa potresti fare di più?

    Più che inadeguata, nelle tue parole percepisco tanta stanchezza e delusione, e la convinzione che "alla tua età" non meriti più qualcosa di bello... sbaglio?

  • Veniamo al punto. Durante il Covid, in maniera scioccante, ho scoperto che quest’uomo tenero, affettuoso, presente, devoto, aveva contemporaneamente un’altra amante, e da prima di me. Quindi ho vissuto quattro anni in una serialità che non avrei mai immaginato. Il modo della scoperta è stato terribile e per me è stato un trauma. Mi fidavo, stavamo bene insieme, c’era una chiara e praticata intesa fisica... allora perché? Già è tanto difficile rendere accettabile dentro di sé una relazione extra, sia pur con matrimoni finiti. Difficoltà, dubbi, interrogativi, anche se io sono esplicitamente una separata in casa. Ho ricevuto risposte vaghe e addolorate, ambigue e contraddittorie. Lei era una persona che l’aveva aiutato molto durante il suo matrimonio in crisi, una crisi mai chiarita e che dà luogo a una convivenza di facciata ma funzionante. Lui ha lasciato subito l’altra, e non ho davvero motivo e indizi per credere che ci sia stata da allora una qualsiasi altra persona. È presente, attivo, affettuoso, appassionato. Si divide tra me, l’azienda, la sua famiglia (ha già una nipotina), l’associazione che frequentiamo insieme. Io lo amo e stiamo bene insieme, ma devo ormai ammettere con me stessa che non ho mai superato quel fatto. A distanza di anni, invece di un diradamento delle ombre dentro di me, mi scopro definitivamente più insicura, sospettosa, pronta a disilludermi. Mi pare impossibile che abbia potuto mentire così, a tre persone contemporaneamente. Funzioniamo, ma il tarlo che abbia un tratto di personalità ambiguo, bisognoso di serialità, di novità, non mi ha mai abbandonata.

    Il tuo è un "tarlo" saggio, per tanti motivi. Parli di "serialità" quasi come ne parlerebbe un esperto. Deduco quindi tu abbia raggiunto quella consapevolezza per cui determinati comportamenti sono recidivi e perfettamente incasellati in una forma-mentis che non è possibile scardinare dalla mattina alla sera (magari "mollando" l'altra amante).


    Probabilmente la tua paura è che questo evento si ripeta, mentre la tua certezza è che quanto hai scoperto è accaduto a tua insaputa nel passato. Tutto ciò gli da un retrogusto di tradimento e fa affiorare certamente sensazioni affini.


    Il senso di inadeguatezza che provi credo sia legato unicamente a un sfera di moralità, la quale però potrebbe essere eccessiva. Se non fai male a nessuno non dovrebbero esserci remore.

    Omnis mendaciumo. Bis vincit qui se vincit in victoria. Re sit iniuria.

  • Leggere quanto scrivete mi fa sentire meno sola, sono vere tutte le cose che avete scritto. Quello che non riesco a sopportare è la linea di confine che sta tra una situazione piena comunque di condivisioni e tenerezze, sapere che comunque non si è trattato di un tradimento, ma di una situazione portata avanti per anni, sia pur interrotta (ma indice di una forma mentis, di un bisogno di supporti multipli... anche se mi viene assicurato con parole e azioni che non è così...) e questo paradossale senso di colpa di essere io esagerata e non saper apprezzare comunque un amore che mi viene dato. Direi che questa linea è "inabitabile", ma è ammettere un fallimento davvero profondo per quelle che forse sono mie insicurezze. Se solo sapessi capire se sono trappole di mie insicurezze o percezioni "sagge"...

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