Ciao, cerco di raccontare la mia esperienza quanto più chiaramente possibile.
Due mesi fa, grazie a WeChat, ho scoperto che non molto lontano da casa mia sarebbe stata aperta una pasticceria che, fino ad allora, ha venduto torte e dolcetti solamente online e su richiesta. Proprio quel giorno ho deciso di andarci per vedere come fosse, anche perchè ho visto le foto delle torte e, tra l'altro, io sono una persona alla quale piacciono i dolci e forse avrei avuto la possibilità di acquistare qualcosa. Appena sono entrato sono stato accolto con sorpresa, in quanto ho scoperto di essere la prima persona non cinese che è entrata in quel negozio. C'erano dei dolcetti di benvenuto per l'inaugurazione, ne ho mangiati alcuni e ho intrapreso una conversazione con la ragazza al bancone, che è la proprietaria. All'interno di quel negozio c'erano solo due persone che parlavano tra di loro e non si interessavano al nostro discorso che è durato più di un'ora, l'atmosfera era strana ma mi sentivo a mio agio ad essere lì, non avevo mai visto quella ragazza prima di allora e le parlavo del più e del meno senza problemi, come se stessi parlando con un mio amico, ma sempre tenendo un linguaggio semplice e cordiale. Dopo essere uscito con una torta mi sono diretto a casa senza farmi tante idee, ero solo contento di poter provare quella torta (che ha anche soddisfatto le mie aspettative).
Due settimane più tardi sono ritornato da lei, dopo aver saputo che c'era una nuova torta in vendita e sono andato a comprarla (anche questa era davvero buona). Era quasi sera e lei era da sola al bancone, mi ha riconosciuto e sono rimasto a parlare con lei fino alla chiusura del negozio. Mi ha fatto provare un dolcetto che non era ancora in vendita e abbiamo parlato dei nostri interessi, dei nostri gusti e di cosa sta facendo lei per migliorare il suo negozio. Quando siamo usciti lei mi ha salutato con un "ciao" (io le ho sempre detto "buona serata" o "arrivederci" perchè non le ho mai chiesto quale fosse la sua età) e io ho ricambiato. Anche quella volta sono tornato a casa contento, sia per la torta che per il fatto di aver incontrato una persona gentile e carina come lei.
Dopo un mesetto sono tornato da lei con un mio amico di università, era quasi sera e anche questa volta lei era sola al bancone. Non si era dimenticata di me e mi ha accolto con un "ciao" e un gran sorriso (devo ammettere che non me lo sono ancora tolto dalla testa, mi ha fatto un effetto insolito). Dopo aver comprato l'ennesima torta mi ha raccontato più cose su di lei e sul negozio, si era ricordata dei suggerimenti che le avevo dato per l'arredamento e si era interessata di come fossero andati alcuni miei esami che avevo fatto. Infine, ci ha offerto un bubble tea che avrebbe messo in vendita dopo Natale (tutto ciò che fa lei è davvero buono).
Ed è qui che ho iniziato a provare curiosità per lei.
So di essere stato un po' lungo con la premessa, ma queste sono delle piccole esperienze che mi hanno lasciato il segno, ho dei leggeri brividi quando ci penso. Per qualcuno può significare poco, ma ancora oggi penso che lei sia stata finora una delle persone sconosciute più gentili che abbia incontrato negli ultimi anni.
Quando sono tornato a casa dopo l'ultima volta che ci siamo visti non ho realizzato subito quello che stava accadendo. Col passare dei giorni ho iniziato a credere che forse non sono solo interessato alle sue torte ma a qualcosa di più; allo stesso tempo, però, volevo mantenere delle distanze: la ho vista per solo tre giorni, complessivamente neanche un giorno intero, sapevo di non essere onniscente e che avrei dovuto passare più tempo con lei per conoscerla meglio ma, di sicuro, non lo avrei fatto nel suo negozio, sarei stato un fattore di disturbo. Nel frattempo dovevo completare degli elaborati per l'università e non avevo molto tempo libero per tornarci. Appena è arrivato Natale mi sono concentrato sul mettere a posto gli appunti per gli esami di gennaio, ma nonostante ciò il mio pensiero per lei non è scomparso.
Sono un ragazzo a cui non piace aspettare, lo ammetto, ma credo di aver esagerato in questo caso. Prima di tutto sapevo già qualche piccolo dettaglio su di lei che è venuto fuori nei nostri discorsi, eppure non sapevo né il suo nome, né l'età e nemmeno se fosse in una relazione con qualcuno. Così mi sono affidato alle mie doti di ricercatore di informazioni sulle persone (nel limite del possibile). Ho trovato i suoi profili Instagram, Twitter, Pinterest e il suo WeChat personale e ho così scoperto nome, cognome, età, in che zona abita, le sue sorelle, alcuni possibili compagni di università, il fatto che fosse single, il suo MBTI, il suo ristorante preferito, da dove viene, dov'è andata in vacanza e quali luoghi ha visitato da quando ha aperto il profilo. Potrebbe sembrare assurdo, ma lei ha mangiato in un ristorante nel quale ho lavorato, è stata nello stesso paese al mare dove mi trovavo anche io nella stessa settimana e ha visitato un museo lo stesso giorno di quando ci sono andato io (e ora qualcuno potrebbe dire "eravate destinati a rincontrarvi", beh non capita tutti i giorni). A quanto pare è una ragazza che condivide buona parte della sua vita sui social network.
Ora mi sento in colpa a sapere tutte queste cose, lei non sa nulla di me, probabilmente io non le interesso ma so tutti questi dettagli su di lei, cosa me ne faccio? Non devo compilare un identikit ma allo stesso tempo sono soddisfatto di avere ottenuto queste informazioni. Non so quando avrò modo di tornare al suo negozio, mi piacerebbe parlare ancora con lei come abbiamo sempre fatto, senza timori. Ma ora che ci penso non so quali domande potrei farle, ormai so già quasi tutto, manca solo il numero delle scarpe e la taglia dei pantaloni. Credo di dover far finta di non sapere queste cose ma ho paura che in un modo o nell'altro possano venire fuori, direttamente o indirettamente, e avrei paura che possa distanziarsi da me per questo fatto e che possa pensare che io sia uno stalker.
La mia curiosità non è svanita, mi piacerebbe chiederle qualsiasi cosa, sempre rimanendo in un registro cordiale e non troppo diretto, non mi reputo quel tipo di persona che chiede subito il numero di telefono o cose personali; ma so che se non dovessi avere più un dialogo con lei potrebbe essere molto più probabile che lei si dimentichi di me e che un suo possibile interesse nei miei confronti possa svanire. Da quello che ho potuto vedere e constatare lei sembra essere una ragazza tranquilla, con una vita normale e con un suo gruppo di amici, le piace molto la natura e le piace disegnare, non ho notato dei dettagli che mi farebbero pensare a degli atteggiamenti "tossici" oppure "controversi" e lei potrebbe essere il tipo di persona che potrebbe fare al caso mio, anche se è più grande di me e non è italiana, ma questi particolari non mi fermano.
Se solo avessi il coraggio di trovare un momento per poterle parlare fuori dal negozio e dirglielo.
A voi è mai capitata un'esperienza simile? Siete mai stati così curiosi da cercare più informazioni possibili sulla persona che vi interessa? Pensate che quello che ho fatto io possa essere un atteggiamento normotipico?